DM 5/2/98
Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle
procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto
legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
articolo 1 –
Principi generali
1. Le attività, i procedimenti e i metodi di
recupero di ciascuna delle tipologie di rifiuti individuati dal presente
decreto non devono costituire un pericolo per la salute dell’uomo e
recare pregiudizio all’ambiente, e in particolare non devono:
a) creare rischi per
l’acqua, l’aria, il suolo e per la fauna e la flora;
b) causare inconvenienti
da rumori e odori;
c) danneggiare il
paesaggio e i siti di particolare interesse.
2. Negli allegati 1, 2 e 3 sono definite le norme
tecniche generali che, ai fini del comma 1, individuano i tipi di rifiuti non
pericolosi e fissano, per ciascun tipo di rifiuto e per ogni attività e
metodo di recupero degli stessi, le condizioni specifiche in base alle quali
l’esercizio di tali attività è sottoposto alle procedure semplificate di cui all’art.
33, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche
e integrazioni.
3. Le attività, i procedimenti e i metodi di
recupero di ogni tipologia di rifiuto, disciplinati dal presente decreto,
devono rispettare le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo
e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro; e in particolare:
a) le acque di scarico
risultanti dalle attività di recupero dei rifiuti disciplinate dal presente
decreto devono rispettare le prescrizioni e valori limite previsti dalla legge
10 maggio 1976, n. 319, e dai decreti legislativi 27 gennaio 1992, n. 132, e 27
gennaio 1992, n. 133, e successive modifiche e integrazioni;
b) le emissioni in
atmosfera risultanti dalle attività di recupero disciplinate dal presente
decreto devono, per quanto non previsto dal decreto medesimo, essere conformi
alle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio
1988, n. 203, e successive modifiche e integrazioni.
4. Le procedure semplificate disciplinate dal
presente decreto si applicano esclusivamente alle operazioni di recupero
specificate ed ai rifiuti individuati dai rispettivi codici e descritti negli
allegati.
articolo 2 –
Definizioni
1. Ai fini dell’applicazione del presente decreto
si intende per:
a) co-combustione:
utilizzazione mista di combustibili e rifiuti, compreso il combustibile da
rifiuto (CDR);
b) impianto dedicato:
impianto destinato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti, compreso
il combustibile da rifiuto (CDR);
c) impianto termico:
impianto industriale per la produzione di energia, con esclusione degli
impianti termici per usi civili;
d) raccolta finalizzata:
raccolta di frazioni omogenee di rifiuti speciali destinati ad attività di
recupero.
articolo 3 –
Recupero di materia
1. Le attività, i procedimenti e i metodi di
riciclaggio e di recupero di materia individuati nell’allegato 1 devono
garantire l’ottenimento di prodotti o di materie prime o di materie prime
secondarie con caratteristiche merceologiche conformi alla normativa tecnica di
settore o, comunque, nelle forme usualmente commercializzate. In particolare, i
prodotti, le materie prime e le materie prime secondarie ottenuti dal
riciclaggio e dal recupero dei rifiuti individuati dal presente decreto non
devono presentare caratteristiche di pericolo superiori a quelle dei prodotti e
delle materie ottenuti dalla lavorazione di materie prime vergini.
2. I prodotti ottenuti dal recupero dei rifiuti,
individuati ai sensi del presente decreto e destinati a venire a contatto con
alimenti per il consumo umano, devono inoltre rispettare i requisiti richiesti
dal decreto del Ministro della sanità 21 marzo 1973, e successive modifiche e
integrazioni.
3. Restano sottoposti al regime dei rifiuti i
prodotti, le materie prime e le materie prime secondarie ottenuti dalle
attività di recupero che non vengono destinati in modo effettivo ed oggettivo
all’utilizzo nei cicli di consumo o di produzione.
articolo 4 –
Recupero energetico
1. Le attività di recupero energetico individuate
nell’allegato 2 devono garantire, al netto degli autoconsumi dell’impianto di
recupero, la produzione di una quota minima di trasformazione del potere
calorifico del rifiuto in energia termica pari al 75% su base annua oppure la
produzione di una quota minima percentuale di trasformazione del potere
calorifico dei rifiuti in energia elettrica determinata su base annua secondo
la seguente formula:
16 + |
potenza elettrica (espressa in MW) |
5 |
2. La formula di calcolo di cui al comma 1 non si
applica quando la quota minima di trasformazione del potere calorifico dei
rifiuti in energia elettrica assicurata dall’impianto di recupero è superiore
al 27% su base annua.
3. Qualora la quota minima percentuale di
trasformazione del potere calorifico dei rifiuti in energia elettrica,
calcolata ai sensi del comma 1, non sia raggiunta, l’utilizzo di rifiuti in
schemi cogenerativi per la produzione combinata di energia elettrica e calore
deve garantire una quota di trasformazione complessiva del potere calorifico
del rifiuto, in energia termica ed in energia elettrica, non inferiore al 65%
su base annua.
articolo 5 –
Recupero ambientale
1. Le attività di recupero ambientale individuate
nell’allegato 1 consistono nella restituzione di aree degradate ad usi
produttivi o sociali attraverso rimodellamenti morfologici.
2. L’utilizzo dei rifiuti nelle attività di
recupero di cui al comma 1 è sottoposto alle procedure semplificate previste
dall’art. 33, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, a condizione che:
a) i rifiuti non siano
pericolosi;
b) sia previsto e
disciplinato da apposito progetto approvato dall’autorità competente;
c) sia effettuato nel
rispetto delle norme tecniche e delle condizioni specifiche previste dal
presente decreto per la singola tipologia di rifiuto impiegato, nonché nel rispetto
del progetto di cui alla lett. b);
d) sia compatibile con le
caratteristiche chimico-fisiche, idrogeologiche e geomorfologiche dell’area da
recuperare.
Articolo 6 – Messa
in riserva
1. La messa in riserva dei rifiuti non pericolosi
individuati e destinati ad una delle attività comprese negli allegati 1 e 2 è
sottoposta alle disposizioni di cui all’art. 33, del decreto legislativo 5
febbraio 1997, n. 22, qualora vengano rispettate le seguenti condizioni:
a) i rifiuti da recuperare
devono essere stoccati separatamente dalle materie prime eventualmente
presenti nell’impianto;
b) i rifiuti
incompatibili, suscettibili cioè di reagire pericolosamente tra di loro e che
possono dare luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili o
tossici, ovvero allo sviluppo di notevoli quantità di calore, devono essere
stoccati in modo che non possano venire a contatto tra di loro;
c) ove la messa in riserva
dei rifiuti avvenga in cumuli, questi devono essere realizzati su basamenti
pavimentati o, qualora sia richiesto dalle caratteristiche del rifiuto, su
basamenti impermeabili che permettano la separazione dei rifiuti dal suolo
sottostante;
d) i rifiuti stoccati in
cumuli, se polverulenti, devono essere protetti dall’azione del vento;
e) ove i rifiuti siano allo
stato liquido e lo stoccaggio avvenga in serbatoio fuori terra, questo deve
essere dotato di un bacino di contenimento di capacità pari all’intero volume
del serbatoio. Qualora, in uno stesso insediamento vi siano più serbatoi, potrà
essere realizzato un solo bacino di contenimento di capacità uguale alla terza
parte di quella complessiva effettiva dei serbatoi stessi. In ogni caso, il
bacino deve essere di capacità pari a quella del più grande dei serbatoi.
articolo 7 –
Quantità
1. Fatto salvo quanto specificatamente previsto
negli allegati, le quantità massime annue di rifiuti, impiegabili nelle
attività di recupero disciplinate dal presente decreto, sono determinate dalla
potenzialità annua dell’impianto in cui si effettua l’attività al netto della
materia prima eventualmente impiegata e senza creare rischi per la salute
dell’uomo e per l’ambiente.
2. Il deposito per la messa in riserva di rifiuti
di cui al comma 1, dell’art. 6, non può avvenire per un periodo superiore ad un
anno e comunque in quantità superiori a quelle recuperabili nello stesso
periodo.
3. Le operazioni di messa in riserva di rifiuti
infiammabili o putrescibili effettuate presso gli impianti dove si svolgono
esclusivamente le operazioni di recupero identificate con il codice R13 sono sottoposte
a procedura semplificata solo se le quantità in deposito non superino i 600
metri cubi e il deposito non si protragga per un periodo superiore ad un anno.
4. Per le attività di recupero energetico di cui
all’allegato 2, la quantità massima di rifiuti è definita in funzione del
potere calorifico del rifiuto, della potenza termica nominale dell’impianto in
cui avviene il recupero energetico e del tempo di funzionamento stimato per
ogni singolo impianto di recupero.
5. Le quantità annue di rifiuti avviati al
recupero devono essere indicate nella comunicazione di inizio di attività,
precisando il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo.
articolo 8 –
Campionamenti e analisi
1. Il campionamento dei rifiuti ai fini della
loro caratterizzazione chimico-fisica deve essere effettuato in modo tale da
ottenere un campione rappresentativo secondo i criteri elaborati dal CNR-IRSA
quaderno 64, metodi analitici sui fanghi, volume 3 del gennaio 1985, in quanto
applicabili.
2. Le analisi su detti campioni, ai fini della
caratterizzazione del rifiuto, devono essere effettuate secondo metodiche
standardizzate o riconosciute valide a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
3. Le analisi di cui al comma 2 devono essere
effettuate almeno ad ogni inizio di attività e, successivamente, ogni due anni
e, comunque, ogni volta che intervengano delle modifiche sostanziali nel
processo di recupero dei rifiuti.
articolo 9 – Test di
cessione
1. I test di cessione, qualora previsti
nell’allegato 1, devono essere eseguiti su un campione ottenuto nella stessa
forma fisica prevista nelle condizioni finali d’uso.
2. I test di cessione previsti in allegato 1
devono essere eseguiti secondo le procedure previste in allegato 3 al presente
decreto.
3. I test di cessione devono essere effettuati
almeno ogni inizio di attività e, successivamente, ogni due anni e, comunque,
ogni volta che intervengano modifiche sostanziali nel processo di recupero dei
rifiuti.
articolo 10 –
Requisiti soggettivi
1. Ai fini dell’applicazione della procedura
semplificata di cui all’art. 33, comma 1, del decreto legislativo 22 febbraio
1997, n. 22, alle attività di recupero disciplinate dal presente decreto,
il titolare dell’impresa, nel caso di impresa individuale, i soci
amministratori delle società in nome collettivo e gli accomandatari delle
società in accomandita semplice, gli amministratori muniti di rappresentanza,
in tutti gli altri casi, e gli amministratori di società commerciali legalmente
costituite appartenenti a Stati membri della UE ovvero a Stati che concedano il
trattamento di reciprocità:
a) devono essere cittadini
italiani, cittadini di Stati membri della UE oppure cittadini, residenti in
Italia, di un altro Stato che riconosca analogo diritto ai cittadini italiani;
b) devono essere
domiciliati, residenti ovvero con sede o una stabile organizzazione in Italia;
c) devono essere iscritti
nel registro delle imprese, ad eccezione delle imprese individuali;
d) non devono trovarsi in
stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione di attività o di concordato
preventivo e in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la legislazione
straniera;
e) non devono aver
riportato condanne con sentenza passata in giudicato, salvi gli effetti della
riabilitazione e della sospensione della pena:
1. a pena detentiva per reati previsti
dalle norme a tutela dell’ambiente;
2. alla reclusione per un tempo non
inferiore ad un anno per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro
la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l’ordine pubblico, contro
l’economia pubblica, ovvero per un delitto in materia tributaria;
3. alla reclusione per un tempo non
inferiore a due anni per un qualunque delitto non colposo;
f) devono essere in regola
con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e
assistenziali a favore dei lavoratori, secondo la legislazione italiana o
quella del Paese di residenza;
g) non devono essere
sottoposti a misure di prevenzione di cui all’art. 3, della legge 27
dicembre 1956, n. 1423, e successive modifiche ed integrazioni;
h) non devono essersi resi
colpevoli di false dichiarazioni nel fornire informazioni che possono essere
richieste ai sensi del presente articolo.
articolo 11 – Norme
transitorie
1. I valori ed i sistemi di controllo delle
emissioni derivanti dalle attività di recupero di rifiuti individuati negli
allegati 1 e 2, in esercizio ai sensi dell’art. 33, comma 6, del decreto
legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, devono essere adeguati ai limiti ed alle
modalità di monitoraggio previsti dai predetti allegati entro sedici mesi dalla
data di entrata in vigore del presente decreto.
2. Le attività di recupero dei rifiuti
individuati alle voci 6, limitatamente ai poliaccoppiati, 7, 9 e 14
dell’allegato 1 al decreto ministeriale 16 gennaio 1995, pubblicato nel
supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 30 gennaio 1995, n. 24, in
esercizio ai sensi dell’art. 33, comma 6, del decreto legislativo 5 febbraio
1997, n, 22, devono adeguarsi alle disposizioni fissate alla voce 1, punto 1.1,
dell’allegato 2 al presente decreto, entro 3 mesi dall’entrata in vigore dello
stesso. Sino a tale data l’esercizio delle predette attività di recupero
continua ad essere consentito secondo le modalità e nel rispetto delle
condizioni, delle prescrizioni e delle norme tecniche stabilite dal citato
decreto ministeriale 16 gennaio 1995.
3. Ai sensi dell’art. 33, comma 6, del decreto
legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, dalla data di entrata in vigore del
presente decreto sono abrogate le norme tecniche del decreto del Ministro dell’ambiente
5 settembre 1994, pubblicato nel supplemento ordinario n. 126, alla Gazzetta
Ufficiale 10 settembre 1994, n. 212, e del decreto del Ministro dell’ambiente
16 gennaio 1995, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale
30 gennaio 1995, n. 24, che disciplinano le attività di recupero dei rifiuti
non pericolosi.
Il presente decreto entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Allegato 1 suballegato 1 "Norme
tecniche generali per il recupero di materia dai rifiuti non pericolosi"
Allegato 1 suballegato 2
"Valori limite e prescrizioni per le emissioni convogliate in atmosfera
delle attività di recupero dai rifiuti non pericolosi"
Allegato 2 suballegato 1
"Norme tecniche per l'utilizzazione dei rifiuti non pericolosi come
combustibili o come altro mezzo per produrre energia"
Allegato 2 suballegato 2
"Determinazione dei valori limite e prescrizioni per le emissioni in
atmosfera delle attività di recupero di energia dai rifiuti non
pericolosi"
Allegato 2 suballegato 3
"Determinazione dei valori limite per le emissioni dovute al recupero di
rifiuti come combustibile o altro mezzo per produrre energia tramite
combustione mista di rifiuti e combustibili tradizionali"
Allegato 3 "Test di
cessione"
1.1.1 Provenienza: attività produttive
(industria cartaria, cartotecnica, di trasformazione della carta, tipografie,
industrie grafiche, legatorie, produzione di imballaggi) distribuzione di
giornali, raccolta differenziata di R.S.U., altre forme di raccolta in appositi
contenitori; attività di servizio.
1.1.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
costituiti da: fustellati di cartone, refili, refili misti di tipografia,
rigatini di edizione, libri bianchi scartonati invenduti, opuscoli colorati
invenduti, cartone ondulato, cartone bianco multistrato, con o senza stampa, bianco
giornale da periodici, bianco giornale da quotidiani, resa illustrati
invenduti, resa quotidiani invenduti; miscela di carte e cartoni di diverse
qualità con presenza di materiali non utilizzabili.
1.1.3 Attività di recupero:
a) riutilizzo
diretto nell’industria cartaria [R3];
b) messa in
riserva [R13] per la produzione di materia prima secondaria per l’industria
cartaria mediante selezione, eliminazione di impurezze e di materiali
contaminati, compattamento in conformità alle seguenti specifiche [R3]:
– impurezze quali metalli, sabbie e materiali da
costruzione, materiali sintetici, carta e cartoni collati, vetro, carte
prodotte con fibre sintetiche, tessili, legno, pergamena vegetale e pergamino
nonché altri materiali estranei: max 1% come somma totale;
– carta carbone, carta e cartoni cerati e
paraffinate, carte bituminose: assenti;
– formaldeide e fenolo: assenti;
– PCB + PCT: < 25 ppm.
1.1.4 Caratteristiche
delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti:
a) carta,
cartone e cartoncino nelle forme usualmente commercializzate;
b) materie
prime secondarie per l’industria cartaria rispondenti alle specifiche delle
norme UNI-EN 643.
1.2.1 Provenienza: attività di produzione.
1.2.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti
costituiti da fibra di cellulosa, film di polietilene ed ovatta di cellulosa.
1.2.3 Attività di recupero:
a) riutilizzo
diretto in cartiere [R3];
b) messa in
riserva [R13] per la produzione di materia prima secondaria per l’industria
cartaria mediante selezione, eliminazione di impurezze e di materiali
contaminati, compattamento in conformità alle seguenti specifiche [R3]:
– impurezze quali metalli, sabbie e materiali da
costruzione, materiali sintetici, carta e cartoni collati, vetro, carte
prodotte con fibre sintetiche, tessili, legno, pergamena vegetale e pergamino
nonché altri materiali estranei: max 1% come somma totale;
– carta carbone, carta e cartoni cerati e
paraffinate, carte bituminose: assenti;
– formaldeide e fenolo: assenti;
– PCB + PCT: < 25 ppm .
1.2.4
Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti:
a) carta e
cartone nelle forme usualmente commercializzate;
b) materie
prime secondarie per l’industria cartaria rispondenti alle specifiche delle
norme UNI-EN 643.
2.1.1 Provenienza: raccolta differenziata in
appositi contenitori e/o altre raccolte differenziate; selezione da RSU e/o
RAU; attività industriali, artigianali, commerciali e di servizi;
autodemolizioni autorizzate ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997,
n. 22, e successive modifiche e integrazioni.
2.1.2 Caratteristiche del rifiuto: vetro di
scarto con l’esclusione dei vetri da tubi raggio-catodici delle lampade a
scarica ed altri vetri contaminati da sostanze radioattive e dei contenitori
etichettati come pericolosi ai sensi della legge 29 maggio 1974, n. 256,
decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1981, n. 927, e successive
modifiche e integrazioni; non radioattivo ai sensi del decreto legislativo 17
marzo 1995, n. 230.
2.1.3 Attività di recupero:
a) recupero diretto
nell’industria vetraria [R5];
b) messa in
riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria
vetraria mediante cernita manuale, vagliatura, frantumazione e/o macinazione,
separazione metalli magnetici, asportazione dei materiali leggeri, separazione
automatica metalli non magnetici, separazione automatica corpi opachi, per
l’ottenimento di rottame di vetro pronto al forno con le seguenti
caratteristiche: Pb < 0,3 ppm sull’eluato effettuato in base ai criteri
riportati nel d.m. 21/3/73 «Disciplina igienica degli imballaggi,
recipienti, utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari
o con sostanze di uso personale» e successive modifiche e integrazioni
(suppl. G.U. n. 104 del 20 aprile 1973); per il rottame di vetro di colore
misto pronto al forno: materiale solido costituito da rottame di vetro
sodio–calcico con granulometria > 3 mm, ceramica e porcellana < 0,01%,
pietre < 0,02%, metalli magnetici < 0,002%, metalli amagnetici <
0,01%, materiali organici < 0,1%, altri vetri 0,5%, umidità < 3% in peso,
frazione sottovaglio (< 3 mm) < 5%; per il rottame di vetro di colore
giallo, mezzo bianco o bianco pronto al forno: materiale solido costituito da
rottame di vetro sodico–calcico con granulometria > 3 mm, ceramica e
porcellana < 0,01%, pietre < 0,01%, metalli magnetici < 0,002%,
metalli amagnetici 0,01%, (0,003% per il rottame di vetro trasparente),
materiali organici < 0,1%, altri vetri < 0,5%, (4% per il rottame di
vetro trasparente), umidità < 3% in peso, frazione sottovaglio (< 3 mm)
< 5% [R5];
c)
messa in riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per
l’edilizia, per la formazione di rilevati e sottofondi stradali, riempimenti e
colmature, come strato isolante e di appoggio per tubature, condutture e
pavimentazioni anche stradali e come materiale di drenaggio mediante cernita
manuale, vagliatura, frantumazione e/o macinazione, separazione metalli
magnetici, asportazione dei materiali leggeri, separazione automatica metalli
non magnetici, separazione automatica corpi opachi, analisi del contenuto in
metalli pesanti e verifica dei limiti di cui al test di cessione effettuato sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto [R5].
2.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) manufatti
in vetro;
b) materie
prime secondarie conformi alle specifiche merceologiche fissate dalle CCIAA di
Roma e Milano destinate alla produzione di vetro, carta vetro e materiali
abrasivi nelle forme usualmente commercializzate;
c) materie
prime secondarie per l’edilizia.
2.2.1 Provenienza: raccolta differenziata,
effettuata in ambito ospedaliero, di vetri provenienti dalle attività di
prevenzione, diagnosi e cura medica, veterinaria e biologica nonché dalle
attività di ricerca ad esse connesse, non provenienti da reparti infettivi e
dai luoghi di pronto soccorso.
2.2.2 Caratteristiche del rifiuto: contenitori
in vetro di farmaci, di alimenti e di bevande, di soluzioni per infusione,
privati di cannule e/o di aghi ed accessori per la somministrazione (con
esclusione dei contenitori di soluzioni impiegate in terapie antiblastiche e/o
contaminati da materiale biologico), non radioattivo ai sensi del decreto
legislativo 17 marzo 1995, n. 230.
2.2.3 Attività di recupero:
a) recupero
diretto nell’industria vetraria [R5];
b) messa in
riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria
vetraria mediante cernita manuale, vagliatura, frantumazione e/o macinazione,
separazione metalli magnetici, asportazione dei materiali leggeri, separazione
metalli magnetici, asportazione dei materiali leggeri, separazione automatica
metalli non magnetici, separazione automatica corpi opachi per l’ottenimento di
rottame di vetro pronto al forno con le seguenti caratteristiche: Pb < 0,3
ppm sull’eluato effettuato in base ai criteri riportati nel d.m. 21/3/73 «Disciplina
igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire in contatto
con le sostanze alimentari o con sostanze di uso personale» e successive
modifiche e integrazioni (suppl. G.U. n. 104 del 20 aprile 1973); per il
rottame di vetro di colore misto pronto al forno: materiale solido costituito
da rottame di vetro sodio–calcico con granulometria > 3 mm, ceramica e
porcellana < 0,01%, pietre < 0,02%, metalli magnetici < 0,002%,
metalli amagnetici < 0,01%, materiali organici < 0,1%, altri vetri <
0,5%, umidità < 3% in peso, frazione sottovaglio (< 3 mm) < 5%; per il
rottame di vetro di colore giallo, mezzo bianco o bianco pronto al forno:
materiale solido costituito da rottame di vetro sodico–calcico con
granulometria > 3 mm, ceramica e porcellana < 0,01%, pietre < 0,01%,
metalli magnetici < 0,002%, metalli amagnetici 0,01%, (0,003% per il rottame
di vetro trasparente), materiali organici < 0,1%, altri vetri < 0,5% (4%
per il rottame di vetro trasparente), umidità < 3% in peso, frazione
sottovaglio (< 3 mm) < 5% [R5].
2.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) manufatti
in vetro;
b) materie
prime secondarie conformi alle specifiche del vetro pronto al forno fissate
dalle CCIAA di Roma e Milano destinate alla produzione di vetro, carta vetro e
materiali abrasivi nelle forme usualmente commercializzate.
2.3.1 Provenienza: industria del cristallo.
2.3.2 Caratteristiche del rifiuto: rottame
fine di cristallo contaminato da oli, grassi e materiali refrattari.
2.3.3 Attività di recupero:
a) messa in
riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria del
cristallo mediante riscaldamento a 400 °C in forno rotativo per l’eliminazione
di oli e grassi; vagliatura e selezione delle frazioni di rottami di cristallo
bonificato privo di piombo [R5];
b) produzione
di conglomerati cementizi (la percentuale di additivazione del rottame
bonificato alle materie prime impiegate non deve superare il 4%) [R5].
2.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) materia
prima secondaria per la produzione del cristallo;
b) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate.
2.4.1 Provenienza: raccolta selettiva attività
produttive e di servizio (demolizione edifici).
2.4.2 Caratteristiche del rifiuto: vetro
comune in fibre.
2.4.3 Attività di recupero: recupero diretto
nell’industria vetraria [R5].
2.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: manufatti di vetro nelle forme usualmente
commercializzate.
4.1.1 Provenienza: industria metallurgica;
produzione di fosforo.
4.1.2 Caratteristiche del rifiuto: scorie
costituite dall’80-90% di FeO, CaO SiO2 Al2O3
MgO C < 10%, S < 15%, Zn < 20%, Pb < 8%, Cu < 1,4%, Cd <
0,25%, As < 0,4%, Cr III < 0,6% sul secco.
4.1.3 Attività di recupero:
a) impianti
di seconda fusione per il recupero dei metalli [R4];
b) industria
metallurgica come correttivo [R4];
c) produzione
conglomerati bituminosi [R5];
d) cementifici
[R5];
e) industria
vetraria [R5];
f) produzione
di conglomerati cementizi [R5];
g) produzione
di conglomerati idraulici catalizzati [R5];
h) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
4.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) e b)
singoli metalli nelle forme usualmente commercializzate;
c) conglomerati
bituminosi nelle forme usualmente commercializzate;
d) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
e) vetri
nelle forme usualmente commercializzate non per uso alimentare o ospedaliero;
f) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate;
g) conglomerati
idraulici catalizzati per pavimentazioni stradali nelle forme usualmente
commercializzate.
4.2.1 Provenienza: forno di fusione dei
rifiuti contenenti metalli preziosi.
4.2.2 Caratteristiche del rifiuto: polveri e
granuli a matrice borosilicatica contenenti SiO2 30÷45%, Al2O3
10÷18%, B2O3 5÷15%, Fe2O3 10÷18%,
TiO2 1÷5%, CaO 10÷25%, ZrO2 4÷8%, PbO < 0,2%, Zn <
0,3%.
4.2.3 Attività di recupero: riutilizzo nel
confezionamento di malte bituminose e conglomerati bituminosi in sostituzione
parziale al filler inerte in percentuali non superiori al 4% in peso per i
conglomerati e al 18% in peso per le malte [R5].
4.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: malte bituminose e conglomerati bituminosi nelle forme
usualmente commercializzate.
4.3.1 Provenienza: fusione del rame secondario
e sue leghe.
4.3.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
solido agglomerato a base di Cu 1-99%, Pb 0,1-14%, Zn 3,5-26%, Ni < 4%, Sn
< 15%, As < 0,001%, Cd < 0,015% sul secco.
4.3.3 Attività di recupero: metallurgia per il
recupero del rame, zinco e/o altri metalli in lega [R4] o industria chimica,
mediante reazione con acido cloridrico e/o solforico [R5].
4.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: rame, zinco e loro leghe nelle forme usualmente
commercializzate, ossicloruro e/o solfato di rame nelle forme usualmente
commercializzate.
4.4.1 Provenienza: fonderie di seconda fusione
di ghisa e di acciaio, produzione di ferroleghe, industria siderurgica.
4.4.2 Caratteristiche del rifiuto: scorie granulate
o uniblocchi più dell’80% in peso di SiO2, CaO, Al2O3,
MgO, MnO, FeO.
4.4.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di conglomerati cementizi per l’edilizia e il territorio [R5];
c) industria
vetraria [R5];
d) acciaierie
e fonderie di prima e seconda fusione per il recupero di materiali ferrosi e
non ferrosi [R4];
e) formazione
di rilevati, sottofondi stradali e massicciate ferroviarie (il recupero è
subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5];
f) utilizzo
per recupero ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10];
g) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
4.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
cementizi per l’edilizia e laterizi nelle forme usualmente commercializzate;
c) vetro
nelle forme usualmente commercializzate;
d) metalli
ferrosi e leghe metalliche nelle forme usualmente commercializzate.
4.5.1 Provenienza: processo di zincatura ad
umido dell’acciaio.
4.5.2 Caratteristiche del rifiuto: blocchi
disomogenei con contenuto in Zn > 50% e costituiti da ossidi, ossicloruri e
cloruri di Zn e altri metalli (es: Fe).
4.5.3 Attività di recupero:
a) attacco
acido per solubilizzare i composti dello zinco e altri metalli e successiva
cristallizzazione dei sali di Zn [R4];
b) ciclo
termico secondario dello zinco [R4].
4.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) sali di
zinco organici ed inorganici, ossidi misti di zinco e piombo nelle forme
usualmente commercializzate;
b) zinco
nelle forme usualmente commercializzate.
4.6.1 Provenienza: impianti di produzione
polveri di zinco, impianti di zincatura a spruzzo, impianti di zincatura tubi.
4.6.2 Caratteristiche del rifiuto: polveri
contenenti zinco in concentrazione > 70% con presenza di grumi di altri
metalli, quali Pb < 1,2% e Cd < 0,06%.
4.6.3 Attività di recupero:
a) raffinazione
in forno rotativo dei composti dello zinco [R4];
b) ciclo
idrometallurgico primario dello zinco [R4] ;
c) ciclo
termico secondario dello zinco [R4].
4.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) ossidi
misti di zinco e piombo per la produzione di metalli nelle forme usualmente
commercializzate;
b) e c)
zinco nelle forme usualmente commercializzate.
4.7.1 Provenienza: impianto di lavaggio del
residuo insolubile proveniente dagli impianti di trattamento dei sottoprodotti
di fusione dell’alluminio.
4.7.2 Caratteristiche del rifiuto: contenuto
di Al2O3 > 60%, altri ossidi metallici (silice, ossido
di calcio, ossido di magnesio e ossido ferrico) in quantità non superiori al
40%, Cl < 1%, di umidità 15-30%,.
4.7.3 Attività di recupero: cementifici in
percentuale dall’1 al 5% della miscela complessiva.
4.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
5.1.1 Provenienza: centri di raccolta
autorizzati ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e
successive modifiche e integrazioni.
5.1.2 Caratteristiche del rifiuto: parti
bonificate di autoveicoli, veicoli a motore, rimorchi e simili private di batterie,
di fluidi, di altri componenti e materiali pericolosi, nonché di pneumatici e
delle componenti plastiche recuperabili.
5.1.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con frantumazione oppure cesoiatura per sottoporli
all’operazione di recupero negli impianti metallurgici [R4].
5.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli o leghe nelle forme usualmente commercializzate.
5.2.1 Provenienza: impianti autorizzati ai
sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, nonché ai sensi della
legge 27 marzo 1997, n. 257, e successive normative di attuazione, qualora i
mezzi rotabili contengano amianto all’origine.
5.2.2 Caratteristiche del rifiuto: parti di
mezzi mobili per trasporti terrestri su gomma e rotaia e mezzi per trasporti
marini, privi di amianto e di altre componenti pericolose come presenti
all’origine quali accumulatori, oli, fluidi refrigeranti.
5.2.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con separazione dei componenti riutilizzabili, separazione dei
componenti pericolosi, selezione delle frazioni metalliche recuperabili per
sottoporli all’operazione di recupero nell’industria metallurgica [R4].
5.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: componenti di mezzi mobili rotabili per trasporto
terrestre (assali, ruote, ecc.) utilizzabili per lo scopo originario; metalli o
leghe nelle forme usualmente commercializzate.
5.3.1 Provenienza: da industria chimica,
petrolchimica, petrolifera, farmaceutica e alimentare.
5.3.2 Caratteristiche del rifiuto: i
catalizzatori possono essere in forma solida omogenea, non omogenea o fangosa
palabile, contenenti rifiuti chimici di diversa natura ad esclusione di
qualsiasi traccia dei seguenti elementi contaminanti: PCB, PCT e PCDD ed in
particolare delle sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevata
di cui alla tabella A2 dell’allegato 1 del d.m. 12 luglio 1990.
5.3.3 Attività di recupero: pirotrattamento;
processo idrometallurgico di estrazione per via umida dei metalli contenuti
nelle ceneri [R8] [R4].
5.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli in forma spugnosa con elevato grado di purezza.
5.4.1 Provenienza: da industria chimica,
petrolchimica, petrolifera, farmaceutica.
5.4.2 Caratteristiche del rifiuto: i
catalizzatori possono essere in forma solida omogenea, non omogenea o fangosa
palabile, contenenti metalli preziosi in concentrazione tra 0,03 e 10%; e
rifiuti chimici di diversa natura; in particolare:
– i quantitativi delle sostanze pericolose di cui al
d.m. 12 luglio 1990, allegato 1, tabella A1, classi I e II, devono essere
inferiori a 100 ppm;
– devono essere esenti da PCB, PCT, PCDD e dalle
sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevata di cui alla
tabella A2 dell’allegato 1 del d.m. 12 luglio 1990.
5.4.3 Attività di recupero: pirotrattamento;
processo idrometallurgico di estrazione per via umida, od equivalente, dei
metalli contenuti nelle ceneri [R4] [R8].
5.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli preziosi puri nelle forme usualmente
commercializzate.
5.5.1 Provenienza: industria automobilistica;
attività di demolizione veicoli autorizzata ai sensi del decreto legislativo 5
febbraio 1997, n. 22; attività di riparazione e sostituzione di veicoli in
servizio.
5.5.2 Caratteristiche del rifiuto: involucro
in acciaio contenente un supporto inerte con Pt, Pd e Rh.
5.5.3 Attività di recupero: apertura del
catalizzatore; estrazione del monolita, macinazione e recupero dei metalli
preziosi, e dell’involucro in acciaio inviato alle fonderie dei metalli ferrosi
[R4] [R8].
5.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli preziosi puri; metalli ferrosi e leghe nelle
forme usualmente commercializzate.
5.6.1 Provenienza: industria componenti
elettrici ed elettronici, costruzione, installazione e riparazione
apparecchiature elettriche e elettroniche, altre attività di recupero, attività
commerciali, industriali e di servizio.
5.6.2 Caratteristiche del rifiuto: oggetti di
pezzatura variabile, esclusi tubi catodici, costituiti da parti in resine
sintetiche, vetro o porcellana e metalli assiemati, alcuni con riporto di
metalli preziosi quali Ag 0,05-15%, Au 0,002-5%, Pt fino a 0,2% , Pd fino a
0,5% e contenenti Cu fino a 50%, Pb fino a 5%, Ni fino a 10%, Zn fino a 5%, Fe
fino a 80%, ottone e bronzo fino al 15%, Cr < 5%, Cd < 0,006%.
5.6.3 Attività di recupero:
a) separazione
dei componenti contenenti metalli preziosi; pirotrattamento, macinazione e
fusione delle ceneri, raffinazione per via idrometallurgica [R4];
b) macinazione
e granulazione della gomma e della frazione plastica e recupero nell’industria
delle materie plastiche [R3].
5.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) metalli
preziosi e altri metalli ferrosi e non ferrosi nelle forme usualmente
commercializzate;
b) prodotti
plastici e in gomma nelle forme usualmente commercializzate.
5.7.1 Provenienza: scarti industriali o da
demolizione e manutenzione di linee elettriche, di telecomunicazioni e di
apparati elettrici, elettrotecnici e elettronici.
5.7.2 Caratteristiche del rifiuto: fili o cavi
o trecce di alluminio puro o in lega ricoperti con materiali termoplastici,
elastomeri, carta impregnata con olio o tessuto fino al 50%, piombo fino al
55%.
5.7.3 Attività di recupero:
a) messa in
riserva di rifiuti [R13] con lavorazione meccanica (cesoiatura, triturazione,
separazione magnetica, vibrovagliatura e separazione densimetrica) per
asportazione del rivestimento, macinazione e granulazione della gomma e della
frazione plastica, granulazione della frazione metallica per sottoporla
all’operazione di recupero nell’industria metallurgica [R4] e recupero della
frazione plastica nell’industria delle materie plastiche [R3];
b) pirotrattamento
per asportazione del rivestimento e successivo recupero nell’industria
metallurgica [R4].
5.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: alluminio e piombo nelle forme usualmente
commercializzate, prodotti plastici e in gomma nelle forme usualmente
commercializzate.
5.8.1 Provenienza: scarti industriali o da
demolizione e manutenzione di linee elettriche, di telecomunicazioni e di apparati
elettrici, elettrotecnici e elettronici; riparazione veicoli; attività di
demolizione veicoli autorizzata ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio
1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni; industria automobilistica.
5.8.2 Caratteristiche del rifiuto: spezzoni di
cavo, anche in traccia, rivestiti da isolanti costituiti da materiali
termoplastici, elastomeri, carta impregnata con olio, piombo e piomboplasto;
costituiti da Cu fino al 75% e Pb fino al 72%.
5.8.3 Attività di recupero:
a) messa in
riserva di rifiuti [R13] con lavorazione meccanica (cesoiatura, triturazione,
separazione magnetica, vibrovagliatura e separazione densimetrica) per
asportazione del rivestimento; macinazione e granulazione della gomma e della
frazione plastica; granulazione della frazione metallica per sottoporla
all’operazione di recupero nell’industria metallurgica [R4] e recupero della
frazione plastica e in gomma nell’industria delle materie plastiche [R3].
b) pirotrattamento
per asportazione del rivestimento e successivo recupero nell’industria
metallurgica [R4].
5.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: rame e piombo nelle forme usualmente commercializzate;
prodotti plastici e in gomma nelle forme usualmente commercializzate.
5.9.1 Provenienza: demolizione e manutenzione
di linee di telecomunicazioni e di apparati elettrici, elettrotecnici ed
elettronici.
5.9.2 Caratteristiche del rifiuto: fili o
spezzoni di cavo in fibra ottica con rivestimento in materiali plastico
contenenti, in alcuni casi, parti metalliche. La composizione tipica delle tre
tipologie è la seguente:
a) cavo di
tipo dielettrico: materiali plastici e silice (89%), gel tamponante (6%), fibre
sintetiche (5%);
b) cavo di
tipo dielettrico: materiali plastici e silice (69%), acciaio (23%), gel
tamponante (4%) fibre sintetiche (4%);
c) cavo di
tipo metallico (parte metallica eventualmente costituita da conduttori di rame;
es. materiali plastici e silice 70%, acciaio ramato 14%, alluminio 10%, rame
6%) o acciaio come elemento portante, alluminio come barriera metallica,
acciaio come armatura esterna).
5.9.3 Attività di recupero:
a) messa in
riserva di rifiuti [R13] con macinazione e/o granulazione dei materiali
polimerici per sottoporli all’operazione di recupero nell’industria della
trasformazione delle materie plastiche [R3];
b) messa in
riserva di rifiuti [R13] con macinazione e/o granulazione del cavo e successiva
separazione elettrostatica dei materiali plastici dai metallici; eventuale
secondo trattamento elettrostatico per i polimeri per separare ogni traccia dei
metalli per sottoporli alle operazioni di recupero nell’industria di
trasformazione delle materie plastiche [R3] e recupero nell’industria
metallurgica [R5];
c) messa in
riserva di rifiuti [R13] con separazione fisica del materiale plastico dal
metallico; cesoiatura, triturazione, vibrovagliatura e separazione densimetrica
dei metalli e granulazione dei polimeri; oppure cesoaitura e triturazione del
cavo intero, separazione magnetica (per i ferrosi) e in seguito separazione a
corrente indotta sia per i metalli (non ferrosi) che per i polimeri per
sottoporre i rifiuti così ottenuti alle operazioni di recupero nell’industria
di trasformazione delle materie plastiche [R3] e recupero nell’industria
metallurgica [R5].
5.9.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: manufatti in plastica nelle forme usualmente
commercializzate; metalli e leghe nelle forme usualmente commercializzate.
5.10.1 Provenienza: sgranellatura a secco
(fini) e smolazzatura a umido (fanghi) delle scorie di copertura dei bagni di
fusione degli ottoni.
5.10.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto a
base di Zn 30-50%, Cu 10-20%, Pb 2-3%, Cd < 0,3%, Cl < 3% sul secco.
5.10.3 Attività di recupero: metallurgia
secondaria del rame e/o al ciclo metallurgico primario e secondario dello zinco
[R4].
5.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: rame, zinco e leghe nelle forme usualmente commercializzate.
5.11.1 Provenienza: operazioni di
movimentazione del rottame di rame e di ottone.
5.11.2 Caratteristiche del rifiuto: terra
contenente Cu e Zn in quantità ³ 10%.
5.11.3 Attività di recupero:
a) fonderia
di 2a fusione [R4];
b) idrometallurgia
[R4].
5.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: rame e sue leghe nelle forme usualmente
commercializzate.
5.12.1 Provenienza: impianto di trattamento
delle scorie di ottone.
5.12.2 Caratteristiche del rifiuto: polveri
medie e fini con contenuto di Cu > 4%, Zn > 15%, con presenza di parti
ferrose.
5.12.3 Attività di recupero:
a) metallurgia
dei ferrosi per le parti ferrose [R4];
b) metallurgia
per il recupero del Cu e dello Zn per quelle non ferrose [R4].
5.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: acciai, rame e zinco nelle forme usualmente
commercializzate.
5.13.1 Provenienza: operazioni di
deferrizzazione della preparazione della tornitura e trattamento scorie di
ottone.
5.13.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
ferroso contenente eventualmente Cu 2-35% e Zn 10-40%.
5.13.3 Attività di recupero:
a) raffinerie
o fonderie di 2a fusione [R4];
b) idrometallurgia
[R4].
5.13.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: acciaio nelle forme usualmente commercializzate.
5.14.1 Provenienza: impianti di depurazione
acque di laminazione, impianti di colata continua, impianti di trafilazione di
industria siderurgica e metallurgica; pulitura meccanica dei manufatti
metallici.
5.14.2 Caratteristiche del rifiuto: ossidi di
ferro (~ 95%), silice allumina e ossidi minori (~ 5%), esenti da PCB e PCT.
5.14.3 Attività di recupero:
a) industria
siderurgica [R4] o recupero nell’industria chimica mediante reazione con acido
cloridrico [R5];
b) fonderie
di ghisa e cubilotti [R4];
c) industria
produzione di manufatti di cemento [R5];
d) cementifici
[R5].
5.14.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) e b)
ghisa e acciaio nelle forme usualmente commercializzate; cloruri di ferro nelle
forme usualmente commercializzate;
c) manufatti
di cemento nelle forme usualmente commercializzate;
d) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
5.15.1 Provenienza: lavorazioni meccaniche di
finitura (levigatura, rettificatura, ecc).
5.15.2 Caratteristiche del rifiuto: melme
palabili costituite da Fe > 55% e altri metalli in funzione della
composizione dell’acciaio e della ghisa; contenuto in acqua < 35% con
contenuto in oli minerali < 10%.
5.15.3 Attività di recupero:
a) separazione
meccanica della fase liquida e rifusione della componente metallica [R4];
b) cementifici
[R5].
5.15.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) prodotti
siderurgici nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
5.16.1 Provenienza: industria componenti
elettrici ed elettronici; costruzione, installazione e riparazione
apparecchiature elettriche, elettrotecniche ed elettroniche; attività
industriali, commerciali e di servizio.
5.16.2 Caratteristiche del rifiuto: oggetti di
pezzatura variabile, esclusi tubi catodici, costituiti da parti in resine sintetiche,
vetro o porcellana e metalli assiemati, alcuni con riporto di metalli preziosi.
5.16.3 Attività di recupero: disassemblaggio
per separazione dei componenti riutilizzabili [R4].
5.16.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: componenti elettrici ed elettronici nelle forme
usualmente commercializzate.
5.17.1 Provenienza: industria siderurgica,
produzione di ghisa d’altoforno mediante fusione di coke e minerale di ferro in
presenza di fondenti.
5.17.2 Caratteristiche del rifiuto: solido a
matrice vetrosa in forma granulata o sabbia a grana medio grossolana di colore
variabile dal grigio al giallastro, costituita di silice ³ 30%, ossidi di
calcio ³ 40%, ossidi di alluminio, ossidi di magnesio. Non rispondente agli
standard delle norme UNI, ENV 197/1.
5.17.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) industria
del vetro [R5];
c) produzione
di calcestruzzo, conglomerati cementizi e bituminosi [R5];
d) produzione
di conglomerati idraulici catalizzati [R5];
e) formazione
di rilevati, sottofondi stradali e massicciate ferroviarie, anche addittivati
in miscele con altri rifiuti per cui è previsto questo tipo di recupero (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5];
f) utilizzo
per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10].
5.17.4 Caratteristiche delle materie prime e dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) vetro
nelle forme usualmente commercializzate;
c) calcestruzzi
conglomerati cementizi e bituminosi nelle forme usualmente commercializzate;
d) conglomerati
idraulici catalizzati nelle forme usualmente commercializzate.
5.18.1 Provenienza: industria siderurgica.
5.18.2 Caratteristiche del rifiuto: miscela di
varia pezzatura di minerali di ferro, anche in forma agglomerata (unitamente a
SiO2, CaO e Al2O3), con presenza o meno di
terreno o materiali inerti. Tenore in ferro minimo 20%.
5.18.3 Attività di recupero:
a) industria
siderurgica nella preparazione della carica dell’altoforno [R4];
b) cementifici
come aggiunta al clinker; come additivo nella carica al forno per la produzione
di cementi ferrici [R5];
c) produzione
di calcestruzzo e conglomerati cementizi [R5];
d) formazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
5.18.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) ghisa
nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
c) calcestruzzi
e conglomerati cementizi nelle forme usualmente commercializzate.
5.19.1 Provenienza: raccolta differenziata,
centri di raccolta, attività industriali, commerciali e di servizi.
5.19.2 Caratteristiche del rifiuto: apparecchi
domestici, apparecchiature e macchinari destinati a dismissione, con esclusione
dei trasformatori contenenti oli contaminati da PCB e PCT.
5.19.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con asportazione di eventuali batterie e pile; disassemblaggio
delle carcasse, dei cablaggi elettrici e delle schede elettroniche; estrazione
e messa in sicurezza dei tubi catodici con separazione e raccolta delle polveri
presenti; separazione delle componenti di plastica, gomma, ecc., laddove non
strutturalmente vincolati con il resto della struttura; frantumazione e
separazione delle parti metalliche da quelle non metalliche; macinazione e
granulazione della frazione costituita da gomma e della frazione plastica per
sottoporle alle operazioni di recupero nell’industria delle materie plastiche e
della gomma [R3] e per sottoporre i rifiuti metallici all’operazione di
recupero nell’industria metallurgica [R4].
5.19.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli ferrosi e non ferrosi nelle forme usualmente
commercializzate; prodotti e materiali plastici e in gomma nelle forme
usualmente commercializzate.
5.20.1 Provenienza: raccolta differenziata,
centri di raccolta, attività industriali, commerciali e di servizi.
5.20.2 Caratteristiche del rifiuto: apparecchi
domestici, apparecchiature e macchinari post-consumo contenenti sostanze lesive
dell’ozono stratosferico di cui alla legge 549/93.
5.20.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con bonifica dal fluido refrigerante; smontaggio dei
componenti riutilizzabili e recuperabili, compreso il compressore; bonifica del
gruppo di compressione con procedure tali da evitare il rilascio delle sostanze
lesive dell’ozono stratosferico di cui alla legge 549/93 in atmosfera;
demolizione controllata delle carcasse in apposito impianto e con procedure
tali da evitare il rilascio dei gas espandenti, di polveri e altre emissioni in
atmosfera; separazione delle componenti di plastica, gomma, ecc, laddove non
strutturalmente vincolati con il resto della struttura; frantumazione e separazione
delle parti metalliche da quelle non metalliche; macinazione e granulazione
della frazione costituita da gomma e della frazione plastica per sottoporle
all’operazione di recupero nell’industria della gomma delle materie plastiche
[R3] e per sottoporre la frazione metallica all’operazione di recupero
nell’industria metallurgica [R4].
5.20.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli ferrosi e non ferrosi nelle forme usualmente
commercializzate; prodotti plastici e in gomma nelle forme usualmente
commercializzate.
6.1.1 Provenienza: raccolte differenziate,
selezione da R.S.U. o R.A.; attività industriali, artigianali e commerciali e
agricole.
6.1.2 Caratteristiche del rifiuto: materiali
plastici, compresi teli e sacchetti, tubetti per rocche di filati, di varia
composizione e forma con eventuale presenza di rifiuti di altra natura.
6.1.3 Attività di recupero: messa in riserva
[R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria delle
materie plastiche, mediante asportazione delle sostanze estranee (qualora
presenti), macinazione e/o granulazione, lavaggio e separazione per
l’ottenimento di materiali plastici contenenti massimo 1% di impurità e/o di
altri materiali indesiderati diversi dalle materie plastiche [R3].
6.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: materie prime secondarie conformi alle specifiche
UNIPLAST-UNI 10667.
6.2.1 Provenienza: industria della produzione
o trasformazione delle materie plastiche e fibre sintetiche, impianti di
recupero degli accumulatori esausti, attività di autodemolizione, autorizzata
ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche
e integrazioni, attività di autoriparazione e industria automobilistica, altre
attività di recupero di altre apparecchiature e manufatti.
6.2.2 Caratteristiche del rifiuto: granuli,
trucioli, ritagli, polveri, manufatti fuori norma, ecc. Eventuale presenza di
altri polimeri, cariche, pigmenti, additivi, Pb < 3%, KOH < 0,3%, Cd <
0,3%.
6.2.3 Attività di recupero: messa in riserva
[R 13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria delle
materie plastiche, mediante asportazione delle sostanze estranee (qualora
presenti), macinazione e/o granulazione, lavaggio e separazione per
l’ottenimento di materiali plastici contenenti massimo 1% di impurità e/o di
altri materiali indesiderati diversi dalle materie plastiche [R3].
6.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: materie prime secondarie conformi alle specifiche
UNIPLAST-UNI 10667.
6.3.1 Provenienza: industria chimica:
produzione di ABS.
6.3.2 Caratteristiche del rifiuto: fango
palabile con circa il 50% di copolimeri, Cd < 5 ppm, As < 4,2 ppm.
6.3.3 Attività di recupero: produzione di ABS
di seconda qualità previo essiccamento e compoundazione [R3].
6.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: ABS di seconda qualità.
6.4.1 Provenienza: industria chimica e
processi chimici in altri settori industriali.
6.4.2 Caratteristiche del rifiuto: polimeri
stirenici ed altri polimeri con contaminanti di processo quali oli in
concentrazione non superiore allo 0,1% in peso; sottoposti a lavaggio e/o
bonifica per l’eliminazione dei contaminanti da processo.
6.4.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con macinazione e/o granulazione, lavaggio e con eventuale
separazione degli inquinanti per sottoporli all’operazione di recupero
nell’industria delle materie plastiche [R3].
6.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti in plastica nelle forme usualmente
commercializzate.
6.5.1 Provenienza: attività di demolizione
veicoli autorizzata ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e
successive modifiche e integrazioni; attività di riparazione e sostituzione su
veicoli in servizio; industria automobilistica.
6.5.2 Caratteristiche del rifiuto: manufatti
interi o parti di essi in plastica. Eventuale presenza di cariche inerti, gomma,
pigmenti, additivi.
6.5.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con triturazione, lavaggio e flottazione per la separazione
degli inquinanti per sottoporre la frazione plastica all’operazione di recupero
nell’industria delle materie plastiche [R3].
6.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti in plastica nelle forme usualmente
commercializzate.
6.6.1 Provenienza: attività di demolizione
vetture autorizzata ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e
successive modifiche e integrazioni; attività di riparazione e sostituzione su
vetture in servizio; industria automobilistica.
6.6.2 Caratteristiche del rifiuto: imbottiture
intere o parte di esse in poliuretano espanso. Eventuale presenza di tessuti di
rivestimento.
6.6.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con taglio e separazione schiuma da fodera; macinazione e/o
estrusione in granuli per sottoporre la frazione plastica all’operazione di
recupero nell’industria delle materie plastiche [R3].
6.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti in plastica nelle forme usualmente
commercializzate.
6.7.1 Provenienza: industria chimica.
6.7.2 Caratteristiche del rifiuto: alcool
polivinilico 97÷99%; dimetilformammide 0,5÷1%; nerofumo 0,05%,
6.7.3 Attività di recupero: produzione di
collanti ed adesivi [R3].
6.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: collanti e adesivi nelle forme usualmente
commercializzate.
6.8.1 Provenienza: industria del «tessuto non
tessuto» e del feltro greggio.
6.8.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti di
polveri e solidi costituiti da: poliestere, poliuretano e polistirolo.
6.8.3 Attività di recupero: produzione di
pannelli fonoassorbenti e termoisolanti [R3].
6.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: pannelli fonoassorbenti e termoisolanti nelle forme
usualmente commercializzate.
6.9.1 Provenienza: impianto di recupero del
piombo dagli accumulatori esausti.
6.9.2 Caratteristiche del rifiuto: solido in
pezzatura variabile costituito da ebanite 30-80%, Pb/PbO.SO4 4-12%,
plastiche 10-50%, legno 2-4%.
6.9.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con separazione e cernita dei materiali costituenti il mix per
sottoporre la frazione costituita da ebanite all’operazione di recupero
nell’industria metallurgica come riducente [R3] e la frazione plastica
all’operazione di recupero nell’industria delle materie plastiche [R3].
6.9.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti plastici nelle forme usualmente
commercializzate.
6.10.1 Provenienza: industria del vetro di
sicurezza.
6.10.2 Caratteristiche del rifiuto: ritagli di
pellicola di polivinil butirrale di vario spessore.
6.10.3 Attività di recupero: soluzione in
solventi organici per l’ottenimento di polivinil butirrale da impiegare nella
produzione di adesivi [R3].
6.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: adesivi nelle forme usualmente commercializzate.
6.11.1 Provenienza: attività di demolizione
vetture autorizzata ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e
successive modifiche e integrazioni, o attività di riparazione e sostituzione
su vetture in uso, o da industria automobilistica.
6.11.2 Caratteristiche del rifiuto: fibre
vegetali in matrice polipropilenica.
6.11.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con macinazione della frazione plastica per sottoporla
all’operazione di recupero nell’industria della trasformazione delle materie
plastiche [R3].
6.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti in plastica nelle forme usualmente
commercializzate.
6.12.1 Provenienza: produzione e
trasformazione materie plastiche.
6.12.2 Caratteristiche del rifiuto: sfridi
solidi di caprolattame oppure liquido di colore giallognolo o incolore con
materiale in sospensione; composto da soluzioni acquose contenenti almeno il 4%
di caprolattame monomero e oligomeri, acqua < 90%.
6.12.3 Attività di recupero:
a) concentrazione
della soluzione e successiva polimerizzazione per l’impiego nel processo
produttivo [R3];
b) depolimerizzazione
della poliammide 6 mediante riscaldamento della miscela solido-liquida;
arricchimento con caprolattame del derivato del processo di depolimerizzazione e
successiva polimerizzazione con produzione del polimero poliammidico [R3].
6.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o del
prodotto ottenuto:
a) e b)
poliammide 6 nelle forme usualmente commercializzate; caprolattame monomero
nelle forme usualmente commercializzate.
7.1.1 Provenienza: attività di demolizione,
frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/o RAU: manutenzione reti;
attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento.
7.1.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
inerte, laterizio e ceramica cotta anche con eventuale presenza di frazioni
metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto.
7.1.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime secondarie per
l’edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di
macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione
metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento di frazioni inerti di
natura lapidea a granulometria idonea e selezionata con eluato del test di
cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto e con
caratteristiche di cui alle norme CNR-UNI 10006 [R5].
7.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: materie prime secondarie per l’edilizia conformi alle
specifiche della CCIAA di Milano.
7.2.1 Provenienza: attività di lavorazione dei
materiali lapidei.
7.2.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
inerte in pezzatura e forma varia, comprese le polveri.
7.2.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) utilizzo
del granulato per produzione di conglomerati cementizi e bituminosi [R5];
c) utilizzo
per isolamenti e impermeabilizzazioni e ardesia espansa [R5];
d) ove
necessario frantumazione, macinazione, vagliatura; eventuale omogeneizzazione e
integrazione con materia prima inerte, anche nell’industria lapidea [R5];
e) utilizzo
per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10];
f) utilizzo
per realizzazione di rilevati e sottofondi stradali e ferroviari e
aeroportuali, piazzali industriali previo eventuale trattamento di cui al punto
d) (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
7.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) e c)
conglomerati cementizi e bituminosi e malte ardesiache.
7.3.1 Provenienza: fabbricazione di prodotti
ceramici, mattoni, mattonelle e materiale di costruzione smaltati.
7.3.2 Caratteristiche del rifiuto: prodotti
ceramici, terrecotte smaltate e non, materiale da costruzione di scarto
eventualmente ricoperti con smalto crudo in concentrazione < 10% in peso.
7.3.3 Attività di recupero:
a) macinazione
e recupero nell’industria ceramica e dei laterizi [R5];
b) frantumazione,
vagliatura; eventuale miscelazione con materia prima inerte nell’industria
lapidea [R5].
7.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) prodotti e
impasti ceramici e laterizi nelle forme usualmente commercializzate;
b) materiale
lapideo nelle forme usualmente commercializzate.
7.4.1 Provenienza: attività di produzione di
laterizi e di argilla espansa e perlite espansa.
7.4.2 Caratteristiche del rifiuto: frammenti
di materiale argilloso cotto e materiale perlitico.
7.4.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con frantumazione; macinazione, vagliatura per sottoporre i
rifiuti alle seguenti operazioni di recupero:
a) recupero
in cementifici [R5];
b) recupero
nell’industria ceramica e dei laterizi [R5];
c) eventuale
omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte nell’industria lapidea
[R5];
d) rilevati,
sottofondi stradali e piazzali industriali previo eventuale trattamento di cui
al punto c) (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R5];
e) recuperi
ambientali previo eventuale trattamento di cui al punto c) (il recupero
è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale
secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10].
7.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) prodotti
ceramici e laterizi nelle forme usualmente commercializzate.
7.5.1 Provenienza: produzione di refrattari
elettrofusi.
7.5.2 Caratteristiche del rifiuto: sabbie
silicee e rifiuti di fusione di refrattari.
7.5.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
conglomerati per edilizia [R5];
c) realizzazione
di sottofondi e rilevati stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R5].
7.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate.
7.6.1 Provenienza: attività di scarifica del
manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo.
7.6.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
solido costituito da bitume ed inerti.
7.6.3 Attività di recupero:
a) produzione
conglomerato bituminoso «vergine» a caldo [R5];
b) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
7.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: conglomerato bituminoso nelle forme usualmente
commercializzate.
7.7.1 Provenienza: industria chimica,
petrolchimica, da processi di depurazione reflui liquidi e gassosi industriali.
7.7.2 Caratteristiche del rifiuto: carbonati e
idrati di calcio, silici colloidali, singoli o in miscele.
7.7.3 Attività di recupero: cementifici [R5].
7.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.8.1 Provenienza: demolizione di isolanti
termici in processi di fusione e/o termici, industria di produzione dei
refrattari.
7.8.2 Caratteristiche del rifiuto: frammenti
solidi sinterizzati, uniti o meno a elementi metallici, sotto forma di rottami
di mattoni, a composizione prevalente di SiO2, Al2O3,
ZrO2, CaO e MgO, con presenza eventuale di metalli pesanti dei cicli
di cottura o fusione in tracce, appartenenti alle famiglie:
a) silicei:
SiO2 > 90%, CaO < 3%, Al2O3 < 1%, Fe2O3
< 0,5%, TiO2 < 0,01;
b) silico-alluminosi:
Al2O3 25-50%, SiO2 70-45%, Fe2O3
1-2%;
c) alluminosi:
Al2O3 > 50%;
d) magnesiaci:
MgO 85-87%, CaO 0,2-2,6%, Fe2O3 0,2-2,3%;
e) cromo-magnesiaci:
Cr2O3 ca 20%; MgO ca 60%, Fe2O3 ca
14%, Al2O3 ca 6%, CaO < 2%;
f) grafitici:
C ca 50%, SiC ca 40%;
g) dolomitici:
CaO + MgO > 85% sul prodotto calcinato.
7.8.3 Attività di recupero: previa separazione
di eventuali frammenti metallici e macinazione:
a) cementifici
come aggiunta al clinker [R5];
b) industria
produzione materiali refrattari e per l’edilizia [R5];
c) produzione
di calcestruzzo, conglomerati cementizi e bituminosi [R5];
d) industria
siderurgica come correttivo bonificante delle scorie [R5].
7.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) materiali
refrattari nelle forme usualmente commercializzate;
c) calcestruzzi,
conglomerati cementizi e bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
7.9.1 Provenienza: demolizione di isolamenti
termici in processi di fusione e/o cottura, industria della ceramica e
produzione di refrattari.
7.9.2 Caratteristiche del rifiuto:rifiuto di
lega non ferrosa composto da carburo di silicio, allumina e chamotte, solido
sinterizzato sotto forma di mattoni appartenenti alla seguente famiglia:
a) SiC <
90%, SiO2 ca 1%, Al2O3 ca 1%.
7.9.3 Attività di recupero:
a) frantumazione,
macinazione, addizionamento con carburo di silicio e cemento; recupero nella
carica del cubilotto nelle fonderie di ghisa [R5];
b) industria
dei refrattari [R5];
c) cementifici
come aggiunta al clinker [R5];
d) produzione
di calcestruzzo, conglomerati cementizi e bituminosi [R5].
7.9.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) leghe di
carburo di silicio nelle forme usualmente commercializzate;
b) refrattari
nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
d) calcestruzzo,
conglomerati cementizi e bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
7.10.1 Provenienza: processi di pulizia,
lavorazioni meccaniche e sabbiatura delle superfici di manufatti metallici,
produzione di mole abrasive.
7.10.2 Caratteristiche del rifiuto:materiali
siliceo-alluminosi e granulati con presenza di scaglie metalliche ed eventuali
tracce di vernici.
7.10.3 Attività di recupero:
a)
produzione di calce idraulica [R5];
b)
produzione conglomerati bituminosi [R5];
c)
cementifici [R5];
d)
produzione di abrasivi [R5];
e)
realizzazione di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato
all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in
allegato 3 al presente decreto) [R5];
f) processi
di burattatura e barilatura dell’industria meccanica [R5].
7.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a)
calce idraulica nelle forme usualmente commercializzate;
b)
conglomerati bituminosi nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
d) abrasivi
nelle forme usualmente commercializzate.
7.11.1 Provenienza: manutenzione delle
strutture ferroviarie.
7.11.2 Caratteristiche del rifiuto: pietrisco
tolto d’opera costituito da roccia silicea e cristallina o calcare per circa il
70%, con sabbia e argilla per circa il 30%.
7.11.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti inerti [R13] con separazione delle frazioni indesiderate e della
eventuale frazione metallica per sottoporla all’operazione di recupero nell’industria
metallurgica [R4] e per sottoporre la frazione inerte alle seguenti operazioni
di recupero:
a) recupero
nell’industria della produzione di conglomerati cementizi [R5];
b) recupero
nei cementifici [R5];
c) frantumazione,
macinazione ed omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte
nell’industria lapidea [R5];
d) formazione
di rilevati, sottofondi stradali e piazzali industriali (il recupero è
subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5];
e) recuperi
ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10].
7.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
7.12.1 Provenienza: attività scultoree ed
industrie ceramiche.
7.12.2 Caratteristiche del rifiuto: manufatti
in gesso con eventuale armatura metallica incorporata.
7.12.3 Attività di recupero:
a)
cementifici previa frantumazione dei manufatti e separazione della parte
metallica [R5];
b) produzione
di materiale e manufatti per l’edilizia, previa frantumazione dei manufatti e
separazione della parte metallica [R5].
7.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) materiale
e manufatti per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate.
7.13.1 Provenienza: industria di produzione
pannelli in gesso; demolizione edifici.
7.13.2 Caratteristiche del rifiuto: sfridi di
gesso con eventuali fibre cellulosiche o metalliche incorporate; non
radioattivo ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230.
7.13.3 Attività di recupero: cementifici [R5].
7.13.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.14.1 Provenienza: attività di trivellazione
pali di fondazione su terreno vergine; ricerca e coltivazione idrocarburi su
terra e in mare; ricerca e coltivazione geotermica; perforazioni per ricerche e
coltivazioni minerarie in generale; perforazioni geognostiche di grande
profondità; perforazioni per pozzi d’acqua.
7.14.2 Caratteristiche del rifiuto: detriti
con presenza di acqua/bentonite, di acqua/bentonite/barite, di
olio/organo-smectiti/barite contenenti idrocarburi in concentrazioni inferiori
a 50 Kg/t nel caso di detriti a base acqua e contenenti gasolio o olio a bassa
tossicità in concentrazioni inferiori a 300 Kg/t nel caso di fanghi a base
olio, IPA < 10 ppm.
7.14.3 Attività di recupero:
a)
cementifici [R5];
b) utilizzo
per recuperi ambientali, previa eventuale desalinizzazione (il recupero è
subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10];
c) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il recupero
è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
7.14.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.15.1 Provenienza: attività di trivellazione
pali di fondazione su terreno vergine; ricerca e coltivazione idrocarburi su
terra e in mare; ricerca e coltivazione geotermica; perforazioni per ricerche e
coltivazioni minerarie in generale; perforazioni geognostiche di grande
profondità; perforazioni per pozzi d’acqua.
7.15.2 Caratteristiche del rifiuto: fango a
base di acqua/bentonite, di acqua/bentonite/barite, di
olio/organo-smectiti/barite con eventuale presenza di terriccio; contenenti
idrocarburi in concentrazioni inferiori a 50 Kg/t nel caso di fanghi a base
acqua e contenenti gasolio o olio a bassa tossicità in concentrazioni inferiori
a 300 Kg/t nel caso di fanghi a base olio, IPA < 10 ppm.
7.15.3 Attività di recupero:
a) industria
dei laterizi nell’impasto e industria di produzione dell’argilla espansa,
previa eventuale disidratazione e desalinizzazione [R5];
b) produzione
di aggregati artificiali mediante processo termico di sinterizzazione [R5];
c) cementifici
[R5];
d) utilizzo
per recuperi ambientali previa eventuale disidratazione e desalinizzazione (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10];
e) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale
secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
7.15.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate;
b) aggregati
artificiali nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
7.16 Tipologia: calci di defecazione [020402]
[020499] [020799].
7.16.1 Provenienza: attività industriali dello
zucchero, dell’alcool e del lievito.
7.16.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
costituito essenzialmente da carbonato di calcio (70%) con silice, allumina,
ossido di ferro (~ 10%) e sostanze organiche (proteine, pectina, ecc.),
derivante dalla filtrazione di sughi zuccherini dopo trattamento con calce e
anidride carbonica.
7.16.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) industria
dei laterizi nell’impasto, previa eventuale disidratazione [R5];
c) riutilizzo
per recuperi ambientali, previa eventuale disidratazione (il recupero è
subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto ad esclusione del parametro COD)
[R10];
d) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali, previa eventuale disidratazione (il recupero
è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto ad esclusione del parametro COD)
[R5];
e) neutralizzazione
di acque acide, previa eventuale disidratazione [R5];
f) impermeabilizzazione
dei bacini di decantazione delle acque [R5].
7.16.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate.
7.17.1 Provenienza: attività industriali dello
zucchero, dell’alcool, del lievito e dell’estrazione, lavorazione e taglio del
calcare, industria siderurgica.
7.17.2 Caratteristiche del rifiuto: frammenti
in varia pezzatura comprese polveri, di pietra calcarea e terriccio di cava o
materiali inerti a base di carbonato di calcio, con eventuale presenza di
materie prime siderurgiche (carbon fossile, coke, minerali di ferro in misura
minore del 20% in peso).
7.17.3 Attività di recupero:
a)
produzione calce idraulica [R5];
b) produzione
conglomerati cementizi, calcestruzzi e manufatti per edilizia [R5];
c) cementifici,
come aggiunta al clinker, come additivo nella carica al forno per la produzione
di cementi ferrici [R5];
d) industria
siderurgica nella preparazione della carica dell’altoforno [R5];
e) formazione
di rilevati e sottofondi stradali previa eventuale frantumazione del rifiuto
(il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5];
f)
riutilizzo per recuperi ambientali previa eventuale disidratazione (il recupero
è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10].
7.17.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) calce
idraulica nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
e manufatti per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
d) ghisa
nelle forme usualmente commercializzate.
7.18.1 Provenienza: industria chimica,
industria della calce, industria petrolchimica.
7.18.2 Caratteristiche del rifiuto: miscela di
carbonato, ossido e idrossido di calcio (~ 82%) e silice, allumina e ossido di
ferro (~ 18%).
7.18.3 Attività di recupero:
a)
produzione di calce idraulica [R5];
b) produzione
conglomerati e manufatti per l’edilizia [R5];
c) cementifici
[R5];
d) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5];
e) attività
di recupero ambientale (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10];
f) utilizzo
come reagente per la desolforazione dei fumi di combustione [R7];
g) trattamento
delle acque reflue se esente da elementi non abbattibili dall’impianto di
depurazione [R7].
7.18.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) calce
idraulica nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
e manufatti per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
7.19.1 Provenienza: produzione di metaborato e
perborato di sodio.
7.19.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
argilloso costituito da CaCO3 50%, Al2O3 e B2O3
20%, umidità 20-30%, rifiuto insolubile 10%.
7.19.3 Attività di recupero:
a) industria
dei prodotti ceramici, previa macinazione [R5];
b) industria
dei laterizi previa macinazione [R5].
7.19.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) prodotti
ceramici nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate.
7.20.1 Provenienza: industria della
metallurgia delle leghe non ferrose; rottamazione di componenti di
apparecchiature.
7.20.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti e
rottami di materiali compositi costituiti generalmente da materiale ceramico
(allumina, carburo di silicio, grafite) e metalli (alluminio, titanio,
magnesio, ecc.), escluso amianto.
7.20.3 Attività di recupero: industria
metallurgica dei metalli non ferrosi previa separazione della frazione non
metallica [R4].
7.20.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: metalli non ferrosi nelle forme usualmente
commercializzate.
7.21.1 Provenienza: lavanderie.
7.21.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
inorganico a base di silice, allumina, ossido di calcio e ferro (~ 90%) e
ossidi minori Mg, K, Na (~ 10%) con contenuto in cloro < 0,5% sul secco.
7.21.3 Attività di recupero: cementifici [R5].
7.21.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.22.1 Provenienza: attività di fusione di
leghe ferro-silicio mediante forni ad arco elettrico.
7.22.2 Caratteristiche del rifiuto: polveri
finissime aventi di norma la seguente composizione: SiO2 92÷94%, Fe2O3
1÷1,5%, Al2O3 0,1÷0,15%, CaO 0,8÷1,2%, MgO 0,8÷1,2%,
alcali 0,5÷1%.
7.22.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) industrie
di materie prime e di prodotti per l’edilizia [R5].
7.22.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) prodotti
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate.
7.23.1 Provenienza: pulizia arenili; industria
prodotti ittici.
7.23.2 Caratteristiche del rifiuto: conchiglie
con eventuale presenza di materiali estranei (sabbia, alghe, plastiche, ecc.).
7.23.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con selezione, lavaggio e separazione della componente non
inerte per sottoporli alle seguenti operazioni di recupero:
a)
produzione di bottoni ed altri manufatti simili [R5];
b) cementifici
[R5].
7.23.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) bottoni o
altri manufatti simili nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
7.24.1 Provenienza: gassificazione di carbone,
anche ad elevato tenore di zolfo, in impianti di produzione energia elettrica
od in impianti chimici di sintesi.
7.24.2 Caratteristiche del rifiuto: solido
vetroso costituito essenzialmente da silicati, ossidi di allumino, di calcio,
ed ossidi minori.
7.24.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di conglomerati cementizi [R5];
c) industria
dei laterizi [R5];
d) produzione
di asfalto e conglomerati bituminosi [R5];
e) utilizzo
per rilevati e sottofondi stradali [R5] (il recupero è subordinato
all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in
allegato 3 al presente decreto).
7.24.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente prodotte;
c) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) asfalto e
conglomerati bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
7.25.1 Provenienza: fonderie di seconda
fusione di ghisa e di acciaio.
7.25.2 Caratteristiche del rifiuto:sabbie e
terre refrattarie miscelate con leganti inorganici (argille) e/o organici
(resine furaniche, fenoliche e isocianati) il contenuto massimo di fenolo sul
rifiuto tal quale è pari a 200 ppm; rifiuti di forme ed anime.
7.25.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di calce idraulica [R5];
c) processi
di rigenerazione delle sabbie di fonderia esauste [R5];
d) industria
dei laterizi della ceramica e dell’argilla espansa [R5];
e) produzione
di conglomerati per l’edilizia [R5];
f) industria
vetraria [R5];
g) industria
ceramica [R5];
h) produzione
conglomerati bituminosi [R5];
i) utilizzo
per rilevati e sottofondi stradali [R5] (il recupero è subordinato
all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in
allegato 3 al presente decreto).
7.25.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) calce
idraulica nelle forme usualmente commercializzate;
c) sabbie di
fonderia;
d) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate;
e) conglomerati
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
f) vetro
nelle forme usualmente commercializzate;
g) materiali
e/o prodotti ceramici nelle forme usualmente commercializzate;
h) conglomerati
bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
7.26.1 Provenienza: industria chimica
(crogioli rotti).
7.26.2 Caratteristiche del rifiuto: schegge di
quarzo puro.
7.26.3 Attività di recupero: macinazione e
lavorazione di prodotti quarziferi [R5].
7.26.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: polveri di quarzo di varia granulometria per uso edile e
lavorazione idropitture.
7.27.1 Provenienza: fonderie di seconda
fusione di ghisa.
7.27.2 Caratteristiche del rifiuto: silice
> 70%, ossidi di Al, ossidi di Mg, ossidi Fe e altri ossidi minori, non
contenenti PCB e PCT > 25 ppm e PCDD > 2,5 ppb.
7.27.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di calcestruzzo [R5];
c) industria
dei laterizi [R5];
d) produzione
di conglomerati per l’edilizia [R5];
e) produzione
vetraria [R5];
f) produzione
di conglomerati bituminosi [R5].
7.27.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) calcestruzzo
nelle forme usualmente commercializzate;
c) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) conglomerati
per edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
e) vetro
nelle forme usualmente commercializzate;
f) conglomerati
bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
7.28.1 Provenienza: attività di rigenerazione
di catalizzatori esausti effettuata anche presso gli impianti di cracking
catalitico in raffineria di petrolio.
7.28.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
costituiti essenzialmente da inerti (ceramica, carbonato di calcio, allumina,
silicoalluminati, silicati ecc.) già sottoposti a lavaggio e disattivazione ai
fini della sicurezza con diossine < 2,5 ppb e PCB e PCT < 25 ppm.
7.28.3 Attività di recupero: cementifici
previa eventuale macinazione [R5].
7.28.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.29.1 Provenienza: attività di manutenzione
e/o di demolizione.
7.29.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
solidi costituiti essenzialmente da silicati, con possibili tracce di composti
organici, escluso amianto.
7.29.3 Attività di recupero: cementifici [R5].
7.29.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
7.30.1 Provenienza: processo di vagliatura dei
rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili.
7.30.2 Caratteristiche del rifiuto: miscela di
sabbia, altri inerti, conchiglie e altre.
7.30.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con vagliatura, pulizia e drenaggio e captazione delle acque
di eluizione e di percolazione, eventuale separazione della frazione costituita
da conchiglie con materiale estraneo < 10% per sottoporre il rifiuto alle
seguenti operazioni di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) ripascimento
di arenili soggetti a fenomeni erosivi [R10].
7.30.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
7.31.1 Provenienza: industria agroalimentare
in genere e industria laniera, attività di scavo.
7.31.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
costituito da terriccio con eventuali parti vegetali e sostanze organiche;
parti di fibra di lana; materiale inerte vario costituito da terra con presenza
di ciottoli, sabbia, ghiaia.
7.31.3 Attività di recupero:
a) industria
della ceramica e dei laterizi [R5];
b) utilizzo
per recuperi ambientali di ex cave, discariche esaurite e bonifica di aree
inquinate (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto ad
esclusione del parametro COD) [R10].
7.31.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: prodotti ceramici e/o laterizi nelle forme usualmente
commercializzate.
8.1.1 Provenienza:ingrassaggio delle pelli per
pellicceria.
8.1.2 Caratteristiche del rifiuto: olio denso
a base di olio minerale, lanolina e altri grassi naturali penetranti.
8.1.3 Attività di recupero:
a) attività
edilizie come distaccante per cemento [R5];
b) recupero
tal quale nell’industria conciaria per l’ingrassaggio della pelle [R5].
8.2.1 Provenienza: industrie tessili.
8.2.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
fibroso igroscopico costituito da fibre naturali in quantità variabile di
colore naturale o colorate.
8.2.3 Attività di recupero:
a) industria
della carta [R3];
b) impiego
nelle lettiere per animali [R3].
8.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: carta, carta catramata e cartone nelle forme usualmente
commercializzate.
8.3.1 Provenienza: industria laniera, acque di
lavaggio e sgrassatura della lana.
8.3.2 Caratteristiche del rifiuto: soluzioni
acquose contenenti grasso di lana.
8.3.3 Attività di recupero: centrifugazione
per separazione della parte oleosa [R3].
8.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: grasso di lana nelle forme usualmente commercializzate.
8.4.1 Provenienza: industria della produzione,
lavorazione ed utilizzo delle fibre tessili naturali, sintetiche e artificiali,
industria della confezione, industria del mobile, industria automobilistica;
industria dei rivestimenti e della pavimentazione tessile.
8.4.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti di
lino, cotone, lana e altre fibre naturali, artificiali e sintetiche.
8.4.3 Attività di recupero: messa in riserva
[R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria tessile
mediante selezione, separazione, igienizzazione [R3].
8.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: materie prime secondarie per l’industria tessile
conformi alle specifiche merceologiche delle CCIAA di Milano e Firenze.
8.5.1 Provenienza: industria conciaria,
calzaturiera, della pelletteria e dell’abbigliamento in genere.
8.5.2 Caratteristiche del rifiuto: filamenti
corti arricciati e piccoli pezzi di tessuto fibroso collagenico.
8.5.3 Attività di recupero:
a)
mescolamento con altre materie (lattice) in macchine impastatrici, essiccamento
e bobinatura in rulli; oppure trattamento di parziale idrolisi con essiccamento
e vagliatura, eventuale torrefazione [R3];
b) riutilizzo
tal quale nell’industria manifatturiera e della pelletteria [R3].
8.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cuoio
rigenerato, cuoio torrefatto;
b) manufatti
di cuoio e in pelle di limitate dimensioni.
8.6 Tipologia: scarti solidi conciati al
vegetale [040108] [040109].
8.6.1 Provenienza: fasi di spaccatura,
rasatura, rifilatura e smerigliatura dell’industria conciaria e del settore
manifatturiero.
8.6.2 Caratteristiche del rifiuto: ritagli di
tessuto fibroso collagenico di dimensioni variabili.
8.6.3 Attività di recupero: idrolisi con
successiva essiccazione e vagliatura per la produzione di cuoio rigenerato
[R3].
8.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cuoio rigenerato adatto al riutilizzo nell’industria
manifatturiera.
8.7.1 Provenienza: industria conciaria, fasi
di smerigliatura, rasatura.
8.7.2 Caratteristiche del rifiuto: polvere più
o meno fine e/o rifiuti di pellame.
8.7.3 Attività di recupero:
a) industria
del cuoio ricostruito [R3];
b) industria
delle colle [R3].
c) industria
dei cartoni speciali [R3].
8.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) articoli
di cuoio ricostruito;
b) colle
nelle forme usualmente commercializzate;
c) cartoni
speciali nelle forme usualmente commercializzate.
8.8.1 Provenienza: industria conciaria, fasi
di scarnatura, rasatura, spaccatura e pezzamatura in pelo.
8.8.2 Caratteristiche del rifiuto: polvere più
o meno fine e/o rifiuti di pellame.
8.8.3 Attività di recupero: industria delle
colle, delle gelatine, degli idrolizzati proteici [R3].
8.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: colle, gelatine e idrolizzati proteici nelle forme
usualmente commercializzate.
8.9.1 Provenienza: cicli di post-consumo.
8.9.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
costituito da indumenti, accessori di abbigliamento ed altri manufatti tessili
confezionati di lino, cotone, lana, altre fibre naturali artificiali e
sintetiche, non impregnati da oli, morchie, non contenenti materiali impropri.
8.9.3 Attività di recupero:
a) messa in
riserva [R13] per la destinazione in cicli di consumo mediante selezione e
igienizzazione per l’ottenimento delle seguenti specifiche [R3]:
– carica aerobica mesofila < 106/g
– streptococchi fecali < 102 /g
– salmonelle assenti su 20 g
b) messa in
riserva [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l’industria
tessile mediante selezione, igienizzazione [R3].
8.9.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) indumenti,
accessori di abbigliamento ed altri manufatti tessili confezionati utilizzabili
direttamente in cicli di consumo;
b) materie
prime secondarie per l’industria tessile conformi alle specifiche della CCIAA
di Milano e Firenze.
9.1.1 Provenienza: industria edile e raccolta
differenziata, attività industriali, artigianali, commerciali, agricole e di
servizio; attività di demolizioni.
9.1.2 Caratteristiche del rifiuto: legno in
scarti di diverse dimensioni e segatura, con possibili presenza di polveri di
natura inerte; cassette, pallets e altri imballaggi in legno non trattato, sfridi
di pannelli (compensati listellari, di fibra, di particelle ecc.) di legno
trattato, nobilitato, compreso MDF, polverino di carteggiatura.
9.1.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti di legno [R13] con lavaggio eventuale, cernita, adeguamento
volumetrico o cippatura per sottoporli alle seguenti operazioni di recupero:
a) recupero
nell’industria della falegnameria e carpenteria [R3];
b) recupero
nell’industria cartaria [R3];
c) recupero
nell’industria del pannello di legno [R3].
9.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) manufatti
a base legno e sughero nelle forme usualmente commercializzate;
b) pasta di
carta e carta nelle forme usualmente commercializzate;
c) pannelli
nelle forme usualmente commercializzate.
9.2.1 Provenienza: industria della lavorazione
del legno vergine.
9.2.2 Caratteristiche del rifiuto: legno
vergine in scarti di diverse dimensioni e segatura, con possibili presenze di
polveri di natura inerte.
9.2.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti di legno [R13] per l’ottenimento di materie prime secondarie
mediante lavaggio, cernita, adeguamento volumetrico o cippatura [R3].
9.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: legno variamente cippato, granulati e cascami di
sughero, tondelli in conformità alle specifiche fissate dalle CCIAA di Milano e
Bolzano.
9.3.1 Provenienza: industria del trattamento
del legno; reti ferroviarie; reti di telecomunicazioni; raccolta post-servizio
di manufatti.
9.3.2 Caratteristiche del rifiuto: spezzoni e
manufatti di legno impregnato con oli derivanti dalla distillazione del catrame
di carbon fossile (creosoto), con contenuto < 250 g/Kg di legno.
9.3.3 Attività di recupero:
a) reimpiego
nelle strutture ferroviarie per scopi diversi da quello originario (es.
passatoie, barriere di contenimento) [R3];
b) falegnameria
e carpenteria per la realizzazione di palificazioni, di palizzate, di
paravalanghe, di contenimenti di strade, di terrapieni, di opere di
sfruttamento forestale, ecc. previa eventuale rilavorazione meccanica [R3].
9.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: il prodotto ha le stesse caratteristiche del legno nuovo
impregnato con un contenuto di creosoto che al massimo può raggiungere il
valore massimo di 250 g/Kg di legno. Nel caso di cui alla lett. b) del
punto 9.3.3 il prodotto deve essere contrassegnato con marchio indelebile che
ne indichi il divieto di utilizzo come combustibile domestico. In ogni caso è
vietato l’utilizzo per la fabbricazione di imballaggi che possono entrare in
contatto con prodotti destinati all’alimentazione umana o animale.
9.4.1 Provenienza: industria del trattamento
del legno; reti di distribuzione del servizio telefonico, telegrafico,
elettrico; raccolta post-servizio di manufatti.
9.4.2 Caratteristiche del rifiuto: mix di
spezzoni e manufatti di legno, anche parzialmente logorato o comunque
danneggiato, impregnato con sali in soluzione acquosa di:
–
Cu/Cr/As;
– Cu/Cr/B;
– sali di ammonio quaternario;
– sale organico di rame;
– principi attivi sciolti in solventi endoorganici,
resine, oli isolanti, oli distillati e rettificati del catrame di carbon
fossile a contenuto di benzo-alfa-pirene < di 5 mg/Kg e di fenoli < 1%,
contenente Cu < 6 g/kg, Cr < 7 g/kg e As < 9 g/kg.
9.4.3 Attività di recupero:
a) verifica
strutturale per il reimpiego tal quale se a specifica; eventuale lavorazione
meccanica se destinata alla produzione di manufatti per la realizzazione di
staccionate, travi e pilastri per tettoie fienili ecc., attrezzature equestri,
sostegni per recinzioni campi da gioco, barriere stradali, barriere antirumore,
para valanghe, rivestimenti baite alpine, protezioni per piste sciistiche,
arredo urbano, parchi gioco, sostegni per l’illuminazione stradale rurali,
utilizzi vari in edilizia, cunei e traverse per l’edilizia e impianti di
telecomunicazioni, pontili per imbarcazioni, torri di osservazione,
stabilimenti balneari, torri di raffreddamento, pali di sostegno a frutteti,
paletti per vigneti [R3];
b) trattamento
di detossificazione mediante liscivazione in soluzioni acide e successivo
lavaggio con produzione di soluzioni esauste contenenti gli elementi
preservanti estratti [R5];
c) produzione
di chips detossificati per la produzione di manufatti in legno pressato con
l’apporto di leganti o di manufatti in calcestruzzo-legno e/o cemento-legno. In
ogni caso il contenuto di elementi preservanti nei chips detossificati non deve
essere superiore a: 20 mg di As/kg di SS, 150 mg di Cu/kg di SS, 300 mg di
Cr/kg di SS [R3].
9.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) il
prodotto ha le stesse caratteristiche del legno nuovo impregnato con un
contenuto di elementi impregnanti corrispondenti alle condizioni di cui al
punto 9.4.2;
b) soluzione
esausta riutilizzabile nel processo di impregnazione: manufatti in legno
pressato e manufatti in calcestruzzo legno e/o cemento legno nelle forme
usualmente commercializzate;
c) chips di
legno detossificati per la produzione di manufatti in legno pressato o
manufatti in calcestruzzo-legno o cemento-legno.
Nel caso di prodotti destinati a scopi diversi da
quello originario, gli stessi devono essere contrassegnati con marchio
indelebile che ne indichi il divieto di utilizzo come combustibile domestico.
9.5.1 Provenienza: industria del pannello di
fibra di legno; cartiere.
9.5.2 Caratteristiche del rifiuto e valori limite
delle sostanze pericolose: soluzioni acquose ad alto contenuto di lignina (circa
35%) sul tal quale:
– fenolo libero: 40 ppm;
– furfurolo = 150 ppm;
– piombo £ 0,10 mg/kg;
– arsenico £ 0,10 mg/kg;
– zinco £ 40 mg/kg;
– cromo III £ 0,1 mg/kg.
9.5.3 Attività di recupero: industria del
pannello [R3].
9.5.4 Caratteristiche del prodotto ottenuto:
pannelli di particelle nelle forme usualmente commercializzate.
9.6.1 Provenienza: industria produzione e
utilizzo carte impregnate del laminato; industria del pannello nobilitato e
industria della componentistica per l’arredamento.
9.6.2 Caratteristiche del rifiuto: carta
impregnata con resina ureica, melaminica, fenolica e poliesteri.
9.6.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] con eventuale cernita e/o macinazione per sottoporli alle
seguenti operazioni di recupero:
a) recupero
nell’industria del laminato;
b) recupero
nell’industria dei laterizi [R3];
c) recupero
nell’industria del pannello di legno e industria della componentistica per
l’arredamento [R3].
9.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) laminato
nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate.
c) pannelli e
componenti per l’arredamento nelle forme usualmente commercializzate.
10.1.1 Provenienza: industria della gomma e
della produzione di pneumatici; altre attività produttive, commerciali e
artigianali.
10.1.2 Caratteristiche del rifiuto: polveri,
granuli, materozze, ritagli, trucioli, bave, sfridi e mescole fuori specifica
di gomma con eventuali additivi.
10.1.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti di gomma [R13] con eventuale macinazione con sistemi meccanici e/o
criogeni e lavaggio, con separazione degli inquinanti occasionali per
sottoporre i rifiuti di gomma alle seguenti operazioni di recupero:
a) recupero,
previa eventuale devulcanizzazione, in mescole compatibili in alternativa o in
parziale sostituzione della gomma vergine [R3];
b) recupero
nella produzione di articoli tecnici in mescole compatibili [R3];
c) recupero
nella produzione di bitumi modificati in impianti fissi [R3];
d) recupero
nella produzione di parabordi dopo eventuale compattazione meccanica [R3].
10.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) e b)
manufatti in gomma nelle forme usualmente commercializzate;
c) bitumi
modificati nelle forme usualmente commercializzate;
d) parabordi
nelle forme usualmente commercializzate.
10.2.1 Provenienza: industria della
ricostruzione pneumatici, attività di sostituzione e riparazione pneumatici e
attività di servizio, attività di autodemolizione autorizzata ai sensi del decreto
legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni,
autoriparazione e industria automobilistica.
10.2.2 Caratteristiche del rifiuto: pneumatici
usurati e camere d’aria con eventuale presenza di inquinanti superficiali (IPA
< 10 ppm); scarti di gomma di varie dimensioni e forme.
10.2.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti di gomma [R13] con lavaggio, triturazione e/o vulcanizzazione per
sottoporli alle seguenti operazioni di recupero:
a) recupero
nell’industria della gomma per mescole compatibili [R3];
b) recupero
nella produzione bitumi [R3];
c) realizzazione
di parabordi previo lavaggio chimico fisico se contaminato, eventuale
macinazione, compattazione e devulcanizzazione [R3].
10.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) manufatti
in gomma nelle forme usualmente commercializzate;
b) e c)
bitumi e parabordi nelle forme usualmente commercializzate.
10.3.1 Provenienza: raccolta differenziata;
attività di servizio ed utilizzo, autoriparazione, autodemolizione autorizzata
ai sensi del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche
e integrazioni, industria automobilistica.
10.3.2 Caratteristiche del rifiuto: pneumatici
usurati.
10.3.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti di gomma [R13] con selezione e accettazione delle carcasse per
sottoporle alle operazioni di recupero di raspatura, eventuali riparazioni e
soluzionatura; vulcanizzazione, controllo finale e rifinitura [R3].
10.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: pneumatici ricostruiti rispondenti alle norme UNI 9950.
11.1.1 Provenienza: industria olearia e
margariniera e della lavorazione ed estrazione dei grassi.
11.1.2 Caratteristiche del rifiuto: fango e/o
liquidi acquosi costituiti da sostanze oleose e grasse di natura vegetale con
percentuale variabile; terre e farine fossili contenenti oli e grassi vegetali.
11.1.3 Attività di recupero: recupero olio
presso le raffinerie mediante estrazione e raffinazione [R3].
11.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: olio non alimentare nelle forme usualmente
commercializzate.
11.2.1 Provenienza: raffinerie per il recupero
dell’olio di cui al punto 11.1.3.
11.2.2 Caratteristiche del rifiuto: silice
sotto forma di silicati e idrosilicati di alluminio.
11.2.3 Attività di recupero:
a) industria
dei laterizi e dell’argilla espansa, se esenti da solventi residuali aggiunti
per il recupero degli oli [R5];
b) cementifici
[R5];
c) attività
di recupero ambientale (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10];
d) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
11.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
11.3.1 Provenienza: industria olearia e
margariniera.
11.3.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
cellulosico contaminato da sostanze oleose e sedimenti grassi.
11.3.3 Attività di recupero: recupero olio
presso le raffinerie mediante estrazione e raffinazione [R3].
11.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: olio non alimentare nelle forme usualmente commercializzate.
11.4.1 Provenienza: raffinerie di cui al punto
11.11.3.
11.4.2 Caratteristiche del rifiuto: reflui
liquidi disoleati con sostanze oleose e grasse residue in percentuale minima.
11.4.3 Attività di recupero:
a) industria
saponiera e dei tensioattivi [R3];
b) industria
della gomma [R3];
c) industria
dei cartoni catramati [R3];
d) industria
degli inchiostri di stampa [R3].
11.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) prodotti
dell’industria saponiera e dei tensioattivi nelle forme usualmente
commercializzate;
b) gomma
nelle forme usualmente commercializzate;
c) cartoni
catramati nelle forme usualmente commercializzate;
d) inchiostri
da stampa delle forme usualmente commercializzate.
11.5.1 Provenienza: industria dolciaria.
11.5.2 Caratteristiche del rifiuto: foglie di
the umide.
11.5.3 Attività di recupero: tintorie come
colorante per tessuti [R3].
1.6.1 Provenienza: industria vinicola.
11.6.2 Caratteristiche del rifiuto: tartrati
solidi.
11.6.3 Attività di recupero: industria
produzione acido tartarico e sali [R3].
11.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: acido tartarico e sali nelle forme usualmente
commercializzate.
11.7.1 Provenienza: distillerie, produzione di
coloranti naturali.
11.7.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti a
base cellulosica, costituiti da bucce, vinaccioli e fanghi.
11.7.3 Attività di recupero: produzione di
tartrati [R3].
11.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: tartrati nelle forme usualmente commercializzate.
11.8.1 Provenienza: industria agroalimentare,
industria tessile.
11.8.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
costituiti da scarti vegetali originatisi durante la sgranatura del riso e
dalla prima parte del ciclo di filatura del cotone.
11.8.3 Attività di recupero: produzione di
lettiere per allevamenti zootecnici [R3].
11.9.1 Provenienza: salatura nell’industria
delle carni, scuotimento delle pelli salate nell’industria conciaria.
11.9.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
solidi di cloruro di sodio.
11.9.3 Attività di recupero: utilizzo come
antighiaccio stradale [R5].
11.10.1 Provenienza: manifatture tabacchi.
11.10.2 Caratteristiche del rifiuto: frammenti
e polveri di tabacco con agenti concianti e profumanti (cacao, miele, zuccheri,
ecc.) ed eventuale presenza di rifiuti di carta vergata e colle di amido.
11.10.3 Attività di recupero:
a) macinazione,
vagliatura, laminazione, incollaggio con agglutinanti (semi di carruba) su
supporto di cellulosa pura [R3].
11.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) laminati
di tabacco omogeneizzato.
11.11.1 Provenienza: fabbricazione di oli e
grassi vegetali e animali; attività di ristorazione, rosticcerie, pasticcerie, industrie
alimentari.
11.11.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
oleoso contenente particolato di sostanze di natura animale e vegetale.
11.11.3 Attività di recupero:
a) produzione
di grassi colorati [R3] [R9];
b) produzione
argilla espansa [R3];
c) produzione
inchiostri da stampa [R3];
d) produzione
di distaccanti per l’edilizia [R3] [R9];
e) produzione
lubrificanti [R3] [R9];
f) industria
saponiera e dei tensioattivi [R3].
11.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) grassi
colati nelle forme usualmente commercializzate;
b) argilla
espansa nelle forme usualmente commercializzate;
c) inchiostri
da stampa nelle forme usualmente commercializzate;
d) distaccante
per casseforme;
e) lubrificanti
nelle forme usualmente commercializzate;
f) prodotti
dell’industria saponiera e dei tensioattivi nelle forme usualmente
commercializzate.
11.12.1 Provenienza: industria olearia,
processo di produzione di olio di sansa mediante estrazione con solvente.
11.12.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
sciolto rappresentato prevalentemente da frammenti, particelle e polvere di
nocciolo di oliva privati della parte di polpa grassa residua; di granulometria
variabile da 10 a 6000 mm e ad alto contenuto di lignina e solvente in tracce.
11.12.3 Attività di recupero: reimpiego nel
settore della produzione e del riciclaggio di materie plastiche caricate con
polvere di legno, produzione del pannello di particelle, previa vagliatura ed
essiccazione [R3].
11.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: lastre e/o pannelli estrusi monostrato e/o
multistrato di spessore variabile esente da esano residuo nelle forme e
dimensioni usualmente commercializzate; pannelli di particelle rivestiti e/o
nobilitati da termoformare esenti da esano residuo nelle forme usualmente
commercializzate; manufatti per l’industria delle costruzioni esenti da esano
residuo nelle forme e dimensioni usualmente commercializzate.
11.13.1 Provenienza: industria alimentazione
zootecnica.
11.13.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
minuto a prevalente composizione amidacea.
11.13.2 Attività di recupero: industria
cartaria [R3].
11.13.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: carta e cartone nelle forme usualmente
commercializzate.
11.14.1 Provenienza: produzione, lavorazione e
conservazione delle carni; lavaggio di sale marino greggio.
11.14.2 Caratteristiche del rifiuto: soluzione
di cloruro di sodio con tracce di materiale organico.
11.14.3 Attività di recupero: industria
conciaria come preservante [R5].
12.1.1 Provenienza: depurazione acque di
processo e reflue delle industrie cartarie.
12.1.2 Caratteristiche del rifiuto: fango palpabile.
12.1.3 Attività di recupero:
a) industria
cartaria per produzione pasta di carta e di carta di bassa qualità [R3];
b) industria
dei laterizi e dell’argilla espansa [R5];
c) cementifici
[R5] [con esclusione del rifiuto 030303];
d) produzione
di conglomerati cementizi [con esclusione del rifiuto 030303] [R5];
e) produzione
di pannelli in fibra [con esclusione del rifiuto 030303] [R3];
f) utilizzo e
per recuperi ambientali (la percentuale di fango utilizzabile in miscela con il
terreno non dovrà essere superiore al 30% in peso per fanghi al 27% di sostanza
secca. I fanghi dovranno avere le seguenti caratteristiche: Hg totale £ 1,5
mg/kg SS, Cd totale £ 1,5 mg/kg SS, Cr VI £ 0,5 mg/kg SS, Ni totale £ 30 mg/kg
SS, Pb totale £ 40 mg/kg SS, Cu totale £ 150 mg/kg SS, Zn totale £ 500 mg/kg SS
(il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10] [con
esclusione dei rifiuti 030303];
g) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
12.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) pasta di
carta e carta di bassa qualità nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
d) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate;
e) pannelli
in fibra nelle forme usualmente commercializzate.
12.2.1 Provenienza: attività di dragaggio di
fondali di laghi, dei canali navigabili o irrigui e corsi d’acqua (acque
interne), pulizia di bacini idrici.
12.2.2 Caratteristiche del rifiuto: materiale
composto da limi, argille, sabbie e ghiaie con contenuto in acqua < 80%,
idrocarburi totali < 30 mg/kg SS, PCB < 0,01 mg/kg SS, IPA < 1 mg/kg
SS, pesticidi organoclorurati < 0,01 mg/kg SS, coliformi fecali < 20 MPN
in 100 ml, salmonelle assenti in 5000 ml.
12.2.3 Attività di recupero:
a) formazione
di rilevati e sottofondi stradali previo essiccamento ed eventuale
igienizzazione (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione
sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto)
[R5];
b) esecuzione
di terrapieni e arginature, ad esclusione delle opere a contatto diretto o
indiretto con l’ambiente marino, previo essiccamento ed eventuale
igienizzazione (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione
sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto)
[R5].
12.3.1 Provenienza: lavorazione materiali
lapidei di natura calcarea.
12.3.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
contenenti oltre l’85% di carbonato di calcio sul secco.
12.3.3 Attività di recupero: previa eventuale
disidratazione, essiccamento, vagliatura, frantumazione, micronizzazione:
a) produzione
conglomerati cementizi [R5];
b) cementifici
[R5];
c) industria
cartaria [R5];
d) produzione
idropitture [R5];
e) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5];
f) attività
di recuperi ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10];
g) neutralizzazione
di rifiuti acidi [R5];
h) utilizzo
come reagente per la desolforazione fumi di combustione [R7];
i) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del testo di cessione sul rifiuto tal
quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
12.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
c) prodotti
cartari nelle forme usualmente commercializzate;
d) idropitture.
12.4.1 Provenienza: lavorazione materiali
lapidei di natura silicea.
12.4.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
filtropressati palabili contenenti oltre il 50% di silicati.
12.4.3 Attività di recupero: previa eventuale
disidratazione, essiccazione, vagliatura, micronizzazione, compattazione,
deferrizzazione:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di conglomerati cementizi [R5];
c) industria
dei laterizi in aggiunta all’impasto con impiego limitato al 5% sul secco [R5];
d) industria
della ceramica [R5];
e) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5];
f) utilizzo
per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto)
[R10];
g) utilizzo
per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in
miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il
recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale
secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5].
12.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzati;
c) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) prodotti
ceramici nelle forme usualmente commercializzate.
12.5.1 Provenienza: industria della
lavorazione degli agglomerati e di altri materiali lapidei trattati.
12.5.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi e
rottami lapidei a base di CaCO3 con presenza di stirene < 500 ppm
sul secco.
12.5.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) formazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
12.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
12.6.1 Provenienza: industria ceramica.
12.6.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi,
acque, polveri e rifiuti solidi a matrice alluminosilicatica ed argillosa a
base di PbO < 25%, B2O3 < 20% e CdO < 3%.
12.6.3 Attività di recupero:
a) industrie
ceramiche della produzione di piastrelle che adottino sistemi di macinazione
delle materie. L’impiego massimo consentito nelle miscele per il supporto è
limitato al 2% sul secco [R5].
b) recupero
negli impasti ceramici [R5];
c) industria
dei laterizi. L’impiego massimo nella miscela è limitato al 10% sul secco [R5];
d) industrie
ceramiche nella preparazione degli smalti [R5];
e) cementifici
con impiego massimo del 5% sul secco nella miscela cruda [R5];
f) utilizzo
come scorificante di ferro nei cicli termici primari dei metalli non ferrosi
(Zn, Pb) [R5].
12.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) piastrelle
nelle forme usualmente commercializzate.
b) impasti
ceramici nelle forme usualmente commercializzate;
c) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) smalti per
l’industria ceramica nelle forme usualmente commercializzate;
e) cemento.
12.7.1 Provenienza: chiarificazione o
decantazione naturale di acque da lavaggio di inerti; attività estrattive.
12.7.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
contenenti limi, argille, terriccio ed eventuali elementi di natura vegetale.
12.7.3 Attività di recupero: previa eventuale
disidratazione:
a) industria
dei laterizi in aggiunta all’impasto, industria dell’argilla espansa [R5];
b) cementifici
[R5];
c) preparazione
di miscele e conglomerati destinati a recuperi ambientali (il recupero è
subordinato all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo
il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10].
12.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
12.8.1 Provenienza: centrali termoelettriche,
industria manifatturiera e del legno.
12.8.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
costituiti indicativamente da sabbia 67%, limo 29% e argilla 4% sul secco e
contenenti allume, sali di ferro, carbonato di calcio, idrossido di magnesio.
12.8.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) industria
dei laterizi e argilla espansa [R5].
12.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate.
12.9.1 Provenienza: molatura del vetro.
12.9.2 Caratteristiche del rifiuto: solido
palpabile di colore grigio con umidità pari al 50%, contenente piombo < 60
ppm e rame totale < 400 ppm sul secco.
12.9.3 Attività di recupero:
a) recuperi
ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10];
b) formazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
12.10.1 Provenienza: battitura e lavaggio
della lana di pecora.
12.10.2 Caratteristiche del rifiuto: miscela
acquosa con rifiuti di terra, parti vegetali e parti di fibre di lana.
12.10.3 Attività di recupero: industria dei
laterizi nell’impasto con riutilizzo massimo del 10% sul secco, previo
trattamento chimico-fisico a base di calce; filtropressatura o disidratazione
[R5].
12.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: laterizi nelle forme usualmente commercializzate.
12.11.1 Provenienza: industria meccanica,
industria siderurgica.
12.11.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
palabili con tenore in ferro minimo 30% unitamente a SiO2, CaO e Al2O3
con presenza o meno di scaglie di ferro e polverino di carbone, con eventuale
contenuto in cloro < 0,5%.
12.11.3 Attività di recupero: previa eventuale
essiccazione e/o condizionamento:
a) industria
siderurgica nella preparazione della carica di altoforno [R5];
b) cementifici,
come aggiunta al clinker come additivo nella carica al forno per la produzione
di cementi ferrici [R5];
c) produzione
di calcestruzzo e conglomerati cementizi [R5];
d) industria
dei laterizi [R5];
e) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
12.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) ghisa
nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente prodotte;
c) conglomerati
di calcestruzzo e cementi nelle forme usualmente prodotte;
d) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate.
12.12.1 Provenienza: fonderie di ghisa e di
acciaio.
12.12.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
contenenti ossidi di silicio 30-60%, ossidi di alluminio 6-10%, ossidi di
magnesio 1-3%, ferro 4-30% ed altri ossidi minori.
12.12.3 Attività di recupero: previo eventuale
essiccamento:
a) cementifici
[R5];
b) industria
dei prodotti per l’edilizia [R5];
c) industria
dei laterizi [R5];
d) produzione
di conglomerati bituminosi [R5].
12.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) prodotti
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) conglomerati
bituminosi nelle forme usualmente commercializzate.
12.13.1 Provenienza: attività industriali e
decantazione naturale.
12.13.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi a
prevalente contenuto di argilla, carbonato di calcio, limi, sabbie e terriccio
ed eventuali tracce di materiali ferrosi.
12.13.2 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) industria
dei laterizi [R5].
12.13.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate.
12.14.1 Provenienza: anodizzazione
dell’alluminio e soluzioni alcaline di decappaggio.
12.14.2 Caratteristiche del rifiuto: soluzioni
alcaline provenienti dal decappaggio e fanghi di idrato di alluminio separati
con filtropressa.
12.14.3 Attività di recupero:
a) industria
chimica [R5];
b) cementifici
[R5].
12.14.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) sali di
alluminio nelle forme usualmente commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
12.15.1 Provenienza: industria dei segati,
tranciati, sfogliati e del pannello.
12.15.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi a
elevato contenuto in acqua, segatura, trucioli, cortecce, fibra di legno, limo
e terra.
12.15.3 Attività di recupero:
a) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5];
b) attività
di recuperi ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10].
12.16.1 Provenienza: industria chimica,
automotoristica, petrolifera, metalmeccanica, metallurgica e siderurgica;
petrolchimica.
12.16.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi di
natura prevalentemente inorganica con contenuto in acqua < 70%, frazione
organica < 30%, Cr totale < 1000 ppm, Cr VI < 1 ppm, Pb < 1500 ppm
e As, Cd, Hg < 1 ppm in totale, solventi aromatici e clorurati < 200 ppm.
12.16.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di manufatti per l’edilizia [R5];
c) produzione
di ghisa e acciaio [R5].
12.16.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) prodotti
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) acciaio e
ghisa nelle forme usualmente commercializzate.
12.17.1 Provenienza: industria siderurgica e
metalmeccanica.
12.17.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi e
polveri di natura prevalentemente inorganica con frazione organica < 30%
[n.d.r.: in GU manca il segno “%”] non contenenti cromo né cianuri.
12.17.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di manufatti per l’edilizia [R5];
c) produzione
siderurgica [R5].
12.17.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) prodotti
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) acciaio e
ghisa nelle forme usualmente commercializzate.
12.18.1 Provenienza: essiccatore.
12.18.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi
conciari essiccati con contenuto in Cr < 0,3% sul secco e umidità < 20%,
in modo tale che il contenuto di Cr+++ nell’impasto del fango con
argilla non sia superiore a 250 mg/kg sul secco.
12.18.3 Attività di recupero: produzione di
laterizi; volume massimo di fango nell’argilla cruda pari al 5% dell’impasto
[R5].
12.18.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: laterizi nelle forme usualmente commercializzate.
13.1.1 Provenienza: centrali termoelettriche.
13.1.2 Caratteristiche del rifiuto: è
generalmente composto dall’80% circa di ceneri volanti e dal 20% circa di
ceneri pesanti; costituito da silicati complessi di alluminio, calcio e ferro,
sostanza carboniosa incombusta (2÷10%); PCDD in concentrazione non superiore a
2,5 ppb; PCB, PCT < 25 ppm.
13.1.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R5];
b) produzione
di conglomerati cementizi: le ceneri vengono miscelate agli altri materiali, a
freddo, e nella fase di preparazione del manufatto finale [R5];
c) industria
dei laterizi, industria della produzione di argilla espansa [R5].
13.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente commercializzate;
c) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate.
13.2.1 Provenienza: impianti di recupero
energetico di biomasse, legno e fanghi di cartiera.
13.2.2 Caratteristiche del rifiuto: ceneri
costituite principalmente da potassio, calcio, sodio e loro composti; PCDD in
concentrazione non superiore a 2,5 ppb, PCB, PCT < 25 ppm.
13.2.3 Attività di recupero:
a) produzione
di conglomerati cementizi [R5];
b) cementifici
[R5];
c) industria
dei laterizi e dell’argilla espansa [R5];
d) formazione
di rilevati e riutilizzo per recuperi ambientali (il recupero è subordinato
all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in
allegato 3 al presente decreto) con esclusione delle ceneri derivanti dalla
combustione dei rifiuti di cui ai punti 9.5 e 9.6 del presente allegato [R5]
[R10].
13.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) conglomerati
cementizi nelle forme usualmente prodotte;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
c) laterizi e
argilla espansa nelle forme usualmente commercializzate.
13.3.1 Provenienza: impianti di incenerimento
di rifiuti solidi urbani e assimilabili.
13.3.2 Caratteristiche del rifiuto: ceneri
costituite da inerti, ossidi, idrossidi, silicati, cloruri, solfati, carbonati
metallici, metalli pesanti e tracce di inquinanti organici.
13.3.3 Attività di recupero: cementifici [R5];
13.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.4.1 Provenienza: processo di fusione del
rame.
13.4.2 Caratteristiche del rifiuto: granuli di
colore nero e struttura prevalentemente amorfa a carattere vetroso, costituito
da silice, ferro e altri metalli.
13.4.3 Attività di recupero: sabbiatura per la
preparazione di superfici metalliche [R5].
13.5.1 Provenienza: produzione di ossido di
ferro.
13.5.2 Caratteristiche del rifiuto: gesso al
15-20% di umidità con composizione sul secco di CaSO4 80-98% e
eventualmente Fe2O3 2,5-3%.
13.5.3 Attività di recupero: cementifici come
aggiunta al clinker [R5].
13.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.6.1 Provenienza: produzione di biossido di
titanio, di ossido di ferro; produzione di acido citrico e tartarico;
produzione di energia elettrica; produzione di refrattari.
13.6.2 Caratteristiche del rifiuto: solfato di
calcio > 70% sul secco ed eventuale presenza di silice, allumina e ossido di
ferro 5-15% allo stato solido o in sospensione ovvero eventuale presenza di
sostanza organica (circa 5%) nei gessi da produzione acidi citrico e tartarico.
13.6.3 Attività di recupero:
a) cementifici
come aggiunta al clinker [R5];
b) produzione
di prodotti per l’edilizia in generale [R5];
c) formazione
di rilevati e riutilizzo per recuperi ambientali (il recupero è subordinato
all’esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in
allegato 3 al presente decreto) con esclusione delle ceneri derivanti dalla
combustione dei rifiuti di cui ai punti 9.5 e 9.6 del presente allegato [R10].
13.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento nelle
forme usualmente commercializzate;
b) manufatti
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate.
13.7.1 Provenienza: neutralizzazione soluzioni
di acido solforico nel processo di produzione del policloruro basico di
alluminio e produzione di acido fluoridrico.
13.7.2 Caratteristiche del rifiuto: gessi
biidrati con tenore minimo di CaSO4.2H2O pari al 68%
sulla sostanza secca, di colore bianco o rosso e tenore massimo di umidità del
60%; gessi anidri di colore bianco con tenore di CaSO4 uguale o
superiore al 68% sulla sostanza secca ed un tenore massimo di umidità del 5% e
di Cl < 0,5%.
13.7.3 Attività di recupero:
a) cementifici
in aggiunta al clinker (il titolo di CaSO4.2H2O o di CaSO4
nei gessi deve essere rispettivamente uguale o superiore al 52% e al 50% sulla
sostanza secca; i quantitativi massimi utilizzabili non devono superare il 6%
sul totale della materia prima della miscela tal quale) [R5];
b) industria
dei gessi (il titolo in CaSO4.2H2O deve essere ³ al 70%
sulla sostanza secca) [R5];
c) attività
di recupero ambientale (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di
cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto) [R10].
13.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente commercializzate;
b) gesso
nelle forme usualmente commercializzate.
13.8.1 Provenienza: coprodotto dei forni di
produzione di acido fluoridrico.
13.8.2 Caratteristiche del rifiuto: anidrite
(solfato di calcio anidro) grezza costituita da una polvere bianco-grigia con
la seguente composizione: CaSO4 > 96%, CaF2 < 2%,
acidità solforica < 1%. Le impurezze sono costituite da ossidi di ferro e
silicati, in relazione al contenuto delle stesse nel minerale fluorina di
partenza.
13.8.3 Attività di recupero:
a) granulazione
e/o macinazione con contemporanea neutralizzazione a secco mediante calce
idrata [Ca(OH)2] per l’ottenimento di un solfato di calcio anidro
parzialmente biidrato avente un contenuto minimo del 95% di CaSO4 su
base secca [R5];
b) cementifici
[R5].
13.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) solfato di
calcio parzialmente biidrato, granulato o in polvere, nelle forme usualmente
commercializzate;
b) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
13.9.1 Provenienza: processi di depurazione
(metodo calce-soda) di soluzioni sature di cloruro di sodio per la
fabbricazione di prodotti sodici.
13.9.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
costituito da solfato di calcio 80%, silice 10%, idrato di magnesio 20%.
13.9.3 Attività di recupero: cementifici in
aggiunta al clinker [R5].
13.9.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.10.1 Provenienza: neutralizzazione delle
acque reflue contenenti acido fluoridrico e acido solforico.
13.10.2 Caratteristiche del rifiuto: scaglie
compatte o polveri palabili di colore grigio contenenti CaF2, CaSO4
e CaCO3 in misura > 50%.
13.10.3 Attività di recupero: cementifici
[R5].
13.10.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.11.1 Provenienza: industria produzione di
magnesio con processo silicotermico.
13.11.2 Caratteristiche del rifiuto: polvere
grigia incoerente, di pezzatura al di sotto dei 3 mm, con contenuto in acqua
inferiore al 40%.
13.11.3 Attività di recupero:
a) produzione
di calce idraulica [R5];
b) produzione
di conglomerati per l’edilizia [R5];
c) cementifici
[R5];
d) neutralizzazione
acque reflue, se esente da elementi non abbattibili dal depuratore [R5];
e) recuperi
ambientali (il recupero è subordinato all’esecuzione del test di cessione sul
rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) con
esclusione delle ceneri derivanti dalla combustione dei rifiuti di cui ai punti
9.5 e 9.6 del presente allegato [R10] [n.d.r.: così in GU; il rinvio “ai
punti 9.5 e 9.6 del presente allegato” è probabilmente un refuso];
f) realizzazione
di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all’esecuzione del
test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al
presente decreto) [R5].
13.11.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) calce
idraulica nelle forme usualmente commercializzate;
b) conglomerati
per l’edilizia nelle forme usualmente commercializzate;
c) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
13.12.1 Provenienza: industria chimica,
industria petrolifera, industria metallurgica e depurazione del carbone.
13.12.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
della filtrazione dello zolfo grezzo nella produzione di acido solforico, della
filtrazione dello zolfo liquido, della filtrazione nella produzione di nichel e
della depurazione del gas di cokeria contenenti zolfo 25-85%, As < 0,001%,
Pb < 0,005% [n.d.r.: in GU, sia per As che per Pb, manca il segno “%”], Hg
< 0,001%.
13.12.3 Attività di recupero:
a) fusione
[R5];
b) piroscissione
a t > 1100 °C [R5].
13.12.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) zolfo in
pani o simili nelle forme usualmente commercializzate;
b) soluzione
di acido solforico nelle forme usualmente commercializzate.
13.13.1 Provenienza: purificazione del gas
naturale e di cokeria da H2S.
13.13.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
solido o liquido con zolfo elementare > 80%.
13.13.3 Attività di recupero:
a) produzione
di acido solforico [R5];
b) produzione
di biossido di zolfo [R5].
13.13.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) acido
solforico nelle forme usualmente commercializzate;
b) biossido
di zolfo nelle forme usualmente commercializzate.
13.14.1 Provenienza: produzione di sali di
bario a partire dalla barite naturale.
13.14.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
costituiti da zolfo > 96%, ceneri (composti del bario < 4%, con umidità
minore del 60%).
13.14.3 Attività di recupero:
a) fusione
[R5];
b) produzione
di acido solforico e polisolfuri di bario e di calcio [R5].
13.14.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti:
a) zolfo in
pani o simili nelle forme usualmente commercializzate;
b) acido
solforico, polisolfuro di bario e calcio in soluzione nelle forme usualmente
commercializzate.
13.15.1 Provenienza: industria chimica e
farmaceutica.
13.15.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
di solfato di bario, acqua (~ 20%) e altre sostanze inferiori a 0,5%.
13.15.3 Attività di recupero: industria
chimica per il recupero del bario [R5].
13.15.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: bario nelle forme usualmente commercializzate.
13.16.1 Provenienza: produzione di sali di
bario da barite naturale.
13.16.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
ottenuti dalla solubilizzazione del solfuro di bario contenenti bario > 60%
e con umidità < 60%.
13.16.3 Attività di recupero:
a) cementifici
[R3];
b) industria
dei laterizi [R3];
c) produzione
di carbonato di bario a basso titolo [R3].
13.16.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) cemento
nelle forme usualmente prodotte;
b) laterizi
nelle forme usualmente commercializzate;
c) carbonato
di bario a basso titolo nelle forme usualmente commercializzate.
13.17.1 Provenienza: impianti di produzione
del tartrato di antimonio e potassio (tartaro emetico).
13.17.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
solido contenente massimo 90% di ossido di antimonio.
13.17.3 Attività di recupero: produzione di
ossido di antimonio mediante sublimazione dell’ossido oppure riduzione
dell’ossido con carbone ed antimonio metallico, fusione con separazione dai
contaminanti, riossidazione con aria [R5].
13.17.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: ossido di antimonio nelle forme usualmente
commercializzate.
13.18.1 Provenienza: ossidazione della ghisa
per la produzione di acido diamminostilbendisolfonico.
13.18.2 Caratteristiche del rifiuto: polvere
inodore costituita da ossido ferroso 25-80%, ossido ferrico 15-70%, ferro
metallico < 5% ed acqua 5-25%.
13.18.3 Attività di recupero: cementifici
[R5].
13.18.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.19.1 Provenienza: smalterie negli impianti
di applicazione elettrostatica a polvere oppure a spruzzo oppure ad immersione.
13.19.2 Caratteristiche del rifiuto: sfridi e
scarti di materiale porcellanato costituito da SiO2 20%-50%, B2O3
0%-30%, e altri ossidi minori, contaminato da materiali grossolani inerti;
sostanze organiche assenti.
13.19.3 Attività di recupero: eventuale
macinazione per ottenere la finezza necessaria per l’applicazione in smalteria
[R5].
13.19.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: smalto porcellanato pronto all’uso di II e III
scelta nelle forme usualmente commercializzate.
13.20.1 Provenienza: raccolta differenziata da
parte dei distributori o di altri operatori specializzati; attività produttive
o di servizio.
13.20.2 Caratteristiche del rifiuto:
contenitore in materiale plastico e/o metallico con tracce di toner o di
inchiostro o di nastro inchiostrato.
13.20.3 Attività di recupero: verifica di
funzionalità e ricarica del toner, dell’inchiostro o nastro inchiostrato [R5].
13.20.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: contenitore in materiale plastico e metallico con
toner, inchiostro o nastro inchiostrato nelle forme usualmente
commercializzate, etichettato in conformità al d.m. 28/1/92.
13.21.1 Provenienza: rigenerazione delle
resine a scambio ionico utilizzate nella desalazione delle acque saline.
13.21.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
di aspetto cristallino, inodore, con contenuto di acqua pari al 20%, colore
giallo-bruno, composto da sodio cloruro 93% sul secco, sodio solfato 2%,
ammonio solfato 1%, ammonio cloruro 1%, sodio acetato 0,5%.
13.21.3 Attività di recupero: riutilizzo come
antighiaccio stradale [R5] (il recupero è subordinato all’esecuzione del test
di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente
decreto).
13.22.1 Provenienza: industria, laboratori
fotografici e di sviluppo, attività commerciale.
13.22.2 Caratteristiche del rifiuto: carcasse
di macchine fotografiche monouso private della pellicola.
13.22.3 Attività di recupero: messa in riserva
di rifiuti [R13] per la verifica della funzionalità; sostituzione delle parti
deteriorate e ricarica della pellicola [R5].
13.22.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: macchine fotografiche monouso nelle forme usualmente
commercializzate.
13.23.1 Provenienza: industria elettronica di
produzione circuiti stampati.
13.23.2 Caratteristiche del rifiuto: soluzione
di solfato di rame con presenza di rame metallico; soluzioni cupro-ammoniacali;
cloruro rameico; percloruro ferrico.
13.23.3 Attività di recupero:
a) industria
chimica di produzione del solfato di rame, di composti del rame, di ammoniaca,
di acido cloridrico [R5];
b) produzione
e rigenerazione di soluzioni per incisione di circuiti stampati [R3].
13.23.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) solfato di
rame nelle forme usualmente commercializzate;
b) soluzioni
per incisione di circuiti stampati nelle forme usualmente commercializzate.
13.24.1 Provenienza: industria produzione
delle carte cerate.
13.24.2 Caratteristiche del rifiuto: sfridi di
paraffina.
13.24.3 Attività di recupero: industria della
cera [R3].
13.24.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: cere nelle forme usualmente commercializzate.
13.25.1 Provenienza: industria chimica.
13.25.2 Caratteristiche del rifiuto: CaSO4.2H2O
60-90%, Zn circa 3%, Fe 900 ppm circa, Pb 0,05 ppm circa, Cu 10-15 ppm, acqua
10-35%.
13.25.3 Attività di recupero: processo chimico
per la neutralizzazione di acque acide per acido solforico con idrato di
calcio; essiccamento del prodotto fangoso per ottenere granuli [R5].
13.25.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: calcio solfato in granuli per utilizzo nei
cementifici al posto del gesso.
13.26.1 Provenienza: demolizione delle celle
elettrolitiche e produzione di elettrodi di carbone, cicli di consumo degli
elettrodi in grafite, produzione dell’alluminio per via elettrolitica.
13.26.2 Caratteristiche del rifiuto: spezzoni
e polveri di carbone contenenti C fino al 98%, F fino al 20%, Al fino al 25%, S
fino all’1%, cianuri liberi £ 500 ppm e ceneri < 8%.
13.26.3 Attività di recupero: previa
separazione dell’asta metallica; macinazione e vagliatura:
a) altiforni
per la produzione della ghisa come combustibili e additivi [R5];
b) forni
elettrici nella produzione dell’acciaio, come disossidanti e fluidificanti e
ricarburanti [R5];
c) riutilizzo
per la produzione di elettrodi [R5];
d) cementifici
[R5].
13.26.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti:
a) ghisa
nelle forme usualmente commercializzate;
b) acciai
nelle forme usualmente commercializzate;
c) elettrodi
nelle forme usualmente commercializzate;
d) cemento
nelle forme usualmente commercializzate.
13.27.1 Provenienza: abbattimento emissioni di
fluoro mediante composti di calcio.
13.27.2 Caratteristiche del rifiuto: residui
composti da carbonati e idrati di calcio e composti silico-alluminosi e
colloidali.
13.27.3 Attività di recupero: cementifici
[R5].
13.27.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: cemento nelle forme usualmente commercializzate.
13.28.1 Provenienza: industria chimica.
13.28.2 Caratteristiche del rifiuto: solfuro
di sodio 10%-20%, polisolfuri 6%-8%, acqua > 70%, idrato sodico < 1%,
solfuro di carbonio < 1 ppm, idrogeno solforato libero 3-4 ppm.
11.28.3 Attività di recupero: riutilizzo tal
quale nell’industria conciaria in luogo del solfuro sodico 60-70% [R5].
13.29.1 Provenienza: attività di manutenzione
e/o smantellamento di apparecchiature e impianti antincendio e di
inertizzazione.
13.29.2 Caratteristiche del rifiuto e valori
limite delle sostanze pericolose: fluidi halon con contenuto di acqua <
60 ppm, acidi < 6 ppm e particolato dai 30 ai 60 micron.
13.29.3 Attività di recupero: svuotamento
delle bombole, filtrazione del particolato, rimozione del contenuto d’acqua e
separazione dell’azoto [R3].
13.29.4 Caratteristiche delle materie prime e/o
dei prodotti ottenuti: fluidi halon con contenuto di acqua < 20 ppm,
acidi < 2 ppm e particolato < 30 micron, nelle forme usualmente
commercializzate.
14.1.1 Provenienza: raccolta di RSU e di
assimilati.
14.1.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
solidi urbani ed assimilati dopo separazione delle frazioni destinate a
recupero di materia attuata mediante raccolta differenziata. Nella produzione
di combustibile derivato da rifiuti (CDR) è ammesso per una percentuale massima
del 50% in peso l’impiego di rifiuti dichiarati assimilati agli effetti di tale
recupero costituiti da:
– plastiche non clorurate;
– poliaccoppiati;
– gomme sintetiche non clorurate;
– resine e fibre artificiali e sintetiche con
contenuto di Cl < a 0,5% in massa;
– pneumatici fuori uso.
14.1.3 Attività di recupero: produzione di
combustibile derivato da rifiuti (CDR) ottenuto attraverso cicli di lavorazione
che ne garantiscano un adeguato potere calorifico, riducano la presenza di
materiale metallico, vetri, inerti, materiale putrescibile, contenuto di
umidità e di sostanze pericolose in particolare ai fini della combustione;
separazione; trattamento; triturazione, eventuali trattamenti di essiccamento,
addensamento e pellettizzazione.
Il combustibile derivato da
rifiuti deve avere le caratteristiche individuate alla voce 1 dell’allegato 3
al presente d.m. [n.d.r.: così in GU; si veda invece il punto 1 dell’allegato 2
– suballegato 1]. L’utilizzo del CDR è comunque soggetto alle procedure di cui
agli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22.
Le fasi di ricevimento, stoccaggio, selezione dei
rifiuti e produzione di CDR devono avvenire in ambiente chiuso, i punti di
emissione in atmosfera devono essere dotati di sistemi per minimizzare gli
odori che utilizzino le migliori tecnologie disponibili e di idonei impianti
per l’abbattimento degli altri inquinanti fino ai limiti di emissione del
d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203. Per le polveri il limite è fissato a 10 mg/Nm3.
Le aree di ricevimento, stoccaggio, eventuale selezione e produzione di CDR,
comprese quelle eventuali per l’essiccamento e l’addensamento del rifiuto
devono disporre di pavimentazione impermeabilizzata e di sistemi di raccolta di
eventuale percolato.
L’impianto deve disporre di aree separate per lo
stoccaggio delle frazioni di rifiuti risultanti dalle eventuali operazioni di
selezione.
L’area dell’impianto deve essere recintata.
15.1.1 Provenienza: raccolta differenziata di
frazione umida dei rifiuti urbani e raccolta selettiva dei rifiuti speciali non
pericolosi assimilati a matrice organica.
15.1.2 Caratteristiche del rifiuto: frazione
organica da rifiuti urbani e speciali non pericolosi assimilati a matrice
organica.
15.1.3 Attività di recupero: produzione di
biogas mediante:
– processo di digestione
anaerobica previo eventuale trattamento di separazione dei materiali indesiderabili
finalizzato a ottenere una matrice con contenuto di materiali indesiderabili
massimo pari al 5% in peso sul tal quale e triturazione.
Si intende per digestione anaerobica il processo di
trasformazione della sostanza organica da condursi in reattori chiusi
(digestori), in completa assenza di ossigeno (anaerobiosi) con formazione di un
gas costituito prevalentemente da CH4 e CO2 (biogas).
Le fasi di ricevimento, stoccaggio, selezione della
frazione organica e produzione di biogas devono avvenire in ambiente chiuso; i
punti di emissione in atmosfera devono essere dotati di sistemi per minimizzare
gli odori che utilizzino le migliori tecnologie disponibili e di idonei
impianti per l’abbattimento degli altri inquinanti fino ai limiti di emissione
del d.P.R. 203/88. Per le polveri il limite è fissato a 10 mg/Nm3.
L’impianto deve disporre di aree separate per lo stoccaggio delle frazioni di
rifiuti risultanti dalle eventuali operazioni di selezione. L’area dell’impianto
deve essere recintata. Il biogas derivato deve essere trattato per
l’abbattimento del contenuto di particolato, HCl, H2S, NH3
e deve avere le caratteristiche individuate alla voce 2 dell’allegato 3 al
presente d.m. [n.d.r.: così in GU; si veda invece il punto 2 dell’allegato 2 –
suballegato 1]; il suo utilizzo è, comunque, soggetto alle procedure di cui
agli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e
successive modifiche e integrazioni.
a) frazione organica dei rifiuti solidi urbani raccolta
separatamente [200108] [200302];
b) rifiuti vegetali di coltivazioni agricole [020103];
c) segatura, trucioli, frammenti di legno, di sughero
[030102] [030101] [030103] [030301];
d) rifiuti vegetali derivanti da attività
agro-industriali [020304] [020501] [020701] [020702] [020704];
e) rifiuti tessili di origine vegetale: cascami e scarti
di cotone, cascami e scarti di lino, cascami e scarti di iuta, cascami e scarti
di canapa [040201];
f) rifiuti tessili di origine animale cascami e scarti
di lana, cascami e scarti di seta [040202];
g) deiezioni animali da sole o in miscela con materiale
di lettiera o frazioni della stessa ottenute attraverso processi di separazione
[020106];
h) scarti di legno non impregnato [150103] [200107]
[030101] [030199];
i) carta e cartone nelle forme usualmente
commercializzate [200101] [150101];
j) fibra e fanghi di carta [030306];
k) contenuto dei prestomaci [020102];
l) rifiuti ligneo cellulosici derivanti dalla
manutenzione del verde ornamentale [200201];
m) fanghi di depurazione, fanghi di depurazione delle
industrie alimentari [190804] [190805] [020201] [020204] [020301] [020305]
[020403] [020502] [020603] [020705] [030302] [040107] [190602];
n) ceneri di combustione di sanse esauste e di scarti
vegetali con le caratteristiche di cui al punto 18.11 [100101] [100102]
[100103].
16.1.1 Provenienza: i rifiuti di cui al punto
16.1 devono derivare rispettivamente da:
a) frazione
umida derivante da raccolta differenziata di RSU;
b) coltivazione
e raccolta dei prodotti agricoli;
c) attività
forestali e lavorazione del legno vergine;
d) lavorazione
dei prodotti agricoli;
e) e f)
preparazione, filatura, tessitura di fibre tessili vegetali ed animali;
g) allevamenti
zootecnici e industria di trasformazione alimentare;
h) fabbricazione
di manufatti di legno non impregnato, imballaggi; legno non impregnato
(cassette, pallets);
i) e j)
industria della carta;
k) industria
della macellazione;
l) manutenzione
del verde ornamentale;
m) impianti
di depurazione, impianti di depurazione dell’industria alimentare;
n) impianti
dedicati di combustione di sanse esauste e di scarti vegetali.
16.1.2 Caratteristiche del rifiuto: i rifiuti
di cui al punto 16.1 devono avere rispettivamente le seguenti caratteristiche:
a) il rifiuto
deve essere costituito unicamente dalla frazione umida separata prima della
raccolta degli RSU, esente da rifiuti pericolosi;
b) il rifiuto
deve derivare dalle ordinarie pratiche agricole;
c) il rifiuto
deve derivare dalla ordinarie pratiche forestali, da lavorazioni con
trattamenti fisici o termici;
d) il rifiuto
deve derivare da lavorazione con trattamenti fisici o termici senza impiego di
sostanze denaturanti;
e) e f)
i rifiuti non devono essere trattati con coloranti o comunque con sostanze
tossiche;
h) il rifiuto
non deve provenire da lavorazioni che prevedono l’impiego di trattamenti
chimici;
i) e j)
il rifiuto non deve essere costituito da carta e cartone per usi speciali
trattata o spalmata con prodotti chimici diversi da quelli normalmente
utilizzati nell’impasto cartaceo (carte autocopianti, termocopianti,
accoppiati, poliaccoppiati, carte catramate, ecc.);
k) l’impiego
dei rifiuti da macellazione è limitato a quelli definiti «a basso rischio» ai
sensi dell’art. 2, comma 3, del decreto legislativo 14 dicembre 1992, n. 508;
l) il rifiuto
deve essere costituito unicamente dalla frazione ligno-cellulosica derivante
dalla manutenzione del verde ornamentale, escluso il materiale proveniente
dallo spazzamento delle strade;
m) i fanghi
devono avere caratteristiche conformi a quelle previste all’allegato IB del
decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99; possono essere utilizzati in misura
non superiore al 35% sulla sostanza secca nella preparazione della miscela di
partenza. Tale percentuale può essere elevata al 50% per i fanghi derivanti da
impianti di depurazione delle industrie alimentari;
n) le ceneri
devono avere caratteristiche conformi al punto 18.11.2.
16.1.3 Attività di recupero: compostaggio
attraverso un processo di trasformazione biologica aerobica delle matrici che
evolve attraverso uno stadio termofilo e porta alla stabilizzazione ed
umificazione della sostanza organica.
Il processo deve essere condotto in modo da
assicurare:
– il controllo dei rapporti di miscelazione e delle
caratteristiche chimico fisiche delle matrici organiche di partenza;
– il controllo della temperatura di processo;
– un apporto di ossigeno sufficiente a mantenere le
condizioni aerobiche della massa.
La durata del processo non deve essere inferiore a 90
giorni comprendenti una fase di bio-ossidazione accelerata durante la quale
viene assicurato un apporto di ossigeno alla massa mediante rivoltamento e/o
aerazione, seguito da una fase di maturazione in cumulo. La temperatura deve
essere mantenuta per almeno tre giorni oltre i 55 °C. La fase di stoccaggio
delle matrici e la fase di bio-ossidazione accelerata devono avvenire in
ambiente confinato, ottenibile anche con coperture o paratie mobili, per il contenimento
di polveri e di odori il cui controllo deve essere garantito tramite idonee
misure e sistemi di abbattimento; tali disposizioni non sono obbligatorie per
gli impianti che trattano unicamente le tipologie di cui alle lettere b),
c), h) e l) del punto 16.1; tali impianti devono comunque
assicurare il contenimento di polveri durante l’eventuale fase di triturazione.
Le fasi di stoccaggio delle matrici, di bio-ossidazione accelerata, di post
maturazione e di deposito del prodotto finito devono avvenire su superfici
impermeabilizzate, dotate di sistemi di drenaggio e di raccolta delle acque
reflue di processo, da inviare a depurazione o da riutilizzare nel ciclo di
compostaggio. Per gli impianti che trattano solo le tipologie di cui alle
lettere c), h) e l) tali disposizioni non sono
obbligatorie qualora abbiano una capacità annua di trattamento inferiore a 1000
t di rifiuti.
16.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: compost con le caratteristiche indicate negli allegati
alla legge 19 ottobre 1984 n. 748.
17.1.1 Provenienza: raccolta di RSU e
assimilati, ovvero impianti di produzione di CDR.
17.1.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti
solidi urbani ed assimilati dopo separazione delle frazioni omogenee destinate
a recupero di materia attuata mediante raccolta differenziata; CDR di cui al
precedente punto 14.
17.1.3 Attività di recupero: Produzione di gas
da pirolisi e gassificazione avente le caratteristiche individuate alla voce 12
dell’allegato 3 al presente d.m. [n.d.r.: così in GU; si veda invece il punto
11 dell’allegato 2 – suballegato 1].
Le fasi di ricevimento e stoccaggio degli RSU ed
assimilati o del CDR devono avvenire in ambiente chiuso.
I punti di emissione in atmosfera devono essere
dotati di sistemi per minimizzare gli odori che utilizzino le migliori
tecnologie disponibili e di idonei impianti per l’abbattimento degli altri
inquinanti fino ai limiti di emissione del d.P.R. 203/88. Per le polveri il
limite è fissato a 10 mg/Nm3.
L’area dell’impianto deve essere recintata.
Il gas derivato deve essere trattato per
l’abbattimento dei contenuti di HCl, H2S, NH3 e polveri.
L’impianto di pirolisi non
deve avere emissioni in atmosfera.
L’utilizzo del gas è
comunque soggetto alle procedure di cui agli articoli 31 e 33 del decreto
legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modifiche e integrazioni.
18.1.1 Provenienza: attività di macellazione,
dell’industria conciaria, dell’industria ittica e dell’allevamento del baco da
seta.
18.1.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti di
origine animale non contenenti sostanze pericolose.
18.1.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748. Per gli impianti di
recupero si applicano le disposizioni del d.lgs. 508/92 [R3].
18.1.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.1.
18.2.1 Provenienza: lavorazione della lana e
suoi manufatti, ritagli dell’industria conciaria prima del trattamento
conciante.
18.2.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti di
origine animale non contenenti sostanze pericolose.
18.2.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.2.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.2.
18.3.1 Provenienza: industria conciaria.
18.3.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti
allo stato solido generati dalle operazioni meccaniche di scarnatura,
rifilatura, spaccatura e smerigliatura delle pelli.
18.3.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.3.4 Caratteristiche dei prodotti ottenuti:
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748, che prevedano
l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.3.
18.4.1 Provenienza: industria saccarifera,
vitivinicola. dell’alcool, del lievito e degli acidi organici ossidrilati.
18.4.2 Caratteristiche del rifiuto: residui
allo stato solido o fluido della distillazione di sostanze zuccherine.
18.4.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.4.
18.5.1 Provenienza: industria olearia.
18.5.2 Caratteristiche del rifiuto: residui
della lavorazione di semi oleosi.
18.5.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.5.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.5.
18.6.1 Provenienza: industria olearia.
18.6.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuto
liquido risultante dalla spremitura e lavorazione delle olive.
18.6.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzante allo stato fluido conforme alla legge 19 ottobre 1984, n. 748
[R3].
18.6.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.6.
18.7.1 Provenienza: fabbricazione dello
zucchero e industria per la produzione della calce.
18.7.2 Caratteristiche del rifiuto: frammenti
e polvere di materiali calcarei contenenti silice, allumina, ossidi di ferro e
sostanze organiche.
18.7.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.7.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.7.
18.8.1 Provenienza: industria siderurgica.
18.8.2 Caratteristiche del rifiuto: residui a
base di silicofosfati di calcio durante il processo di affinazione della ghisa
fosforosa.
18.8.3 Attività di recupero e prescrizioni:
produzione di fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.8.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei
prodotti ottenuti: fertilizzante conforme alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.8.
18.9.1 Provenienza: residuo di fabbricazioni
industriali, quali la fabbricazione dell’acido fosforico.
18.9.2 Caratteristiche del rifiuto: residuo a
base di solfato di calcio o solfato ferroso; Pb < 30 mg/kg; Cd < 3 mg/kg.
18.9.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748 [R3].
18.9.4 Caratteristiche dei prodotti ottenuti:
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748, che prevedano
l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.9.
18.10.1 Provenienza: processo di
demineralizzazione delle ossa sgrassate.
18.10.2 Caratteristiche del rifiuto: residuo
in polvere o in granuli a base di fosfato bicalcico, non contenente sostanze
pericolose.
18.10.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748.
18.10.4 Caratteristiche dei prodotti ottenuti:
fertilizzante conforme alla legge 19 ottobre 1984, n. 748, che prevedano
l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.10.
18.11.1 Provenienza: sansifici, impianti di
incenerimento o pirolisi.
18.11.2 Caratteristiche del rifiuto: ceneri in
polvere o in granuli non contenenti sostanze pericolose.
18.11.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748.
18.11.4 Caratteristiche delle materie prime e del
prodotto ottenuto: fertilizzante conforme alla legge 19 ottobre 1984, n.
748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.11.
18.12.1 Provenienza: allevamenti animali.
18.12.2 Caratteristiche del rifiuto: deiezioni
di origine animale contenenti Zn massimo 2.500 mg/kg s.s.; Cu massimo 1.000
mg/kg s.s.
18.12.3 Attività di recupero: produzione di
fertilizzanti conformi alla legge 19 ottobre 1984, n. 748.
18.12.4 Caratteristiche delle materie prime e del
prodotto ottenuto: fertilizzante conforme alla legge 19 ottobre
1984, n. 748, che prevedano l’utilizzo dei rifiuti di cui al punto 18.12.
Per i processi «a freddo» di recupero indicati nel
suballegato 1 allegato 1 quali:
– selezione
– deposito
– macinazione
– vagliatura
– omogeneizzazione
– produzione di conglomerati cementizi
i valori limite di emissione per gli agenti inquinanti sono
fissati ai valori minimi contenuti nelle disposizioni nazionali, legislative,
regolamentari ed amministrative riferite ai cicli di produzione corrispondenti
alle attività di recupero ridotti del 10%, ovvero, qualora siano più
restrittivi, ai valori contenuti nelle autorizzazioni ex d.P.R. 203/88 ridotti
del 10%.
2.1 Per i processi termici di recupero individuati nel
suballegato 1 quali:
1. pirotrattamento
2. pirolisi e piroscissione
3. trattamenti termici
4. produzione di cemento
5. cicli metallurgici primari e secondari e idrometallurgici
6. raffinazione metallurgica
7. produzione di laterizi
8. produzione di ceramica
9. produzione di conglomerati e malte bituminose
10. produzione di vetro
11. produzione sostanze chimiche
12. cicli metallurgici in cui il residuo è utilizzato come
correttivo o riducente
2.2 Il valore limite per ciascun agente inquinante e per il
monossido di carbonio presenti nelle emissioni risultanti dal recupero di
rifiuti non pericolosi sono convenzionalmente calcolati in base alla
percentuale di rifiuto impiegata nel ciclo produttivo rispetto al totale della
materia alimentata all’impianto secondo la formula seguente:
C = |
A rifiuti x C rifiuti + A processo x C processo |
A rifiuto + A processo |
A rifiuto = quantità
oraria (espressa in massa) dei rifiuti non pericolosi alimentati all’impianto
corrispondente alla quantità massima prevista nella comunicazione.
C rifiuti = valori
limite di emissione stabiliti nella successiva tabella.
A processo =
quantità oraria (espressa in massa) di materia alimentata all’impianto (esclusi
i rifiuti) corrispondente alla quantità prevista nella comunicazione.
C processo = valori
limite di emissione per gli agenti inquinanti e del monossido di carbonio nei
gas emessi dagli impianti quando vengono utilizzate materie prime tradizionali
ovvero materie prime e prodotti (esclusi i rifiuti) conformi ai valori minimi
contenuti nelle disposizioni nazionali legislative, regolamentari e
amministrative ridotti del 10%. Nel caso siano più restrittivi, si applicano i
valori limite di emissione che figurano nell’autorizzazione ex d.P.R. 203/98
ridotti del 10%. Se i valori degli inquinanti e del CO e COT non sono fissati
si utilizzano le emissioni reali ridotte del 10%. I valori di C processo sono
riferiti allo stesso tempo di mediazione previsto alla successiva tabella.
C = valore limite totale delle emissioni per CO e per
gli altri inquinanti riferiti allo stesso tempo di mediazione previsto alla
successiva tabella. Il tenore di ossigeno di riferimento è quello relativo al
processo se non diversamente individuato in conformità al d.m. 12/7/90.
2.3 Tabella
Durante il funzionamento degli impianti non devono essere
superati:
a) valori medi giornalieri:
1) |
polvere totale |
10 mg/m3 |
2) |
sostanze organiche sotto forma
di gas e vapori, espresse come carbonio organico totale (COT) |
10 mg/m3 |
3) |
cloruro di idrogeno (HCl) |
10 mg/m3 |
4) |
floruro di idrogeno (HF) |
1 mg/m3 |
5) |
biossido di zolfo (SO2) |
50 mg/m3 |
b) valori medi su 30 minuti:
|
|
A |
B |
1) |
polvere totale |
30
mg/m3 |
10
mg/m3 |
2) |
sostanze organiche sotto forma
di gas e vapori, espresse come carbonio organico totale (COT) |
20
mg/m3 |
10
mg/m3 |
3) |
cloruro di idrogeno (HCl) |
60
mg/m3 |
10
mg/m3 |
4) |
fluoruro di idrogeno (HF) |
4
mg/m3 |
2
mg/m3 |
5) |
biossido di zolfo (SO2) |
200
mg/m3 |
50
mg/m3 |
c) valori medi durante il periodo di campionamento di
30 minuti come minimo e di 8 ore come massimo:
1) |
cadmio e i suoi composti,
espressi come cadmio (Cd) |
|
totale 0,05 mg/m3 |
2) |
tallio e i suoi composti,
espressi come tallio (Tl) |
|
|
3) |
mercurio e i suoi composti,
espressi come mercurio (Hg) |
|
0,05 mg/m3 |
4) |
antimonio e i suoi composti,
espressi come antimonio (Sb) |
|
totale 0,5 mg/m3 |
5) |
arsenico e i suoi composti,
espressi come arsenico (As) |
|
|
6) |
piombo e suoi composti, espressi
come piombo (Pb) |
|
|
7) |
cromo e suoi composti, espressi
come (Cr) |
|
|
8) |
cobalto e suoi composti,
espressi come cobalto (Co) |
|
|
9) |
rame e suoi composti, espressi
come rame (Cu) |
|
|
10) |
manganese e suoi composti,
espressi come manganese (Mn) |
|
|
11) |
nichel e suoi composti, espressi
come nichel (Ni) |
|
|
12) |
vanadio e suoi composti,
espressi come vanadio (V) |
|
|
13) |
stagno e suoi composti, espressi
come stagno (Sn) |
|
Questi valori medi si applicano anche ai metalli ed ai loro
composti presenti nelle emissioni anche sotto forma di gas e vapore.
2.4 Durante il funzionamento degli impianti non devono
essere superati i seguenti valori limite per le concentrazioni di monossido di
carbonio (CO):
a) 50 mg/Nm3 di gas di combustione
determinati come valore medio giornaliero;
b) 100 mg/Nm3 di gas di combustione di tutte
le misurazioni determinate come valori medi su 30 minuti.
2.5 Non si deve tener conto degli agenti inquinanti e di CO
che non derivano direttamente dalla utilizzazione di rifiuti come pure di CO
se:
– maggiori concentrazioni di CO nel gas di combustione sono
richieste dal processo di produzione;
– il valore C rifiuti (come precedentemente definito) per le
diossine e i furani è rispettato.
2.6 I valori limite di emissione sono rispettati:
– se tutti i valori medi giornalieri non superano i valori
limite di emissione stabiliti al paragrafo 2.3, lett. a) e al paragrafo
2.4, lett. a) e
– tutti i valori medi su 30 minuti non superano i valori
limite di emissione di cui alla colonna A, paragrafo
2.3, lett. b) ovvero il 97% dei valori medi su 30
minuti rilevati nel corso dell’anno non superano i valori limite di emissione
di cui alla colonna B, paragrafo 2.3, lett. b),
– se tutti i valori medi rilevanti nel periodo di
campionamento di cui al paragrafo 2.3, lett. c), non superano i valori
limite di emissione stabiliti in tale capoverso,
– se è rispettata la disposizione di cui al paragrafo 2.4,
lett. b).
2.7 In ogni caso, tenuto conto dei rifiuti di cui viene
effettuato il recupero, il valore limite totale delle emissioni (C) deve essere
calcolato in modo da ridurre al minimo le emissioni nell’ambiente.
2.8 Per il tenore di ossigeno di riferimento è comunque
fatto salvo quanto disposto all’art. 3, comma 2, del d.m. 12 luglio 1990.
2.9 Per il calcolo del valore di emissione di PCDD+PCDF come
diossina equivalente si fa riferimento all’allegato 1 della direttiva 94/67/CE.
2.10 Il valore limite di emissione per gli idrocarburi
policiclici aromatici (IPA) si riferisce
alla somma dei seguenti:
– Benz[a]antracene
– Dibenz[a,h]antracene
– Benzo[b]fluorantene
– Benzo[j]fluorantene
– Benzo[k]fluorantene
– Benzo[a]pirene
– Dibenzo[a,e]pirene
– Dibenzo[a,h]pirene
– Dibenzo[a,i]pirene
– Dibenzo[a,l]pirene
– Indeno [1,2,3-cd]pirene
2.11 Fermo restando quanto disposto dalla decisione della
Commissione concernente i metodi di misurazione armonizzati per la
determinazione delle concentrazioni di massa di diossine e furani (C (97) 1159
def), relativamente ai metodi di campionamento, analisi e valutazione delle
emissioni e per la periodicità dei controlli si applica quanto previsto nei
decreti di attuazione del d.P.R. 24 maggio 1988 n. 203. Per il campionamento e
le analisi caratteristiche dei rifiuti valgono i metodi di cui alle norme UNI
9903. Al fine della verifica del rispetto delle concentrazioni degli inquinanti
e degli altri parametri previsti per i rifiuti solidi, il confronto va
effettuato con i valori medi ottenuti statisticamente mediante determinazioni
su un numero di campioni rappresentativo del lotto in esame non inferiore a
cinque. Nel caso di approvvigionamento non discontinuo i valori medi si
riferiscono a determinazioni effettuate su sei campioni distribuiti
uniformemente nell’arco delle 24 h.
1.1 Provenienza: impianti di produzione di CDR
di cui al punto 14 dell’allegato 1.
1.2 Caratteristiche del rifiuto: combustibile
ottenuto da rifiuti con le seguenti caratteristiche:
– P.C.I. minimo, sul tal quale: 15.000 kJ/kg
– umidità, in massa, max: 25%
– cloro, in massa, max: 0,9%
– zolfo, in massa, max: 0,6%
– ceneri, sul secco in massa, max: 20%
– Pb (volatile), sul secco in massa, max: 200 mg/kg
– Cr, sul secco in massa, max: 100 mg/kg
– Cu (composti solubili), sul secco in massa, max:
300 mg/kg
– Mn, sul secco in massa, max: 400 mg/kg
– Ni, sul secco in massa, max: 40 mg/kg
– As, sul secco in massa, max: 9 mg/kg
– Cd+Hg, sul secco in massa, max: 7 mg/kg
Per ciascuna partita di CDR
deve essere certificata la temperatura di rammollimento delle ceneri.
1.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 1 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
– impianti dedicati a recupero energetico dei rifiuti
di potenza termica nominale non inferiore a 10 MW;
– impianti industriali di
potenza termica nominale non inferiore a 20 MW per la cocombustione.
Gli impianti devono essere
provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria /
combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nel forni
industriali);
– controllo in continuo dell’ossigeno, del monossido
di carbonio, delle polveri, ossidi di azoto, acido cloridrico, della
temperatura nell’effluente gassoso, nonché degli altri inquinanti di cui al suballegato
2, paragrafo 1, lett. a), nonché della temperatura nella camera di
combustione.
Devono inoltre garantire in
tutte le condizioni di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi:
– temperatura minima dei gas nella camera di
combustione di 850 °C raggiunta anche in prossimità della parete interna;
– tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di
combustione di 2 secondi;
e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni
riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell’11 % in volume:
– Zn (come valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h): 5 mg/Nm3
– ossidi di azoto (come valore medio giornaliero):
200 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti si applicano i valori
limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
Nel caso di impiego
simultaneo in impianti industriali con combustibili autorizzati, il calore
prodotto dal rifiuto non deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto
in qualsiasi fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare
all’impianto devono essere calcolati come indicato nel suballegato 3 del
presente allegato.
La co-combustione non è
consentita nei forni per la produzione di calce alimentare.
2.1 Provenienza: fermentazione anaerobica metanogenica
di rifiuti a matrice organica in processi di cui al punto 15 dell’allegato 1 o
da discarica.
2.2 Caratteristiche del gas: gas combustibile
avente le seguenti caratteristiche:
– metano min 30% vol
– H2S max 1,5% vol
– P.C.I. sul tal quale min 12.500 kJ/Nm3
2.3 Attività e metodi di recupero:
l’utilizzazione di biogas è consentita in impianti di conversione energetica di
potenza termica nominale superiore a 0,5 MW, anche integrati con il sistema di
produzione del gas, con le caratteristiche di seguito indicate:
a) motori
fissi a combustione interna che rispettano i seguenti valori limite di
emissione riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 5% in
volume:
– polveri (valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h): 10 mg/Nm3
– HCl (valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h): 10 mg/Nm3
– carbonio organico totale (valore medio rilevato per
un periodo di campionamento di 1 h): 150 mg/Nm3
– HF (valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h): 2 mg/Nm3
– NOX (valore medio rilevato per un
periodo di campionamento di 1 h): 450 mg/Nm3
– monossido di carbonio (valore medio rilevato per un
periodo di campionamento di 1 h): 500 mg/Nm3
– per gli
altri inquinanti si applicano i valori limite minimi di emissione fissati ai
sensi dell’art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n.
203/1988 per le corrispondenti tipologie d’impianti che utilizzano combustibili
gassosi.
Negli
impianti dedicati oltre i 6 MWt deve essere effettuato il controllo in continuo
di:
– monossido di carbonio
– ossidi di azoto
– ossidi di zolfo
b) impianti
dedicati al recupero energetico di rifiuti o impianti industriali che
garantiscano in tutte le condizioni di esercizio una efficienza di combustione
(C02/CO+CO2) minima del 99,0%:
– che abbiano il controllo in continuo dell’ossigeno,
del monossido di carbonio e della temperatura nell’effluente gassoso; negli
impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo anche degli ossidi di azoto e
degli altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), e
– che rispettino i valori limite di emissione fissati
nel suballegato 2 del presente allegato riferiti ad un tenore di ossigeno nei
fumi anidri pari al 3% in volume.
Non si applica il limite per le emissioni di ossido di
zolfo. Il limite di NOX è fissato in 200 mg/Nm3.
Nel caso di impiego
simultaneo in impianti industriali con combustibili autorizzati, il calore
prodotto dal rifiuto non deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto
in qualsiasi fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare
all’impianto devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del
presente allegato.
La
co-combustione non è consentita nei forni per la produzione di calce
alimentare.
3.1 Provenienza: attività agricole, forestali
e di prima lavorazione di prodotti agroalimentari; impianti di estrazione di
olio di vinaccioli, industria distillatoria, industria enologica e
ortofrutticola, produzione di succhi di frutta e affini, industria olearia.
3.2 Caratteristiche del rifiuto: residui
colturali pagliosi (cereali. leguminose da granella piante oleaginose, ecc.);
residui colturali legnosi (sarmenti di vite, residui di potature di piante da
frutto, ecc.); residui da estrazione forestale; residui colturali diversi
(stocchi e tutoli di mais, steli di sorgo, di tabacco, di girasole, di canapa,
di cisto, ecc.); residui di lavorazione (pula, lolla, residui fini di
trebbiatura, gusci, ecc.), sanse esauste, vinacce esauste, vinaccioli, farina
di vinaccioli, residui di frutta, buccette e altri residui vegetali.
3.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 3 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
• impianti dedicati al
recupero energetico di rifiuti o impianti industriali.
Detti impianti dovranno
essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica
del rapporto aria combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto
nei forni industriali);
– controllo in continuo del monossido di carbonio,
dell’ossigeno e della temperatura nell’effluente gassoso (non obbligatorio per
gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW);
– negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo
anche degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2,
paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno.
Per le emissioni devono
essere rispettati i valori limite di emissioni fissati nel suballegato 2 del
presente allegato e i seguenti limiti con un tenore di ossigeno nei fumi anidri
dell’11% in volume:
– NOX (come valore medio giornaliero): 200
mg/Nm3
– NOX (valore medio orario) ove non
previsto il controllo in continuo: 400 mg/Nm3
Per gli impianti con potenza termica nominale
inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 mg/Nm3
e il limite di emissione di CO è di 100 mg/Nm3 come valori medi
giornalieri; per le attività stagionali di durata non superiore a 120 giorni il
limite alle emissioni di CO è di 300 mg/Nm3.
Nel caso di impiego simultaneo in impianti
industriali con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non
deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto in qualsiasi
fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all’impianto
devono essere calcolati come indicato alla suballegato 3 del presente allegato.
4.1 Provenienza: industria della carta, del
sughero e del legno (Ia e IIa lavorazione, produzione
pannelli di particelle, di fibra e compensati, mobili, semilavorati per il
mobile, articoli per l’edilizia, pallets ed imballaggi, ecc.).
4.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti anche
in polvere a base esclusivamente di legno vergine o sughero vergine o
componenti di legno vergine.
4.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 4 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
• impianti dedicati al
recupero energetico di rifiuti o impianti industriali.
Detti impianti dovranno essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria
combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni
industriali);
– controllo in continuo del monossido di carbonio,
dell’ossigeno e della temperatura nell’effluente gassoso (non obbligatorio per
gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW);
– negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo
anche degli ossidi di azoto e altri inquinanti di cui al suballegato 2,
paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno.
Per le emissioni devono essere rispettati i valori
limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato e i
seguenti limiti con un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell’11% in volume:
– NOX (come valore medio giornaliero): 200
mg/Nm3
– NOX (valore medio orario) ove non
previsto il controllo in continuo: 400 mg/Nm3
Per gli impianti di potenza termica nominale
inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 mg/Nm3
e il limite di emissione di CO è di 100 mg/Nm3 come valori medi
giornalieri.
Nel caso di impiego simultaneo in impianti
industriali con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non
deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto in qualsiasi
fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all’impianto
devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato.
5.1 Provenienza: industria tessile.
5.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti, anche
in polvere, di fibre tessili di origine animale o vegetale derivanti dalla
filatura e tessitura.
5.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 5 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
• in impianti dedicati al recupero energetico di
rifiuti o impianti industriali.
Detti impianti dovranno essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria
combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni
industriali);
– controllo in continuo del monossido di carbonio,
dell’ossigeno e della temperatura nell’effluente gassoso (non obbligatorio per
gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW);
– negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo
anche degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2,
paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno.
Per le emissioni devono essere rispettati i valori
limite di emissioni fissati nel suballegato 2 del presente allegato e i
seguenti limiti con un tenore di ossigeno nel fumi anidri dell’11% in volume:
– NOX (come valore medio giornaliero): 200
mg/Nm3
– NOX (valore medio orario) ove non
previsto il controllo in continuo: 400 mg/Nm3
Per gli impianti di potenza termica nominale
inferiore a 1 MW il limite di emissione delle polveri è di 50 mg/Nm3
e il limite di emissione di CO è di 100 mg/Nm3, come valori medi
giornalieri.
Nel caso di impiego simultaneo in impianti
industriali con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non
deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto in qualsiasi
fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all’impianto
devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato.
6.1 Provenienza: industria del legno (Ia
e IIa lavorazione, produzione pannelli di particelle, di fibra e
compensati, mobili, semilavorati per il mobile, articoli per l’edilizia, ecc.).
6.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti e
agglomerati anche in polvere a base esclusivamente legnosa e vegetale
contenenti un massimo di resine fenoliche dell’1% e privi di impregnanti a base
di olio di catrame o sali CCA, aventi inoltre le seguenti caratteristiche:
– un contenuto massimo di resine urea-formaldeide o
melanina-formaldeide o urea-melanina-formaldeide del 20% (come massa
secca/massa secca di pannello);
– un contenuto massimo di resina a base di
difenilmetandiisocianato dell’8% (come massa secca/massa secca di pannello);
– un contenuto massimo di cloro dello 0,9% in massa;
– un contenuto massimo di additivi (solfato di
ammonio, urea-esametilentetrammina) del 10% (come massa secca/massa secca di
resina).
6.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 6 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
• impianti dedicati al
recupero energetico di rifiuti o impianti industriali di potenza termica
nominale non inferiore a 1 MW.
Detti impianti devono essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria
combustibile anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni
industriali);
– controllo in continuo del monossido di carbonio,
dell’ossigeno e della temperatura nell’effluente gassoso;
– negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo
degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2,
paragrafo 1, lett. a).
Devono inoltre rispettare i seguenti valori limite
alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno dei fumi anidri dell’11% in
volume:
– NOX (come valore medio giornaliero): 200
mg/Nm3
– NOX (valore medio orario) ove non
previsto il controllo in continuo: 400 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti si applicano i valori
limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
Nel caso di impiego simultaneo in impianti
industriali con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non
deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto in qualsiasi
fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all’impianto
devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato.
La co-combustione non è consentita nei forni per la
produzione di calce alimentare
7.1 Provenienza: trasformazione industriale
del tabacco e la fabbricazione di prodotti da fumo.
7.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti e
cascami di lavorazioni costituiti dalle polveri, fresami e costoline di tabacco
vergine e rigenerato, provenienti dalla trasformazione industriale del tabacco
e dalla fabbricazione di prodotti da fumo aventi un P.C.I. (potere calorifico
inferiore) sul secco minimo di 8.000 kJ/kg ed una umidità massima del 16%.
7.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 7 può essere effettuato attraverso la
combustione alle seguenti condizioni:
• impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti
o impianti industriali.
Detti impianti devono essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido
(non richiesto nei forni industriali);
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria combustibile
anche nelle fasi di avviamento (non richiesto nei forni industriali);
– controllo in continuo dell’ossigeno, del monossido
di carbonio e della temperatura nell’effluente gassoso (non obbligatorio per
gli impianti di potenza termica nominale inferiore a 1 MW);
– negli impianti oltre i 6 MWt controllo in continuo
degli ossidi di azoto e degli altri inquinanti di cui al suballegato 2,
paragrafo 1, lett. a), ad esclusione del fluoruro di idrogeno.
Devono inoltre rispettare i seguenti valori limite
alle emissioni riferiti ad un tenore di ossigeno dei fumi anidri dell’11 % in
volume:
– NOX (come valore medio giornaliero): 200
mg/Nm3
– NOX (valore medio orario) ove non
previsto il controllo in continuo: 400 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti si applicano i valori limite
di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
Nel caso di impiego simultaneo in impianti
industriali con combustibili autorizzati, il calore prodotto dal rifiuto non
deve eccedere il 60% del calore totale prodotto dall’impianto in qualsiasi
fase di funzionamento; i valori limite di emissione da applicare all’impianto
devono essere calcolati come indicato al suballegato 3 del presente allegato.
La co-combustione non è
consentita nei forni per la produzione di calce alimentare.
8.1 Provenienza: attività di disinstallazione
di infrastrutture quali linee ferroviarie, linee di telecomunicazioni e linee
elettriche.
8.2 Caratteristiche del rifiuto: rifiuti di
legno impregnato con olio di catrame oppure con sali CCA (rame, cromo e
arsenico).
8.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 8 può essere effettuato attraverso la
combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza
termica nominale non inferiore a 6 MW.
Gli impianti devono essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido;
– alimentazione automatica del combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria
combustibile anche nelle fasi di avviamento;
– controllo continuo dell’ossigeno, dell’ossido di
carbonio, ossidi di azoto e della temperatura nell’effluente gassoso, degli
altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), nonché
della temperatura nella camera di combustione.
Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni
di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi:
– temperatura minima dei gas nella camera di
combustione di 850°C raggiunta anche in prossimità della parete interna;
– tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di
combustione di 2 secondi;
– tenore di ossigeno nei fumi min. 6% in volume;
e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni
riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell’l1% in volume:
– ossidi di azoto (come valore medio giornaliero):
200 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti
si applicano i valori limite di emissione fissati nel suballegato 2 del
presente allegato.
9.1 Provenienza: industria della carta.
9.2 Caratteristiche del rifiuto: scarti di
cartiera, derivanti dallo spappolamento della carta da macero, costituiti da
una miscela di materiali plastici, legno, residui di carta, frammenti di vetro,
materiale ghiaioso e metallico aventi le seguenti caratteristiche:
– umidità, in massa max: 30%
– P.C.I. minimo, sul tal quale: 12.500 kJ/kg
– ceneri, sul tal quale, in massa max: 10%
– cloro, sul tal quale, in massa max: 0,9%
– zolfo, sul tal quale in, massa max: 0,5%
– Pb+Cr+Cu+Mn+Zn, sul tal quale, in massa max: 900
mg/kg
– Pb, sul secco, in massa: 200 mg/kg
– Cr, sul secco, in massa: 50 mg/kg
– Cu, sul secco, in massa: 300 mg/kg
– Mn, sul secco, in massa: 150 mg/kg
– Ni, sul secco, in massa: 20 mg/kg
– As, sul secco, in massa: 9 mg/kg
– Cd+Hg, sul secco, in massa: 7 mg/kg
9.3 Attività e metodi di recupero: il recupero
energetico del rifiuto di cui al punto 9 può essere effettuato attraverso la
combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza
termica nominale non inferiore a 6 MW.
Detti impianti devono essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido;
– alimentazione automatica di combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria
combustibile anche nelle fasi di avviamento;
– controllo continuo dell’ossigeno, del monossido di
carbonio, ossidi di azoto, della temperatura nell’effluente gassoso, degli
altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), nonché
della temperatura nella camera di combustione.
Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni
di esercizio i seguenti requisiti:
– temperatura minima dei gas nella camera di
combustione di 850°C raggiunta anche in prossimità della parete interna;
– tempo di permanenza minimo dei gas nella camera di
combustione di 2 secondi;
– tenore di ossigeno nei fumi min 6% in volume
e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni
riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell’11% in volume:
– Zn (come valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h):5 mg/Nm3
– ossidi di azoto (come valore medio giornaliero):
200 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti si applicano i valori
limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
10.1 Provenienza: processi di depurazione.
10.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi con
le seguenti caratteristiche:
– umidità, in massa max: 20%
– P.C.I. minimo, sul tal quale, min: 8.500 kJ/kg
– zolfo, sul tal quale, in massa max: 0,6%
– cloro organico, sul secco, max: 1 mg/kg
– Pb, sul secco, max: 200 mg/kg
– Cr, sul secco, max: 100 mg/kg
– Cu, sul secco, max: 300 mg/kg
– Mn, sul secco, max: 400 mg/kg
– Ni, sul secco, max: 40 mg/kg
– As, sul secco, max: 9 mg/kg
– Cd+Hg, sul secco, max: 7 mg/kg
10.3 Attività e metodi di recupero: il
recupero energetico del rifiuto di cui al punto 10 può essere effettuato
attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero energetico di
rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW.
Detti impianti devono essere provvisti di:
– bruciatore pilota a combustibile gassoso o liquido;
– alimentazione automatica di combustibile;
– regolazione automatica del rapporto aria /
combustibile anche nelle fasi di avviamento;
– controllo continuo dell’ossigeno, del monossido di
carbonio, ossidi di azoto e della temperatura nell’effluente gassoso, degli
altri inquinanti di cui al suballegato 2, paragrafo 1, lett. a), e della
temperatura nella camera di combustione.
Gli impianti devono garantire in tutte le condizioni
di esercizio i seguenti requisiti minimi operativi:
– temperatura minima dei gas nella camera di
combustione di 850 °C raggiunta anche in prossimità della parete interna;
– tempo di permanenza minimo del gas nella camera di
combustione di 2 secondi;
– tenore di ossigeno nei fumi min. 6% in volume;
e rispettare i seguenti valori limite alle emissioni
riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri dell’11% in volume:
– Zn (come valore medio rilevato per un periodo di
campionamento di 1 h): 5 mg/Nm3
– ossidi di azoto (come valore medio giornaliero):
200 mg/Nm3
– PCDD+PCDF (come diossina equivalente) (come valore
medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,1 ng/Nm3
– idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) (come
valore medio rilevato per un periodo di campionamento di 8 ore): 0,01 mg/Nm3
– per gli altri inquinanti si applicano i valori
limite di emissione fissati nel suballegato 2 del presente allegato.
11.1 Provenienza: impianti di pirolisi e/o
gassificazione di rifiuti di cui al punto 17 dell’allegato 1.
11.2 Caratteristiche del gas: gas derivante da
processi di pirolisi e/o di gassificazione avente le seguenti caratteristiche:
– P.C.I. min:
4.500 kJ/Nm3 gas secco
– H2S:
2 mg/Nm3 gas secco
– polveri:
10 mg/Nm3 gas secco