L.R.
27 marzo 1990, n. 9 (1).
Piano
socio sanitario regionale per il triennio 1989-91.
(1)
Pubblicata nel B.U. Umbria 4 aprile 1990, n. 14, S.O..
TITOLO
I
Norme
generali
Art.
1
Oggetto.
1.
Il Piano socio sanitario regionale per il triennio 1989-1991 è costituito da:
-
legge di approvazione del piano;
-
allegati.
2.
La legge di approvazione di Piano:
a)
fissa gli obiettivi del Piano per il triennio 1989-1991;
b)
fissa i criteri per l'utilizzazione delle risorse finanziarie destinate alle
attività sanitarie e socio assistenziali;
c)
adegua la legislazione regionale alle disposizioni del Piano.
3.
L'allegato A: stabilisce i parametri per gli interventi e per l'uso degli
strumenti connessi con l'attuazione del Piano.
4.
L'allegato B: definisce gli indirizzi programmatici sui quali la Regione, gli
organismi che gestiscono le Unità locali per i servizi socio-sanitari, i comuni
e gli altri soggetti operanti nel territorio regionale nelle materie di cui
alla presente legge basano la propria attività amministrativa.
Art.
2
Priorità.
1.
I seguenti obiettivi costituiscono priorità del Piano:
a)
umanizzazione del servizio, partecipazione dei cittadini ed educazione
sanitaria;
b)
semplificazione delle procedure di accesso ai servizi socio-sanitari;
c)
integrazione dei servizi sanitari con quelli socio-assistenziali e riequilibrio
delle risorse del fondo sociale regionale;
d)
promozione delle conoscenze sullo stato di salute dei cittadini e dei servizi
socio-sanitari, potenziamento dell'Osservatorio epidemiologico regionale del
sistema informativo socio-sanitario;
e)
tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro;
f)
tutela della salute della donna e materno-infantile e attuazione della
legislazione sociale;
g)
tutela della salute degli anziani e difesa dalla patologia cronica;
h)
tutela delle fasce di popolazione a rischio di emarginazione;
i)
riequilibrio delle risorse del fondo sanitario regionale;
l)
razionalizzazione della gestione finanziaria e contabile delle ULSS e azioni di
controllo sui consumi in campo farmaceutico e diagnostico;
m)
potenziamento delle strutture socio-sanitarie pubbliche, loro qualificazione in
termini di efficienza e di efficacia e realizzazione delle priorità del
programma pluriennale di investimenti previsto dalla legge 11 marzo 1988, n.
67.
TITOLO
II
Obiettivi
del piano socio-sanitario regionale
Capo
primo - I progetti
Art.
3
Integrazioni
sanitarie e socio-assistenziali.
1.
Le azioni progettuali del Piano sono basate sull'integrazione delle risorse
afferenti ai servizi socio-sanitari, assistenziali e socio-promozionali delle
ULSS, dei comuni, delle Province nonché degli altri soggetti pubblici e privati
che concorrono all'attuazione del Piano.
Art.
4
Azioni
progettuali - definizione.
Gli
obiettivi del Piano sono perseguiti mediante la realizzazione di azioni
progettuali, previste nelle tabelle riportate nell'allegato A della presente
legge così denominate:
a)
azioni programmate;
b)
progetti-obiettivo;
c)
progetti per il sociale.
2.
Per le denominazioni di cui alle lettere a) e b) si fa riferimento alla legge
23 ottobre 1985, n. 595.
Art.
5
Azioni
programmate, progetti-obiettivo, progetti per il sociale.
1.
Le azioni progettuali di cui all'art. 4 sono raggruppate nelle seguenti aree:
1)
Area progettuale «Prevenzione» articolata nelle seguenti azioni programmate
previste nelle Tabelle 3-4-5-6:
a)
Tutela sanitaria degli ambienti di vita;
b)
Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro;
c)
Profilassi delle malattie infettive e lotta contro l'AIDS;
d)
Sanità pubblica veterinaria;
2)
Area progettuale «Donna infanzia» articolata nei seguenti progetti obiettivo
previsti nelle Tabelle 7-8:
a)
Tutela della salute materno-infantile e della donna;
b)
Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite;
e
nei progetti per il sociale previsti nella Tabella 19:
a)
Minori a rischio;
b)
Affido familiare;
3)
Area progettuale «Cronicità» articolata nel seguente progetto obiettivo
previsto alla Tabella 9:
a)
Tutela della salute degli anziani,
e
nelle seguenti azioni programmate previste nelle Tabelle 10-11-12:
a)
Lotta contro le cardiopatie;
b)
Lotta contro le cerebrovasculopatie;
c)
Lotta contro il diabete;
4)
Area progettuale «Fasce a rischio di emarginazione» articolata nei seguenti
progetti obiettivo previsti alle Tabelle 13-14-15:
a)
Tutela della salute mentale e assistenza psichiatrica;
b)
Prevenzione e trattamento dell'epilessia;
c)
Prevenzione degli stati di tossicodipendenza, assistenza e reinserimento dei
tossicodipendenti;
5)
Area progettuale «Assistenze protratte», articolata nel seguente progetto
obiettivo:
a)
Trattamenti riabilitativi degli handicap, previsto alla Tabella 16,
e
nel progetto per il sociale previsto alla Tabella 20:
a)
Tutela dei portatori di handicap, nonché nelle azioni programmate previste alle
Tabelle 17-18;
b)
Lotta contro le nefropatie e tutela dei nefropatici cronici;
c)
Lotta alle malattie neoplastiche.
Art.
6
Contenuti,
obiettivi prioritari e vincoli dei progetti.
1.
I programmi comprensoriali di attuazione del Piano di cui al Capo II del Titolo
I della legge regionale 21 marzo 1985, n. 11, fissano i termini di attuazione
delle azioni progettuali di cui agli articoli 4 e 5 per le esigenze specifiche
del territorio di competenza e sulla base delle linee di indirizzo contenute ai
capitoli 22, 23, 25 e 26 dell'allegato B, nonché in conformità con le priorità
e i vincoli contenuti nelle tabelle dell'allegato A.
Art.
7
Coordinamento.
1.
La Giunta regionale coordina le azioni progettuali mediante le strutture
dell'area operativa per i servizi sanitari e socio-assistenziali.
2.
La Giunta regionale può prevedere che la struttura di cui al primo comma si
avvalga di appositi gruppi tecnici formati, oltre che da operatori delle ULSS,
anche da docenti e ricercatori universitari, nel rispetto della normativa
regionale vigente.
Art.
8
Attuazione.
1.
Le ULSS realizzano le azioni progettuali del Piano mediante il coinvolgimento e
l'integrazione delle strutture distrettuali e dipartimentali.
2.
Ai fini del coordinamento regionale, l'attuazione delle azioni progettuali è
affidata alla responsabilità dell'Ufficio di direzione e per esso al
coordinatore sanitario, il quale individua i referenti per le singole azioni
progettuali.
Art.
9
Vincoli
e verifiche.
1.
I contenuti delle Tabelle 31, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 45, 46, 47, 48, 49, 50 e
51 dell'allegato A, costituiscono vincoli per l'attività amministrativa delle
ULSS e gli atti adottati in loro violazione sono nulli.
2.
Il mancato adeguamento ai vincoli contenuti nelle tabelle dell'allegato A
comporta la non assegnazione del Fondo sanitario regionale per le quote
relative agli stanziamenti finalizzati o comunque vincolati.
3.
Le ULSS, che abbiano adeguato la loro attività amministrativa alle prescrizioni
vincolanti dell'allegato A, accedono in via prioritaria al fondo di riserva di
cui al quarto comma dell'art. 26.
4.
Allo scopo di verificare lo stato di avanzamento del Piano, la Giunta si avvale
della Consulta di cui all'articolo 13 della L.R. 19 dicembre 1979, n. 65, che a
tal fine è convocata di norma due volte all'anno con la partecipazione di un
rappresentante di ciascuna delle confederazioni sindacali dei lavoratori
maggiormente
rappresentative a livello regionale, nominati con le stesse modalità degli
altri membri.
Capo
secondo - Condizioni di uniformità
Art.
10
Azioni
trasversali.
1.
L'uniformità di indirizzi e di metodologie operative delle azioni progettuali
del Piano è perseguita mediante linee-guida, denominate «azioni trasversali».
2.
Il Piano individua le seguenti azioni trasversali i cui obiettivi prioritari
sono contenuti nelle tabelle dell'allegato A, dal numero 21 al numero 30:
a)
«Sanità amica»;
b)
«Partecipazione ed umanizzazione del servizio socio-sanitario»;
c)
«Formazione di base degli operatori socio-sanitari»;
d)
«Qualificazione, aggiornamento e formazione continua degli operatori in
servizio»;
e)
«Educazione sanitaria»;
f)
«Sistema informativo socio-sanitario»;
g)
«Osservazione epidemiologica»;
h)
«Ricerca finalizzata alla programmazione sanitaria e rapporti con
l'Università»;
i)
«Razionalizzazione della gestione finanziaria e contabile delle ULSS»;
l)
«Valutazione».
Art.
11
Obiettivi
di riordino dei servizi.
1.
Per garantire migliori livelli di tutela sanitaria e per l'attuazione delle
azioni progettuali, di cui al Capo I, le ULSS riordinano i presidi e i servizi
sulla base dei parametri e standard contenuti nell'allegato A, nonché delle
indicazioni programmatiche contenute nell'allegato B.
Art.
12
Strutture
dell'area centrale dell'ULSS.
1.
Il riordino delle strutture dell'area centrale dell'ULSS è disposto, nel
rispetto delle tabelle 31, 32, 33 dell'allegato A e dei paragrafi 22.16 e 26.01
dell'allegato B.
2.
Nelle more della rideterminazione degli ambiti territoriali delle ULSS ai sensi
del successivo art. 44, le ULSS che non abbiano in servizio dirigenti di
livello apicale in numero corrispondente ai settori sopra individuati non
possono indire concorsi per posti di apicale salvo i casi per cessazione dal
servizio, e procedono ad accorpare i settori secondo le seguenti modalità:
a)
per quanto concerne la responsabilità sanitaria, il settore «Assistenza
socio-sanitaria di base» è accorpata con i settori «Formazione del personale,
ricerca, sistema informativo» e «Prevenzione-educazione sanitaria, medicina
legale»;
b)
nei settori a responsabilità amministrativa si procede all'accorpamento del
settore «Amministrazione del personale - affari generali» con il settore
«Segreteria degli organi politico-amministrativi» e del settore
«Amministrazione economico-finanziaria» con il settore «Amministrazione
economato-provveditorato e gestione servizi tecnologici».
3.
La responsabilità del settore «Promozione ed assistenza sociale» è assegnata al
dipendente del ruolo comunale in possesso della qualifica più elevata tra
quelli assegnati alla ULSS, purché appartenenti almeno ad una delle qualifiche
direttive, al quale compete, a carico del bilancio sociale una indennità pari a
quella prevista per i responsabili dei settori sanitari ed amministrativi. A
parità di livello, la responsabilità viene affidata al dipendente del ruolo
comunale in possesso di profilo sociale.
4.
In ciascuna ULSS è istituito, presso l'Ufficio di direzione, il servizio
infermieristico, con le competenze richiamate all'art. 4 del decreto 13
settembre 1988, del Ministro per la sanità, attuativo della legge 8 aprile
1988, n. 109.
5.
Alla direzione del servizio infermieristico sono preposti operatori
professionali dirigenti, che hanno in particolare la responsabilità della
programmazione, organizzazione, coordinamento e controllo dei servizi
infermieristici, della promozione delle tecniche dell'assistenza
infermieristica, del controllo della qualità dei servizi infermieristici da
realizzare all'interno dei gruppi di lavoro di presidio e della promozione e
del coordinamento della formazione permanente del personale infermieristico in
attuazione del piano formativo dell'ULSS e in collaborazione con l'apposito
settore dell'Ufficio di direzione.
6.
Nell'ambito delle attività di cui al quarto comma gli operatori professionali
dirigenti agiscono secondo le indicazioni dei responsabili dei servizi e
presidi, verificando l'espletamento delle attività del personale
infermieristico e predisponendo a tal fine anche i turni di lavoro.
7.
Gli operatori professionali dirigenti hanno la responsabilità dei propri
compiti limitatamente alle prestazioni ed alle funzioni che per la normativa
vigente sono tenuti ad attuare nonché per le direttive e le istruzioni
impartite e per i risultati conseguiti.
Art.
13
Servizi
di prevenzione e laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica.
1.
Il riordino dei servizi di base e multizonali di prevenzione, è disposto nel
rispetto delle tabelle 34-35 e 36 dell'allegato A nonché del capitolo 26.04
dell'allegato B.
2.
L'articolazione del Laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica
è disposta nel rispetto della tabella 36 dell'allegato A e dell'art. 11 della
legge regionale 30 agosto 1982, n. 45, modificata ai sensi dell'art. 42.
Art.
14
Distretti
socio-sanitari di base.
1.
Il riordino dei distretti di base è disposto nel rispetto della tabella 37
dell'Allegato A e del paragrafo 26.01 dell'Allegato B.
Art.
15
Servizi
ambulatoriali e poliambulatoriali.
1.
Il riordino dei servizi ambulatoriali e poliambulatoriali è disposto nel
rispetto delle tabelle 40 e 41 dell'Allegato A e del paragrafo 22.05 e 26.04
dell'Allegato B.
Art. 16
Day-hospital.
1.
L'organizzazione e il riordino dei day-hospital sono disposti in base alla
tabella 42 dell'Allegato A.
2.
Le attività di day-hospital sono svolte in tutti i presidi ospedalieri delle
ULSS su base dipartimentale per le aree funzionali di medicina e chirurgia.
3.
Le prestazioni sono erogate dall'équipe ospedaliera con il coinvolgimento dei
medici di base.
4.
Le prestazioni di day-hospital sono considerate a tutti gli effetti prestazioni
ospedaliere; esse sono registrate su apposita cartella clinica, da archiviare
insieme alla scheda nosologica di ricovero ospedaliero.
5.
Le ammissioni in day-hospital e le dotazioni dei posti-letto impegnati dalle
strutture ospedaliere per tali attività vengono conteggiate ai fini
dell'applicazione dei parametri di cui alla legge 8 aprile 1988, n. 109.
Art.
17
Ospedali.
1.
Il riordino degli ospedali nei dipartimenti, unità organiche ed unità
operative, e le altre misure di riordino concernenti i servizi di diagnosi e
cura e generali, nonché la determinazione degli organici del personale sono
disposti nel rispetto delle tabelle 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49 dell'allegato A
e paragrafi 22.05 e 26.02 dell'Allegato B nonché nel rispetto degli articoli
32, 33, 34 e 35 della legge regionale 21 marzo 1985, n. 11.
2.
Le determinazioni concernenti le ristrutturazioni, gli sviluppi e le
integrazioni della rete ospedaliera sono adottate con il piano per l'attuazione
del programma pluriennale di investimenti di cui all'articolo 20 della legge 11
marzo 1988, n. 67, previsto dall'art. 29.
Art.
18
Strutture
per la riabilitazione e residenze protette.
1.
Il riordino dei presidi e servizi per la riabilitazione è disposto in base alla
tabella 50 dell'allegato A e al paragrafo 22.06 dell'allegato B.
2.
I posti letto per le funzioni di riabilitazione sono determinati nella tabella
46 dell'allegato A, distintamente per:
a)
posti-letto da conteggiare all'interno dei reparti per acuti;
b)
posti-letto in strutture specializzate.
3.
Le prestazioni socio-sanitarie presso le residenze sanitarie assistenziali sono
considerate a tutti gli effetti prestazioni del Servizio sanitario regionale.
4.
Le ammissioni in residenza sanitaria assistenziale non vengono conteggiate ai
fini dell'applicazione dei parametri di cui alla legge 8 aprile 1988, n. 109.
Art.
19
Servizi
di emergenza sanitaria.
1.
Il riordino dei servizi di emergenza sanitaria è disposto in base alla tabella
51 dell'allegato A e al paragrafo 26.03 dell'allegato B.
Art.
20
Assistenza
non professionale ai ricoverati.
1.
Le ULSS disciplinano con proprio regolamento le modalità di assistenza non
professionale ai ricoverati, prevedendo intese con le Associazioni di
volontariato iscritte all'Albo regionale di cui all'art. 3 della legge
regionale 23 gennaio 1987, n. 9, anche ai fini dell'utilizzazione degli
obiettori di coscienza, o con cooperative di servizi. Le ULSS erogano altresì
contributi a favore dei ricoverati le cui condizioni economiche non permettono
di far fronte per intero agli oneri derivanti dalla utilizzazione delle
Cooperative di servizi.
Art.
21
Farmaci.
1.
Il riordino dell'assistenza farmaceutica ed il corretto uso dei farmaci è
disposto in base alla tabella 52 dell'allegato A e al paragrafo 26.07
dell'allegato B.
Art.
22
Servizi
emotrasfusionali.
1.
Il riordino dei servizi emotrasfusionali è disposto in base alla tabella 53
dell'allegato A e al paragrafo 26.05 dell'allegato B.
Art.
23
Trapianti
di organi.
1.
Il riordino dei servizi per i trapianti degli organi è disposto in base alla
tabella 54 dell'allegato A e al paragrafo 26.06 dell'allegato B.
Art.
24
Funzioni
multizonali.
1.
L'individuazione delle funzioni multizonali ospedaliere ed extraospedaliere e
della loro localizzazione, è disposta in base alla tabella 55 dell'allegato A,
nonché della legge regionale 30 agosto 1982, n. 45.
Art.
25
Rapporti
con l'Università.
1.
L'apporto delle strutture universitarie alle finalità e agli obiettivi del
Servizio sanitario regionale nel quadro degli obiettivi assistenziali,
didattici e di ricerca del Piano e le altre interazioni tra la Regione e gli
Istituti e i dipartimenti dell'Università degli studi di Perugia impegnati
nelle tematiche della salute, sono disciplinati nella convenzione stipulata ai
sensi dell'articolo 39 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.
TITOLO
III
Risorse
Art.
26
Ripartizione
del Fondo sanitario regionale per spese correnti.
1.
Il Fondo sanitario regionale per spese correnti è destinato al finanziamento:
a)
delle spese di funzionamento delle ULSS, ivi comprese quelle per il reintegro
di strumentazioni e piccole attrezzature fuori uso;
b)
delle spese per l'attuazione delle azioni programmate e dei progetti-obiettivo;
c)
delle spese a destinazione vincolata;
d)
delle spese a gestione regionale;
e)
degli interventi finanziari di riequilibrio e imprevisti da effettuarsi con il
fondo di riserva di cui all'articolo 51 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.
2.
Il riparto del Fondo sanitario regionale per le spese correnti delle ULSS è
effettuato dalla Giunta regionale secondo i criteri individuati nella tabella
56 dell'allegato A, previo parere della commissione consiliare competente del
Consiglio regionale e nei termini previsti dalle specifiche disposizioni
nazionali e regionali.
3.
Nell'ambito del riparto di cui al secondo comma, la Giunta regionale
attribuisce alle ULSS i fondi per la realizzazione delle azioni programmate e
dei progetti obiettivo in base ai programmi specifici di attività e finanziari
presentati alla Regione entro il 15 settembre dell'anno precedente a quello cui
si riferisce il riparto, fatti salvi gli eventuali finanziamenti con i fondi
soggetti a specifici vincoli nazionali di destinazione.
4.
La Giunta regionale attribuisce il fondo di riserva accantonato per interventi
di riequilibrio e per imprevisti, tenendo anche conto delle eventuali maggiori
esigenze verificate in ordine alla effettiva realizzazione delle azioni
programmate e dei progetti obiettivo.
Art.
27
Procedure
particolari per il finanziamento delle spese per il personale finalizzate al
riequilibrio
delle piante organiche.
1.
Al riparto delle quote per il finanziamento del personale si provvede:
a)
in sede di ripartizione del Fondo sanitario regionale, mediante computo del
costo del personale sostenuto precedentemente, aumentato della percentuale di
incremento riconosciuta nel riparto del Fondo sanitario nazionale;
b)
in sede di assegnazione dell'ultima quota trimestrale del Fondo mediante
integrazione nella misura corrispondente al costo reale delle nuove unità
organiche effettivamente in servizio nell'anno di competenza.
2.
Per i fini di cui alla lettera b) del comma 1 si provvede mediante
l'utilizzazione del fondo di riserva per interventi di riequilibrio ed
imprevisti, di cui al comma 4 dell'articolo 26.
3.
Nei casi in cui il personale in servizio risulti eccedente rispetto ai
parametri fissati dal Piano, il costo relativo all'eccedenza viene decurtato in
sede di riparto del Fondo sanitario regionale con le stesse gradualità previste
dalla normativa regionale per le situazioni in carenza. A tal fine si provvede
in relazione al costo medio del personale calcolato su base regionale.
4.
Per i fini di cui ai precedenti commi le ULSS comunicano entro il 15 settembre
di ogni anno l'elenco del personale in servizio.
Art.
28
Fondo
sanitario regionale per spese in conto capitale.
1.
Il Fondo sanitario regionale per le spese in conto capitale è destinato:
a)
al finanziamento degli investimenti di mantenimento del patrimonio edilizio e
tecnologico;
b)
agli investimenti di innovazione;
c)
agli interventi di trasformazione;
d)
all'accrescimento dell'efficienza delle dotazioni strumentali;
e)
ai programmi di intervento regionale.
2.
Il riparto del Fondo è effettuato dalla Giunta regionale, previo parere della
competente commissione consiliare permanente, secondo i criteri di cui alle
tabelle 57 e 58 dell'allegato A della presente legge.
3.
Nel provvedimento di riparto di cui al comma 2 la Giunta riserva una quota del
40 per cento alla realizzazione dei programmi di innovazione tecnologica
previsti dal piano straordinario degli investimenti di cui all'articolo 29.
4.
I contributi provenienti da enti o privati ed i proventi derivanti da
alienazioni e trasformazioni di patrimoni degli enti locali per investimenti
delle ULSS, sono soggetti ai vincoli della programmazione regionale.
Art.
29
Piano
straordinario per gli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle attrezzature
tecnologiche del Servizio sanitario regionale.
1.
La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, approva il
piano straordinario degli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle
attrezzature tecnologiche del Servizio sanitario regionale secondo i criteri di
cui alla Tabella 60 dell'allegato A della presente legge.
2.
Il piano straordinario degli investimenti prevede i seguenti interventi:
a)
completamenti di opere ospedaliere in corso e costruzione di nuovi ospedali;
b)
riconversioni di strutture non più adibite a presidio ospedaliero;
c)
ristrutturazioni di presidi ospedalieri esistenti;
d)
residenze sanitarie assistenziali;
e)
strutture per la prevenzione collettiva;
f)
strutture dell'assistenza sanitaria di base;
g)
adeguamento degli impianti alle norme di sicurezza;
h)
adeguamenti della rete ospedaliera per l'assistenza ai malati di AIDS;
i)
adeguamenti ed innovazioni delle attrezzature tecnologiche.
3.
Concorrono al finanziamento del piano:
a)
gli stanziamenti assegnati alla Regione con i provvedimenti di riparto delle
somme a disposizione del programma pluriennale di investimenti di cui
all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67;
b)
gli stanziamenti del Fondo sanitario regionale nella misura del 40 per cento
degli stanziamenti della parte in conto capitale, a partire dal 1991;
c)
le risorse aggiuntive provenienti da riconversioni patrimoniali e da altri
interventi di concorso al finanziamento, messe a disposizione dai comuni e
dagli altri soggetti interessati alla realizzazione del piano.
4.
La Giunta regionale recepisce come parte integrante del provvedimento di
riparto gli impegni di cofinanziamento determinati ai sensi del comma 2, lett.
c), in aggiunta alla quota del 5 per cento disposta dalla citata legge 11 marzo
1988, n. 67.
5.
Gli stanziamenti destinati a interventi nelle strutture gestite da IPAB o
soggetti assimilabili sono assegnati ai comuni e alle ULSS territorialmente
competenti per essere erogati ai soggetti beneficiari mediante convenzione.
6.
Costituisce criterio assoluto di priorità per la erogazione degli stanziamenti
a carico del bilancio regionale la cronografia della realizzazione delle opere
documentata nei progetti esecutivi.
Art.
30
Fondo
regionale per l'espletamento dei servizi in materia socio-assistenziale.
1.
Il Fondo per l'espletamento dei servizi in materia socio-assistenziale di cui
all'articolo 32 della L.R. 31 maggio 1982, n. 29, è ripartito annualmente come
segue e come riportato nella Tabella 59:
a)
il 92 per cento del Fondo, decurtato della quota di cui al punto C, viene
ripartito tra le Associazioni dei comuni in proporzione diretta alla
popolazione residente nell'ambito territoriale di competenza al 31 dicembre del
penultimo anno antecedente a quello della ripartizione;
b)
il restante 8 per cento della quota come sopra decurtata è riservato per
l'assegnazione di eventuali contributi finalizzati ad interventi imprevisti e
di riequilibrio. Gli interventi tengono anche conto di particolari servizi resi
dalle Associazioni dei comuni agli immigrati extra comunitari e delle eventuali
prestazioni economiche in favore degli stessi, correlate anche a carenze del
Servizio sanitario nazionale con riferimento al diritto alle prestazioni. La
parte di tale riserva non utilizzata entro il 31 ottobre, viene ripartita tra
tutte le Associazioni dei comuni dalla Giunta regionale sentita la competente
commissione consiliare permanente;
c)
una quota da stabilire con atto della Giunta regionale nell'ambito della somma
stanziata con la legge di bilancio viene destinata all'Associazione dei comuni
della Valle Umbra Sud per il funzionamento della Casa di riposo ex-ONPI, sulla
base delle spese di gestione sostenute nell'esercizio precedente a quello della
ripartizione ed evidenziate in appositi rendiconti a cura dell'Associazione
predetta.
2.
I comuni sono tenuti ad iscrivere nel bilancio di previsione la quota di
finanziamento a proprio carico stabilita nel programma comprensoriale di cui
all'articolo 24 della legge regionale 31 maggio 1982, n. 29, contestualmente
all'approvazione del bilancio stesso.
3.
I comuni sono altresì tenuti alla tempestiva erogazione della quota a proprio
carico a favore della rispettiva Associazione per consentire la regolare
esecuzione dei programmi.
Art.
31
Definizione
delle piante organiche.
1.
Le piante organiche sono definite dalle ULSS nel rispetto delle prescrizioni
contenute nella tabella 47 dell'allegato A.
2.
L'organico dei servizi di prevenzione è disciplinato secondo le indicazioni di
cui alle tabelle 34 e 35 dell'allegato A.
3.
La mancata definizione delle piante organiche consente esclusivamente la copertura
dei posti vacanti a seguito di turn-over.
Art.
32
Particolari
procedure amministrativo-gestionali per l'attuazione delle azioni programmate e
dei progetti obiettivo.
1.
Il Comitato di gestione dell'ULSS, limitatamente alla durata del Piano ed alla realizzazione
delle azioni programmate e dei progetti-obiettivo individuati nel piano stesso,
può delegare al responsabile del settore provveditorato dell'Ufficio di
direzione, la diretta acquisizione di beni e servizi nei limiti previsti al
secondo comma dell'art. 60 della legge regionale 18 marzo 1980, n. 18, sentito
il responsabile del settore competente.
2.
In sede di delega della funzione di cui al primo comma, il Comitato di gestione
prevede l'obbligo, per il responsabile del provveditorato, di riferire
trimestralmente sugli acquisti dallo stesso conclusi, per la presa d'atto.
3.
Il Comitato di gestione, entro i limiti della vigente normativa, può affidare
al responsabile del provveditorato la predisposizione di atti e di procedimenti
relativi a contratti per i quali non è ammessa la trattativa privata, esclusa
la aggiudicazione e la stipula dei contratti medesimi.
Art.
33
Borse
di studio.
1.
Nell'ambito degli stanziamenti per la ricerca finalizzata alla programmazione
sanitaria, e con riguardo alle aree progettuali di cui all'art. 5 della
presente legge, sono istituite cento borse di studio dell'importo annuo di lire
10 milioni ciascuna per neo-laureati in medicina e chirurgia.
2.
La Giunta regionale provvede alla emissione del relativo bando, sentita la
competente commissione consiliare.
TITOLO
IV
Modifiche
della legislazione socio-sanitaria regionale
Art.
34
Modifiche
alla L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
1.
La legge regionale 1° settembre 1977, n. 54, concernente «Organizzazione dei
servizi di assistenza socio-sanitaria per la procreazione responsabile, la
maternità, l'infanzia e l'età evolutiva», è modificata come di seguito
indicato.
2. (2).
3.
L'articolo 2 è abrogato.
4. (3).
5. (4).
6.
All'articolo 7 la parola «Consorzio» è sostituita con «ULSS».
7.
L'articolo 9 è così modificato:
a)
il quarto comma è abrogato;
b) (5).
8. (6).
9. (7).
10. (8).
11. (9).
12. (10).
13.
All'articolo 19 le parole «consorzi socio-sanitari», sono sostituite con
«ULSS».
14.
Gli articoli 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 sono abrogati.
(2)
Sostituisce il primo comma dell'art. 1, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(3)
Sostituisce l'alinea dell'art. 3, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(4)
Sostituisce l'art. 5, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(5)
Sostituisce l'ultimo comma dell'art. 9, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(6)
Sostituisce il secondo comma dell'art. 12, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(7)
Sostituisce l'art. 14, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(8)
Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(9)
Sostituisce l'art. 16, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
(10)
Sostituisce l'art. 18, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.
Art.
35
Modificazioni
alla L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.
1.
La legge regionale 19 dicembre 1979, n. 65, concernente «Organizzazione del
Servizio socio-sanitario regionale», è modificata come segue.
2. (11).
3. (12).
4. (13).
5.
All'articolo 41 la parola «congiuntamente» è sostituita con «contestualmente».
6.
Gli articoli 45 - 46 - 47 - 48 sono abrogati.
(11)
Sostituisce l'art. 13, L.R. 19 dicembre 1979, n. 65. Successivamente il
presente comma è stato abrogato, unitamente al suddetto art. 13, dall'art. 1 e
dalla tabella A, L.R. 30 giugno 1999, n. 19.
(12)
Sostituisce l'art. 38, L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.
(13)
Aggiunge gli articoli da 38-bis a 38-sexies alla L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.
Art.
36
Modificazioni
alla L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
1.
La legge regionale 18 marzo 1980, n. 18, concernente «Norme di contabilità e di
amministrazione del patrimonio delle Unità sanitarie locali», è così
modificata.
2.
L'articolo 14 è così modificato:
a) (14);
b) (15).
3.
All'articolo 16 la parola «trimestre» è sostituita con «quadrimestre».
4.
Al terzo comma dell'articolo 28 la parola «mensile» è abrogata.
5.
Al secondo comma dell'articolo 29 la parola «ufficio» è sostituita con
«settore».
6.
Al terzo comma dell'articolo 30 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».
7.
Al secondo e terzo comma dell'articolo 36 la parola «ufficio» è sostituita con
«settore».
8.
L'articolo 40 è così modificato:
a)
al primo comma la parola «uffici» è sostituita con «settori»;
b) (16).
9.
Ai commi quarto, quinto e sesto dell'articolo 41 la parola «ufficio» è
sostituita con «settore».
10.
Al primo comma dell'articolo 42 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».
11. (17).
12.
L'articolo 47 è così modificato:
a) (18);
b) (19).
13. (20).
14. (21).
15.
Al primo comma dell'articolo 54 la parola «ufficio» è sostituita da «settore».
16. (22).
17.
All'articolo 58 la parola «uffici» è sostituita da «settori».
18. (23).
19.
All'ultimo comma dell'articolo 62 la parola «semestrale» è sostituita con la
parola «annuale».
20.
L'articolo 63 è così modificato:
a) (24);
b) (25).
21.
L'articolo 64 è così modificato:
a) (26);
b) (27).
22. (28).
23.
Al primo comma dell'articolo 70 le parole «per un importo superiore a lire 20
milioni», sono sostituite con le seguenti: «per un importo non superiore a lire
50 milioni».
24. (29).
25.
All'ultimo comma dell'articolo 75 sono aggiunte, dopo la parola «regionali» le
seguenti: «avvalendosi anche del servizio ispettivo sanitario e finanziario».
(14)
Sostituisce il primo comma dell'art. 14, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(15)
Sostituisce il terzo comma dell'art. 14, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(16)
Sostituisce il secondo comma dell'art. 40, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(17)
Aggiunge il punto 6) ai commi quarto e quinto dell'art. 46, L.R. 18 marzo 1980,
n. 18.
(18)
Sostituisce il primo comma dell'art. 47, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(19)
Sostituisce il terzo comma dell'art. 47, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(20)
Sostituisce l'art. 49, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(21)
Sostituisce il quinto comma dell'art. 50, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(22)
Sostituisce l'art. 55, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(23)
Sostituisce l'art. 60, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(24)
Sostituisce il punto 2 del secondo comma dell'art. 63, L.R. 18 marzo 1980, n.
18.
(25)
Sostituisce il quarto comma dell'art. 63, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(26)
Sostituisce il secondo comma dell'art. 64, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(27)
Sostituisce il terzo comma dell'art. 64, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(28)
Sostituisce il terzo comma dell'art. 67, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
(29)
Sostituisce il secondo comma dell'art. 71, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.
Art.
37
Modificazioni
alla L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
1.
La legge regionale 17 maggio 1980, n. 43, concernente «Prevenzione e tutela
della salute nei luoghi di lavoro», è modificata come segue.
2. (30).
3. (31).
4. (32).
5.
Gli articoli 8 e 9 sono abrogati.
6. (33).
7. (34).
8.
All'articolo 13, dopo la parola «lavoratori» è aggiunta la seguente frase: «e
sulla base di un tariffario regionale».
9.
L'articolo 15 è abrogato.
(30)
Sostituisce l'art. 3, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
(31)
Sostituisce l'art. 4, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
(32)
Sostituisce l'art. 6, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
(33)
Sostituisce l'art. 10, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
(34)
Sostituisce il primo comma dell'art. 12, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.
Art.
38
Modificazioni
alla L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.
1.
La legge regionale 10 dicembre 1980, n. 72, modificata con L.R. 23 febbraio
1982, n. 6, con L.R. 27
dicembre
1983, n. 50 e con L.R. 21 marzo 1985, n. 11, concernente «Istituzione del
Consiglio tecnico regionale per la sanità», è modificata come segue.
2. (35).
3. (36).
4. (37).
5.
L'articolo 5 è così modificato:
a) (38);
b)
l'ultimo comma è abrogato.
(35)
Sostituisce il primo comma dell'art. 1, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.
(36)
Sostituisce il punto 2) dell'art. 2, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.
(37)
Sostituisce l'art. 3, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.
(38)
Sostituisce il comma 7 dell'art. 5, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.
Art.
39
Modificazioni
alla L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.
1.
La legge regionale 19 gennaio 1982, n. 1, concernente: «Istituzione
dell'Osservatorio epidemiologico regionale», è modificata come segue.
2.
All'articolo 1, dopo le parole «epidemiologico regionale», sono aggiunte le
seguenti: «di seguito denominato OERU».
3. (39).
4. (40).
5. (41).
(39)
Inserisce un comma, dopo il secondo, all'art. 3, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.
(40)
Sostituisce l'art. 4, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.
(41)
Aggiunge un comma, dopo il primo, all'art. 5, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.
Art.
40
Modifiche
alla L.R. 14 maggio 1982, n. 24.
1.
La legge regionale 14 maggio 1982, n. 24, già modificata con legge regionale 21
marzo 1985, n. 11, concernente «Norme per il trasferimento alle Unità sanitarie
locali delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica» è modificata come
segue.
2.
Al secondo comma dell'art. 2 dopo le parole «stabiliti dal citato articolo»
sono aggiunte le seguenti: «e dalle norme dettate dalla presente legge».
3. (42).
4.
L'articolo 7 è così modificato:
a) (43);
b)
al terzo comma è abrogata la parola «inoltre»; dopo le parole «tecnico
professionale», sono aggiunte le seguenti: «dandone immediata comunicazione al
sindaco competente per territorio»;
c) (44).
5. (45).
(42)
Sostituisce l'ultimo comma dell'art. 4, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.
(43)
Aggiunge un periodo al secondo comma dell'art. 7, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.
(44)
Aggiunge un comma, dopo il terzo, all'art. 7, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.
(45)
Aggiunge l'art. 20-bis alla L.R. 14 maggio 1982, n. 24.
Art.
41
Modifiche
alla L.R. 31 maggio 1982, n. 29.
1.
La legge regionale 31 maggio 1982, n. 29, già modificata con legge regionale 21
marzo 1985, n. 11, concernente «Norme ed indirizzi per il riordino delle
funzioni amministrative e per la programmazione dei servizi in materia
socio-assistenziale», è modificata come segue.
2. (46).
3. (47).
4. (48).
5. (49).
6.
L'art. 25 è abrogato.
(46)
Sostituisce l'art. 4, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.
(47)
Aggiunge l'art. 4-bis alla L.R. 31 maggio 1982, n. 29.
(48)
Sostituisce l'art. 5, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.
(49)
Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.
Art.
42
Modificazioni
alla L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
1.
La legge regionale 30 agosto 1982, n. 45, concernente «Norme per la gestione,
l'organizzazione e il funzionamento dei presidi e servizi multizonali», è così
modificata.
2. (50).
3.
L'articolo 5, è così modificato:
a) (51);
b) (52).
4. (53).
5. (54).
6. (55).
7. (56).
8. (57).
9.
L'articolo 14 è così modificato:
a) (58);
b)
il secondo e terzo comma sono abrogati.
10. (59).
11. (60).
(50)
Sostituisce il secondo comma dell'art. 3, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(51)
Sostituisce, con quattro commi, l'originario primo comma dell'art. 5, L.R. 30
agosto 1982, n. 45.
(52)
Aggiunge un comma, dopo l'ultimo, all'art. 5, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(53)
Sostituisce l'art. 9, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(54)
Sostituisce l'art. 10, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(55)
Sostituisce l'art. 11, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(56)
Sostituisce l'art. 12, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(57)
Sostituisce l'art. 13, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(58)
Sostituisce, con quattro commi, l'originario, primo comma dell'art. 14, L.R. 30
agosto 1982, n. 45.
(59)
Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
(60)
Sostituisce l'art. 16, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.
TITOLO
V
Norme
finali
Art.
43
Norma
finanziaria.
1.
Al finanziamento dell'attività socio-sanitaria si provvede distintamente:
a)
per la gestione sanitaria:
1)
con la quota parte del Fondo sanitario di cui alla legge 23 dicembre 1978, n.
833;
2)
con le entrate proprie delle ULSS;
3)
con eventuali contributi di terzi;
b)
per la gestione dei servizi socio-assistenziali:
1)
con il fondo sociale di cui alla L.R. n. 29/1982;
2)
con le risorse assegnate dai comuni;
3)
con eventuali contributi di terzi.
2.
Gli enti locali concorrono con alienazioni e trasformazioni patrimoniali alle
necessità di investimenti del sistema socio sanitario.
Art.
44
Riordino
degli ambiti territoriali.
1.
Il Consiglio regionale, anche sulla base delle indicazioni della legislazione
nazionale in particolare per quanto attiene al grado di autonomia dei servizi
ospedalieri, definisce - entro il 31 dicembre 1990 - i nuovi ambiti
territoriali dell'organizzazione sanitaria regionale, con l'obiettivo di
superare l'attuale eccessiva frammentazione.
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991
Allegato
A
Obiettivi
del piano
Tabella
n. 1
Tabella
n. 2
Tabella
n. 3
Tabella
n. 4
Tabella
n. 5
Tabella
n. 6
Tabella
n. 7
Tabella
n. 8
Tabella
n. 9
Tabella
n. 10
Tabella
n. 11
Tabella
n. 12
Tabella
n. 13
Tabella
n. 14
Tabella
n. 15
Tabella
n. 16
Tabella
n. 17
Tabella
n. 18
Tabella
n. 19
Tabella
n. 20
Tabella
n. 21
Tabella
n. 22
Tabella
n. 23
Tabella
n. 24
Tabella
n. 25
Tabella
n. 26
Tabella
n. 27
Tabella
n. 28
Tabella
n. 29
Tabella
n. 30
Tabella
n. 31
Tabella
n. 22
Tabella
n. 33
Tabella
n. 34
Tabella
n. 35
Tabella
n. 36
Tabella
n. 37
Tabella
n. 38
Tabella
n. 39
Tabella
n. 40
Tabella
n. 41
Tabella
n. 42
Tabella
n. 43
Tabella
n. 44
Tabella
n. 45
Tabella
n. 46
Tabella
n. 47
Tabella
n. 48
Tabella
n. 49
Tabella
n. 50
Tabella
n. 51
Tabella
n. 52
Tabella
n. 53
Tabella
n. 54
Tabella
n. 55
Tabella
n. 56
Tabella
n. 57
Tabella
n. 58
Tabella
n. 59
Tabella
n. 60
Tabella
n. 61
Tabella
n. 1
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Obiettivi prioritariOrganismi partecipativi
e consultivi dei cittadini, degli utenti e degli operatoriIstituzione presso le
ULSS o le Associazioni dei comuni della Regione, entro il termine del primo
anno di attuazione del piano, dei seguenti organismi:1)Comitati partecipativi
di distretto (art. 26 L.R. n. 65/1979).2)Consulta delle forze sociali (art. 29
L.R. n. 65/1979).3)Uffici per la protezione dei minori (art. 22 L.R. n.
29/1982).4)Consulte locali del volontariato (art. 9 L.R. n.
9/1987).5)Commissioni conciliative per le violazioni dei diritti degli utenti
(art. 13 L.R. n. 27/1987).6)Conferenze permanenti dei sindaci (art. 5-bis L.R.
24/82, risultante dall'art. 65 L.R. n. 11/1985).7)Conferenze degli assessori
comunali all'assistenza (art. 38 della presente legge).8)Consiglio tecnico
degli operatori (art. 39 L.R. n. 65/1979).
Tabella
n. 2
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Obiettivi prioritariProgrammi
socio-assistenziali ed integrazione socio-sanitariaAdempimenti delle
Associazioni dei comuni precedenti l'approvazione dei bilanci dei comuni
associati:1)Definizione del programma comprensoriale delle iniziative
socio-assistenziali con indicazione dei progetti da attuare a livello
intercomunale e a livello comunale.2)Determinazione delle dotazioni organiche
da destinare ai servizi socio-assistenziali.3)Determinazione delle quote di
partecipazione dei comuni al finanziamento dei progetti.Adempimenti dei singoli
comuni nel trimestre successivo:-approvazione del programma
comprensoriale;-finanziamento per la quota parte dei progetti
comprensoriali.L'unitarietà degli interventi è realizzata attraverso il
distretto socio-sanitario la cui équipe viene
integrata
dagli operatori socio-assistenziali.A livello comprensoriale è istituita,
presso ogni Associazione dei comuni, la conferenza degli assessori
all'assistenza, organismo consultivo per i problemi socio-assistenziali e di
collegamento con il Comitato di gestione dell'ULSS (vedere tabella 1).
Tabella
n. 3
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataTutela sanitaria degli
ambienti di vitaBersagli:Condizioni e modificazioni evidenziabili nei comparti
a rischio, per aria, abitazioni, suolo, acqua, radiazioni, alimenti e bevande,
e potenzialmente corrispondenti a situazioni ed esposizioni in grado di
determinare un danno alla salute.Obiettivi nel triennio:A)Generali-coordinamento
delle politiche ambientali degli enti locali e della Regione attraverso
l'istituzione del dipartimento per la tutela igienica
dell'ambiente;-trasferimento di tutte le disposizioni previste nella normativa
nazionale e regionale nei regolamenti comunali di igiene di cui alla L.R. n.
24/1982 secondo lo schema tipo del Consiglio tecnico regionale per la
sanità.B)Specifici.Aria-censimento di tute le aziende insalubri di I
classe;-definizione e avvio di un modello di monitoraggio (D.P.R. n. 175/1988 e
D.P.R. n. 203/1988).Insediamenti.-ricomposizione delle varie procedure relative
a pratiche di concessione edilizia, ampliamento, variazione di destinazione
d'uso, abitabilità-agibilità relative a insediamenti rilevanti per la salute
pubblica nonché ad opere igieniche, all'interno di un parere unico per tutti
gli aspetti di igiene ambientale e igiene del lavoro.Suolo.-Rifiuti solidi
urbani, speciali (RS), tossici e nocivi (RTN):- completamento del censimento
delle discariche abusive;- censimento di tutte le attività civili e produttive
caratterizzate dalla presenza di RS e RTN e classificazione dei rifiuti.-Reflui
allevamenti attività zootecniche:- individuazione di soluzioni aggiuntive,
anche tramite progetti di ricerca finalizzata, per lo smaltimento di tali
reflui.-Prodotti chimici in agricoltura:- messa a regime del sistema di
controllo (art. 15 D.P.R. n. 236/1978), vendita e uso dei prodotti
chimici.Radioprotezione.-organizzazione e/o miglioramento degli interventi
volti al contenimento e/o alla riduzione delle dosi, anche conseguenti ad
eventi accidentali;-messa a punto della rete regionale di radioprotezione
ambientale.Acque-Acque superficiali e profonde:- quantificazione dei carichi
inquinanti;- zonizzazione di nicchie ecologiche significative dal punto di
vista igienico-sanitario;- individuazione di parametri e punti significativi di
controllo;- raggiungimento dei livelli di qualità delle acque
superficiali.-Acque destinate al consumo umano:- individuazione delle aree di
salvaguardia delle risorse idriche (art. 4 D.P.R. n. 236/1988) e avvio del
piano integrale di controllo;- eliminazione delle fonti di captazione, pozzi e
sorgenti, ad elevato rischio di inquinamento
classificate
in classe terza nella delibera della Giunta regionale (Delib.G.R. 19 maggio
1987, n. 3325);- avvio dei piani di chiusura dei pozzi pubblici e privati non
utilizzati e che rappresentano un pericolo di contaminazione del patrimonio
idrico sotterraneo;- risanamento delle situazioni a rischio degli acquiferi e
delle opere di captazione non idonee;- definizione delle zone di rispetto
idrogeologico ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 9/1979.-Regolamentazione
degli scarichi:- completamento del piano di localizzazione dei
depuratori.-Acque superficiali per il consumo e la balneazione:- realizzazione
degli interventi per la qualità dei corpi idrici superficiali adibiti a tale
scopo.Alimenti e bevande.- acquisizione dei primi dati conoscitivi sulla
contaminazione alimentare in rapporto alle varie aree regionali;- uniformazione
della rete di controllo e avvio dei flussi informativi di base.Principali
risultati attesi:- adozione dei regolamenti locali di igiene;- disponibilità
delle mappe delle situazioni e condizioni a rischio;- applicazione dei piani di
risanamento e rispetto dei parametri di qualità stabiliti dalla normativa
nazionale e regionale;- ottimizzazione dei progetti e delle procedure
attraverso l'adozione degli indicatori di processo, prodotto e gradimento
definiti a livello regionale.
Tabella
n. 4
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataPrevenzione e sicurezza
nei luoghi di lavoroBersagli:-fenomeno infortunistico in particolare nella
cantieristica, nell'agricoltura e nell'industria;-patologie professionali di
rilievo: ipoacusie da rumore, broncopneumopatie, epatopatie, neoplasie,
neuropatie;-rischi riproduttivi in ambiente di lavoro.Obiettivi nel
triennio:-istituzione dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di
lavoro in tutte le ULSS entro il giugno 1990;-adeguamento delle piante organiche
al 50% entro il giugno 1990, nel totale entro il dicembre 1990;-messa a regime
del laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica;-messa a punto
degli strumenti informativi (modulistica) e dei protocolli di flusso omogenei
relativamente
ai rischi, all'impiantistica (con riferimento anche all'impatto ambientale) e
ai controlli sanitari.Principali risultati attesi:-compilazione delle mappe di
rischio integrate da dati ambientali e biostatistici;-riduzione dei rischi
connessi alle macchine, all'organizzazione del lavoro e alle sostanze tossiche,
anche in relazione al possibile effetto degli stessi sull'ambiente
esterno;-riduzione del fenomeno infortunistico e delle patologie da lavoro più
facilmente aggredibili.
Tabella
n. 5
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataProfilassi delle malattie
infettive e lotta contro l'AIDSBersagli:-popolazione generale a
rischio;-operatori sanitari in generale (per le azioni di educazione sanitaria)
e a rischio.Obiettivi nel triennio:-promozione di iniziative di educazione
sanitaria nei confronti di tutte le malattie infettive, in particolare di
quelle per cui non sono disponibili trattamenti efficaci in alternativa alle
modifiche dei comportamenti a rischio e di quelle per cui si consiglia la
vaccinazione;-consolidamento delle vaccinazioni sottoposte a immunoprofilassi
obbligatoria;-diffusione su tutta l'area regionale delle vaccinazioni
«consigliate», con particolare riguardo a morbillo (infanzia), rosolia
(prevenzione danni fetali) e epatite B (personale sanitario a rischio e donne
in gravidanza);-sorveglianza delle infezioni ospedaliere e loro prevenzione;
rilevazione della loro incidenza ed individuazione dei principali fattori di
rischio; definizione di protocolli per il corretto uso di antibiotici e
disinfettanti all'interno delle strutture ospedaliere;-attivazione dei
programmi di controllo di qualità inter-laboratori;-individuazione di centri di
riferimento per la sorveglianza di specifichi agenti infettanti (meningococco,
salmonelle, nuovi agenti virali).Obiettivi particolari per la difesa
dall'AIDS:-interventi educativi a carattere preventivo nelle scuole, nonché
nelle carceri e nelle altre collettività a rischio;-consolidamento del
programma di sorveglianza sui soggetti a rischio per comportamenti favorenti
l'infezione, coordinato dall'istituto di clinica delle malattie infettive della
Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Perugia, nell'ambito delle
attività dell'OERU;-potenziamento delle strutture di isolamento negli ospedali
individuali per il trattamento dei malati;-qualificazione di personale addetto
alla raccolta di siringhe nei centri con più di 20.000 abitanti;-mappa delle
zone a rischio per bambini ed anziani.Principali risultati
attesi:-completamento della rete regionale delle Unità operative per la lotta
all'AIDS e raggiungimento di un adeguato standard funzionale;-costituzione dei
comitati per la lotta contro le infezioni ospedaliere presso tutti i presidi
ospedalieri della Regione;-immunizzazione attiva contro il morbillo di almeno
la metà dei bambini fino all'età di nove anni, e di tutti i nuovi nati;
eradicazione della rosolia congenita; completamento della vaccinazione
antiepatite B secondo i programmai già avviati nelle sue articolazioni, a
seconda dell'agente infettivo in causa;-rilevazione dell'incidenza delle
infezioni ospedaliere ed individuazione dei principali fattori di
rischio;-definizione di protocolli per il corretto uso di antibiotici e
disinfettanti.
Tabella
n. 6
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataSanità pubblica
veterinariaBersagli:Sanità del patrimonio zootecnico sinantropo e selvatico,
anche nei suoi riflessi con la salute umana, l'igiene degli alimenti di origine
animale con particolare riguardo alle contaminazioni di tipo chimico, e
l'igiene
zootecnica degli allevamenti.Obiettivi nel triennio:A)Generali:-riordino dei
servizi veterinari a livello di ULSS con l'istituzione delle sezioni previste
dalla L.R. n. 19/1982 e l'adeguamento degli organici;-riduzione dei punti di
macellazione con l'obiettivo finale di un unico impianto in ogni
ULSS;-potenziamento dei servizi di profilassi antirabbica, di disinfezione e
disinfestazione;-istituzione a livello regionale del gruppo di studio per
affrontare le emergenze veterinarie;-realizzazione del servizio di raccolta e
distruzione degli animali morti.B) Obiettivi prioritari nel campo della sanità
animale:-prosecuzione dei piani di profilassi e bonifica sanitaria degli
allevamenti con impegni particolari per brucellosi bovina, leucosi e
parassitosi ovine e caprine;-lotta alle zoonosi;-controllo e vigilanza sul
patrimonio selvatico e ittico.C)Obiettivi prioritari nel campo della igiene
zootenica:-vigilanza programmata a livello degli allevamenti con ricorso
pianificato ad esami di laboratorio;-monitoraggio dell'incidenza degli
allevamenti intensivi per i problemi dell'inquinamento ambientale;-rilevazione
della presenza dei fitofarmaci nei foraggi.D)Obiettivi prioritari per il
controllo degli alimenti di origine animale:-potenziamento e razionalizzazione
del servizio ispettivo presso gli impianti di macellazione;-pianificazione
degli interventi di vigilanza in tutte le fasi di produzione, trasformazione,
commercializzazione e consumo degli alimenti di origine animale;-programmi
regionali per il controllo dei residui nocivi e delle cariche microbiche
pericolose.Principali risultati attesi:-suddivisione del settore veterinario
nei due servizi previsti dalla L.R. n. 19/1982;-riorganizzazione degli
interventi su base distrettuale;-disponibilità in tutte le ULSS delle Unità
operative antirabbiche e di disinfezione e disinfestazione;-chiusura dei
macelli con valori inferiori ai limiti previsti dalla L.R. n.
11/1985;-realizzazione del servizio di raccolta e distruzione degli animali
morti;-realizzazione del programma regionale per le emergenze
veterinarie;-messa a punto degli strumenti informativi indicati nel testo
dell'azione programmata «Sanità pubblica veterinaria» (allegato B);-sviluppo
della ricerca finalizzata nel comparto veterinario;-avvio della formazione ed
aggiornamento secondo programmi coordinati a livello regionale;-realizzazione
in tutte le ULSS di programmi di educazione sanitaria rivolti agli
allevatori;-riduzione delle malattie infettive e diffusive degli animali ed il
completamento dei programmi di profilassi e risanamento;-intensificazione degli
interventi di igiene zootecnica presso gli allevamenti;-intensificazione dei
controlli e della vigilanza sugli alimenti di origine animale.
Tabella
n. 7
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute
materno-infantile e della donnaBersagli:Le situazioni che costituiscono rischio
per la salute della donna come persona e nei suoi rapporti di coppia e con la
maternità, nonché nei suoi riferimenti di comunità; il nuovo nato, l'infanzia e
i minori, nel loro diritto alla tutela sociale dalle situazioni di rischio;
riqualificazione in senso preventivo di tutta l'attività dell'istituzione
pubblica, focalizzando l'attenzione sul distretto di base come punto di riferimento
anche per la ridefinizione della funzione consultoriale.Obiettivo nel
triennio:A)Obiettivo generale:-- costituzione di un sistema informativo per
l'intera area dei servizi territoriali.B)Obiettivi specifici:-Procreazione
responsabile-fornitura dei mezzi per la conoscenza e diffusione delle metodiche
contraccettive;-focalizzazione delle problematiche emergenti rispetto
all'I.V.G. (Interruzione volontaria di gravidanza); aborto ripetuto, domanda
urgente, mobilità ecc. (analisi dei dati del flusso informativo corrente, e
ricerca finalizzata) anche a fini di prevenzione e di aggiornamento del
personale coinvolto;-razionalizzazione a livello della rete ospedaliera
autorizzata all'I.V.G., delle procedure di accesso e di intervento, anche al
fine di una redistribuzione più equa del carico di lavoro in tutto il
territorio, attraverso l'attività di autovalutazione (VRQ);-tutela della
funzione procreativa dai rischi lavorativi, attivando stretti rapporti
informativi tra Sipavel e distretti di base ai fini della socializzazione delle
informazioni in particolare alle lavoratrici e della attivazione di interventi
per la rimozione del rischio laddove necessario (vedi azione programmata
«Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro»).-Informazione ed educazione
sessuale.-avvio di iniziative concordate scuola-servizi, privilegiando momenti
di consulenza e/o formazione permanente con gli educatori, in un contesto
educativo che affronti globalmente il tema della sessualità;-apertura
all'interno del distretto di uno «spazio adolescenza», in cui si affronti la
tematica di questa particolare fascia di età nelle sue molteplici
valenze.-Salute sessuale.-garanzia all'interno della funzione consultoriale di
distretto della consulenza specifica in materia di sessualità, del supporto
rispetto a problemi di violenza sessuale, della consulenza e interventi
socio-assistenziali in ordine ai problemi di separazione e di maltrattamento
all'interno della famiglia.-Tumori della sfera genitale femminile (prevenzione
e diagnosi precoce)-formalizzazione delle attività di prevenzione, pap-test ed
esame senologico (palpazione e addestramento all'auto-palpazione) a livello di
distretto e all'interno della funzione consultoriale, sulla base di protocolli
di accesso stabiliti, per fasce a rischio definite, e previa formalizzazione
dei rapporti con i servizi dell'area integrativa e ospedaliera per gli
approfondimenti diagnostici
necessari
(vedi azione programmata «Lotta alle malattie neoplastiche»);-rilancio del
movimento informativo e di educazione sanitaria su tale problema, oltre a
necessari momenti di formazione e aggiornamento del personale
coinvolto.-Gravidanza e parto.-promozione e garanzia di accesso delle donne ai
servizi distrettuali (consultoriali) per tutte le fasi della gravidanza, attraverso
la diffusione delle attività di preparazione al parto e alla nascita che vanno
organizzati a livello distrettuale, previa individuazione dei
fabbisogni;-adeguamento strumentale degli ambulatori ostetrico-ginecologici
distrettuali e una congrua dotazione di personale, in particolare le
ostetriche;-aggiornamento dei protocolli regionali per la gravidanza, compresa
quella a rischio, attraverso momenti di collaborazione tra i servizi dell'area
integrativa e ospedaliera e i servizi territoriali, che ne garantiscano
l'adozione in modo uniforme su tutto il territorio regionale (attività di
VRQ);-garanzia di tutte le prestazioni previste dai protocolli, in particolare
i controlli ecografici (vedi azione programmata «Prevenzione delle
malformazioni e di altre patologie congenite»);-potenziamento presso l'ospedale
regionale, delle attività di consulenza genetica, di diagnosi prenatale e di
consulenza-intervento per i problemi di sterilità e infertilità.-Menopausa.-
inserimento della problematica all'interno delle attività dei servizi,
innanzitutto consultoriali, previa conduzione di attività di ricerca per la
definizione dei bisogni delle donne, di adeguati protocolli di trattamento e di
attività di formazione e promozione sul tema e sulle problematiche connesse.-Età
neonatale - Infanzia ed età evolutiva.-assicurazione in tutti i punti di
nascita dell'assistenza di primo livello al neonato, affidandola al servizio
pediatrico;-applicazione in tutto il territorio regionale dei protocolli
tecnici per le vaccinazioni «consigliate» (vedi azione programmata «Profilassi
delle malattie infettive»);-obbligatorietà e regolamentazione nelle modalità
esecutive degli screening per l'ipotiroidismo congenito e la fenilchetonuria
(vedi azione programmata «Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie
congenite»);-garanzia della assistenza neonatale di II livello nelle Unità di
terapia intensiva neonatale (U.T.I.N.); due in tutta la Regione;-attivazione
dei servizi auxologici (vedi azione programmata «Trattamenti riabilitativi
degli handicap»);-previsione delle modalità di collegamento tra il I, il II
livello dell'assistenza neonatale e i servizi territoriali di competenza (es.
attraverso il libretto sanitario) compresi i pediatri di base;-attivazione a
livello territoriale delle visite domiciliari a tutti i nuovi nati, previa
definizione di obiettivi e compiti;-attivazione dei protocolli di intesa tra
ULSS e provveditoriato già stipulati nella seconda metà dell'anno
1988;-proseguimento del programma di umanizzazione dei servizi
pediatrici;-inserimento della problematica della violenza ai minori
nell'attività dell'Ufficio protezione minori (U.P.M.) (vedi progetto obiettivo
«Minori in stato di abbandono»).-Principali risultati attesi:-messa a punto e
sperimentazione di flussi e strumenti informativi per la rilevazione delle
attività e dei flussi di utenza dei servizi di base;-produzione e distribuzione
del materiale informativo sulla contraccezione previsto nel programma regionale
del Sedes;-redistribuzione (più equa) del carico di lavoro per l'I.V.G. tra le
ULSS;-finanziamento e conduzione di ricerche finalizzate sulle problematiche
relative all'I.V.G.;-maggiore diffusione della pratica del Karman in tutte le
strutture regionali autorizzate all'I.V.G.;-attivazione di interventi per la
individuazione e rimozione del rischio riproduttivo in particolare per le
lavoratrici madri, da parte dei servizi distrettuali in collaborazione col
Sipavel;-attivazione in ULSS e distretti pilota dello «spazio
adolescenza»;-documentazione di interventi congiunti scuola-servizi,
nell'ambito dell'educazione sanitaria e in particolare dell'educazione alla
sessualità (progetto Sendes recupero materiale grigio di esperienze
locali);-avvio della formazione specifica in materia di sessualità almeno di un
nucleo minimale di
operatori
per ogni ULSS, presso centri di riferimento di riconosciuta
competenza;-diffusione delle attività di preparazione al parto e alla nascita
in tutto il territorio regionale (sperimentazione dell'attività nelle ULSS più
piccole almeno in un distretto);-revisione dei protocolli tecnici per la
gravidanza;-conduzione di attività di formazione degli operatori distrettuali
sui problemi della menopausa;-esecuzione in tutti i punti di nascita dello
screening per le malattie endocrino metaboliche (ipotiroidismo,
PKU);-applicazione dei protocolli tecnici per le vaccinazioni consigliate
(epatite B, morbillo e rosolia);-iscrizione di non meno del 50% degli
assistibili in età pediatrica alle liste dei pediatri di base;-definizione di
protocolli per le liste domiciliari ai nuovi nati e attivazione e
sperimentazione delle stesse nelle ULSS più «pronte»;-istituzione in tutte le
ULSS dell'Ufficio protezione minori (U.P.M.).
Tabella
n. 8
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione delle
malformazioni e di altre patologie congeniteBersagli:Rischi noti di patologia
congenita, ereditaria ed acquisita durante la gravidanza, in particolare i
rischi teratogeni e la patologia responsabile di handicap gravi.Obiettivi nel
triennio:A)Per la Regione:-messa a regime del progetto di sorveglianza delle
nascite, da parte dell'OERU, attraverso l'informatizzazione dei certificati di
assistenza al parto (CEDAP).B)Per le ULSS:-individuazione delle gravidanze a
rischio, in particolare quelle a rischio di patologie congenite;-monitoraggio
delle gravidanze a rischio attraverso l'istituzione del Consultorio genetico
sui rischi riproduttivi, e il servizio di diagnosi prenatale;-diagnosi precoce
degli handicap congeniti attraverso:-screening neonatali da rendere obbligatori
in tutte le ULSS (ipotiroidismo e PKU);-prosecuzione dell'indagine IUMC per la
rilevazione della prevalenza alla nascita della patologia
malformativa;-diagnostica di genetica clinica (esami citogenetici, diagnostica
computerizzata per le diverse sindromi malformative) da assicurare a livello
dell'ospedale regionale;-attività di follow-up dei soggetti nati con
malformazioni congenite, ai fini di valutazione e indirizzo corretto delle
famiglie;-istituzione di un registro dell'handicap acquisito, che si costruisca
a livello locale (distretto) tramite una prima rilevazione, su scheda di
minima, al momento delle vaccinazioni, da sperimentare in distretti
pilota;-individuazione di un centro di riferimento, presso l'ospedale
regionale, per la patologia congenita cardiovascolare che:-diagnostichi e
prenda in carico i casi;-indirizzi le famiglie e pazienti, anche per le
necessità di correzione chirurgica, verso centri (extra-regionali) con adeguato
bacino di utenza e specializzazione;-gestisca le successive fasi del follow-up
dei piccoli pazienti.Principali risultati attesi:-pubblicazione dei risultati
del Cedap (progetto di sorveglianza delle nascite e di informatizzazione dei
certificati di assistenza al parto);-istituzione presso l'ospedale regionale,
del consultorio genetico sui rischi riproduttivi e del servizio di diagnosi
prenatale; individuazione del «centro di riferimento» per la patologia
cardiovascolare congenita;-messa a punto e sperimentazione del «prototipo» del
registro dell'handicap acquisito.
Tabella
n. 9
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute degli
anzianiBersagli:Condizioni da considerare e valutare prioritariamente ai fini
dell'individuazione delle aree a maggior rischio:a) situazione ambientale
(grandi aree urbane, nuove periferie e aree rurali e montane isolate);b)
condizioni individuali di malessere socio-economico e non
autosufficienza.Obiettivi nel triennio:A)Obiettivi generali:-lotta alla non
autosufficienza dell'anziano;-trasformazione delle strutture intermedie e
razionalizzazione dell'uso delle risorse esistenti.B)Obiettivi
prioritari:-organizzazione dei corsi di preparazione culturale e formazione del
personale sociale e sanitario che opera nei servizi per anziani al fine di
creare profili professionali specifici;-attuazione, potenziamento e
capillarizzazione dell'assistenza domiciliare anche mediante la stipula di
convenzioni con cooperative ed associazioni del volontariato;-trasformazione
delle attuali case di riposo in residenze comunitarie e in residenze
protette.Risultati attesi:-attivazione a livello delle singole ULSS di corsi di
formazione per gli operatori sociali e sanitari che operano nei servizi per
anziani;-ricognizione delle strutture esistenti, in termini di numero, posti
letto, caratteristiche strutturali, ecc., entro il 1° anno dall'entrata in
vigore della legge di piano;-riduzione del tasso di ospedalizzazione della
popolazione anziana;-diffusione delle attività di socializzazione e
aggregazione;-adeguamento e/o trasformazione delle strutture intermedie
esistenti secondo i parametri tendenziali descritti nel progetto obiettivo di
riferimento.
Tabella
n. 10
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoLotta contro le
cardiopatieBersagli:Bersagli di prevenzione e diagnosi precoce:a)patologie di
interesse sociale, ipertensione arteriosa, malattia aterosclerotica,
cardiopatia
ischemica,
cardiopatie valvolari: in particolare (la vigilanza per) le forme di
endocardite infettive nei soggetti che fanno uso di droghe pesanti; le
cardiopatie congenite; le cardiomiopatie primitive e le malattie vascolari non
coronariche;b)fasce selezionate di popolazione da sottoporre a screening per il
rischio cardiologico.Obiettivi nel triennio:A)Per l'impostazione della
osservazione epidemiologica:-istituzione di un laboratorio di epidemiologia:
cardiologica, preventiva e sociale;-istituzione del registro degli infarti
cardiaci;-attivazione dei servizi di telecontrollo e telesoccorso, nei soggetti
già censiti come a rischio d'infarto, specialmente se anziani.B)Per la
prevenzione:potenziamento degli interventi di prevenzione attraverso:-la lotta
ai fattori di rischio noti mediante:-interventi di educazione sanitaria della
popolazione per la promozione di stili di vita salubre;-interventi legislativi
e promozionali per la correzione dei modi di vita errati (abitudine al fumo,
alimentazione collettiva);-momenti di medicina preventiva individuale da
inserire nelle attività di assistenza di base (medici di base e attività di distrettuale);-dèpistage
dei fattori di rischio noti e diagnosi precoce delle cardiopatie latenti in
popolazioni selezionate, in primis ai donatori di sangue e ai soggetti
sottoposti a visita(cardiologica) per la medicina sportiva.C)Per la
cura:-attivazione a livello distrettuale dell'assistenza cardiologica di base,
anche domiciliare;-miglioramento della distribuzione territoriale dei servizi
specialistici ambulatoriali, la qualificazione tecnologica e organizzativa
degli stessi, per consentire, oltre agli ECG, l'ecocardiografia e la
registrazione holter, per garantire oltre alla diagnostica anche la
cura;-potenziamento nell'ULSS, n. 3 e realizzazione nell'ULSS n. 12 dei servizi
multizonali già previsti dalla L.R. n. 11/1985;-realizzazione del servizio regionale
di cardiochirurgia e potenziamento delle dotazioni di
coronarografia;-attivazione nelle singole ULSS di servizi angiologici che
operino in regime di day-hospital; attivazione di un servizio angiologico nelle
ULSS n. 3 e 12;-definizione e attuazione di modelli di coordinamento e
collegamento operativo tra i cardiologici dei diversi livelli.D)Per la
riabilitazione;-realizzazione presso ciascun servizio autonomo di cardiologia
della rete ospedaliera di un ambulatorio di riabilitazione cardiologica che operi
in regime ambulatoriale o di day-hospital.Principali risultati attesi:-maggiore
disponibilità di dati sulla patologia cardiovascolare per la elaborazione di
progetti mirati di prevenzione;-diffusione di iniziative di educazione
sanitaria rivolte alle collettività e coinvolgimento dei medici di famiglia e
degli operatori del livello di base nelle attività di medicina preventiva
individuale;-diminuzione delle «emigrazioni» dei residenti umbri per interventi
di cardiochirurgia;-avvio alle attività di VRQ nell'ambito delle attività di
aggiornamento e di ricerca finalizzata (piano di formazione e bando ricerca
finalizzata anno 1989);-costituzione dei centri di telemedicina.
Tabella
n. 11
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro le
cerebrovasculopatieBersagli:Condizioni a rischio e abitudini di vita
comunemente considerate a rischio per le cerebrovasculopatie, in particolare:
l'ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, il diabete mellito,
l'abitudine al fumo e l'abuso di alcolici.Obiettivi nel triennio:A)Per
l'impostazione epidemiologica:-prosecuzione degli studi in corso (Sepivac) e
attivazione degli studi prospettivi in altre aree sulla base di protocolli
comuni;-attivazione di studi di prevalenza e di tipo caso controllo sui gruppi
a rischio.B)Per la prevenzione:-istituzionalizzazione di momenti periodici di
incontro tra i diversi livelli funzionali dell'assistenza per il conseguimento
di una elevata omogeneità di comportamenti diagnostici e terapeutici nei
confronti delle condizioni e dei fattori di rischio noti.C)Per la
cura:-differenziazione del ricorso ai diversi livelli dell'assistenza in base
al decorso clinico e alla gravità del deficit instauratosi;-adesione a
protocolli di ricerca e sperimentazione clinica, coinvolgendo anche gli
ospedali periferici;-istituzionalizzazione di incontri periodici di
aggiornamento tra i diversi livelli e centri, anche ai fini di valutazione
della qualità dell'assistenza e delle cure (VRQ);-individuazione della UVM
(unità valutativa multidisciplinare) per le cerebrovasculopatie (di fatto già
operante a Perugia).D)Per la riabilitazione:-attivazione dei diversi livelli
della riabilitazione;-attivazione in tutti i presidi ospedalieri degli
interventi di riabilitazione, fin dalla fase acuta (1° livello) (vedi
Progetto-obiettivo «Trattamenti riabilitativi degli handicap»).Principali
risultati attesi:-attivazione di studi epidemiologici di prevalenza, incidenza
e caso controllo nell'ambito della ricerca finalizzata (bando anno 1989);-avvio
delle attività di VRQ nell'ambito delle attività di aggiornamento e di ricerca
finalizzata (Piano di formazione e bando di ricerca finalizzata anno
1989);-individuazione delle UVM delle cerebrovasculopatie;-attivazione della
riabilitazione ad ogni livello.
Tabella
n. 12
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro il
diabeteBersagli:-prevenzione della patologia fetale;-individuazione dei fattori
di rischio tra la popolazione a seconda dei vari tipi di diabete;-prevenzione
secondaria della malattia diabetica e delle sue complicanze anche avvalendosi
di schemi diagnostici e terapeutici idonei al conseguimento di un equilibrio
metabolico ottimale;-adeguamento sul territorio regionale delle strutture e
delle metodologie a standard ottimali.Obiettivi nel triennio:-rilevazione
epidemiologica del diabete su tutto il territorio regionale;-promozione
dell'educazione sanitaria del cittadino diabetico e della sua
famiglia;-realizzazione di adeguati interventi correttivi dei disordini alimentari
e della obesità sia tra la popolazione generale che tra i soggetti a maggior
rischio;-controllo del diabete gestazionale e prevenzione delle alterazioni
funzionali ed organiche neonatali;-ottimizzazioni dei trattamenti terapeutici
al fine di contenere lo sviluppo delle sequele invalidanti della malattia
diabetica.Principali risultati attesi:-attivazione su tutto il territorio
regionale della rete dei servizi diabetologici (territoriali ed ospedalieri) e
del loro coordinamento;-rilascio a tutti i diabetici della tessera
personale;-istituzione, almeno per gli insulinodipendenti, di un registro
regionale in collaborazione con l'OERU;-introduzione e gestione presso i vari
sevizi diabetologici della cartella clinica computerizzata;-standardizzazione
ed omogeneizzazione dei criteri diagnostici od assistenziali per il
diabete;-riduzione del numero dei ricoveri dei pazienti diabetici sia per
squilibri metabolici acuti e cronici sia per il trattamento delle complicanze.
Tabella
n. 13
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute
mentale e assistenza psichiatricaBersagli:Spostamento dell'asse dell'intervento
preventivo da specifiche fasce a rischio alle principali situazioni e
articolazioni sociali, dando risalto al ruolo del distretto socio-sanitario di
base nella promozione della salute mentale.Ridefinizione dell'assetto
organizzativo e funzionale dei servizi in modo da fornire risposte adeguate a
bisogni puntuali di assistenza psichiatrica.Obiettivi nel triennio:-istituzione
dei dipartimenti di salute mentale;-responsabilizzazione del distretto negli
interventi di prevenzione e promozione della salute mentale in seno alla
società, coinvolgendolo nelle attività di analisi della domanda, di ricerca e
verifica dei rischi, di aggiornamento degli operatori e di socializzazione
dell'assistito negli spazi e nei gruppi a livello di base, attività coordinate
dal Dipartimento di salute mentale;-potenziamento della rete dei servizi di
salute mentale:-assicurando funzionalità ai servizi di salute mentale e di
igiene mentale infantile nonché ai servizi psichiatrici di diagnosi e
cura;-istituendo la rete delle strutture intermedie, residenziali e
semiresidenziali;-superamento dell'ospedale psichiatrico;-formazione degli
operatori nelle attività di qualificazione dei servizi.Principali risultati
attesi:-inserimento nella programmazione degli obiettivi di cui al precedente
paragrafo, avvio delle attività relative e resoconto dello stato di avanzamento
all'interno della relazione di distretto;-istituzione dei dipartimenti di
salute mentale in tutte le ULSS;-potenziamento della rete dei servizi di salute
mentale valutabile attraverso l'utilizzazione delle indicazioni, a tal fine
fornite dal gruppo tecnico di coordinamento regionale delle attività di tutela
della salute mentale, riguardanti la funzionalità dei servizi di salute
mentale, dei servizi di igiene mentale infantile e dei servizi psichiatrici di
diagnosi e cura nonché delle strutture intermedie residenziali e
semiresidenziali;-costituzione e attivazione delle strutture residenziali
previste per il passaggio in carico dei soggetti attualmente ospiti dell'ex
ospedale psichiatrico di Perugia e della sezione di Spoleto, secondo i tempi
individuati dal gruppo tecnico regionale di coordinamento delle attività di
tutela della salute mentale;-svolgimento dei corsi di formazione e dei processi
di riqualificazione dei servizi, sulla base delle indicazioni che il Gruppo
tecnico regionale di coordinamento delle attività di tutela della salute
mentale fornirà per recuperare il patrimonio proprio della sperimentazione
psichiatrica umbra, individuando i centri o servizi di igiene mentale che
potranno fare da referenti privilegiati.
Tabella
n. 14
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione e trattamento
della epilessiaBersagli:Situazioni che portano a malformazioni e patologie
congenite, compresa la patologia endrocrino-metabolica.Prevenzione e
osservazione delle patologie acquisite del SNC.Prevenzione dei traumi cranici,
osservazione degli interventi neurochirurgici, situazioni a rischio di
emarginazione sociale dei soggetti colpiti.Obiettivi nel triennio:A)Per la
prevenzione:-ricerche-intervento sulla profilassi farmacologica
dell'epilessia.B)Per diagnosi e cura:-tempestiva individuazione dei casi
incidenti e unificazione dei criteri per la gestione di tutti i casi di
epilessia e patologia correlata prevalenti sul territorio regionale.C)Per la
riabilitazione:-sistematica segnalazione ai servizi socio-assistenziali
territoriali e mantenimento di collegamenti organici con gli stessi per tutti i
casi a rischio di marginalizzazione, allo scopo di massimizzare le possibilità
terapeutiche e il grado di integrazione familiare e sociale dei soggetti con
epilessia.Principali risultati attesi:-strutturazione del sistema informativo
attraverso:-ricerca dei soggetti con epilessia, la ricerca va condotta tra
coloro che hanno contatti con i servizi per esami EEG;-dosaggio plasmatico dei
farmaci anti epilettici;-prescrizione di farmaci antiepilettici;-utilizzo di
questi dati per la costituzione dell'«Archivio clinico dell'epilessia» basato
sulla scheda computerizzata per l'epilessia, compilata presso i servizi
neurologici multizonali (Centri contro l'epilessia);-raggiungimento, da parte
dei servizi sanitari dei requisiti di funzionalità indispensabili per il
corretto espletamento della funzione epilettologica di I e II livello:-rinnovo
e adeguamento del sistema registrazione EEG audiovisiva di Perugia e
realizzazione a Terni;-dotazione di strumentazione EEG e EMG in tutte le ULSS
che hanno funzione neurologica.
Tabella
n. 15
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione degli stati di
tossicodipendenza, assistenza e reinserimento dei
tossicodipendentiBersagli:Comportamenti e rischi collegati alle modalità di
consumo collettivo delle sostanze-comportamenti sessuali dei soggetti
sieropositivi nei confronti di partners stabili e occasionali e nelle
prestazioni mercenarie.Obiettivi nel triennio:A)Per la prevenzione:-svolgimento
di interventi di prevenzione ed educazione sanitaria per i gruppi e soggetti
che
adottano
comportamenti a rischio per l'intenzione da virus HIV e virus dell'epatite
B;-svolgimento di interventi nella comunità in collaborazione con le
istituzioni scolastiche, le strutture partecipative territoriali e le
istituzioni varie, nei quali insieme a temi propri dell'educazione sanitaria,
si affrontino quelli più specifici delle problematiche esistenziali
giovanili.B)Per l'assistenza:-strutturazione e rafforzamento dei rapporti con i
servizi territoriali;-strutturazione e rafforzamento dei rapporti con le
comunità terapeutiche;-creazione di offerte differenziate, non mediche, e
attivazione di centri di accoglienza diurni o residenziali nelle ULSS:
Perugino, Valle Umbra Sud, Conca Ternana;-limitazione dell'uso di metadone in
ambito ospedaliero ed in regime di ricovero e/o a domicilio su programma
terapeutico e con l'assistenza del SAT;-definizione di programmi terapeutici di
SAT coordinati con quelli di reinserimento attuati da altri operatori di area
socio-sanitaria;-programmazione a livello regionale, di corsi di formazione ed
aggiornamento per il personale aperto anche gli operatori delle comunità
terapeutiche private ed agli operatori di gruppi di volontariato.C)Per il
reinserimento:-collaborazione con la scuola per favorire le riammissioni
scolastiche e garantire il conseguimento della scuola dell'obbligo;-favorire
l'inserimento lavorativo curando la formazione professionale, i rapporti con le
organizzazioni rappresentative del mondo professionale e la salvaguardia delle
disposizioni contrattuali in accordo con le OO.SS., utilizzando anche i
contratti di formazione-lavoro.D)Obiettivi metodologici:-messa a punto della
metodologia per la valutazione della prassi operativa del servizio.Principali
risultati attesi:-attuazione degli interventi di prevenzione nei confronti di
gruppi e soggetti che adottano comportamenti a rischio, e della
comunità;-adeguamento delle capacità terapeutiche e riabilitative dei servizi
in termini di offerta e messa a punto dei protocolli farmacologici attraverso
l'adozione della metodologia individuata come idonea per la valutazione della
presassi operativa dei servizi.
Tabella
n. 16
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTrattamenti riabilitativi
degli handicapBersagli:-Carenze conclamate di sviluppo e rischi di deficit per
fattori lesionali e per disarmonico sviluppo delle risorse plastiche del
sistema nervoso in soggetti di età infantile;-patologie acquisite in età adulta
ad effetto invalidante.Obiettivi nel triennio:A)Per la specificità
dell'universo infantile:-definizione della griglia di rilevazione
dell'handicap, dei servizi esistenti e degli standard di qualità, (OE-RU,
Gruppo tecnico regionale di coordinamento) e costruzione delle mappe genetiche
delle famiglie a rischio in Umbria;-coinvolgimento del distretto di base nelle
rilevazioni epidemiologiche sulle disabilità e sui gruppi di popolazione a
rischio;-svolgimento a livello di distretto di base di attività di educazione
sanitaria e degli interventi per la prevenzione primaria dell'handicap previsti
nelle aree progettuali Prevenzione e Donna-infanzia;-rilevazione sistematica
dei deficit precoci in epoca vaccinale, secondo le indicazioni dell'area
progettuale Donna-infanzia; coinvolgimento del distretto nella conduzione degli
interventi di educazione-socializzazione;-attivazione dei servizi auxologici
(pediatria di base, neuropsichiatria infantile) in collegamento con i
consultori familiari e i servizi di igiene mentale;-unificazione operativa dei
protocolli di intesa per l'inserimento scolastico del soggetto
handicappato.B)Per l'età adulta e le patologie acquisite:-svolgimento delle
attività di educazione sanitaria rivolte alla adozione di stili e comportamenti
funzionali alla prevenzione degli infortuni (stradali, domestici, lavorativi) e
interventi di prevenzione e profilassi al riguardo previsti nel Progetto
Prevenzione;-istituzione in ogni ULSS di un Servizio di recupero e rieducazione
funzionale che assicuri l'intervento riabilitativo nella fase di acuzie e in
regime ambulatoriale;-intervento riabilitativo sui soggetti eterodipendenti
ospiti di residenze protette o residenti in famiglia, individuando nel
distretto il baricentro delle attività e il responsabile per il coordinamento
sul territorio dei programmi per gli anziani e per l'handicap, e delle attività
dei terapisti della riabilitazione;-istituzione a livello multizonale delle
unità operative di intervento riabilitativo intensivo;-istituzione di una
struttura regionale funzionalmente integrata per neurotraumatizzati su progetto
del Gruppo tecnico regionale di coordinamento del progetto obiettivo.Principali
risultati attesi:-sperimentazione, in distretti pilota, e adozione degli
strumenti per la rilevazione dell'handicap e successiva identificazione della
mappe genetiche delle famiglie a rischio in Umbria;-effettuazione degli
interventi di prevenzione ed educazione sanitaria in tutti i distretti in cui
le rilevazioni documentino la rilevanza dei problemi relativi alla presenza di
soggetti con handicap e in tutte le situazioni di bisogno rilevato dai
servizi;-riscontro della unificazione operativa dei protocolli di intesa per
l'inserimento scolastico del soggetto handicappato e attivazione di opportune
intese fra ULSS, organismi scolastici, organizzazioni del volontariato, nonché
imprese, organizzazioni sindacali e associazioni delle famiglie di portatori di
handicap per assicurare il diritto allo studio nella scuola superiore e nei
corsi di formazione regionali;-attivazione delle strutture previste in sede di
determinazione degli obiettivi.
Tabella
n. 17
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro le nefropatie
e tutela dei nefropatici croniciBersagli:Prevenzione: malattie renali perinfettive,
congenite e quelle proprie di condizioni e lavorazioni a rischio. Diagnosi
precoce: interventi in fasce mirate di popolazione.Terapia: attività di
trapianto del rene e terapia sostitutiva.Obiettivi nel triennio:A)Impostazione
dell'osservazione epidemiologica:-predisposizione del registro dei nefropatici
cronici ai fini della sorveglianza mirata, la ricerca e la VRQ.B)Per la
prevenzione:-rilevamento delle situazioni a rischio con particolare riferimento
alla patologia e alle malformazioni congenite (vedi azione programmata
«Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite») e a quella
connessa con l'ambiente di lavoro (vedi progetto obiettivo «Prevenzione e
sicurezza negli ambienti di lavoro»);-promozione di interventi informativi e di
educazione sanitaria, diretti alla popolazione, sul corretto uso dei farmaci
nefrotossici e sul problema delle nefropatie in generale.C)Per la diagnosi
precoce:-predisposizione di protocolli e organizzazione delle attività per la
individuazione e la sorveglianza dei soggetti a rischio, su fasce mirate di
popolazione, attivando la collaborazione tra medici di base e specialisti.D)Per
la terapia sostitutiva:-adeguamento delle strutture emodialitiche al
fabbisogno;-incentivazione delle forme di dialisi autogestita e delle tecniche
dialitiche moderne alternative che migliorano la qualità della vita dei
dializzati.E)Per il trapianto:-promozione dell'attività di prelievo di rene in
tutti gli ospedali dove sia operante un servizio di
rianimazione;-predisposizione ed organizzazione di strumenti operativi atti ad
assicurare il tempestivo trasferimento dei potenziali donatori presso i presidi
in cui hanno sede i servizi di prelievo;-attivazione, a livello regionale, di
interventi informativi e di educazione sanitaria per sensibilizzare
la
popolazione alla donazione degli organi in collaborazione con le associazioni
di volontariato (in particolare Aned e Aido);Principali risultati
attesi:-incremento delle informazioni sui nefropatici cronici, e come ricaduta,
l'adeguamento dei servizi alle esigenze da soddisfare e la collaborazione tra
medici di base e specialisti;-realizzazione di programmi di prevenzione
primaria e di educazione sanitaria;-incremento percentuale dei pazienti inviati
alle forme di dialisi autogestita e alle tecniche dialitiche moderne, sul
totale dei dializzati;-incremento dei trapianti di rene.
Tabella
n. 18
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta alle malattie
neoplasticheBersagli:Fattori di rischio noti e cioè:-fattori comportamentali
(fumo di tabacco e abuso di alcool);-fattori ambientali (le sostanze
cancerogene, individuate dallo Iarc);-patologie suscettibili di diagnosi
precoce (cancro della mammella e del collo dell'utero);-patologie per le quali
esistono protocolli nazionali ed internazionali per la diagnosi e la
terapia;-patologie suscettibili di riabilitazione relativamente a tutte le
condizioni di menomazione, disabilità ed handicap legate alla patologia
tumorale nonché a tutte le condizioni per l'assistenza e il supporto
psicologico ai pazienti oncologici, con la collaborazione delle associazioni di
volontariato.Principali obiettivi del triennio:A)Per l'osservazione
epidemiologica nell'ambito dell'Oeru:-istituzione del registro-tumori regionale
di popolazione nonché registro-tumori ospedalieri;-utilizzazione delle
informazioni date dalla scheda nosologica ospedaliera e dalla scheda di morte
(progetto Rencam);-studio sulla «utilizzabilità» dei dati anagrafici (comunali
e/o degli assistibili) per la costruzione degli indici.B)Obiettivi trasversali
di prevenzione, cura, riabilitazione:-costituzione di centri di riferimento
regionale, come momenti di integrazione funzionale di competenza dei servizi
territoriali e ospedalieri previa definizione dei loro ambiti territoriali e
delle attribuzioni di competenza;-distribuzione delle responsabilità in base ai
livelli di complessità dei compiti diagnostico-terapeutici e organizzazione
quindi dei servizi in:-livello di base;-livello di assistenza
integrativa;-livello del centro di riferimento regionale;-realizzazione della
ricognizione delle risorse, complessivamente intese, anche ai fini di
valutazione:-dell'adeguatezza agli standard quali-quantitativi
internazionalmente riconosciuti;-dell'adeguatezza agli obiettivi del triennio;-della
valutazione di qualità dell'assistenza in oncologia.C)Per la
prevenzione:-obiettivi conoscitivi del triennio:-individuazione e monitoraggio,
all'interno delle mappe di rischio territoriali, della presenza dei rischi
oncogeni specifici noti;-individuazione e monitoraggio delle reali dimensioni
dei comportamenti a rischio sul territorio e nei vari gruppi di fasce di
popolazione, allo scopo di selezionare aree di intervento per le attività di
medicina preventiva individuale e l'educazione sanitaria;-catalogazione di
sostanze e comportamenti dannosi per situazioni e realtà specifiche del
territorio umbro;-attuazione di misure preventive;-obiettivi operativi del
triennio:-promozione di momenti funzionali e/o istituzionali di coordinamento
di tutti gli enti e istituzioni competenti, con implicazioni dirette o
indirette nella prevenzione primaria, per quanto riguarda i fattori di rischio
oncogeni, noti, nella logica della costituzione del Dipartimento ambiente, per
il superamento della frammentarietà degli interventi;-promozione di interventi
di educazione sanitaria negli ambienti scolastici e di lavoro, coordinati con
interventi condotti attraverso mass-media, al fine di stimolare l'adozione di
comportamenti favorevoli al mantenimento della salute e alla prevenzione della
patologia tumorale, rispetto al fumo di sigaretta e all'uso eccessivo di
alcool, anche in collaborazione con le relative associazioni di
volontariato;-socializzazione delle conoscenze esistenti rispetto alla presenza
dei fattori oncogeni noti rilevati in ambiente di vita e di lavoro, nei
confronti della popolazione, di gruppi e fasce particolari di essa, (ad esempio
i lavoratori), per il controllo della nocività ambientale, nella rimozione e
nella eliminazione delle esposizioni;-attivazione dei programmi di screening
rivolti a specifiche fasce di popolazione, come da indicazioni della
letteratura, previa realizzazione nel triennio di tutte le fasi relative alla
progettazione e messa a punto di programmi di screening per il carcinoma della
mammella e del collo dell'utero. La sperimentazione degli interventi in alcune
ULSS pilota nell'arco del triennio sarà condizionata dall'espletamento di
quanto sopra previsto.D)Per la cura:-obiettivi operativi del triennio:-adesione
ai protocolli nazionali e internazionali e distribuzione della responsabilità
in base ai livelli di complessità dei compiti, mediante l'organizzazione dei
servizi;-valutazione del grado di adesione ai protocolli nazionali e
internazionali, anche attraverso
l'adozione
di procedure di audit.E)Obiettivi per la riabilitazione:-Costituiscono
obiettivi operativi:-individuazione e adozione di protocolli di riabilitazione
per le singole e specifiche patologie;-interventi e predisposizione di
materiali per le attività di educazione sanitaria di supporto, in particolare
nei confronti delle mastectomizzate e degli stornizzati anche attraverso il
coinvolgimento delle associazioni di volontariato in grado di concorrere alle
finalità riabilitative e allo svolgimento delle attività di sostegno ai pazienti
e alle loro famiglie.F)Obiettivi per l'assistenza al malato
terminale:Costituisce obiettivo nel triennio:-modalità per l'inserimento
dell'assistenza domiciliare al malato terminale nel quadro delle attività di
distretto.Principali risultati attesi:-maggiore disponibilità di dati sul
fenomeno oncologico nello specifico della Regione;-realizzazione operativa del
centro di riferimento regionale;-messa a punto, entro un anno dall'entrata in
vigore della legge di piano, del progetto di fattibilità del programma di
screening per i tumori femminili e del registro tumori;-incremento (misurabile
attraverso le attività di documentazione delle esperienze locali Sedes) delle
attività:-di educazione sanitaria su abitudine al fumo e consumo di alcool;-di
ricerca sulle conoscenze, atteggiamenti e comportamenti della popolazione e
degli operatori sanitari, nei confronti della malattia neoplastica e delle
tecniche e dei comportamenti preventivi.
Tabella
n. 19
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetti per il socialeMinori a
rischioBersagli:Problematiche vecchie e nuove relative ai soggetti in età
infantile e adolescenziale in particolare quelle relative alla violenza contro
i minori.Obiettivi nel triennio:-integrazioni, prevalentemente istituzionali,
per prevenire e contrastare i fattori di ordine economico sociale e psicologico
che determinano situazioni di svantaggio o comunque di
emarginazione;-interventi atti a contrastare e bloccare i processi di
emarginazione in atto, per mantenere il soggetto nell'ambiente di appartenenza
evitando il ricorso all'istituzionalizzazione;-interventi che privilegino
l'inserimento ed il reinserimento dei minori nell'ambiente familiare e sociale
di appartenenza, costituendo valide ed efficaci alternative al ricovero in
istituto in caso di abbandono;-prevenzione dell'isolamento della famiglia e
della scuola nel ruolo educativo mediante un sistema formativo
integrato;-promozione dell'istituto dell'affido familiare;-promozione della
diffusione dell'Ufficio per la protezione dei minori (U.P.M.) su tutto il
territorio regionale con criteri di omogeneità organizzativa;-incentivazioni
delle forme di cooperazione fra ULSS, comuni e comunità del volontariato per la
prevenzione del rischio di abbandono e per il versamento nel tessuto sociale di
minori già abbandonati ed a rischio di devianza.Principali risultati
attesi:-verifica dello stato di attuazione della politica di
deistituzionalizzazione con particolare riferimento alla fascia di età 0-6
anni;-costituzione dell'anagrafe dei minori istituzionalizzati distinti per
fasce di età (0-6/6-12/12-18);-costituzione dell'Ufficio per la protezione dei
minori (U.P.M.) su tutto il territorio regionale.Progetto
affidi.Bersagli:Situazione di difficoltà a carico di minori non in stato di
abbandono, per i quali opportuno l'affidamento (di breve o di lunga o
parziale).Obiettivi nel triennio:1)favorire una più ampia applicazione in
Umbria dell'istituto dell'affido familiare, come momento irrinunciabile
nell'intervento preventivo a favore dei minori;2)costruire a realizzare un
«modello» operativo sull'affidamento perché non diventi una risposta unica e
deresponsabilizzata ma costituisca l'intervento appropriato per i bambini per i
quali se ne ravvisa precisamente l'indicazione;3)avviare una specifica iniziativa
di informazione relativa agli affidi, a partire da una riflessione sistematica
sulla operatività espressa dai servizi;4)approntare nelle ULSS una metodologia
di intervento precisa ed omogenea, integrata e pluriprofessionale in modo di
fornire un adeguato supporto e sostegno per i molti problemi che l'affido pone
ai diversi enti, servizi ed operatori impegnati nel settore;5)realizzare
attività di ricerca con particolare attenzione all'individuazione dei criteri
adottati per analisi e valutazione delle situazioni dei minori;6)costituire un
momento di stimolo per la programmazione sociale e la realizzazione di
interventi integrati finalizzati prioritariamente alla prevenzione del disagio
minorile;7)realizzare attività di educazione permanente finalizzata alla
sensibilizzazione e informazione-formazione intorno ai problemi dei minori
nonché all'attivazione di nuove risorse e disponibilità per
l'affido;8)coinvolgere nel progetto tutte le forze sociali disponibili nonché
le diverse strutture di socializzazione e di integrazione sociale;9)ottenere
l'integrazione istituzionale e la collaborazione politico-amministrativa tra
gli enti che hanno competenze sulla problematica dell'affido
familiare.Risultati attesi:-istituzione del Coordinamento tecnico centrale
affidi e del Gruppo operativo affidi ULSS rispettivamente nelle province di
Perugia e di Terni e in tutte le ULSS;-capillare diffusione, sistematica
organizzazione e qualificazione dell'istituto dell'affido familiare e
delle
relative prestazioni sociali;-avvio di un percorso di
«ricerca-informazione-formazione» connesso con le attività formative del
progetto;-disponibilità nelle amministrazioni provinciali e in tutte le ULSS
delle mappe delle situazioni di rischio per cui si ravvisi l'indicazione di
affidamento ed aumento delle conoscenze relative alle concrete problematiche
dell'affido sul territorio regionale;-disponibilità nei coordinamenti tecnico
centrali affido ed in tutte le ULSS delle mappe di famiglie disponibili
all'affido.
Tabella
n. 20
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Progetti per il socialeTutela dei portatori
di handicapBersagli:Condizioni socio-culturali ed economiche che favoriscono e
comportano il rischio di emarginazione dei soggetti portatori di handicap sul
territorio, nei servizi socio-sanitari, nel mondo della scuola e del
lavoro.Obiettivi
nel triennio:1)promozione di una più stretta interazione funzionale del sociale
e del sanitario evitando e ricomponendo le oscillazioni che si determinano
nelle varie ULSS in sede di intervento e di progetti specifici;2)promozione del
collegamento funzionale, facendo perno sul Settore prevenzione e promozione
sociale, tra i servizi e i centri convenzionati che operano nell'ambito della
riabilitazione dell'handicap;3)riaffermazione delle competenze delle ULSS e
dell'Ente locale nella programmazione, coordinamento e verifica degli
interventi alla cui realizzazione siano chiamati a concorrere anche soggetti
privati quali le Cooperative di servizio in convenzione;4)individuazione del
distretto quale riferimento per gli interventi rivolti ai portatori di
handicap;5)creazione di un Centro regionale di documentazione
sull'handicap;6)formazione professionale dell'handicappato tramite l'adozione
di un processo formativo-
riabilitativo
centrato sui passaggi dell'orientamento scolastico-professionale, del
preaddestramento, della socializzazione in situazioni lavorative e della
formazione professionale e dell'area paralavorativa;7)processi di
socializzazione e recupero dell'handicappato provvedendo ad un accurato inserimento
scolastico e formativo strettamente collegato ai periodi che precedono e
succedono alla scuola dell'obbligo;8)istituzione di un Comitato tecnico
scientifico regionale permanente che si occupi di modelli di ricerca, di
modelli di formazione, di revisione e di promozione dei modelli prodotti e
reperibili presso il Centro di documentazione, che curi l'informazione alle
ULSS.Principali risultati attesi:1)individuazione delle competenze
rispettivamente sociali e sanitarie che fanno capo ai settori dell'ULSS, loro
integrazione e razionalizzazione dei relativi finanziamenti;2)riduzione e
livellamento degli scarti nelle risposte che le ULSS periferiche forniscono ai
bisogni dei portatori di handicap;3)stesura da parte delle ULSS dei progetti di
intervento relativi ed avvio della fase di attuazione;4)attivazione della
vigilanza in tutte le istituzioni pubbliche e private operanti sul
territorio;5)effettuazioni di periodiche verifiche della realizzazione dei
piani comunali di abbattimento delle barriere architettoniche;6)verifica della
modalità di attuazione del D.P.C.M. 8 agosto 1985 e della relativa Delib.G.R.
n. 1907/1986.
Tabella
n. 21
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleSanità amicaLinee
progettualiPrioritàLivello di impegno1)Connotare positivamente l'immagine del
Servizio sanitario in un contesto di miglioramenti necessari e
possibi-a)Supporto alle azioni progettuali.li solo grazie alla partecipazione
b)Adozione di tecniche per valuta-Regione - ULSSinformata dei cittadini.re il
gradimento, il consenso e la conoscenza del SSN e dei singo-Ufficio di
direzione Osservatorio epidemiologico 2)Rilevare gradimento, consenso e li
servizi e presidi.regionaleconoscenza dei cittadini sul SSN.c)Acquisizione di
capacità produt-Regione3)Produrre informazioni sul serviziotive
dell'informazione sanitariaSedessocio-sanitario.d)Produzione di valide e
corrette Regioneinformazioni sul SSR.
Tabella
n. 22
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversalePartecipazione ed
umanizzazione del Servizio socio-sanitarioLinee progettualiPrioritàLivello di
impegno1)Dal corpo alla partecipazione degli a)Supporto alle azioni
progettuali.utenti, facendo funzionare gli strumenti al riguardo
previsti.b)Motivare la partecipazione dei2)Colmare le «asimmetrie di potere»
cittadini collegandola anche alla Regione - ULSS Ufficio di di-tra operatori e
cittadini durante laverifica dell'accettabilità e del zione ULSS Comitati
parteci-erogazione del servizio.godimento dell'intervento stesso, pativi di
distrettooltre che dell'efficacia degli inter-3)Aumentare l'accettabilità ed il
venti, favorendo in tale contesto la gradimento delle prestazioni.Conoscenza
della normativa e degli strumenti relativi alla partecipazio-4)Umanizzare i
servizine e individuando così procedure che ne esaltino e ne concretizzino
5)Semplificare le procedure il significato.d'accesso6)Migliorare
l'accoglienza.c)Interventi del Servizio socio-sani-Regione - ULSS tario per
semplificare le procedure Settore assistenza sanitaria in-di accesso, umanizzare
e persona-integrativa ospedaliera specia-lizzare i rapporti, reimpostare
se-listica e farmaceutica;
Settore
condo criteri di accoglienza i servi-ASBzi che operano a diretto contatto con i
cittadiniCommissioni conciliative (L.R. n. 27/1987)
Tabella
n. 23
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleFormazione di base degli
operatori socio-sanitariLinee progettualiPrioritàLivello di impegnoFormazione
sanitaria di base degli opera-a)Supporto alle azioni progettuali.ULSS
(dipartimenti, distretti di tori socio-sanitari.base)b)Osservatorio professioni
sanitarieRegionec)Centri formativi.ULSSd)Adeguamento programmi didattici
curricola formativi in particolare per infermieri e tecnici della
riabilitazioneRegione - ULSS - Sedes in collaborazione con l'Università.
Tabella
n. 24
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleQualificazione,
aggiornamento e formazione continua degli operatori in servizioLinee
progettualiPrioritàLivello di impegnoQualificazione/formazione continua/ag-a)Supporto
alle azioni progettuali.ULSS (Distretti - Dipartimenti).giornamento degli
operatori socio-sanitaridegli aderenti a movimenti di volontaria-to già
coinvolti nei singoli progetti.b)Aggiornamento tecnico scientifico e form. Per
ruoli dirigenti e docenti Regione in collaborazione con le ULSS Università
(programma triennale).della formazione, aggiornamento dei medici, aggiornamento
per funzioni socio-sanitarie integrate.Gruppo tecnico regionale Organismi di
gestione della convenzione Regione-Universitàc)Qualificazione operatori in
servizio (dirigenza servizi infermieristici per terapia intensivaRegione in
collaborazione con le ULSS e Università (programma
triennale).neonatologia/chirurgia/salute mentale)Gruppo tecnico regionale
organismi di gestione della convenzione Regione-Università
Tabella
n. 25
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleEducazione sanitariaLinee
progettualiPrioritàLivello di impegnoSupporti alle azioni
progettualia)Indirizzo e coordinamento iniziative di educazione sanitaria.
Modelli sperimentali/valutazione/ricerche finalizzate in educazione
sanitaria.Regioneb)Programmazione e attuazione di campagne a livello
sperimentale e diffuso. Supporto e formazione operatori addetti ad educazione
sanitaria.ULSSc)Supporto informativo.SIS-OERUd)Supporto
documentaleSEDES-SENDESEducazione sanitaria e scuola.-Protocolli di intesa con
provveditorati. Attivazione di ricercheRegione-Protocolli con distretti
scolastici ed attività di educazione sanitaria scuola-monitoraggio e valutazione.ULSS-Strumenti
informativi e materiali didattici.SEDES-SENDESEducazione sanitaria e
mass-media-Convenzioni con emittenti radio/TV e giornali a utenza locale -
protocolli di collaborazione per utilizzare i
mass-media
a rilievo nazionali - formazione degli operatori.Regione-Supporto delle
attività di educazione sanitaria di carattere regionale, attivazione canali
locali.ULSS-Attivazione campagne regionali su stato di salute e dei
servizi.SEDES-SENDES
Tabella
n. 26
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleSistema informativo
socio-sanitario e Se.I.S.U.
(Servizio
informatico socio-sanitario dell'Umbria)Linee di interventoPrioritàLivello di
impegnoRiorganizzare il livello regionale delImpianto e gestione del data-base
del RegioneSIS presso gli Uffici dell'Area socio-sa-comparto socio-sanitario in
connes-nitaria regionale, che per gli aspetti in-sione con quello
regionale.formatici si avvalgono del Crued
con
il quale costituiscono un nucleo operativo Automazione ed ingegnerizzazione
SelSUintegrato.dei flussi informativi che alimentano il «data-base» del
comparto.Attivare il Sistema informativo socio-sanitario e garantire al livello
del settore formazione la professionalità necessaria per interloquire con il
SelSU.Attivazione del sistema informativo di distretto e degli strumenti
informativi individuali e di popolazioneSelSU/ULSS/Distretti e
OERUSperimentazione
e decentramento dell'anagrafe degli assistibili e sistema prenotazione a
livello di distretto;SelSU/ULSS (pilota)Garantire la funzionalità del sistema
in-Sperimentazione della carta sanitaria SelSU/ULSS (pilota)formativo afferente
all'area del coordi-personale.Namento amministrativo sanitario.Monitoraggio
prescrizioni farmaceutiche.SelSUAdozione scheda nosologica e impianto sistema di
analisi della funzionalità ospedaliera.SelSU/ULSS Presidi ospedalieri e
OERUSperimentazione cartella ospedaliera unificata orientata per
problemi.SelSU/ULSS (pilota)
Tabella
n. 27
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleEpidemiologia e
osservatorio epidemiologico regionale dell'UmbriaLinee di
interventoPrioritàLivello di impegnoAdeguamento struttura OERU come da proposta
di modifica della L.R. n. 1/1982.Realizzazione entro il 31/12/90 della la
conferenza annuale sull'attività e sui risultati della ricerca e osservazione
epidemiologica dell'Umbria.RegioneProgrammi di attività dell'OERU.
Ricerca.Programmi
di sorveglianza e monitoraggio su natalità, gravidanze, aborti spontanei, ivg,
infortuni sul lavoro e malattie professionali, mortalità perinatale, eventi
sentinella, malformazioni congenite, tumori (età pediatrica e complesso), AIDS
e altre priorità su problemi emergenti.
analisi
della mortalità.OERUValutazioneMetodologie di valutazione in termini di
efficienza/efficacia (priorità per DRG e VRQ).OERU/ULSSFormazioneIniziative di
formazione per:Regioneoperatori dell'OERUUniversità referenti delle ULSS
ULSSpersonale dei servizi di base.DocumentazionePressOERU e ULSSRapporti sullo
stato di avanzamento dei progetti.MonografieIndividuazione presso ogni ULSS di
referenti per l'epidemiologia.Attivazione della sezione «epidemiologia» presso
le ULSS.ULSSAttivazione nei distretti degli archivi di base per l'osservazione
epidemiologica.ULSS/OERU/Distretti
Tabella
n. 28
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleRicerca finalizzata alla
programmazione sanitariaLinee di interventoPrioritàLivello di impegnoSupporto
azioni progettuali PSSR ed attività di ricerca annuale.a)finanziamenti delle
ricerche di supporto delle azioni progettuali con caratteristiche di validità,
fattibilità e trasferibilità dei risultati;Regioneb)selezione di altri progetti
strategicamente rilevanti attraverso bando annuale.RegioneAttuazione
convenzione Università-Regionea)realizzazione organismi paritetici Università-Regione;Universitàb)conferenza
annuale sulle iniziative di ricerca e loro applicabilitàRegioneAnagrafe delle
ricerche.a)predisposizione archivio delle
ricerche.RegioneRapporti
con SelSU e OERU.a)utilizzazione progetti di ricerca per sperimentazione
obiettivo SelSU e rapporti interattivi con OERU per trasferimento risultati
nella realtà regionaleRegione
Tabella
n. 29
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleRazionalizzazione della
gestione finanziaria e contabileImpegni per la Regione:1)Predisposizione di uno
schema-tipo di bilancio per funzioni, con atto deliberativo della Giunta
regionale.2)Predisposizione di uno schema-tipo di relazione illustrativa sui
risultati conseguiti, con atto deliberativo della Giunta regionale.3)Verifica
del corretto utilizzo delle risorse e dei fondi finalizzati.Impegni per le
ULSS:1)Adozione, a latere della contabilità ufficiale, di bilanci per funzioni
in tutti i comparti a finanziamento vincolato.2)Per i comparti di cui al punto
1) prevedere:a)rilevazione delle spese per centri di costo con qualificazione
delle spese per il personale;b)attivazione di una contabilità di
magazzino;c)istituzione del funzionario delegato per una gestione autonoma dei
centri di costo;d)possibilità di procedere alla diretta acquisizione di beni e
servizi da parte del responsabile del servizio provveditorato nel caso in cui
siano possibili da parte del Comitato di gestione acquisti mediante trattativa
privata. Il provveditore riferirà trimestralmente sui contratti conclusi.3)Entro
il 30 ottobre di ogni anno trasmettere alla Regione il bilancio per i comparti
di cui al punto 1 e relazione concernente indicatori di avanzamento.4)Al
termine del triennio o alla conclusione dell'azione progettuale trasmettere il
rendiconto consolidato e la relazione conclusiva con i criteri fissati
dall'art. 78 della L.R. n. 18/1980.
Tabella
n. 30
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleValutazioneLinee
progettualiPrioritàLivello di impegnoValutazione del Piano.Istituzione di organismi
di consulenza tecnica e di natura politico-istituzionale ai sensi dell'art.
9.RegioneMacrovalutazione.Messa a punto di flussi informativi, metodiche e
strumenti necessari alle azioni di valutazione di efficienza (es. scheda
nosologica e DRG).Regione-ULSSFormazione degli operatori in epidemiologia
valutativa.Regione-ULSS-DistrettiValutazione di qualità.Attivazione delle
commissioni professionali previste dagli Accordi collettivi
nazionali.Regione-ULSS
Tabella
n. 31
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiArticolazione degli uffici di direzione delle ULSS.
Numero
massimo dei settori nel triennio di validità del piano.Settori a
responsabilitàULSSSanitariaAmministrativaSocialeTotale144192331735411043216554110633177331784318932161033171133171254110Tot.44381294
Tabella
n. 32
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiElenco delle materie da ricomprendere nell'ufficio
di direzione dell'ULSSSettori a responsabilità sanitaria1.Prevenzione,
educazione sanitaria, medicina legaleA)Attività di direzione:-medicina
legale;-azioni programmate a finalizzazioni preventiva;-informazioni sulle
attività dei servizi di competenza del settore;-igiene del suolo e dell'abitato
e delle valutazioni di impatto ambientale degli insediamenti abitativi e
produttivi;-tutela dagli inquinamenti delle acque superficiali e dagli
inquinamenti atmosferici;-protezione della popolazione dall'uso delle energie
per scopi pacifici;-tutela delle acque potabili;-igiene degli alimenti e
bevande, e della vigilanza sulle acque minerali e sugli stabilimenti
termali;-vigilanza ambientale;-mappe territoriali dei rischi ambientali, della
tutela della salute negli ambienti di lavoro, della prevenzione
antinfortunistica; e delle verifiche sugli impianti sportivi.B)Attività di
coordinamento:-profilassi delle malattie infettive;-iniziative di educazione
sanitaria della popolazione e rapporti con il livello regionale;-attività
preventive dei servizi distrettuali, delle relazioni annuali dei distretti e
delle diagnosi di comunità; e dei rapporti con il livello
regionale.2.Formazione del personale, ricerca, sistema informativo.A)Attività
di direzione:-formazione di base del personale infermieristico e
tecnico;-attività progettuale del SIS.B)Attività di coordinamento:-piano
comprensoriale di formazione degli operatori ed educazione sanitaria e rapporti
con il livello regionale;-iniziative per la ricerca finalizzata e rapporti con
il livello regionale;-sistema informativo socio-sanitario dell'ULSS e rapporti
con il livello regionale;-iniziative di formazione continua ed aggiornamento
promosse dagli altri settori, con cui si collega.3.Assistenza socio-sanitaria
di baseA)Attività di direzione:-progetti obiettivo rivolti alle fase di
popolazione a rischio di emarginazione;-convenzioni per l'assistenza
medico-generica e pediatrica;-informazioni sulle attività dei servizi di competenza
del settore;-guardia medica territoriale.B)Attività di coordinamento:-tutela
materno-infantile e dell'età evolutiva;-assistenza alle fasce marginali di
popolazione;-tutela socio-sanitaria della popolazione anziana;-tutela della
salute mentale e assistenza psichiatrica;-prevenzione e cura delle
tossicodipendenze;-servizi distrettuali di assistenza domiciliare e dell'aiuto
domestico;-servizi distrettuali di cura e riabilitazione.4.Assistenza
integrativa specialistica, ospedaliera e farmaceutica.A)Attività di
direzione:-convenzioni per l'assistenza specialistica, di ricovero,
riabilitativa e farmaceutica;-assistenza farmaceutica, dell'uso corretto dei
farmaci, dei protocolli e repertori farmacoterapeutici;-informazione su
farmaci;-vigilanza sulle farmacie;-acquisto farmaci e presidi sanitari;-azioni
progettuali finalizzate alla lotta contro la cronicità e alle assistenze
protratte;-informazioni sulle attività dei servizi di competenza del
settore.B)Attività di coordinamento:-organizzazione dell'assistenza specialistica
ambulatoriale ospedaliera ed extra-ospedaliera;-organizzazione dell'assistenza
ospedaliera;-organizzazione dell'assistenza riabilitativa;-organizzazione dei
day-hospital;-sperimentazione clinica controllata;-tutela sanitaria delle
attività sportive.5.Medicina veterinaria.A)Attività di direzione:-azione
programmata finalizzata alla sanità pubblica veterinaria;-profilassi delle
zoonosi e altre malattie infettive;-vigilanza e controllo sull'importazione,
esportazione e transito degli animali e dei prodotti di origine
animale;-vigilanza e controllo su impianti e concentramenti di animali,
impianti di raccolta e risanamento di sottoprodotti, avanzi e
rifiuti;-vigilanza e controllo sui ricoveri di animali, stalle di sosta,
mercati e fiere;-vigilanza e controllo sul trasporto di animali e prodotti
nonché sullo spostamento dei pascoli;-vigilanza e controllo sulla riproduzione
animale;-vigilanza ed ispezione sugli animali domestici sinantropi e
selvatici;-vigilanza sui mangimi e sugli integratori;.-vigilanza sugli
ambulatori per la cura degli animali;-vigilanza sulla somministrazione dei
farmaci per uso veterinario.-vigilanza sull'utilizzazione degli animali da
esperimento e sui prelievi d'organo;-vigilanza e controllo veterinario sugli
alimenti di origine animale;-informazione sull'attività dei servizi di
competenzaB)Attività di coordinamento:-piani di profilassi e delle altre misure
di bonifica sanitaria degli allevamenti;-attuazione dei programmi di propaganda
ed educazione sanitaria verso gli allevatori;-organizzazione e vigilanza
sull'assistenza zooiatrica;-assistenza tecnica permanente e informazione
sanitaria degli allevatori.Settori a responsabilità
amministrativa.6.Amministrazione del personale dipendente e convenzionato e
affari generali:-gestione amministrativa delle convenzioni (art. 48 legge n.
833/1978 aspetti normativo-giuridici, amministrativi ed economici);-piante
organiche;-assunzioni, cessazioni dal servizio, stato matricolare;-verifiche
orari di lavoro, permessi e congedi;-trattamento economico, previdenza,
assistenza, quiescenza;-disciplina personale dipendente e non dipendente e
convenzionato;-consulenza giuridico-amministrativa;-elenchi ed anagrafi
assistibili;-affari legali e contenzioso amministrativo;-rilevazione ed
elaborazione dati;-protocollo, archivio, documentazione.7.Amministrazione
economico-finanziaria:-bilanci, rendicontazioni;-impegni, accertamenti,
emissioni mandati e reversali;-rapporti economico-finanziari inerenti i servizi
ULSS;-analisi economica dei costi sanitari e fattori
produttivi;-contenzioso;-bilanci pluriennali e programmazione
finanziaria;.-contenzioso contabile;-rapporti economici conseguenti le
convenzioni;-sovrintendenza servizio di tesoreria;-contabilità
fiscale;-statistiche finanziarie8.Amministrazione economato e provveditorato e
gestione servizi tecnologici:-inventario;-gestione beni
inventariali;-acquisti;-servizi economali di lavanderia, cucina,
guardaroba;-parco macchine;-magazzino;-beni immobili, progetti di
ristrutturazione, ampliamenti;-manutenzione beni mobili e
immobili;-impianti9.Segreteria organi politico-amministrativi:-allestimento e
verifica del programma;-segreteria degli organi;-segretariato diritti dei
cittadini;-segretariato relazioni con il personale;-informazione sull'attività
dei settori amministrativi;-stampa e informazione.Settore a responsabilità
sociale.10.Promozione ed assistenza sociale.A)Prevenzione e
promozione:-attuazione della legislazione sociale per la tutela
materno-infantile;-attività di aggregazione sociale;-servizi per il tempo
libero;-integrazione sociale del cittadino a rischio di
emarginazione;-promozione sociale degli anziani.B)Prestazioni
socio-assistenziali:-interventi di assistenza economica;-supporti
socio-assistenziali per l'assistenza familiare;-soddisfacimento di esigenze
abitative;-interventi socio-assistenziali a favore dei minori;-affidamento
familiare;-vigilanza sui servizi assistenziali;-attività di direzione progetti
tutela handicap e minori
Tabella
n. 33
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiIndicazioni per l'articolazione in sezioni dei
settori dell'ufficio di direzione1.Prevenzione, educazione sanitaria, medicina
legale-educazione sanitaria;-prevenzione nei luoghi nell'ambiente di vita;-medicina
legale;-epidemiologia.2.Formazione del personale, ricerca e sistema
informativo-formazione del personale;-sistema informativo e
ricerca.3.Assistenza socio-sanitaria di base-azioni progettuali;-servizi
convenzionati per la medicina di base.4.Assistenza integrativa specialistica,
ospedaliera e farmaceutica-assistenza farmaceutica;-assistenza ospedaliera e
riabilitativa;-assistenza specialistica ambulatoriale extra ed
intra-ospedaliera.5.Medicina veterinaria-sanità animale, igiene degli
allevamenti e delle produzioni animali-igiene della produzione e
commercializzazione degli alimenti di origine animale.6.Amministrazione del
personale e affari generali-gestione del ruolo del personale, trattamenti
previdenziali;-consulenza giuridico-amminitrativa;-elenco e anagrafe
assistibili;-gestione amministrativa delle convenzioni.7.Amministrazione
economico-finanziaria-bilanci e rendiconti;-rapporto economico-finanziario:
analisi dei costi.8.Amministrazione economato e provveditorato e gestione
servizi tecnologici-provveditorato;-economato;-gestione servizi
tecnologici.9.Attività degli organi politico amministrativi-sezione
unica.10.Promozione ed assistenza sociale-prevenzione promozione
sociale;-prestazioni socio-assistenziali.
Tabella
n. 34
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per l'adeguamento del
settore prevenzione, educazione sanitaria e medicina legaleClassi popol.
MediciLaur. non mediciInferm.Tecn. amb. Vig. san. Altri tecniciAmm.viAmbiente
di vita50.000 ab.32393350.000-100.0004241444100.000-150.0005251855150.000
ab.73724-6Ambiente di
lavoro30.0002223-130.000-60.0002225-260.0003336-2Educazioni
sanitariaULSSResponsabile SezioneOperatoriAmministrativo3-5-12x3Il personale amministrativo
va reperito a scavalco nell'ambito delle dotazioni1-6-7-8-11x2del I
Settore.2-4-9-10x1
Note:
Le disposizioni in oggetto recepiscono quanto precedentemente stabilito
nell'allegato 8 della legge n. 11/1985 puntando tanto al consolidamento della situazione
storica che al reperimento di risorse aggiuntive.L'adeguamento ai parametri in
oggetto costituisce condizione per l'erogazione dei fondi richiesti per
l'educazione sanitaria nel Piano annuale di formazione ed educazione
permanente.
Tabella
n. 35
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per l'adeguamento degli
organici del L.E.S.P. sede di Perugia e TerniLaboratori multizonali di
epidemiologia e sanità pubblicaFigure
professionaliPerugiaTerni---Biologi86Chimici109Fisici11Geologi21Ingegneri33Medici43Operatori
professionali coord.1319Tecnici di laboratorio3016Operatori tecnici
coordinatori4-Operatori85Infermieri11Ausiliari36Amministrativi129
Tabella
n. 36
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei serviziArticolazione del laboratorio multizonale di
epidemiologia e sanità pubblica in dipartimenti, laboratori e
serviziLaboratoriArticolazioneSedi---Laboratorio medicoI Profilassi
mal.inf.parass.
II
Tossicologia, sierologia [*]
III
Epidemiologia
PG-TRLaboratorio
biologicoI Biologia e tossicologia ambientale
II
Alimenti, bevande, cosmetici
PG-TRLaboratorio
chimicoI Chimica ambientale
II
Chimica degli alimenti e bevande
III
Chimica tossicologica
PG-TRLaboratorio
ingegneristico-fisico-impiantisticoI Fisica sanitaria [**]
II
Ingegneristica-impiantistica PG-TR
[*]
Relativamente ai lavoratori esposti a rischio, il servizio è realizzato in
convenzione con l'Università di Perugia (Istituto di medicina del lavoro).
[**]
Protezione ambientale ed individuale relativamente alle sorgenti radiogene
(ionizzanti e non) in uso presso i servizi delle ULSS. Per la radioprotezione
ambientale in rete «ENEA», il servizio è realizzato in convenzione con
l'Università di Perugia (Servizio di fisica sanitaria dell'Istituto di
radiologia).
Annotazioni.
Servizi
generali:
Attività
amministrative e sistema informativo (PG-TR).
Dipartimenti
regionali:
da
costituirsi tra i presidi di Perugia e Terni in materia di acqua, aria, suolo,
alimenti e bevande, epidemiologia, lavoro, ingegneristica-fisica-impiantistica.
Tabella
n. 37
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiParametri di riferimento per la strutturazione del gruppo di lavoro del
distretto di baseProfiliParametriMedico (coordinatore) [°]AInfermiere
professionaleBAssistente socialeA[*]Operatore amministrativo [+]AAssistente
sanitarioCOstetricaA[*]Operatore della riabilitazioneCTecnico dell'ambienteC
Parametro
A = 1 operatore per distretto
Parametro
B = 1 operatore ogni 2.000 abitanti anche ai fini dell'assistenza domiciliare
Parametro
C = 1 operatore a scavalco con altri distretti
Note:
[°]
= appartenente al ruolo nominativo regionale
[+]
= qualifica non inferiore a quella dell'assistente amministrativo
[*]
Assegnati complessivamente alle ULSS in ragione di una unità per distretto, la
permanenza nel quale è stabilita in funzione del carico di lavoro.
Annotazioni.
Gli
operatori del distretto sono articolati in gruppi di lavoro formati da
personale dipendente e dal restante personale socio-sanitario che opera nel
distretto (medici e non medici convenzionati, altri operatori sociali) nonché
volontari organizzati.
Per
quanto riguarda i veterinari va sottolineato che tali operatori fanno parte
integrante del gruppo di lavoro del distretto o dei distretti in cui operano,
utilizzandone la sede ed il personale.
Nel
distretto troveranno collocazione funzioni di natura specialistica quali
pediatria, geriatria, cardiologia ecc. svolte da figure professionali
provenienti dall'area integrativa.
Tabella
n. 38
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiParametri di riferimento per la strutturazione dei servizi di assistenza
ai tossico dipendenti (S.A.T.)ProfiliParametri- medici1- infermieri
professionali2- assistenti sociali1- psicologi1- operatori
socio-sanitarisecondo convenzioni
Tale
dotazione minima, che prevede anche l'utilizzazione dei medici dei servizi,
viene aumentata di 1 medico, di 1 assistente sociale e di 2 infermieri
professionali ogni 25 utenti giornalieri.
Ai
fini dello svolgimento delle funzioni amministrative viene utilizzato
l'amministrativo del distretto.
Le
dotazioni organiche dovranno garantire la copertura del servizio almeno per 6
ore giornaliere, da estendere a 24 per i S.A.T. con «Centri accoglienza».
Le
urgenze sono assicurate dal pronto soccorso ospedalieri.
Tabella
n. 39
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiParametri di riferimento per la strutturazione del dipartimento di
salute mentale (D.S.M.) e per le strutture terapeuticheProfiliParametri-medico
psichiatra1:10.000 abitanti-psicologo1:10.000 abitanti-assistente sociale1:
25.000 abitanti-infermiere professionale ivi compresi gli attuali operatori
psichiatrici
1:
2.500
abitanti-sociologo1:60.000 abitanti-dotazione minima:2 medici1 assistente
sociale1 amministrativo-altre figure professionali operanti in esubero a quelle
non ricomprese sono da considerarsi ad esaurimento o da destinare al
riequilibrio di altri servizi.Strutture terapeuticheComunità terapeuticheCentro
crisiComunità alloggio o gruppi famigliaCentro assistenza diurna (C.A.D.) e/o
day hospital (D.H.)Dormitorio protetto o night hospitalServizio psichiatrico di
diagnosi e cura (S.P.D.C.) ospedalieroLa realizzazione delle seguenti strutture
non prevede dotazioni aggiuntive ma correttivi ai parametri già fissati per i
D.S.M.Standard ricettività
e/o
p.l. [*]MediciPsicologiInf. Prof.Ausiliari- Comunità terapeutica (r.)1022113-
C.A.D. e/o D.H. (s.r.)102393Perugia (r.)1421163- S.P.D.C.Foligno
(r.)621103Terni (r.)621103
[*]
Trattasi di strutture residenziali (r.) e semiresidenziali (s.r.) di terapia e
risocializzazione.
Per
le altre strutture andranno previste convenzioni con cooperative operanti nei
servizi sociali e la presenza medica sarà garantita dal servizio territoriale
di salute mentale e dal S.P.D.C..
Tabella
n. 40
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiElenco delle prestazioni specialistiche decentrabili presso tutte le
ULSS e livelli ambulatoriali e poliambulatoriali die rogazioneBranca
special.Tipologia delleLivello di erogazioneprestazioniAmbul. di
PoliambulatoriOspedal. Distret.Extra
ospedal.Ospedal.diurnoAnestesiologiaVisita
di accertamento pre-ospedaliero
SI
SITerapia
antalgicaSISIAssistenza per contrastografie, indagini diagnostiche complesse
piccoli interventi terapeutici
SI
SI
SICardiologiaVisita
clinicaSISISIECGSIECG con prova da sforzoSISIEsame
policardiograficoSISIChirurgiaVisita clinica, medicazioni piccoli interventi
(incisioni di ascessi e fiemmoni, asportazioni di cisti, estrazioni di corpi
estranei, ecc.), piccole manovre chirurgiche
SI
SI
SIBiopsieSISIDermatologiaVisita
clinicaSISIRicerche allergologiche per via percutanea
SI
SIAsportazione
piccole neoformazioni cutanee benigne (verruche lipomi, ecc.)
SI
SIDermatologia
correttiva
(dermoabrasioni,
crioterapia, ecc.)
SI
SIBiosieSISIFisiochinesiterapiavisite
per programma terapeutico
SI
SIMassochinesiterapiaSISISISIFisioterapia
strumentaleSISIRieducazione logopedicaSISISIProve
ergometricheSISIAereosolterapiaSISISILaboratorio analisi
[*]PrelieviSI-
analisi chimico-clinicheSISI- ematologia ed emocoagulazione
SI
SI-
microbiologia e sieroimmunologia
SI
SIMedicina
dello sportVisite di accertamento per la pratica agonistica
SI
SINeurologiaVisita
clinicaSISIECGSIElettromiografiaSIOculisticaVisita clinicaSISIFundus
oculiSISIRifrazioneSISITonometriaSISIGonioscopiaSISIPerimetriaSISIServizi
ortotticiSISIPiccoli interventi (sondaggi e irrigazioni delle vie lacrimali
medicazioni, iniezioni endoorbitali e sottocongiuntivali, asportazione di
neoformazioni benigne, calazio, pterigia, corpi estranei, medicazioni, ecc.)
SI
SIOdontoiatriaVisita
clinicaSISISITerapia
conservativaSISISISIEstrazioniSISISIProtesiSISISIOrtodonziaSISISIProtesi per
ortodonzia presso l'ambulatorio di distretto da effettuarsi anche a convenzione
per fasce sociali disagiate o a rischioOrtopedia e Visita
clinicaSISItraumatologiaPiccoli interventi (artrocentesi, tenorrafie, ecc.)
SI
SIRiduzioni
incruente di fratture e lussazioni
SI
SI
SIApplicazioni
e rimozione di bendaggi e gessi
SI
SI
SIOstetricia
e Visita clinicaSISISIginecologiaConsulenza pre-concezionale e pre-matrimoniale
SI
SI
SIContraccezione
(anche intrauterina)
SI
SI
SIMonitoraggio
della gravidanza
SI
SI
SIPrelievo
per il pap-testSISISIColposcopiaSISIMedicazioni vaginali e
cervicali
SI
SI
SIDiatermocoagulazione
della portio
SI
SIInterruzione
volontaria della gravidanza
SI
SIInsultazioni
utero-tubaricheSISIRadiologiaEsami radiografici di tutti i segmenti
dell'apparato scheletrico
SI
SIPanoramica
dentariaSISIRX di faringe e laringe, diretta e con tecniche stratigrafiche RX
torace, stratigrafia polmonare, mediastino, cuore e peduncoli vasali
SI
SIRX
dell'apparato digerente (parziale e completo) con mezzo di contrasto per os e
per clisma, con doppio mezzo e di contrasto, e a vuoto
SI
SIFistolografiaSISIRicerca
radiologica di corpi estranei
SI
SIColecistografia
per osSISIColecistocolangiografiaSISIUrografia,
pielografiaSISISIIsterosalpingografiaSISIAltre prestazioni
EsofagogastroscopiaSISISIriconducibili aGastroduodenoscopiaSISIbranche
diverseRettosigmoidoscopiaSISIAnorettoscopiaSISISIColonscopia iagnostica
e
operatoria
SI
SICistouretroscopiaSISISclerosi
varici esofageeSIEcografia endoscopicaSILaser endoscopicoSIPiccoli interventi e
biopsia in endoscopia
(vedi
prestazioni indicate nelle relative
branche)EcografiaSISIOscillografiaSISIPietismografiaSISI
Indagini
vascolari ultrasonografiche
SI
SI
[*]
L'attività di prelievo verrà disciplinata a mezzo di protocolli da emanare
entro 6 mesi dall'approvazione del Piano. Analogamente verranno indicate le
ULSS nelle quali (in base a bacini di utenza) dovranno essere funzionanti
laboratori di analisi extraospedalieri.
Annotazioni.
Branche
specialistiche che possono assumere autonomia organizzativa nei casi in cui non
si configuri una sovrapposizione di competenza ma trovi motivazione nella
casistica:
-
endocrinologia
-
gastroenterologia
-
geriatria
-
reumatologia
Tabella
n. 41
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiRapporto integrato tra servizi territoriali e
servizi dell'area integrativa (ambulatoriali ed ospedalieri)Interventi per
un'effettiva integrazione tra le attività socio-sanitarie del territorio e
quelle ospedaliere.Ambiti prioritariFunzioniSedeIntegrazioneAttività
specialistiche ambulatorialiin tutte le ULSS negli ambulatori di distretto e
poliambulatori intra ed extra ospedalieri - (come specificato nella tab. 38)con
attività di distretto ed attività ospedaliereAttività di degenzaa) per acuti in
stato emergenzaintegrata con:a rete regionale secondo tab. 45a) attività di
distrettob) per acuti non in stato b) specialistica ambulatorialeemergenza in
tutte le ULSS a mezzo presidio unico ospedaliero (tab. 44)c) per cure riabilitative
in fasec) day-hospitalacuta in tutte le ULSS a mezzopresidio unico ospedaliero
(perle riserve di p/l vedere tab. 46)Attività di day hospitalin tutte le ULSS
(tab. 40)integrata con attività distretto e attività degenzaResidenze
protetteriabilitazione per anziani non integrata con le attività di
autosufficientidistretto
Tabella
n. 42
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiOspedale di giorno
(day-hospital)Selezione
dell'accesso:- necessità di trattamenti farmacologici complessi, da effettuarsi
sotto il controllo diretto dall'equipe ospedaliera;- necessità di interventi
invasivi o protratti, non richiedenti degenza continua;- necessità di altri
trattamenti previsti alla tabella 40.
Tabella
n. 43
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiA) Modello funzionale del
dipartimentoDenominazione della struttura: Dipartimento.Composizione: insieme
di Unità organiche.Responsabilità: Primario
coordinatore.Finalità.Organizzazione dipartimentale delle Unità organiche e
delle Unità operative mirante ad ottenere la convergenza funzionale di tutte le
risorse per i trattamenti di emergenza e per specifici problemi
assistenziali.Adempimenti delle ULSS:Con procedure e budget da erogarsi
esclusivamente attraverso i dipartimenti sulla base di un programma annuale
formulato da ciascuno di essi.In ogni ULSS i dipartimenti sono organizzati
secondo un regolamento che garantisca la rappresentanza di tutte le unità
organiche e dei servizi esistenti nel territorio.Di norma il Dipartimento è
unico a livello di ULSS.Nelle ULSS di seguito elencate l'organizzazione
dipartimentale non è unica, e si articola secondo i parametri sotto
specificati.PresidioParametroULSS n. 1(Alto Tevere Umbro)AULSS n.
3(Perugino)BULSS n. 5(Valle Umbra Sud)AULSS n. 8(Spoletino)AULSS n. 12(Conca
Ternana)BAnnotazioniParametro Adistinti dipartimenti per:- medicina;-
chirurgia;- tutela materno-infantile (in collegamento con i servizi territoriali
di distretto);- psichiatria;- emergenza.Parametro BI dipartimenti sopra
indicati con l'aggiunta di quelli risultanti dalle intese stipulate con la
struttura universitaria ai sensi dell'art. 39 della legge n. 833/1978.B)
criteri per l'ordinamento dipartimentale (unità organiche ed unità operative)B1
- Unità organica.Composizione: insieme di Unità operative.Responsabilità:
Primario.Dotazione posti letto:non meno di 20 posti letto per ogni unità
organica di degenza considerando tutti i posti letto di unità organiche della
stesa disciplina, anche dislocate in sedi diverse.Unità organiche a direzione
universitaria:Si fa riferimento alla convenzione ex art. 39 della legge n.
833/1978, in armonia all'articolazione delle funzioni di cui alla tabella 47.B2
- Unità operativa.Responsabilità: primario o aiuto.Definizione e
organizzazione:Aggregazioni funzionali ricomprese nell'ambito delle competenze
dell'Unità organica e in grado di garantire la continuità assistenziale e che
non superano nel numero il 50% degli aiuti corresponsabili presenti nell'unità
organica.Rapporti con l'Università ove operante:I responsabili sono di norma in
numero paritetico e vengono individuati in base ai titoli posseduti.La singola
Unità operativa, può essere anche utilizzata in un Dipartimento di cui non fa
parte l'Unità organica di appartenenza.Attività comuni a cui sono tenuti gli
operatori dell'Unità operativa:Guardia, reperibilità, ambulatorio, ospedale di
giorno, accettazione.
Tabella
n. 44
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiParametri di attività della rete ospedaliera
regionaleValori parametrici per la determinazione dei posti-letto per malati
acuti (compresa la riserva per le funzioni riabilitative) a livello di ULSS,
per il triennio del secondo P.S.S.R.Indicatori di risorse e di utilizzoValori
tendenziali198919901991Dotazione media dei posti letto [1]6,86,56,5Durata media
della degenza [2]10g.9,5g.9 g.Tasso minimo di utilizzazione dei posti letto
[3]70%70%75%Tasso medio di ospedalizzazione [4]170165160
Non
metodologica.
[1]:
n. posti letto/popolazione x 1.000 compresi i posti letto di riabilitazione e
quelli in day-hospital e il 50% dei posti letto in strutture private
convenzionate.
[2]:
n. giornate di degenza: n. ricoveri.
[3]:
n. giornate di degenza effettiva/n. giornata di degenza teorica = posti letto x
365 giorni.
[4]:
n. ricoveri/popolazione x 1.000.
N.B.:
I valori di questa tabella sono riferiti alla intera rete regionale. Le
articolazioni territoriali per ULSS sono demandate al provvedimento di
attuazione emanato a sensi della legge 8 aprile 1988, n. 109, articolo 2, punto
2.
Tabella
n. 45
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiDeterminazione degli standards del personale
ospedalieroULSSPopolazionePosti lettoPosti letto per
1.000
abitan.1Alta Valle del Tevere70.9704205,92Alto
Chiascio57.6393135,43Perugino172.7281.5489,04Valle Umbra Nord47.2081292,75Valle
Umbra Sud92.1276667,26Trasimeno49.2802445,07Media Valle del
Tevere44.6891974,48Spoletino45.7133086,79Nursino14.098684,810Orvietano42.6512405,611Basso
Tevere Umbro51.1502575,012Conca Ternana129.9439937,6Regione 818.1965.3836,58saldo
migratorio+ 6.000Totale824.1965.3836,53Posti letto di case di cura
private122Totale824.1965.5056,68
Tabella
n. 46
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiDotazioni di posti letto per ULSS e per tipo di attività
ospedaliere123456789101112Tot.A.1.863812841692A.2.666716436135B.1.68966106432168B.2.1818B.3.3838[1]B.4.40868152097B.5.146626B.6.1010C.1.384021047577152414163597C.2.36164092C.3.1091736[2]D.1.128114360991288499122521071193061718D.2.14991184185128375556571061048D.4.7036232585204080162040180824D.5.387401054194D.7.2632619[3]E.1.12128475258691234241E.2.7235107F.6.1616F.8.19432226[4]43231317861295782441973406824025910165702
Nota:
Non vengono considerati posti-letto:
[1]
Attività dialitica ospedaliera nelle Unità di nefrologia con trapianto
[2]
Attività dialitica ospedaliera nelle Unità di nefrologia e in attività di
ospedale diurno
[3]
Attività svolte mediante poltrone di odontostomatologia
[(4]
Assistenza ai malati di mente trattenuti ad esaurimento nel ex-O.P.
Tabella
n. 47
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiRiepilogo generale dell'applicazione del decreto ministeriale 13
settembre 1988 nella Regione dell'UmbriaTipolog.LegendaN. posti-lettoN.
ModuliA1modulo tipo: 8 posti lettoTerapia intensiva autonomamente strutturata-
rianimazione468- grandi ustionati41- terapia intensiva cardiologica (UTIC)266-
terapia intensiva neonatale (UTIN)82- terapia intensiva
post-trapianto82Totale9219A2modulo tipo: 8 posti lettoTerapia subintensiva (sia
accorpata alla terapia intensiva sia integrata ad altre unità operative)Totale13625BSpecialità
ad elevata assistenzaB1Modulo tipo: 20 posti letto- cardiochirurgia101-
ematologia con trapianto201- neofrologia con trapianto ed emodialisi121-
neurochirurgia342- neonatologia728- neurotraumatologia201Sub Totale16814B2Modulo
tipo: 20 posti letto- neurotraumatologia61- neonatologia121Sub
Totale182B3Modulo tipo: 8 posti letto- attività dialitica osped. in Unità di
nefrologia con trapianto385B4Modulo tipo: 40 posti letto- malattie
infettive976B5Modulo tipo: 16 posti letto- psichiatria (SPDC)263B6Modulo tipo:
20 posti letto- Unità spinale101Totale31926CSpecialità a media
assistenzaC1Modulo tipo: 20 posti letto- cardiologia806- chirurgia
maxillo-facciale51- chirurgia pediatrica71- chirurgia plastica92- chirurgia
toracica603- chirurgia vascolare403- nefrologia413- neurologia704-
neuropsicofarmacologia61- neurofisiopatologia71- oncologia473- urologia
pediatrica162Sub Totale59744C2Modulo tipo: 20 posti letto- cardiologia201-
chirurgia toracovascolare121- neurologia433- pediatria31- oncologia141Sub
Totale927C3Modulo tipo: 8 posti letto- attività dialitica ospedaliera in
nefrologia o in attività di day-hospital367Totale68958DSpecialità di
baseD1Modulo tipo: 32 posti letto- chirurgia generale49216- medicina
generale53217- ortopedia e traumatologia30513- ostetricia e ginecologia35213-
cardiologia212- pronto soccorso164Sub Totale171865D2Modulo tipo: 32 posti
letto- chirurgia generale40718- medicina generale35915- ortopedia e
traumatologia1507- ostetricia e ginecologia1329Sub Totale104849D4Modulo tipo:
20 posti letto- allergologia101- angiologia404- broncopneumologia503-
dermosifilopatia603- diabete e m. del ricambio302- endocrinologia302-
gastroenterologia201- geriatria1619- medicina del lavoro201- oculistica1106-
odontoiatria172- otorinolaringoiatria1468- reumatologia101- urologia1207Sub
Totale82448D5Modulo tipo: 20 posti letto- dermosifilopatia71- geriatria272-
medicina del lavoro71- oculistica477- otorinolaringoiatria493- urologia572Sub
Totale19416D7Modulo tipo: 4 poltrone di odontostomat.197Totale3784178ERiabilitazioneE1Modulo
tipo: 32 posti letto- riabilitazione estensiva18512- riabilitazione
intensiva563Sub Totale24115E2Modulo tipo: 32 posti letto- riabilitazione
estensiva1075Totale34820FLungodegenzaF6Modulo tipo: 32 tipo letto- per forme
croniche stabilizzate, per anziani > 65 aa. abbisognevoli di trattamenti
protratti di conservazione161F8Modulo tipo: 32 posti letto- per assistenza ai
malati di mente trattenuti ad esaurimento nelle ex istituzioni manicomiali ai
sensi della L. n. 180/1978
226
2Totale2423
Tabella
n. 48
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiRequisiti minimi del servizio ospedaliero unico di ULSSI seguenti
requisiti minimi, devono essere presenti in ciascuna sede ospedaliera
(parametro A) o sono unici nel territorio di ciascuna ULSS (parametro
B)RequisitiParametriAccettazione sanitariaADirezione sanitaria [*]Pronto
soccorso di primo intervento, interarea con disponibilità di mezzi per il
trasporto d'urgenza, adeguati per numero e dotazioni, e collegati in rete
comprensoriale e regionale [**]
BLocali
di degenza predisposti a fornire cure di intensità corrispondente ai bisogni
assistenziali dei degenti
AAttrezzature
di diagnostica radiologica, di laboratorio, di anestesia, di trasfusione
BFarmacia
internaBPoliambulatori integrati con i servizi extra-ospedalieri, da
utilizzare
anche per le attività preventive territoriali
ASale
riunioni e di letture per il personaleABiblioteca e audiovideoteca per la
formazione continua del personaleBImpianti di disinfezione, sterilizzazione, e
distruzione del materiale infetto, anche articolati in rete regionale
BLavanderia
e guardarobaBCucina e dispensaAImpianti di trattamento dei liquami e di
abbattimento dei fumi nocivi, attrezzature di allontanamento dei rifiuti solidi
AAssistenza
religiosa secondo le disposizioni dei Concordati
stipulati
dallo Stato italiano
ASala
mortuariaASala di autopsiaB
Annotazioni
[*]
Funzioni igienistico-organizzative (ex Direzione sanitaria)
[**]
Per le ULSS 1-3-5-8-12 vedi Tab. 51
Tabella
n. 49
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiSistema ospedaliero regionale funzioni ed articolazioni del servizio
ospedaliero unico per ULSS per il triennio 1989-1991ULSS123456789101112Funzioni
di degenzaTerapia intensivaRianimazioneXXXXXXXGrandi ustionatiXTerapia intensiva
cardiologicaXXXXXTerapia intensiva neonataleXTerapia intensiva
post-trapiantoXTerapia subintensivaXXXXXSpecialità ad elevata
assistenzaCardiochirurgiaXEmatologia con trapiantoXNefrologia con trapianto e
emodialisiXNeurochirurgiaXXNeonatologiaXXXXXXXMalattie
infettiveXXXXXXPsichiatria (SPDC)XXUnità spinale [*]XSpecialità media
assistenzaCardiologiaXXXXXChirurgia maxillo-faccialeXChirurgia
pediatricaXXChirurgia plasticaXXChirurgia toracicaXXXXChirurgia
vascolareXXXNefrologia e dialisiXXXXXXXNeurologiaXXXXOncologiaXXPediatriaXXXXXXXXXXXUrologia
pediatricaXXSpecialità di baseChirurgia generale e
astanteriaXXXXXXXXXXXXMedicina generale e astanteriaXXXXXXXXXXXXOrtopedia
traumatologiaXXXXXXXOstetrica
ginecologiaXXXXXXXXXXXAltergologiaXAngiologiaXXXBroncopneumologiaXXXCardiologiaXXXDermosifilopatiaXXXDiabetologia
e mm. RicambioXXEndocrinologiaXXGastroenterologiaXGeriatriaXXXXXXXXXMedicina
del lavoroXOculisticaXXXXXXOdontostomatologiaXXOtorinoilaringoiatriaXXXXXXX
ReumatologiaXUrologiaXXXXXXXServiziAccettazione
sanitariaXXXXXXXXXXXXAnatomia e istologia
patologicaXXXXXAnestesiaXXXXXXXXXXXXAnestesia e
rianimazioneXXXXXAngiografiaXXXCentro emostasi e trombosiXConsultorio rischi
riproduttivi e diag. prec.XXXDietetica e serv.
AntidiabeticoXXXXXXElettrofisiologia. Impianto pace-makerXXEmodinamicaXXFisica
sanitariaXXImmonoematologia e trasfusioneXXXXXLab. analisi
chimico-clinicheXXXXXXXXXXXLaboratorio microbiologicoXXXXXLaboratorio
virologicoXLitotrissiaXXXMedicina legaleXXMedicina
nucleareXXXXXNeurofisiopatologiaXXXXXNeuroradiologiaXXXXXPancreas
artificialeXPrelievo e trapianto organi:- prelievo cuore e reniXX- trapianto
reneX- prelievo corneaXXXX- trapianto corneaXX- trapianto midolloX- prelievo e
trapianto insulae pancreatiche- centro reg.le tipizzazione tissutale e di
riferimento
per trapiantiXPronto soccorso
interdivisionaleXXXXXRadiodiagnosticaXXXXXXXXXXXXRadioterapiaXXRisonanza
magnetica nucleareXTomografia
computerizzataXXXXXXTossicologiaXXUrodinamicaXXXXXEndoscopia digestiva e
diagnosticaXXXXXXXXXXXfunz. Dig.OculisticaXXXXXXX
[*]
Integrate funzionalmente con modalità di tipo dipartimentale con l'Unità
organica di riabilitazione intensiva della U.L.S.S. n. 5.
Tabella
n. 50
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiAdeguamento rete servizi per la riabilitazione1)ServiziPoliambulatori e
ambulatori di distretto in tutte le U.L.S.S. della Regione.2)Dotazione posti
letto in fase acuta.1 - Posti letto per la riabilitazione in fase acuta, non
superiore al 5% del totale nell'ambito di ogni Dipartimento ospedaliero;2 - Le
U.L.S.S. N. 3-5-12 gestiscono unità organiche per la riabilitazione intensiva
rispettivamente con 30-25-15 posti letto.3)Riabilitazione adattativa.La
riabilitazione adattativa viene demandata a strutture sanitarie protette d
costituire in ogni U.L.S.S.
N.B.:
Nell'U.LS.S. n. 1 si prevede la realizzazione di una struttura di ricerca con
dotazione di 100 posti letto.
Tabella
n. 51
(Tabella
vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario
regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei
presidiOrganizzazione dei servizi di emergenza1)Istituzione a Foligno (ULSS n.
5) del Centro regionale per l'emergenza sanitaria.2)Realizzazione del Servizio
regionale di chiamata per le urgenze mediante numero telefonico «unico» in
franchigia (programma regionale).3)Ambulanze specializzate per gli interventi
di urgenza abbinate ai dipartimenti di emergenza.4)Costituzione dei
dipartimenti di emergenza-urgenza nelle ULSS n. 1-3-5-8-12; nelle ULSS n. 2 e
10 costituzione di unità organiche di pronto soccorso.5)Organizzazione dei
servizi di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano in ottemperanza
agli indirizzi contenuti nel «piano sangue regionale».
Tabella
n. 52
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiProgramma regionale per l'uso corretto dei
farmaci1.Programma per il controllo dei consumi farmaceutici mediante
trattamento informatico delle fustelle autoadesive da realizzare entro il
triennio.2.Impegno delle farmacie aperte al pubblico, nelle quali si procederà
ad una prima decodificazione delle fustelle.3.Definizione degli atti formali da
parte delle ULSS, entro il 1990, per attuare il programma di cui ai punti
precedenti, con particolare riguardo anche alla fornitura dei ricettari a
lettura automatica.4.Istituzione nell'ambito delle attività dell'OERU di un
servizio regionale di farmacovigilanza degli effetti indesiderati dell'uso dei
farmaci, gestito presso la Cattedra di terapia medica della Facoltà di medicina
dell'università di Perugia.5.Attivazione da parte delle ULSS ai fini della
realizzazione del programma di cui al punto 4 dei flussi di informazione.
Informazione sul verificarsi di eventi per i quali è opportuno l'intervento del
servizio di farmacovigilanza, coinvolgendo operatori sanitari del servizio
pubblico, medici convenzionati e farmacisti.6.Coordinamento della sperimentazione
clinica controllata dei farmaci, ferma restando la necessità di istituire
presso tutte le ULSS le commissioni etiche previste dalla legislazione
regionale dell'Umbria.7.Iniziative delle ULSS per garantire l'uso controllato
dei farmaci veterinari; particolare attenzione verrà dedicata alla importazione
clandestina di prodotti ad uso veterinario (ormoni, farmaci, integratori).
Tabella
n. 53
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiObiettivi triennali del piano regionale
sangue1.Coordinamento a livello regionale dell'apposita consulta
tecnico-scientifica di tutte le iniziative per la realizzazione del Piano
regionale sangue, estensione del coordinamento a tutte le attività per la raccolta,
il frazionamento, la conservazione e la distribuzione del sangue
umano.2.Articolazione del piano regionale sangue nei servizi
immuno-trasfusionali gestiti dalle ULSS n. 1, 3, 5, 8 e 12, e nei centri di
raccolta fissi attivati in ciascuna ULSS.3.Riduzione dell'incidenza dell'uso di
sangue intero, utilizzando tutte le tecniche idonee e garantendo la
disponibilità di emoderivati a media e lunga conservazione. Attivazione a
livello regionale di intese con i centri di produzione di tali presidi terapeutici.4.Attivazione
di forme di raccordo e anche di collaborazione con le varie organizzazioni dei
donatori nell'ambito del piano regionale sangue; adozione di un protocollo
regionale di controllo sanitario per tutelare la salute dei
donatori.5.Assunzione di iniziative necessarie alla predisposizione
dell'anagrafe regionale dei donatori e di un riferimento telefonico regionale
centralizzato per le esigenze correlate ad eventi calamitosi.6.Subordinazione
di ulteriori decentramenti alla disponibilità numerica di donatori.
Tabella
n. 54
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la
razionalizzazione dei presidiImpegni triennali per il potenziamento delle
attività di trapianto d'organo1.Tutte le iniziative per il potenziamento delle
attività di trapianto d'organo sono coordinate a livello regionale da
un'apposita consulta, che ha anche compiti di coordinamento delle attività di
assistenza dialitica ai nefropatici.2.I servizi autorizzati ai trapianti, i
servizi di rianimazione e quelli di nefrologica presenti sul territorio
regionale sono collegati in via telematica tra loro e con un punto di
riferimento regionale, istituito presso il Centro regionale di tipizzazione
tessutale.3.Il Centro di riferimento regionale gestisce le liste di attesa per
l'accesso ai servizi di trapianto, e garantisce i raccordi con le strutture
interregionali operanti nel resto del Paese.4.L'assistenza clinica ai pazienti
trapiantati è assicurata:-per il trapianto renale, dal servizio di nefrologia
dell'ospedale dove è stato effettuato il trapianto, in collaborazione con
l'equipe che ha condotto l'intervento chirurgico;-per il trapianto della
cornea, dalle strutture oculistiche di Perugia e di Foligno, uniche autorizzate
al trapianto;-per il trapianto del midollo, dalla struttura ematologica
dell'ospedale di Perugia;-per il trapianto di insule pancreatiche, dalla
struttura di patologia medica operante nello stesso ospedale.5.Avvio di
programmi sperimentali per l'uso di equipe itineranti onde consentire, in casi
eccezionali, l'effettuazione dei prelievi in forma decentrata.
Tabella
n. 55
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Riepilogo delle funzioni multizonali
(ospedaliere ed extra-ospedaliere) previste per il S.S.R. e delle
corrispondenti localizzazioni [*]FunzioniSediOsp.Extra
osp.CardiochirurgiaPerugiaSICentro regionale emergenza
sanitariaFolignoSIConsultorio sui rischi riproduttivi (consulenza genetica)
Perugia
SIEmodinamica
e angiocardiografiaPerugia-TerniSIFisica sanitariaPerugiaSIImpianto di
pace-makerPerugia-TerniSILitotrissiaPG-Foligno-
TRSIMedicina
sportivaPerugiaSIMedicina
nuclearePerugia-TerniSINeurochirugia-neurotraumatologiaPerugia-TerniSINeurodiologiaPerugia-TerniSIOncologia
medicaPerugia-TerniSIPresidio multizonale di prevenzionePerugia-TerniSIRadioterapiaPerugia-TerniSIRiabilitazione
intensivaPG-Foligno-
TRSIRisonanza
magnetica nuclearePerugiaSIPrelievo di cuore e renePerugia-TerniSITrapianto di
renePerugiaSIPrelievo di corneaSpoleto-PG-Foligno-TRSITrapianto di
corneaPerugia-FolignoSIPrelievo e trapianto di insule
pancreatichePerugiaSITrapianto midolloPerugiaSICentro regionale tipizzazione
tissutale e di riferimento per i trapianti
Perugia
SI
[*]
Annotazione.
Le
scadenze per la realizzazione delle strutture elencate, che non siano già
istituite, sono determinate nel contesto del piano regionale di utilizzazione
del fondo per il programma straordinario di investimenti di cui alla legge n.
67/1988.
Tabella
n. 56
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri di riparto tra le ULSS del Fondo
sanitario regionale per spese correntiVoci di spesaCriterio di ripartoServizi
multizonalispesa realeServizi e presidi sanitari a gestione direttaspesa
realeConvenzioni con l'Universitàspesa realeConvenzioni case di cura private
per assistenza ospedalieraspesa realeAssistenza medico-generica pediatrica e
guardia medicapopolazione residenteMedicina legalepopolazione
residenteAssistenza farmaceuticapopolazione residenteAssistenza
integrativapopolazione residenteAssistenza direttapopolazione residente
Il
riparto tiene conto delle quote di entrate proprie delle ULSS da destinare al
finanziamento delle spese correnti.
Nella
rilevazione degli elementi finanziari, finalizzata al riparto, si tiene conto
anche dei dati compresi nei bilanci finanziari delle azioni programmate e dei
progetti obiettivo per i quali l'assegnazione dovrà essere evidenziata.
Tabella
n. 57
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri di riparto fra le ULSS del F.S.R.
per spese in conto capitale1.Determinazione di tre quote, ciascuna corrispondente
a un terzo del totale.2.La prima quota è ripartita tra tutte le ULSS in
rapporto alla popolazione residente (sulla base delle ultime risultanze
anagrafiche utilizzabili).3.La seconda quota è distribuita alle ULSS in
rapporto alla spesa corrente reale da ciascuna sostenuta per la gestione
diretta dei presidi e servizi sanitari.4.La terza quota è assegnata in rapporto
al numero dei posti-letto ospedalieri calcolati in base ai parametri della
legge n. 109/1988.
Tabella
n. 58
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Piano finanziario triennale delle
assegnazioni in conto capitale per manutenzione straordinaria, acquisto
attrezzature e adeguamento alle norme di sicurezzaULSS198819891990Totale
triennio 1988-9011.588.502.0001.725.352.0001.882.202.0005.176.056.00021.274.349.0001.401.784.0001.529.219.0004.205.352.00035.228.767.0005.751.644.0006.274.520.00017.254.931.0004798.576.000878.434.000958.291.0002.636.301.00052.329.889.0002.562.888.0002.795.867.0007.688.644.00061.143.565.0001.257.921.0001.372.278.0003.773.764.0007874.557.000962.013.0001.049.468.0002.886.038.00081.073.323.0001.180.665.0001.287.988.0003.541.976.0009283.390.000311.729.000340.068.000935.187.00010907.057.000997.763.0001.088.468.0002.993.288.000111.003.909.0001.104.300.0001.204.691.0003.312.900.000123.514.116.0003.865.507.0004.216.940.00011.596.653.00020.000.000.00022.000.000.00024.000.000.00066.000.000.000Quota
riservata alla Giunta regionale per interventi di livello regionaleAnno 1988L.
4.453.000.000Anno
1989L. 4.042.000.000Anno 1990L. 3.995.000.000
N.B.:
Per l'anno 1989 il CIPE ha assegnato alla Regione Umbria una quota di L. 27.899
milioni, superiore di L. 1.857 milioni a quanto previsto nella presente
tabella.
Sulla
scorta degli elementi forniti dal Servizio centrale per la programmazione
sanitaria è prevedibile che tale maggiore assegnazione sarà riassorbita nel
1990.
Tabella
n. 59
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri per il riparto del Fondo sociale
regionale1)Il 92% dello stanziamento, decurtato della quota di cui al punto 3),
è ripartito tra tutte le associazioni dei comuni in rapporto alla popolazione
residente nel penultimo anno antecedente a quello del riparto.2)Il residuale 8%
è riservato per l'assegnazione alle associazioni dei comuni di eventuali
contributi finalizzati ed interventi imprevisti e di riequilibrio. Tali
interventi terranno anche conto dei particolari servizi resi dalle stesse agli
immigrati extracomunitari e delle prestazioni economiche in favore dei
medesimi, correlate anche a carenze del diritto alle prestazioni del Servizio
sanitario nazionale. La quota di tale riserva non utilizzata entro il 31
ottobre, viene ripartita tra tutte le associazioni con i parametri previsti al
punto 1).3)All'associazione dei comuni della Valle Umbra Sud: una quota stabilita
dalla Giunta regionale per il funzionamento della Cassa di riposo ex ONPI sulla
base delle relative spese.
Tabella
n. 60
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri per il finanziamento del piano
straordinario per gli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle attrezzature
tecnologiche del S.S.R. (art. 20 L. 11 marzo 1988, n. 67)Disponibilità
finanziarie complessiveA)Fondi del piano pluriennale di investimenti (art. 20
L. 11 marzo 1988, n. 67)Previsione di assegnazione per il programma decennale:L.
420.000 milioniAssegnazione per il primo triennio:L. 129.704 milioni
(deliberazione CIPE 13 ottobre 1989)Assegnazione per il piano anti-AIDS: L.
25.000 milioni (come da apposito provvedimento statale)B)Utilizzazione del
Fondo sanitario regionale (40% degli stanziamenti della parte in conto
capitale).Previsione di assegnazione:L. 73.600 milioni, risultante dalla
proiezione per il periodo 1991-1999 dell'impegno annuo di L. 9.200 milioni,
corrispondente al 40% della quota iscritta nel bilancio 1990.C)Risorse
aggiuntive messe a disposizione dai comuni e dagli altri soggetti interessati
alla realizzazione del Piano, sotto forma di concorso al finanziamento.Quadro
complessivo degli interventi sulle strutture edilizie e assegnazioni ex
articolo 20 della legge n.
67/1988.a)Completamenti
di opere ospedaliere in corso e costruzione di nuovi ospedali:Destinazione
degli interventi:Città di CastelloOrvietoPerugiaFolignoConca Ternana
Amerino-NarneseAssegnazione prevista: L. 245.000 milionib)Riconversioni di
strutture non più adibite a presidi ospedalieri:Destinazione degli
interventi:CasciaNocera UmbraPassignanoAssegnazione prevista: L. 3.500
milioni.c)Ristrutturazioni di presidi ospedalieri esistenti:Destinazione degli
interventi:GubbioSpoletoTerniTrevi (completamento)Assegnazione prevista: L.
36.500 milioni.d)Residenza sanitarie assistenziali:Destinazione degli
interventi:in conformità con la proiezione della popolazione in età superiore a
65 anni.Assegnazione prevista: L. 60.000 milioni.e)Strutture ed attrezzature
per la prevenzione collettiva:Destinazione degli interventi:Laboratorio
multizonale di epidemiologia e sanità pubblica, sedi di Perugia e di
TerniAssegnazione prevista: L. 15.000 milioni.f)Strutture per l'assistenza
sanitaria di base:Assegnazione prevista: L. 7.500 milioniDestinazione degli
interventi:sedi distrettuali e poliambulatoriali secondo le priorità dei piani
triennali.g )Adeguamento degli impianti alle norme di sicurezza:Destinazione
degli interventi:tutti i presidi della rete ospedaliera.Assegnazione prevista:
25.000 milioni.h)Adeguamento della rete ospedaliera per l'assistenza ai malati
di AIDS:Destinazione degli interventi:come da apposito piano
specialeAssegnazione prevista L. 25.000 milioni.
Tabella
n. 61
Piano
socio-sanitario regionale 1989-1991Parametri di riferimento per la sezione
formazione del personaleResponsabile di sezione- a pieno impegno posizione
funzionale rispondente alla responsabilità di sezione - in possesso di
specifiche competenzeResponsabile di corso- a pieno impegno - posizione
funzionale rispondente alla tipologia dei corsiDocente monitore- a pieno
impegno - in proporzione di uno ogni 10 allieviReferente per l'aggiornamento
obbligatorio
dei medici- anche a parziale impegno profilo professionale:
medicoReferente
per la formazione- a pieno impegno - profilo appartenente al ruolo
sanitarioAmministrativi- a pieno impegno - assistente amministrativo o
coadiutore amministrativo.