C. 2145 – Delega al Governo in materia previdenziale,
misure di sostegno alla previdenza complementare e all'occupazione stabile
e riordino degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria

 

Presentato il 28 dicembre 2001

 

RELAZIONE

        Onorevoli Deputati! - Il presente disegno di legge prevede una delega al Governo diretta a riordinare la disciplina del sistema previdenziale.
        Il disegno riformatore si muove lungo tre direttrici principali:

            tutela dei diritti pensionistici acquisiti ed incentivi alla permanenza al lavoro con garanzia del diritto di ottenere, in ogni caso, le prestazioni pensionistiche già maturate;

            misure di sostegno alla previdenza complementare;

            riordino degli enti pubblici di previdenza e assistenza obbligatoria.

        In relazione alla disciplina pensionistica la delega prevede, in primo luogo, la certificazione del diritto alla pensione di anzianità che garantisce al soggetto, che abbia maturato i relativi requisiti ai sensi della vigente legislazione, di accedere a tale prestazione indipendentemente dalla successiva evoluzione della normativa pensionistica.
        Atteso il principio sopra enunciato, al fine di incentivare il proseguimento dell'attività lavorativa di coloro che abbiano maturato i requisiti per il pensionamento di anzianità è data facoltà ai soggetti medesimi di optare, in luogo del regime contributivo ordinario, per un regime speciale che, senza intaccare i diritti sia sul versante retributivo che su quello pensionistico, prevede l'eliminazione totale del versamento dei contributi previdenziali.
        I contributi non versati sono destinati per metà al lavoratore e per l'altra metà alla riduzione del costo del lavoro.
        Per accedere a tale regime è necessaria la stipula di un contratto tra datore di lavoro e lavoratore di durata minima di due anni, rinnovabile. Al lavoratore viene garantita una retribuzione almeno equivalente a quella percepita garantendo al contempo l'importo della pensione calcolato al momento dell'esercizio dell'opzione, con rivalutazione progressiva dell'importo medesimo per effetto della rivalutazione automatica.
        In funzione dell'obiettivo di liberalizzare l'età pensionabile attraverso adeguati incentivi è previsto peraltro che il predetto regime sia applicabile anche ai soggetti che hanno conseguito il diritto alla pensione di vecchiaia.
        Altra misura qualificante del disegno di legge concerne la disciplina del cumulo, in merito alla quale è prevista una progressiva liberalizzazione tenuto comunque conto dell'anzianità contributiva e dell'età dei soggetti interessati.
        In relazione invece alle misure previste con riferimento alla previdenza complementare, si sottolinea innanzitutto la misura che prevede il conferimento totale (obbligatorio) del trattamento maturando di fine rapporto in favore dei fondi pensione con formule che prevedono il silenzio assenso del lavoratore solo ed esclusivamente per il conferimento in favore dei fondi pensionistici di origine contrattuale.
        Per le imprese, a fronte della perdita della disponibilità del trattamento di fine rapporto, sono stabilite misure compensative rappresentate da una maggiore facilità di accesso al credito e da agevolazioni fiscali.
        Per i lavoratori neoassunti con contratto a tempo indeterminato è altresì previsto un abbattimento da 3 a 5 punti percentuali dell'aliquota contributiva a carico del datore di lavoro.
        Tale misura, da un lato, poiché comporta un risparmio dell'onere a carico dell'impresa, incentiverà il ricorso a contratti a tempo indeterminato con effetti di stabilizzazione dell'impiego, dall'altro, non determinerà una penalizzazione nell'importo della pensione pubblica in quanto è stabilito che tale intervento non avrà riflessi nel calcolo della pensione medesima.
        Ulteriori interventi per favorire l'adesione ai fondi complementari risiedono nella ridefinizione della disciplina fiscale dei fondi medesimi (revisione della deducibilità della contribuzione ai fondi pensione e della tassazione dei rendimenti delle attività dei fondi).
        Infine, il disegno di legge prevede il riordino degli enti pubblici di previdenza ed assistenza obbligatoria nel senso della semplificazione e razionalizzazione delle strutture, dell'organizzazione e delle procedure, secondo i princìpi già dettati dalla legge n. 144 del 1999.
        In particolare, la nuova disciplina è volta a perseguire obiettivi e finalità quali la fusione e la incorporazione di enti con finalità o funzioni identiche, la distinzione e la separazione tra le attività di gestione amministrativa e quelle di indirizzo e vigilanza, la razionalizzazione e la omogeneizzazione degli attuali poteri di vigilanza ministeriali.