L.R. 27 marzo 1990, n. 9 (1).

Piano socio sanitario regionale per il triennio 1989-91.

 

 

(1) Pubblicata nel B.U. Umbria 4 aprile 1990, n. 14, S.O..

 

 

TITOLO I

Norme generali

 

Art. 1

Oggetto.

 

1. Il Piano socio sanitario regionale per il triennio 1989-1991 è costituito da:

- legge di approvazione del piano;

- allegati.

2. La legge di approvazione di Piano:

a) fissa gli obiettivi del Piano per il triennio 1989-1991;

b) fissa i criteri per l'utilizzazione delle risorse finanziarie destinate alle attività sanitarie e socio assistenziali;

c) adegua la legislazione regionale alle disposizioni del Piano.

3. L'allegato A: stabilisce i parametri per gli interventi e per l'uso degli strumenti connessi con l'attuazione del Piano.

4. L'allegato B: definisce gli indirizzi programmatici sui quali la Regione, gli organismi che gestiscono le Unità locali per i servizi socio-sanitari, i comuni e gli altri soggetti operanti nel territorio regionale nelle materie di cui alla presente legge basano la propria attività amministrativa.

 

 

Art. 2

Priorità.

 

1. I seguenti obiettivi costituiscono priorità del Piano:

a) umanizzazione del servizio, partecipazione dei cittadini ed educazione sanitaria;

b) semplificazione delle procedure di accesso ai servizi socio-sanitari;

c) integrazione dei servizi sanitari con quelli socio-assistenziali e riequilibrio delle risorse del fondo sociale regionale;

d) promozione delle conoscenze sullo stato di salute dei cittadini e dei servizi socio-sanitari, potenziamento dell'Osservatorio epidemiologico regionale del sistema informativo socio-sanitario;

e) tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro;

f) tutela della salute della donna e materno-infantile e attuazione della legislazione sociale;

g) tutela della salute degli anziani e difesa dalla patologia cronica;

h) tutela delle fasce di popolazione a rischio di emarginazione;

i) riequilibrio delle risorse del fondo sanitario regionale;

l) razionalizzazione della gestione finanziaria e contabile delle ULSS e azioni di controllo sui consumi in campo farmaceutico e diagnostico;

m) potenziamento delle strutture socio-sanitarie pubbliche, loro qualificazione in termini di efficienza e di efficacia e realizzazione delle priorità del programma pluriennale di investimenti previsto dalla legge 11 marzo 1988, n. 67.

 

 

TITOLO II

Obiettivi del piano socio-sanitario regionale

 

Capo primo - I progetti

 

Art. 3

Integrazioni sanitarie e socio-assistenziali.

 

1. Le azioni progettuali del Piano sono basate sull'integrazione delle risorse afferenti ai servizi socio-sanitari, assistenziali e socio-promozionali delle ULSS, dei comuni, delle Province nonché degli altri soggetti pubblici e privati che concorrono all'attuazione del Piano.

 

 

Art. 4

Azioni progettuali - definizione.

 

Gli obiettivi del Piano sono perseguiti mediante la realizzazione di azioni progettuali, previste nelle tabelle riportate nell'allegato A della presente legge così denominate:

a) azioni programmate;

b) progetti-obiettivo;

c) progetti per il sociale.

2. Per le denominazioni di cui alle lettere a) e b) si fa riferimento alla legge 23 ottobre 1985, n. 595.

 

 

Art. 5

Azioni programmate, progetti-obiettivo, progetti per il sociale.

 

1. Le azioni progettuali di cui all'art. 4 sono raggruppate nelle seguenti aree:

1) Area progettuale «Prevenzione» articolata nelle seguenti azioni programmate previste nelle Tabelle 3-4-5-6:

a) Tutela sanitaria degli ambienti di vita;

b) Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro;

c) Profilassi delle malattie infettive e lotta contro l'AIDS;

d) Sanità pubblica veterinaria;

2) Area progettuale «Donna infanzia» articolata nei seguenti progetti obiettivo previsti nelle Tabelle 7-8:

a) Tutela della salute materno-infantile e della donna;

b) Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite;

e nei progetti per il sociale previsti nella Tabella 19:

a) Minori a rischio;

b) Affido familiare;

3) Area progettuale «Cronicità» articolata nel seguente progetto obiettivo previsto alla Tabella 9:

a) Tutela della salute degli anziani,

e nelle seguenti azioni programmate previste nelle Tabelle 10-11-12:

a) Lotta contro le cardiopatie;

b) Lotta contro le cerebrovasculopatie;

c) Lotta contro il diabete;

4) Area progettuale «Fasce a rischio di emarginazione» articolata nei seguenti progetti obiettivo previsti alle Tabelle 13-14-15:

a) Tutela della salute mentale e assistenza psichiatrica;

b) Prevenzione e trattamento dell'epilessia;

c) Prevenzione degli stati di tossicodipendenza, assistenza e reinserimento dei tossicodipendenti;

5) Area progettuale «Assistenze protratte», articolata nel seguente progetto obiettivo:

a) Trattamenti riabilitativi degli handicap, previsto alla Tabella 16,

e nel progetto per il sociale previsto alla Tabella 20:

a) Tutela dei portatori di handicap, nonché nelle azioni programmate previste alle Tabelle 17-18;

b) Lotta contro le nefropatie e tutela dei nefropatici cronici;

c) Lotta alle malattie neoplastiche.

 

 

Art. 6

Contenuti, obiettivi prioritari e vincoli dei progetti.

 

1. I programmi comprensoriali di attuazione del Piano di cui al Capo II del Titolo I della legge regionale 21 marzo 1985, n. 11, fissano i termini di attuazione delle azioni progettuali di cui agli articoli 4 e 5 per le esigenze specifiche del territorio di competenza e sulla base delle linee di indirizzo contenute ai capitoli 22, 23, 25 e 26 dell'allegato B, nonché in conformità con le priorità e i vincoli contenuti nelle tabelle dell'allegato A.

 

 

Art. 7

Coordinamento.

 

1. La Giunta regionale coordina le azioni progettuali mediante le strutture dell'area operativa per i servizi sanitari e socio-assistenziali.

2. La Giunta regionale può prevedere che la struttura di cui al primo comma si avvalga di appositi gruppi tecnici formati, oltre che da operatori delle ULSS, anche da docenti e ricercatori universitari, nel rispetto della normativa regionale vigente.

 

 

Art. 8

Attuazione.

 

1. Le ULSS realizzano le azioni progettuali del Piano mediante il coinvolgimento e l'integrazione delle strutture distrettuali e dipartimentali.

2. Ai fini del coordinamento regionale, l'attuazione delle azioni progettuali è affidata alla responsabilità dell'Ufficio di direzione e per esso al coordinatore sanitario, il quale individua i referenti per le singole azioni progettuali.

 

 

Art. 9

Vincoli e verifiche.

 

1. I contenuti delle Tabelle 31, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 45, 46, 47, 48, 49, 50 e 51 dell'allegato A, costituiscono vincoli per l'attività amministrativa delle ULSS e gli atti adottati in loro violazione sono nulli.

2. Il mancato adeguamento ai vincoli contenuti nelle tabelle dell'allegato A comporta la non assegnazione del Fondo sanitario regionale per le quote relative agli stanziamenti finalizzati o comunque vincolati.

3. Le ULSS, che abbiano adeguato la loro attività amministrativa alle prescrizioni vincolanti dell'allegato A, accedono in via prioritaria al fondo di riserva di cui al quarto comma dell'art. 26.

4. Allo scopo di verificare lo stato di avanzamento del Piano, la Giunta si avvale della Consulta di cui all'articolo 13 della L.R. 19 dicembre 1979, n. 65, che a tal fine è convocata di norma due volte all'anno con la partecipazione di un rappresentante di ciascuna delle confederazioni sindacali dei lavoratori

maggiormente rappresentative a livello regionale, nominati con le stesse modalità degli altri membri.

 

 

Capo secondo - Condizioni di uniformità

 

Art. 10

Azioni trasversali.

 

1. L'uniformità di indirizzi e di metodologie operative delle azioni progettuali del Piano è perseguita mediante linee-guida, denominate «azioni trasversali».

2. Il Piano individua le seguenti azioni trasversali i cui obiettivi prioritari sono contenuti nelle tabelle dell'allegato A, dal numero 21 al numero 30:

a) «Sanità amica»;

b) «Partecipazione ed umanizzazione del servizio socio-sanitario»;

c) «Formazione di base degli operatori socio-sanitari»;

d) «Qualificazione, aggiornamento e formazione continua degli operatori in servizio»;

e) «Educazione sanitaria»;

f) «Sistema informativo socio-sanitario»;

g) «Osservazione epidemiologica»;

h) «Ricerca finalizzata alla programmazione sanitaria e rapporti con l'Università»;

i) «Razionalizzazione della gestione finanziaria e contabile delle ULSS»;

l) «Valutazione».

 

 

Art. 11

Obiettivi di riordino dei servizi.

 

1. Per garantire migliori livelli di tutela sanitaria e per l'attuazione delle azioni progettuali, di cui al Capo I, le ULSS riordinano i presidi e i servizi sulla base dei parametri e standard contenuti nell'allegato A, nonché delle indicazioni programmatiche contenute nell'allegato B.

 

 

Art. 12

Strutture dell'area centrale dell'ULSS.

 

1. Il riordino delle strutture dell'area centrale dell'ULSS è disposto, nel rispetto delle tabelle 31, 32, 33 dell'allegato A e dei paragrafi 22.16 e 26.01 dell'allegato B.

2. Nelle more della rideterminazione degli ambiti territoriali delle ULSS ai sensi del successivo art. 44, le ULSS che non abbiano in servizio dirigenti di livello apicale in numero corrispondente ai settori sopra individuati non possono indire concorsi per posti di apicale salvo i casi per cessazione dal servizio, e procedono ad accorpare i settori secondo le seguenti modalità:

a) per quanto concerne la responsabilità sanitaria, il settore «Assistenza socio-sanitaria di base» è accorpata con i settori «Formazione del personale, ricerca, sistema informativo» e «Prevenzione-educazione sanitaria, medicina legale»;

b) nei settori a responsabilità amministrativa si procede all'accorpamento del settore «Amministrazione del personale - affari generali» con il settore «Segreteria degli organi politico-amministrativi» e del settore «Amministrazione economico-finanziaria» con il settore «Amministrazione economato-provveditorato e gestione servizi tecnologici».

3. La responsabilità del settore «Promozione ed assistenza sociale» è assegnata al dipendente del ruolo comunale in possesso della qualifica più elevata tra quelli assegnati alla ULSS, purché appartenenti almeno ad una delle qualifiche direttive, al quale compete, a carico del bilancio sociale una indennità pari a quella prevista per i responsabili dei settori sanitari ed amministrativi. A parità di livello, la responsabilità viene affidata al dipendente del ruolo comunale in possesso di profilo sociale.

4. In ciascuna ULSS è istituito, presso l'Ufficio di direzione, il servizio infermieristico, con le competenze richiamate all'art. 4 del decreto 13 settembre 1988, del Ministro per la sanità, attuativo della legge 8 aprile 1988, n. 109.

5. Alla direzione del servizio infermieristico sono preposti operatori professionali dirigenti, che hanno in particolare la responsabilità della programmazione, organizzazione, coordinamento e controllo dei servizi infermieristici, della promozione delle tecniche dell'assistenza infermieristica, del controllo della qualità dei servizi infermieristici da realizzare all'interno dei gruppi di lavoro di presidio e della promozione e del coordinamento della formazione permanente del personale infermieristico in attuazione del piano formativo dell'ULSS e in collaborazione con l'apposito settore dell'Ufficio di direzione.

6. Nell'ambito delle attività di cui al quarto comma gli operatori professionali dirigenti agiscono secondo le indicazioni dei responsabili dei servizi e presidi, verificando l'espletamento delle attività del personale infermieristico e predisponendo a tal fine anche i turni di lavoro.

7. Gli operatori professionali dirigenti hanno la responsabilità dei propri compiti limitatamente alle prestazioni ed alle funzioni che per la normativa vigente sono tenuti ad attuare nonché per le direttive e le istruzioni impartite e per i risultati conseguiti.

 

 

Art. 13

Servizi di prevenzione e laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica.

 

1. Il riordino dei servizi di base e multizonali di prevenzione, è disposto nel rispetto delle tabelle 34-35 e 36 dell'allegato A nonché del capitolo 26.04 dell'allegato B.

2. L'articolazione del Laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica è disposta nel rispetto della tabella 36 dell'allegato A e dell'art. 11 della legge regionale 30 agosto 1982, n. 45, modificata ai sensi dell'art. 42.

 

 

Art. 14

Distretti socio-sanitari di base.

 

1. Il riordino dei distretti di base è disposto nel rispetto della tabella 37 dell'Allegato A e del paragrafo 26.01 dell'Allegato B.

 

 

Art. 15

Servizi ambulatoriali e poliambulatoriali.

 

1. Il riordino dei servizi ambulatoriali e poliambulatoriali è disposto nel rispetto delle tabelle 40 e 41 dell'Allegato A e del paragrafo 22.05 e 26.04 dell'Allegato B.

 

 

Art. 16

Day-hospital.

 

1. L'organizzazione e il riordino dei day-hospital sono disposti in base alla tabella 42 dell'Allegato A.

2. Le attività di day-hospital sono svolte in tutti i presidi ospedalieri delle ULSS su base dipartimentale per le aree funzionali di medicina e chirurgia.

3. Le prestazioni sono erogate dall'équipe ospedaliera con il coinvolgimento dei medici di base.

4. Le prestazioni di day-hospital sono considerate a tutti gli effetti prestazioni ospedaliere; esse sono registrate su apposita cartella clinica, da archiviare insieme alla scheda nosologica di ricovero ospedaliero.

5. Le ammissioni in day-hospital e le dotazioni dei posti-letto impegnati dalle strutture ospedaliere per tali attività vengono conteggiate ai fini dell'applicazione dei parametri di cui alla legge 8 aprile 1988, n. 109.

 

 

Art. 17

Ospedali.

 

1. Il riordino degli ospedali nei dipartimenti, unità organiche ed unità operative, e le altre misure di riordino concernenti i servizi di diagnosi e cura e generali, nonché la determinazione degli organici del personale sono disposti nel rispetto delle tabelle 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49 dell'allegato A e paragrafi 22.05 e 26.02 dell'Allegato B nonché nel rispetto degli articoli 32, 33, 34 e 35 della legge regionale 21 marzo 1985, n. 11.

2. Le determinazioni concernenti le ristrutturazioni, gli sviluppi e le integrazioni della rete ospedaliera sono adottate con il piano per l'attuazione del programma pluriennale di investimenti di cui all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, previsto dall'art. 29.

 

 

Art. 18

Strutture per la riabilitazione e residenze protette.

 

1. Il riordino dei presidi e servizi per la riabilitazione è disposto in base alla tabella 50 dell'allegato A e al paragrafo 22.06 dell'allegato B.

2. I posti letto per le funzioni di riabilitazione sono determinati nella tabella 46 dell'allegato A, distintamente per:

a) posti-letto da conteggiare all'interno dei reparti per acuti;

b) posti-letto in strutture specializzate.

3. Le prestazioni socio-sanitarie presso le residenze sanitarie assistenziali sono considerate a tutti gli effetti prestazioni del Servizio sanitario regionale.

4. Le ammissioni in residenza sanitaria assistenziale non vengono conteggiate ai fini dell'applicazione dei parametri di cui alla legge 8 aprile 1988, n. 109.

 

 

Art. 19

Servizi di emergenza sanitaria.

 

1. Il riordino dei servizi di emergenza sanitaria è disposto in base alla tabella 51 dell'allegato A e al paragrafo 26.03 dell'allegato B.

 

 

Art. 20

Assistenza non professionale ai ricoverati.

 

1. Le ULSS disciplinano con proprio regolamento le modalità di assistenza non professionale ai ricoverati, prevedendo intese con le Associazioni di volontariato iscritte all'Albo regionale di cui all'art. 3 della legge regionale 23 gennaio 1987, n. 9, anche ai fini dell'utilizzazione degli obiettori di coscienza, o con cooperative di servizi. Le ULSS erogano altresì contributi a favore dei ricoverati le cui condizioni economiche non permettono di far fronte per intero agli oneri derivanti dalla utilizzazione delle Cooperative di servizi.

 

 

Art. 21

Farmaci.

 

1. Il riordino dell'assistenza farmaceutica ed il corretto uso dei farmaci è disposto in base alla tabella 52 dell'allegato A e al paragrafo 26.07 dell'allegato B.

 

 

Art. 22

Servizi emotrasfusionali.

 

1. Il riordino dei servizi emotrasfusionali è disposto in base alla tabella 53 dell'allegato A e al paragrafo 26.05 dell'allegato B.

 

 

Art. 23

Trapianti di organi.

 

1. Il riordino dei servizi per i trapianti degli organi è disposto in base alla tabella 54 dell'allegato A e al paragrafo 26.06 dell'allegato B.

 

 

Art. 24

Funzioni multizonali.

 

1. L'individuazione delle funzioni multizonali ospedaliere ed extraospedaliere e della loro localizzazione, è disposta in base alla tabella 55 dell'allegato A, nonché della legge regionale 30 agosto 1982, n. 45.

 

 

Art. 25

Rapporti con l'Università.

 

1. L'apporto delle strutture universitarie alle finalità e agli obiettivi del Servizio sanitario regionale nel quadro degli obiettivi assistenziali, didattici e di ricerca del Piano e le altre interazioni tra la Regione e gli Istituti e i dipartimenti dell'Università degli studi di Perugia impegnati nelle tematiche della salute, sono disciplinati nella convenzione stipulata ai sensi dell'articolo 39 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.

 

 

TITOLO III

Risorse

 

Art. 26

Ripartizione del Fondo sanitario regionale per spese correnti.

 

1. Il Fondo sanitario regionale per spese correnti è destinato al finanziamento:

a) delle spese di funzionamento delle ULSS, ivi comprese quelle per il reintegro di strumentazioni e piccole attrezzature fuori uso;

b) delle spese per l'attuazione delle azioni programmate e dei progetti-obiettivo;

c) delle spese a destinazione vincolata;

d) delle spese a gestione regionale;

e) degli interventi finanziari di riequilibrio e imprevisti da effettuarsi con il fondo di riserva di cui all'articolo 51 della legge 23 dicembre 1978, n. 833.

2. Il riparto del Fondo sanitario regionale per le spese correnti delle ULSS è effettuato dalla Giunta regionale secondo i criteri individuati nella tabella 56 dell'allegato A, previo parere della commissione consiliare competente del Consiglio regionale e nei termini previsti dalle specifiche disposizioni nazionali e regionali.

3. Nell'ambito del riparto di cui al secondo comma, la Giunta regionale attribuisce alle ULSS i fondi per la realizzazione delle azioni programmate e dei progetti obiettivo in base ai programmi specifici di attività e finanziari presentati alla Regione entro il 15 settembre dell'anno precedente a quello cui si riferisce il riparto, fatti salvi gli eventuali finanziamenti con i fondi soggetti a specifici vincoli nazionali di destinazione.

4. La Giunta regionale attribuisce il fondo di riserva accantonato per interventi di riequilibrio e per imprevisti, tenendo anche conto delle eventuali maggiori esigenze verificate in ordine alla effettiva realizzazione delle azioni programmate e dei progetti obiettivo.

 

 

Art. 27

Procedure particolari per il finanziamento delle spese per il personale finalizzate al

riequilibrio delle piante organiche.

 

1. Al riparto delle quote per il finanziamento del personale si provvede:

a) in sede di ripartizione del Fondo sanitario regionale, mediante computo del costo del personale sostenuto precedentemente, aumentato della percentuale di incremento riconosciuta nel riparto del Fondo sanitario nazionale;

b) in sede di assegnazione dell'ultima quota trimestrale del Fondo mediante integrazione nella misura corrispondente al costo reale delle nuove unità organiche effettivamente in servizio nell'anno di competenza.

2. Per i fini di cui alla lettera b) del comma 1 si provvede mediante l'utilizzazione del fondo di riserva per interventi di riequilibrio ed imprevisti, di cui al comma 4 dell'articolo 26.

3. Nei casi in cui il personale in servizio risulti eccedente rispetto ai parametri fissati dal Piano, il costo relativo all'eccedenza viene decurtato in sede di riparto del Fondo sanitario regionale con le stesse gradualità previste dalla normativa regionale per le situazioni in carenza. A tal fine si provvede in relazione al costo medio del personale calcolato su base regionale.

4. Per i fini di cui ai precedenti commi le ULSS comunicano entro il 15 settembre di ogni anno l'elenco del personale in servizio.

 

 

Art. 28

Fondo sanitario regionale per spese in conto capitale.

 

1. Il Fondo sanitario regionale per le spese in conto capitale è destinato:

a) al finanziamento degli investimenti di mantenimento del patrimonio edilizio e tecnologico;

b) agli investimenti di innovazione;

c) agli interventi di trasformazione;

d) all'accrescimento dell'efficienza delle dotazioni strumentali;

e) ai programmi di intervento regionale.

2. Il riparto del Fondo è effettuato dalla Giunta regionale, previo parere della competente commissione consiliare permanente, secondo i criteri di cui alle tabelle 57 e 58 dell'allegato A della presente legge.

3. Nel provvedimento di riparto di cui al comma 2 la Giunta riserva una quota del 40 per cento alla realizzazione dei programmi di innovazione tecnologica previsti dal piano straordinario degli investimenti di cui all'articolo 29.

4. I contributi provenienti da enti o privati ed i proventi derivanti da alienazioni e trasformazioni di patrimoni degli enti locali per investimenti delle ULSS, sono soggetti ai vincoli della programmazione regionale.

 

 

Art. 29

Piano straordinario per gli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle attrezzature tecnologiche del Servizio sanitario regionale.

 

1. La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, approva il piano straordinario degli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle attrezzature tecnologiche del Servizio sanitario regionale secondo i criteri di cui alla Tabella 60 dell'allegato A della presente legge.

2. Il piano straordinario degli investimenti prevede i seguenti interventi:

a) completamenti di opere ospedaliere in corso e costruzione di nuovi ospedali;

b) riconversioni di strutture non più adibite a presidio ospedaliero;

c) ristrutturazioni di presidi ospedalieri esistenti;

d) residenze sanitarie assistenziali;

e) strutture per la prevenzione collettiva;

f) strutture dell'assistenza sanitaria di base;

g) adeguamento degli impianti alle norme di sicurezza;

h) adeguamenti della rete ospedaliera per l'assistenza ai malati di AIDS;

i) adeguamenti ed innovazioni delle attrezzature tecnologiche.

3. Concorrono al finanziamento del piano:

a) gli stanziamenti assegnati alla Regione con i provvedimenti di riparto delle somme a disposizione del programma pluriennale di investimenti di cui all'articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67;

b) gli stanziamenti del Fondo sanitario regionale nella misura del 40 per cento degli stanziamenti della parte in conto capitale, a partire dal 1991;

c) le risorse aggiuntive provenienti da riconversioni patrimoniali e da altri interventi di concorso al finanziamento, messe a disposizione dai comuni e dagli altri soggetti interessati alla realizzazione del piano.

4. La Giunta regionale recepisce come parte integrante del provvedimento di riparto gli impegni di cofinanziamento determinati ai sensi del comma 2, lett. c), in aggiunta alla quota del 5 per cento disposta dalla citata legge 11 marzo 1988, n. 67.

5. Gli stanziamenti destinati a interventi nelle strutture gestite da IPAB o soggetti assimilabili sono assegnati ai comuni e alle ULSS territorialmente competenti per essere erogati ai soggetti beneficiari mediante convenzione.

6. Costituisce criterio assoluto di priorità per la erogazione degli stanziamenti a carico del bilancio regionale la cronografia della realizzazione delle opere documentata nei progetti esecutivi.

 

 

Art. 30

Fondo regionale per l'espletamento dei servizi in materia socio-assistenziale.

 

1. Il Fondo per l'espletamento dei servizi in materia socio-assistenziale di cui all'articolo 32 della L.R. 31 maggio 1982, n. 29, è ripartito annualmente come segue e come riportato nella Tabella 59:

a) il 92 per cento del Fondo, decurtato della quota di cui al punto C, viene ripartito tra le Associazioni dei comuni in proporzione diretta alla popolazione residente nell'ambito territoriale di competenza al 31 dicembre del penultimo anno antecedente a quello della ripartizione;

b) il restante 8 per cento della quota come sopra decurtata è riservato per l'assegnazione di eventuali contributi finalizzati ad interventi imprevisti e di riequilibrio. Gli interventi tengono anche conto di particolari servizi resi dalle Associazioni dei comuni agli immigrati extra comunitari e delle eventuali prestazioni economiche in favore degli stessi, correlate anche a carenze del Servizio sanitario nazionale con riferimento al diritto alle prestazioni. La parte di tale riserva non utilizzata entro il 31 ottobre, viene ripartita tra tutte le Associazioni dei comuni dalla Giunta regionale sentita la competente commissione consiliare permanente;

c) una quota da stabilire con atto della Giunta regionale nell'ambito della somma stanziata con la legge di bilancio viene destinata all'Associazione dei comuni della Valle Umbra Sud per il funzionamento della Casa di riposo ex-ONPI, sulla base delle spese di gestione sostenute nell'esercizio precedente a quello della ripartizione ed evidenziate in appositi rendiconti a cura dell'Associazione predetta.

2. I comuni sono tenuti ad iscrivere nel bilancio di previsione la quota di finanziamento a proprio carico stabilita nel programma comprensoriale di cui all'articolo 24 della legge regionale 31 maggio 1982, n. 29, contestualmente all'approvazione del bilancio stesso.

3. I comuni sono altresì tenuti alla tempestiva erogazione della quota a proprio carico a favore della rispettiva Associazione per consentire la regolare esecuzione dei programmi.

 

 

Art. 31

Definizione delle piante organiche.

 

1. Le piante organiche sono definite dalle ULSS nel rispetto delle prescrizioni contenute nella tabella 47 dell'allegato A.

2. L'organico dei servizi di prevenzione è disciplinato secondo le indicazioni di cui alle tabelle 34 e 35 dell'allegato A.

3. La mancata definizione delle piante organiche consente esclusivamente la copertura dei posti vacanti a seguito di turn-over.

 

 

Art. 32

Particolari procedure amministrativo-gestionali per l'attuazione delle azioni programmate e dei progetti obiettivo.

 

1. Il Comitato di gestione dell'ULSS, limitatamente alla durata del Piano ed alla realizzazione delle azioni programmate e dei progetti-obiettivo individuati nel piano stesso, può delegare al responsabile del settore provveditorato dell'Ufficio di direzione, la diretta acquisizione di beni e servizi nei limiti previsti al secondo comma dell'art. 60 della legge regionale 18 marzo 1980, n. 18, sentito il responsabile del settore competente.

2. In sede di delega della funzione di cui al primo comma, il Comitato di gestione prevede l'obbligo, per il responsabile del provveditorato, di riferire trimestralmente sugli acquisti dallo stesso conclusi, per la presa d'atto.

3. Il Comitato di gestione, entro i limiti della vigente normativa, può affidare al responsabile del provveditorato la predisposizione di atti e di procedimenti relativi a contratti per i quali non è ammessa la trattativa privata, esclusa la aggiudicazione e la stipula dei contratti medesimi.

 

 

Art. 33

Borse di studio.

 

1. Nell'ambito degli stanziamenti per la ricerca finalizzata alla programmazione sanitaria, e con riguardo alle aree progettuali di cui all'art. 5 della presente legge, sono istituite cento borse di studio dell'importo annuo di lire 10 milioni ciascuna per neo-laureati in medicina e chirurgia.

2. La Giunta regionale provvede alla emissione del relativo bando, sentita la competente commissione consiliare.

 

 

TITOLO IV

Modifiche della legislazione socio-sanitaria regionale

 

Art. 34

Modifiche alla L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

 

1. La legge regionale 1° settembre 1977, n. 54, concernente «Organizzazione dei servizi di assistenza socio-sanitaria per la procreazione responsabile, la maternità, l'infanzia e l'età evolutiva», è modificata come di seguito indicato.

2.  (2).

3. L'articolo 2 è abrogato.

4.  (3).

5.  (4).

6. All'articolo 7 la parola «Consorzio» è sostituita con «ULSS».

7. L'articolo 9 è così modificato:

a) il quarto comma è abrogato;

b)  (5).

8.  (6).

9.  (7).

10.  (8).

11.  (9).

12.  (10).

13. All'articolo 19 le parole «consorzi socio-sanitari», sono sostituite con «ULSS».

14. Gli articoli 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 sono abrogati.

 

(2) Sostituisce il primo comma dell'art. 1, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(3) Sostituisce l'alinea dell'art. 3, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(4) Sostituisce l'art. 5, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(5) Sostituisce l'ultimo comma dell'art. 9, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(6) Sostituisce il secondo comma dell'art. 12, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(7) Sostituisce l'art. 14, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(8) Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(9) Sostituisce l'art. 16, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

(10) Sostituisce l'art. 18, L.R. 1° settembre 1977, n. 54.

 

 

Art. 35

Modificazioni alla L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.

 

1. La legge regionale 19 dicembre 1979, n. 65, concernente «Organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale», è modificata come segue.

2.  (11).

3.  (12).

4.  (13).

5. All'articolo 41 la parola «congiuntamente» è sostituita con «contestualmente».

6. Gli articoli 45 - 46 - 47 - 48 sono abrogati.

 

(11) Sostituisce l'art. 13, L.R. 19 dicembre 1979, n. 65. Successivamente il presente comma è stato abrogato, unitamente al suddetto art. 13, dall'art. 1 e dalla tabella A, L.R. 30 giugno 1999, n. 19.

(12) Sostituisce l'art. 38, L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.

(13) Aggiunge gli articoli da 38-bis a 38-sexies alla L.R. 19 dicembre 1979, n. 65.

 

 

Art. 36

Modificazioni alla L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

 

1. La legge regionale 18 marzo 1980, n. 18, concernente «Norme di contabilità e di amministrazione del patrimonio delle Unità sanitarie locali», è così modificata.

2. L'articolo 14 è così modificato:

a)  (14);

b)  (15).

3. All'articolo 16 la parola «trimestre» è sostituita con «quadrimestre».

4. Al terzo comma dell'articolo 28 la parola «mensile» è abrogata.

5. Al secondo comma dell'articolo 29 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».

6. Al terzo comma dell'articolo 30 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».

7. Al secondo e terzo comma dell'articolo 36 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».

8. L'articolo 40 è così modificato:

a) al primo comma la parola «uffici» è sostituita con «settori»;

b)  (16).

9. Ai commi quarto, quinto e sesto dell'articolo 41 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».

10. Al primo comma dell'articolo 42 la parola «ufficio» è sostituita con «settore».

11.  (17).

12. L'articolo 47 è così modificato:

a)  (18);

b)  (19).

13.  (20).

14.  (21).

15. Al primo comma dell'articolo 54 la parola «ufficio» è sostituita da «settore».

16.  (22).

17. All'articolo 58 la parola «uffici» è sostituita da «settori».

18.  (23).

19. All'ultimo comma dell'articolo 62 la parola «semestrale» è sostituita con la parola «annuale».

20. L'articolo 63 è così modificato:

a)  (24);

b)  (25).

21. L'articolo 64 è così modificato:

a)  (26);

b)  (27).

22.  (28).

23. Al primo comma dell'articolo 70 le parole «per un importo superiore a lire 20 milioni», sono sostituite con le seguenti: «per un importo non superiore a lire 50 milioni».

24.  (29).

25. All'ultimo comma dell'articolo 75 sono aggiunte, dopo la parola «regionali» le seguenti: «avvalendosi anche del servizio ispettivo sanitario e finanziario».

 

(14) Sostituisce il primo comma dell'art. 14, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(15) Sostituisce il terzo comma dell'art. 14, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(16) Sostituisce il secondo comma dell'art. 40, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(17) Aggiunge il punto 6) ai commi quarto e quinto dell'art. 46, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(18) Sostituisce il primo comma dell'art. 47, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(19) Sostituisce il terzo comma dell'art. 47, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(20) Sostituisce l'art. 49, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(21) Sostituisce il quinto comma dell'art. 50, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(22) Sostituisce l'art. 55, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(23) Sostituisce l'art. 60, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(24) Sostituisce il punto 2 del secondo comma dell'art. 63, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(25) Sostituisce il quarto comma dell'art. 63, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(26) Sostituisce il secondo comma dell'art. 64, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(27) Sostituisce il terzo comma dell'art. 64, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(28) Sostituisce il terzo comma dell'art. 67, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

(29) Sostituisce il secondo comma dell'art. 71, L.R. 18 marzo 1980, n. 18.

 

 

Art. 37

Modificazioni alla L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

 

1. La legge regionale 17 maggio 1980, n. 43, concernente «Prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro», è modificata come segue.

2.  (30).

3.  (31).

4.  (32).

5. Gli articoli 8 e 9 sono abrogati.

6.  (33).

7.  (34).

8. All'articolo 13, dopo la parola «lavoratori» è aggiunta la seguente frase: «e sulla base di un tariffario regionale».

9. L'articolo 15 è abrogato.

 

(30) Sostituisce l'art. 3, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

(31) Sostituisce l'art. 4, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

(32) Sostituisce l'art. 6, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

(33) Sostituisce l'art. 10, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

(34) Sostituisce il primo comma dell'art. 12, L.R. 17 maggio 1980, n. 43.

 

 

Art. 38

Modificazioni alla L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.

 

1. La legge regionale 10 dicembre 1980, n. 72, modificata con L.R. 23 febbraio 1982, n. 6, con L.R. 27

dicembre 1983, n. 50 e con L.R. 21 marzo 1985, n. 11, concernente «Istituzione del Consiglio tecnico regionale per la sanità», è modificata come segue.

2.  (35).

3.  (36).

4.  (37).

5. L'articolo 5 è così modificato:

a)  (38);

b) l'ultimo comma è abrogato.

 

(35) Sostituisce il primo comma dell'art. 1, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.

(36) Sostituisce il punto 2) dell'art. 2, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.

(37) Sostituisce l'art. 3, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.

(38) Sostituisce il comma 7 dell'art. 5, L.R. 10 dicembre 1980, n. 72.

 

 

Art. 39

Modificazioni alla L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.

 

1. La legge regionale 19 gennaio 1982, n. 1, concernente: «Istituzione dell'Osservatorio epidemiologico regionale», è modificata come segue.

2. All'articolo 1, dopo le parole «epidemiologico regionale», sono aggiunte le seguenti: «di seguito denominato OERU».

3.  (39).

4.  (40).

5.  (41).

 

(39) Inserisce un comma, dopo il secondo, all'art. 3, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.

(40) Sostituisce l'art. 4, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.

(41) Aggiunge un comma, dopo il primo, all'art. 5, L.R. 19 gennaio 1982, n. 1.

 

 

Art. 40

Modifiche alla L.R. 14 maggio 1982, n. 24.

 

1. La legge regionale 14 maggio 1982, n. 24, già modificata con legge regionale 21 marzo 1985, n. 11, concernente «Norme per il trasferimento alle Unità sanitarie locali delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica» è modificata come segue.

2. Al secondo comma dell'art. 2 dopo le parole «stabiliti dal citato articolo» sono aggiunte le seguenti: «e dalle norme dettate dalla presente legge».

3.  (42).

4. L'articolo 7 è così modificato:

a)  (43);

b) al terzo comma è abrogata la parola «inoltre»; dopo le parole «tecnico professionale», sono aggiunte le seguenti: «dandone immediata comunicazione al sindaco competente per territorio»;

c)  (44).

5.  (45).

 

(42) Sostituisce l'ultimo comma dell'art. 4, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.

(43) Aggiunge un periodo al secondo comma dell'art. 7, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.

(44) Aggiunge un comma, dopo il terzo, all'art. 7, L.R. 14 maggio 1982, n. 24.

(45) Aggiunge l'art. 20-bis alla L.R. 14 maggio 1982, n. 24.

 

 

Art. 41

Modifiche alla L.R. 31 maggio 1982, n. 29.

 

1. La legge regionale 31 maggio 1982, n. 29, già modificata con legge regionale 21 marzo 1985, n. 11, concernente «Norme ed indirizzi per il riordino delle funzioni amministrative e per la programmazione dei servizi in materia socio-assistenziale», è modificata come segue.

2.  (46).

3.  (47).

4.  (48).

5.  (49).

6. L'art. 25 è abrogato.

 

(46) Sostituisce l'art. 4, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.

(47) Aggiunge l'art. 4-bis alla L.R. 31 maggio 1982, n. 29.

(48) Sostituisce l'art. 5, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.

(49) Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 31 maggio 1982, n. 29.

 

 

Art. 42

Modificazioni alla L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

 

1. La legge regionale 30 agosto 1982, n. 45, concernente «Norme per la gestione, l'organizzazione e il funzionamento dei presidi e servizi multizonali», è così modificata.

2.  (50).

3. L'articolo 5, è così modificato:

a)  (51);

b)  (52).

4.  (53).

5.  (54).

6.  (55).

7.  (56).

8.  (57).

9. L'articolo 14 è così modificato:

a)  (58);

b) il secondo e terzo comma sono abrogati.

10.  (59).

11.  (60).

 

(50) Sostituisce il secondo comma dell'art. 3, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(51) Sostituisce, con quattro commi, l'originario primo comma dell'art. 5, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(52) Aggiunge un comma, dopo l'ultimo, all'art. 5, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(53) Sostituisce l'art. 9, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(54) Sostituisce l'art. 10, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(55) Sostituisce l'art. 11, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(56) Sostituisce l'art. 12, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(57) Sostituisce l'art. 13, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(58) Sostituisce, con quattro commi, l'originario, primo comma dell'art. 14, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(59) Sostituisce il primo comma dell'art. 15, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

(60) Sostituisce l'art. 16, L.R. 30 agosto 1982, n. 45.

 

 

TITOLO V

Norme finali

 

Art. 43

Norma finanziaria.

 

1. Al finanziamento dell'attività socio-sanitaria si provvede distintamente:

a) per la gestione sanitaria:

1) con la quota parte del Fondo sanitario di cui alla legge 23 dicembre 1978, n. 833;

2) con le entrate proprie delle ULSS;

3) con eventuali contributi di terzi;

b) per la gestione dei servizi socio-assistenziali:

1) con il fondo sociale di cui alla L.R. n. 29/1982;

2) con le risorse assegnate dai comuni;

3) con eventuali contributi di terzi.

2. Gli enti locali concorrono con alienazioni e trasformazioni patrimoniali alle necessità di investimenti del sistema socio sanitario.

 

 

Art. 44

Riordino degli ambiti territoriali.

 

1. Il Consiglio regionale, anche sulla base delle indicazioni della legislazione nazionale in particolare per quanto attiene al grado di autonomia dei servizi ospedalieri, definisce - entro il 31 dicembre 1990 - i nuovi ambiti territoriali dell'organizzazione sanitaria regionale, con l'obiettivo di superare l'attuale eccessiva frammentazione.

 

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991

 

Allegato A

Obiettivi del piano

 

Tabella n. 1

Tabella n. 2

Tabella n. 3

Tabella n. 4

Tabella n. 5

Tabella n. 6

Tabella n. 7

Tabella n. 8

Tabella n. 9

Tabella n. 10

Tabella n. 11

Tabella n. 12

Tabella n. 13

Tabella n. 14

Tabella n. 15

Tabella n. 16

Tabella n. 17

Tabella n. 18

Tabella n. 19

Tabella n. 20

Tabella n. 21

Tabella n. 22

Tabella n. 23

Tabella n. 24

Tabella n. 25

Tabella n. 26

Tabella n. 27

Tabella n. 28

Tabella n. 29

Tabella n. 30

Tabella n. 31

Tabella n. 22

Tabella n. 33

Tabella n. 34

Tabella n. 35

Tabella n. 36

Tabella n. 37

Tabella n. 38

Tabella n. 39

Tabella n. 40

Tabella n. 41

Tabella n. 42

Tabella n. 43

Tabella n. 44

Tabella n. 45

Tabella n. 46

Tabella n. 47

Tabella n. 48

Tabella n. 49

Tabella n. 50

Tabella n. 51

Tabella n. 52

Tabella n. 53

Tabella n. 54

Tabella n. 55

Tabella n. 56

Tabella n. 57

Tabella n. 58

Tabella n. 59

Tabella n. 60

Tabella n. 61

 

 

Tabella n. 1

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Obiettivi prioritariOrganismi partecipativi e consultivi dei cittadini, degli utenti e degli operatoriIstituzione presso le ULSS o le Associazioni dei comuni della Regione, entro il termine del primo anno di attuazione del piano, dei seguenti organismi:1)Comitati partecipativi di distretto (art. 26 L.R. n. 65/1979).2)Consulta delle forze sociali (art. 29 L.R. n. 65/1979).3)Uffici per la protezione dei minori (art. 22 L.R. n. 29/1982).4)Consulte locali del volontariato (art. 9 L.R. n. 9/1987).5)Commissioni conciliative per le violazioni dei diritti degli utenti (art. 13 L.R. n. 27/1987).6)Conferenze permanenti dei sindaci (art. 5-bis L.R. 24/82, risultante dall'art. 65 L.R. n. 11/1985).7)Conferenze degli assessori comunali all'assistenza (art. 38 della presente legge).8)Consiglio tecnico degli operatori (art. 39 L.R. n. 65/1979).

 

 

Tabella n. 2

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Obiettivi prioritariProgrammi socio-assistenziali ed integrazione socio-sanitariaAdempimenti delle Associazioni dei comuni precedenti l'approvazione dei bilanci dei comuni associati:1)Definizione del programma comprensoriale delle iniziative socio-assistenziali con indicazione dei progetti da attuare a livello intercomunale e a livello comunale.2)Determinazione delle dotazioni organiche da destinare ai servizi socio-assistenziali.3)Determinazione delle quote di partecipazione dei comuni al finanziamento dei progetti.Adempimenti dei singoli comuni nel trimestre successivo:-approvazione del programma comprensoriale;-finanziamento per la quota parte dei progetti comprensoriali.L'unitarietà degli interventi è realizzata attraverso il distretto socio-sanitario la cui équipe viene

integrata dagli operatori socio-assistenziali.A livello comprensoriale è istituita, presso ogni Associazione dei comuni, la conferenza degli assessori all'assistenza, organismo consultivo per i problemi socio-assistenziali e di collegamento con il Comitato di gestione dell'ULSS (vedere tabella 1).

 

 

Tabella n. 3

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataTutela sanitaria degli ambienti di vitaBersagli:Condizioni e modificazioni evidenziabili nei comparti a rischio, per aria, abitazioni, suolo, acqua, radiazioni, alimenti e bevande, e potenzialmente corrispondenti a situazioni ed esposizioni in grado di determinare un danno alla salute.Obiettivi nel triennio:A)Generali-coordinamento delle politiche ambientali degli enti locali e della Regione attraverso l'istituzione del dipartimento per la tutela igienica dell'ambiente;-trasferimento di tutte le disposizioni previste nella normativa nazionale e regionale nei regolamenti comunali di igiene di cui alla L.R. n. 24/1982 secondo lo schema tipo del Consiglio tecnico regionale per la sanità.B)Specifici.Aria-censimento di tute le aziende insalubri di I classe;-definizione e avvio di un modello di monitoraggio (D.P.R. n. 175/1988 e D.P.R. n. 203/1988).Insediamenti.-ricomposizione delle varie procedure relative a pratiche di concessione edilizia, ampliamento, variazione di destinazione d'uso, abitabilità-agibilità relative a insediamenti rilevanti per la salute pubblica nonché ad opere igieniche, all'interno di un parere unico per tutti gli aspetti di igiene ambientale e igiene del lavoro.Suolo.-Rifiuti solidi urbani, speciali (RS), tossici e nocivi (RTN):- completamento del censimento delle discariche abusive;- censimento di tutte le attività civili e produttive caratterizzate dalla presenza di RS e RTN e classificazione dei rifiuti.-Reflui allevamenti attività zootecniche:- individuazione di soluzioni aggiuntive, anche tramite progetti di ricerca finalizzata, per lo smaltimento di tali reflui.-Prodotti chimici in agricoltura:- messa a regime del sistema di controllo (art. 15 D.P.R. n. 236/1978), vendita e uso dei prodotti chimici.Radioprotezione.-organizzazione e/o miglioramento degli interventi volti al contenimento e/o alla riduzione delle dosi, anche conseguenti ad eventi accidentali;-messa a punto della rete regionale di radioprotezione ambientale.Acque-Acque superficiali e profonde:- quantificazione dei carichi inquinanti;- zonizzazione di nicchie ecologiche significative dal punto di vista igienico-sanitario;- individuazione di parametri e punti significativi di controllo;- raggiungimento dei livelli di qualità delle acque superficiali.-Acque destinate al consumo umano:- individuazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche (art. 4 D.P.R. n. 236/1988) e avvio del piano integrale di controllo;- eliminazione delle fonti di captazione, pozzi e sorgenti, ad elevato rischio di inquinamento

classificate in classe terza nella delibera della Giunta regionale (Delib.G.R. 19 maggio 1987, n. 3325);- avvio dei piani di chiusura dei pozzi pubblici e privati non utilizzati e che rappresentano un pericolo di contaminazione del patrimonio idrico sotterraneo;- risanamento delle situazioni a rischio degli acquiferi e delle opere di captazione non idonee;- definizione delle zone di rispetto idrogeologico ai sensi dell'art. 10 della L.R. n. 9/1979.-Regolamentazione degli scarichi:- completamento del piano di localizzazione dei depuratori.-Acque superficiali per il consumo e la balneazione:- realizzazione degli interventi per la qualità dei corpi idrici superficiali adibiti a tale scopo.Alimenti e bevande.- acquisizione dei primi dati conoscitivi sulla contaminazione alimentare in rapporto alle varie aree regionali;- uniformazione della rete di controllo e avvio dei flussi informativi di base.Principali risultati attesi:- adozione dei regolamenti locali di igiene;- disponibilità delle mappe delle situazioni e condizioni a rischio;- applicazione dei piani di risanamento e rispetto dei parametri di qualità stabiliti dalla normativa nazionale e regionale;- ottimizzazione dei progetti e delle procedure attraverso l'adozione degli indicatori di processo, prodotto e gradimento definiti a livello regionale.

 

 

Tabella n. 4

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataPrevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoroBersagli:-fenomeno infortunistico in particolare nella cantieristica, nell'agricoltura e nell'industria;-patologie professionali di rilievo: ipoacusie da rumore, broncopneumopatie, epatopatie, neoplasie, neuropatie;-rischi riproduttivi in ambiente di lavoro.Obiettivi nel triennio:-istituzione dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro in tutte le ULSS entro il giugno 1990;-adeguamento delle piante organiche al 50% entro il giugno 1990, nel totale entro il dicembre 1990;-messa a regime del laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica;-messa a punto degli strumenti informativi (modulistica) e dei protocolli di flusso omogenei

relativamente ai rischi, all'impiantistica (con riferimento anche all'impatto ambientale) e ai controlli sanitari.Principali risultati attesi:-compilazione delle mappe di rischio integrate da dati ambientali e biostatistici;-riduzione dei rischi connessi alle macchine, all'organizzazione del lavoro e alle sostanze tossiche, anche in relazione al possibile effetto degli stessi sull'ambiente esterno;-riduzione del fenomeno infortunistico e delle patologie da lavoro più facilmente aggredibili.

 

 

Tabella n. 5

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataProfilassi delle malattie infettive e lotta contro l'AIDSBersagli:-popolazione generale a rischio;-operatori sanitari in generale (per le azioni di educazione sanitaria) e a rischio.Obiettivi nel triennio:-promozione di iniziative di educazione sanitaria nei confronti di tutte le malattie infettive, in particolare di quelle per cui non sono disponibili trattamenti efficaci in alternativa alle modifiche dei comportamenti a rischio e di quelle per cui si consiglia la vaccinazione;-consolidamento delle vaccinazioni sottoposte a immunoprofilassi obbligatoria;-diffusione su tutta l'area regionale delle vaccinazioni «consigliate», con particolare riguardo a morbillo (infanzia), rosolia (prevenzione danni fetali) e epatite B (personale sanitario a rischio e donne in gravidanza);-sorveglianza delle infezioni ospedaliere e loro prevenzione; rilevazione della loro incidenza ed individuazione dei principali fattori di rischio; definizione di protocolli per il corretto uso di antibiotici e disinfettanti all'interno delle strutture ospedaliere;-attivazione dei programmi di controllo di qualità inter-laboratori;-individuazione di centri di riferimento per la sorveglianza di specifichi agenti infettanti (meningococco, salmonelle, nuovi agenti virali).Obiettivi particolari per la difesa dall'AIDS:-interventi educativi a carattere preventivo nelle scuole, nonché nelle carceri e nelle altre collettività a rischio;-consolidamento del programma di sorveglianza sui soggetti a rischio per comportamenti favorenti l'infezione, coordinato dall'istituto di clinica delle malattie infettive della Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Perugia, nell'ambito delle attività dell'OERU;-potenziamento delle strutture di isolamento negli ospedali individuali per il trattamento dei malati;-qualificazione di personale addetto alla raccolta di siringhe nei centri con più di 20.000 abitanti;-mappa delle zone a rischio per bambini ed anziani.Principali risultati attesi:-completamento della rete regionale delle Unità operative per la lotta all'AIDS e raggiungimento di un adeguato standard funzionale;-costituzione dei comitati per la lotta contro le infezioni ospedaliere presso tutti i presidi ospedalieri della Regione;-immunizzazione attiva contro il morbillo di almeno la metà dei bambini fino all'età di nove anni, e di tutti i nuovi nati; eradicazione della rosolia congenita; completamento della vaccinazione antiepatite B secondo i programmai già avviati nelle sue articolazioni, a seconda dell'agente infettivo in causa;-rilevazione dell'incidenza delle infezioni ospedaliere ed individuazione dei principali fattori di rischio;-definizione di protocolli per il corretto uso di antibiotici e disinfettanti.

 

 

Tabella n. 6

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataSanità pubblica veterinariaBersagli:Sanità del patrimonio zootecnico sinantropo e selvatico, anche nei suoi riflessi con la salute umana, l'igiene degli alimenti di origine animale con particolare riguardo alle contaminazioni di tipo chimico, e

l'igiene zootecnica degli allevamenti.Obiettivi nel triennio:A)Generali:-riordino dei servizi veterinari a livello di ULSS con l'istituzione delle sezioni previste dalla L.R. n. 19/1982 e l'adeguamento degli organici;-riduzione dei punti di macellazione con l'obiettivo finale di un unico impianto in ogni ULSS;-potenziamento dei servizi di profilassi antirabbica, di disinfezione e disinfestazione;-istituzione a livello regionale del gruppo di studio per affrontare le emergenze veterinarie;-realizzazione del servizio di raccolta e distruzione degli animali morti.B) Obiettivi prioritari nel campo della sanità animale:-prosecuzione dei piani di profilassi e bonifica sanitaria degli allevamenti con impegni particolari per brucellosi bovina, leucosi e parassitosi ovine e caprine;-lotta alle zoonosi;-controllo e vigilanza sul patrimonio selvatico e ittico.C)Obiettivi prioritari nel campo della igiene zootenica:-vigilanza programmata a livello degli allevamenti con ricorso pianificato ad esami di laboratorio;-monitoraggio dell'incidenza degli allevamenti intensivi per i problemi dell'inquinamento ambientale;-rilevazione della presenza dei fitofarmaci nei foraggi.D)Obiettivi prioritari per il controllo degli alimenti di origine animale:-potenziamento e razionalizzazione del servizio ispettivo presso gli impianti di macellazione;-pianificazione degli interventi di vigilanza in tutte le fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e consumo degli alimenti di origine animale;-programmi regionali per il controllo dei residui nocivi e delle cariche microbiche pericolose.Principali risultati attesi:-suddivisione del settore veterinario nei due servizi previsti dalla L.R. n. 19/1982;-riorganizzazione degli interventi su base distrettuale;-disponibilità in tutte le ULSS delle Unità operative antirabbiche e di disinfezione e disinfestazione;-chiusura dei macelli con valori inferiori ai limiti previsti dalla L.R. n. 11/1985;-realizzazione del servizio di raccolta e distruzione degli animali morti;-realizzazione del programma regionale per le emergenze veterinarie;-messa a punto degli strumenti informativi indicati nel testo dell'azione programmata «Sanità pubblica veterinaria» (allegato B);-sviluppo della ricerca finalizzata nel comparto veterinario;-avvio della formazione ed aggiornamento secondo programmi coordinati a livello regionale;-realizzazione in tutte le ULSS di programmi di educazione sanitaria rivolti agli allevatori;-riduzione delle malattie infettive e diffusive degli animali ed il completamento dei programmi di profilassi e risanamento;-intensificazione degli interventi di igiene zootecnica presso gli allevamenti;-intensificazione dei controlli e della vigilanza sugli alimenti di origine animale.

 

 

Tabella n. 7

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute materno-infantile e della donnaBersagli:Le situazioni che costituiscono rischio per la salute della donna come persona e nei suoi rapporti di coppia e con la maternità, nonché nei suoi riferimenti di comunità; il nuovo nato, l'infanzia e i minori, nel loro diritto alla tutela sociale dalle situazioni di rischio; riqualificazione in senso preventivo di tutta l'attività dell'istituzione pubblica, focalizzando l'attenzione sul distretto di base come punto di riferimento anche per la ridefinizione della funzione consultoriale.Obiettivo nel triennio:A)Obiettivo generale:-- costituzione di un sistema informativo per l'intera area dei servizi territoriali.B)Obiettivi specifici:-Procreazione responsabile-fornitura dei mezzi per la conoscenza e diffusione delle metodiche contraccettive;-focalizzazione delle problematiche emergenti rispetto all'I.V.G. (Interruzione volontaria di gravidanza); aborto ripetuto, domanda urgente, mobilità ecc. (analisi dei dati del flusso informativo corrente, e ricerca finalizzata) anche a fini di prevenzione e di aggiornamento del personale coinvolto;-razionalizzazione a livello della rete ospedaliera autorizzata all'I.V.G., delle procedure di accesso e di intervento, anche al fine di una redistribuzione più equa del carico di lavoro in tutto il territorio, attraverso l'attività di autovalutazione (VRQ);-tutela della funzione procreativa dai rischi lavorativi, attivando stretti rapporti informativi tra Sipavel e distretti di base ai fini della socializzazione delle informazioni in particolare alle lavoratrici e della attivazione di interventi per la rimozione del rischio laddove necessario (vedi azione programmata «Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro»).-Informazione ed educazione sessuale.-avvio di iniziative concordate scuola-servizi, privilegiando momenti di consulenza e/o formazione permanente con gli educatori, in un contesto educativo che affronti globalmente il tema della sessualità;-apertura all'interno del distretto di uno «spazio adolescenza», in cui si affronti la tematica di questa particolare fascia di età nelle sue molteplici valenze.-Salute sessuale.-garanzia all'interno della funzione consultoriale di distretto della consulenza specifica in materia di sessualità, del supporto rispetto a problemi di violenza sessuale, della consulenza e interventi socio-assistenziali in ordine ai problemi di separazione e di maltrattamento all'interno della famiglia.-Tumori della sfera genitale femminile (prevenzione e diagnosi precoce)-formalizzazione delle attività di prevenzione, pap-test ed esame senologico (palpazione e addestramento all'auto-palpazione) a livello di distretto e all'interno della funzione consultoriale, sulla base di protocolli di accesso stabiliti, per fasce a rischio definite, e previa formalizzazione dei rapporti con i servizi dell'area integrativa e ospedaliera per gli approfondimenti diagnostici

necessari (vedi azione programmata «Lotta alle malattie neoplastiche»);-rilancio del movimento informativo e di educazione sanitaria su tale problema, oltre a necessari momenti di formazione e aggiornamento del personale coinvolto.-Gravidanza e parto.-promozione e garanzia di accesso delle donne ai servizi distrettuali (consultoriali) per tutte le fasi della gravidanza, attraverso la diffusione delle attività di preparazione al parto e alla nascita che vanno organizzati a livello distrettuale, previa individuazione dei fabbisogni;-adeguamento strumentale degli ambulatori ostetrico-ginecologici distrettuali e una congrua dotazione di personale, in particolare le ostetriche;-aggiornamento dei protocolli regionali per la gravidanza, compresa quella a rischio, attraverso momenti di collaborazione tra i servizi dell'area integrativa e ospedaliera e i servizi territoriali, che ne garantiscano l'adozione in modo uniforme su tutto il territorio regionale (attività di VRQ);-garanzia di tutte le prestazioni previste dai protocolli, in particolare i controlli ecografici (vedi azione programmata «Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite»);-potenziamento presso l'ospedale regionale, delle attività di consulenza genetica, di diagnosi prenatale e di consulenza-intervento per i problemi di sterilità e infertilità.-Menopausa.- inserimento della problematica all'interno delle attività dei servizi, innanzitutto consultoriali, previa conduzione di attività di ricerca per la definizione dei bisogni delle donne, di adeguati protocolli di trattamento e di attività di formazione e promozione sul tema e sulle problematiche connesse.-Età neonatale - Infanzia ed età evolutiva.-assicurazione in tutti i punti di nascita dell'assistenza di primo livello al neonato, affidandola al servizio pediatrico;-applicazione in tutto il territorio regionale dei protocolli tecnici per le vaccinazioni «consigliate» (vedi azione programmata «Profilassi delle malattie infettive»);-obbligatorietà e regolamentazione nelle modalità esecutive degli screening per l'ipotiroidismo congenito e la fenilchetonuria (vedi azione programmata «Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite»);-garanzia della assistenza neonatale di II livello nelle Unità di terapia intensiva neonatale (U.T.I.N.); due in tutta la Regione;-attivazione dei servizi auxologici (vedi azione programmata «Trattamenti riabilitativi degli handicap»);-previsione delle modalità di collegamento tra il I, il II livello dell'assistenza neonatale e i servizi territoriali di competenza (es. attraverso il libretto sanitario) compresi i pediatri di base;-attivazione a livello territoriale delle visite domiciliari a tutti i nuovi nati, previa definizione di obiettivi e compiti;-attivazione dei protocolli di intesa tra ULSS e provveditoriato già stipulati nella seconda metà dell'anno 1988;-proseguimento del programma di umanizzazione dei servizi pediatrici;-inserimento della problematica della violenza ai minori nell'attività dell'Ufficio protezione minori (U.P.M.) (vedi progetto obiettivo «Minori in stato di abbandono»).-Principali risultati attesi:-messa a punto e sperimentazione di flussi e strumenti informativi per la rilevazione delle attività e dei flussi di utenza dei servizi di base;-produzione e distribuzione del materiale informativo sulla contraccezione previsto nel programma regionale del Sedes;-redistribuzione (più equa) del carico di lavoro per l'I.V.G. tra le ULSS;-finanziamento e conduzione di ricerche finalizzate sulle problematiche relative all'I.V.G.;-maggiore diffusione della pratica del Karman in tutte le strutture regionali autorizzate all'I.V.G.;-attivazione di interventi per la individuazione e rimozione del rischio riproduttivo in particolare per le lavoratrici madri, da parte dei servizi distrettuali in collaborazione col Sipavel;-attivazione in ULSS e distretti pilota dello «spazio adolescenza»;-documentazione di interventi congiunti scuola-servizi, nell'ambito dell'educazione sanitaria e in particolare dell'educazione alla sessualità (progetto Sendes recupero materiale grigio di esperienze locali);-avvio della formazione specifica in materia di sessualità almeno di un nucleo minimale di

operatori per ogni ULSS, presso centri di riferimento di riconosciuta competenza;-diffusione delle attività di preparazione al parto e alla nascita in tutto il territorio regionale (sperimentazione dell'attività nelle ULSS più piccole almeno in un distretto);-revisione dei protocolli tecnici per la gravidanza;-conduzione di attività di formazione degli operatori distrettuali sui problemi della menopausa;-esecuzione in tutti i punti di nascita dello screening per le malattie endocrino metaboliche (ipotiroidismo, PKU);-applicazione dei protocolli tecnici per le vaccinazioni consigliate (epatite B, morbillo e rosolia);-iscrizione di non meno del 50% degli assistibili in età pediatrica alle liste dei pediatri di base;-definizione di protocolli per le liste domiciliari ai nuovi nati e attivazione e sperimentazione delle stesse nelle ULSS più «pronte»;-istituzione in tutte le ULSS dell'Ufficio protezione minori (U.P.M.).

 

 

Tabella n. 8

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione delle malformazioni e di altre patologie congeniteBersagli:Rischi noti di patologia congenita, ereditaria ed acquisita durante la gravidanza, in particolare i rischi teratogeni e la patologia responsabile di handicap gravi.Obiettivi nel triennio:A)Per la Regione:-messa a regime del progetto di sorveglianza delle nascite, da parte dell'OERU, attraverso l'informatizzazione dei certificati di assistenza al parto (CEDAP).B)Per le ULSS:-individuazione delle gravidanze a rischio, in particolare quelle a rischio di patologie congenite;-monitoraggio delle gravidanze a rischio attraverso l'istituzione del Consultorio genetico sui rischi riproduttivi, e il servizio di diagnosi prenatale;-diagnosi precoce degli handicap congeniti attraverso:-screening neonatali da rendere obbligatori in tutte le ULSS (ipotiroidismo e PKU);-prosecuzione dell'indagine IUMC per la rilevazione della prevalenza alla nascita della patologia malformativa;-diagnostica di genetica clinica (esami citogenetici, diagnostica computerizzata per le diverse sindromi malformative) da assicurare a livello dell'ospedale regionale;-attività di follow-up dei soggetti nati con malformazioni congenite, ai fini di valutazione e indirizzo corretto delle famiglie;-istituzione di un registro dell'handicap acquisito, che si costruisca a livello locale (distretto) tramite una prima rilevazione, su scheda di minima, al momento delle vaccinazioni, da sperimentare in distretti pilota;-individuazione di un centro di riferimento, presso l'ospedale regionale, per la patologia congenita cardiovascolare che:-diagnostichi e prenda in carico i casi;-indirizzi le famiglie e pazienti, anche per le necessità di correzione chirurgica, verso centri (extra-regionali) con adeguato bacino di utenza e specializzazione;-gestisca le successive fasi del follow-up dei piccoli pazienti.Principali risultati attesi:-pubblicazione dei risultati del Cedap (progetto di sorveglianza delle nascite e di informatizzazione dei certificati di assistenza al parto);-istituzione presso l'ospedale regionale, del consultorio genetico sui rischi riproduttivi e del servizio di diagnosi prenatale; individuazione del «centro di riferimento» per la patologia cardiovascolare congenita;-messa a punto e sperimentazione del «prototipo» del registro dell'handicap acquisito.

 

 

Tabella n. 9

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute degli anzianiBersagli:Condizioni da considerare e valutare prioritariamente ai fini dell'individuazione delle aree a maggior rischio:a) situazione ambientale (grandi aree urbane, nuove periferie e aree rurali e montane isolate);b) condizioni individuali di malessere socio-economico e non autosufficienza.Obiettivi nel triennio:A)Obiettivi generali:-lotta alla non autosufficienza dell'anziano;-trasformazione delle strutture intermedie e razionalizzazione dell'uso delle risorse esistenti.B)Obiettivi prioritari:-organizzazione dei corsi di preparazione culturale e formazione del personale sociale e sanitario che opera nei servizi per anziani al fine di creare profili professionali specifici;-attuazione, potenziamento e capillarizzazione dell'assistenza domiciliare anche mediante la stipula di convenzioni con cooperative ed associazioni del volontariato;-trasformazione delle attuali case di riposo in residenze comunitarie e in residenze protette.Risultati attesi:-attivazione a livello delle singole ULSS di corsi di formazione per gli operatori sociali e sanitari che operano nei servizi per anziani;-ricognizione delle strutture esistenti, in termini di numero, posti letto, caratteristiche strutturali, ecc., entro il 1° anno dall'entrata in vigore della legge di piano;-riduzione del tasso di ospedalizzazione della popolazione anziana;-diffusione delle attività di socializzazione e aggregazione;-adeguamento e/o trasformazione delle strutture intermedie esistenti secondo i parametri tendenziali descritti nel progetto obiettivo di riferimento.

 

 

Tabella n. 10

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoLotta contro le cardiopatieBersagli:Bersagli di prevenzione e diagnosi precoce:a)patologie di interesse sociale, ipertensione arteriosa, malattia aterosclerotica, cardiopatia

ischemica, cardiopatie valvolari: in particolare (la vigilanza per) le forme di endocardite infettive nei soggetti che fanno uso di droghe pesanti; le cardiopatie congenite; le cardiomiopatie primitive e le malattie vascolari non coronariche;b)fasce selezionate di popolazione da sottoporre a screening per il rischio cardiologico.Obiettivi nel triennio:A)Per l'impostazione della osservazione epidemiologica:-istituzione di un laboratorio di epidemiologia: cardiologica, preventiva e sociale;-istituzione del registro degli infarti cardiaci;-attivazione dei servizi di telecontrollo e telesoccorso, nei soggetti già censiti come a rischio d'infarto, specialmente se anziani.B)Per la prevenzione:potenziamento degli interventi di prevenzione attraverso:-la lotta ai fattori di rischio noti mediante:-interventi di educazione sanitaria della popolazione per la promozione di stili di vita salubre;-interventi legislativi e promozionali per la correzione dei modi di vita errati (abitudine al fumo, alimentazione collettiva);-momenti di medicina preventiva individuale da inserire nelle attività di assistenza di base (medici di base e attività di distrettuale);-dèpistage dei fattori di rischio noti e diagnosi precoce delle cardiopatie latenti in popolazioni selezionate, in primis ai donatori di sangue e ai soggetti sottoposti a visita(cardiologica) per la medicina sportiva.C)Per la cura:-attivazione a livello distrettuale dell'assistenza cardiologica di base, anche domiciliare;-miglioramento della distribuzione territoriale dei servizi specialistici ambulatoriali, la qualificazione tecnologica e organizzativa degli stessi, per consentire, oltre agli ECG, l'ecocardiografia e la registrazione holter, per garantire oltre alla diagnostica anche la cura;-potenziamento nell'ULSS, n. 3 e realizzazione nell'ULSS n. 12 dei servizi multizonali già previsti dalla L.R. n. 11/1985;-realizzazione del servizio regionale di cardiochirurgia e potenziamento delle dotazioni di coronarografia;-attivazione nelle singole ULSS di servizi angiologici che operino in regime di day-hospital; attivazione di un servizio angiologico nelle ULSS n. 3 e 12;-definizione e attuazione di modelli di coordinamento e collegamento operativo tra i cardiologici dei diversi livelli.D)Per la riabilitazione;-realizzazione presso ciascun servizio autonomo di cardiologia della rete ospedaliera di un ambulatorio di riabilitazione cardiologica che operi in regime ambulatoriale o di day-hospital.Principali risultati attesi:-maggiore disponibilità di dati sulla patologia cardiovascolare per la elaborazione di progetti mirati di prevenzione;-diffusione di iniziative di educazione sanitaria rivolte alle collettività e coinvolgimento dei medici di famiglia e degli operatori del livello di base nelle attività di medicina preventiva individuale;-diminuzione delle «emigrazioni» dei residenti umbri per interventi di cardiochirurgia;-avvio alle attività di VRQ nell'ambito delle attività di aggiornamento e di ricerca finalizzata (piano di formazione e bando ricerca finalizzata anno 1989);-costituzione dei centri di telemedicina.

 

 

Tabella n. 11

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro le cerebrovasculopatieBersagli:Condizioni a rischio e abitudini di vita comunemente considerate a rischio per le cerebrovasculopatie, in particolare: l'ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, il diabete mellito, l'abitudine al fumo e l'abuso di alcolici.Obiettivi nel triennio:A)Per l'impostazione epidemiologica:-prosecuzione degli studi in corso (Sepivac) e attivazione degli studi prospettivi in altre aree sulla base di protocolli comuni;-attivazione di studi di prevalenza e di tipo caso controllo sui gruppi a rischio.B)Per la prevenzione:-istituzionalizzazione di momenti periodici di incontro tra i diversi livelli funzionali dell'assistenza per il conseguimento di una elevata omogeneità di comportamenti diagnostici e terapeutici nei confronti delle condizioni e dei fattori di rischio noti.C)Per la cura:-differenziazione del ricorso ai diversi livelli dell'assistenza in base al decorso clinico e alla gravità del deficit instauratosi;-adesione a protocolli di ricerca e sperimentazione clinica, coinvolgendo anche gli ospedali periferici;-istituzionalizzazione di incontri periodici di aggiornamento tra i diversi livelli e centri, anche ai fini di valutazione della qualità dell'assistenza e delle cure (VRQ);-individuazione della UVM (unità valutativa multidisciplinare) per le cerebrovasculopatie (di fatto già operante a Perugia).D)Per la riabilitazione:-attivazione dei diversi livelli della riabilitazione;-attivazione in tutti i presidi ospedalieri degli interventi di riabilitazione, fin dalla fase acuta (1° livello) (vedi Progetto-obiettivo «Trattamenti riabilitativi degli handicap»).Principali risultati attesi:-attivazione di studi epidemiologici di prevalenza, incidenza e caso controllo nell'ambito della ricerca finalizzata (bando anno 1989);-avvio delle attività di VRQ nell'ambito delle attività di aggiornamento e di ricerca finalizzata (Piano di formazione e bando di ricerca finalizzata anno 1989);-individuazione delle UVM delle cerebrovasculopatie;-attivazione della riabilitazione ad ogni livello.

 

 

Tabella n. 12

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro il diabeteBersagli:-prevenzione della patologia fetale;-individuazione dei fattori di rischio tra la popolazione a seconda dei vari tipi di diabete;-prevenzione secondaria della malattia diabetica e delle sue complicanze anche avvalendosi di schemi diagnostici e terapeutici idonei al conseguimento di un equilibrio metabolico ottimale;-adeguamento sul territorio regionale delle strutture e delle metodologie a standard ottimali.Obiettivi nel triennio:-rilevazione epidemiologica del diabete su tutto il territorio regionale;-promozione dell'educazione sanitaria del cittadino diabetico e della sua famiglia;-realizzazione di adeguati interventi correttivi dei disordini alimentari e della obesità sia tra la popolazione generale che tra i soggetti a maggior rischio;-controllo del diabete gestazionale e prevenzione delle alterazioni funzionali ed organiche neonatali;-ottimizzazioni dei trattamenti terapeutici al fine di contenere lo sviluppo delle sequele invalidanti della malattia diabetica.Principali risultati attesi:-attivazione su tutto il territorio regionale della rete dei servizi diabetologici (territoriali ed ospedalieri) e del loro coordinamento;-rilascio a tutti i diabetici della tessera personale;-istituzione, almeno per gli insulinodipendenti, di un registro regionale in collaborazione con l'OERU;-introduzione e gestione presso i vari sevizi diabetologici della cartella clinica computerizzata;-standardizzazione ed omogeneizzazione dei criteri diagnostici od assistenziali per il diabete;-riduzione del numero dei ricoveri dei pazienti diabetici sia per squilibri metabolici acuti e cronici sia per il trattamento delle complicanze.

 

 

Tabella n. 13

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTutela della salute mentale e assistenza psichiatricaBersagli:Spostamento dell'asse dell'intervento preventivo da specifiche fasce a rischio alle principali situazioni e articolazioni sociali, dando risalto al ruolo del distretto socio-sanitario di base nella promozione della salute mentale.Ridefinizione dell'assetto organizzativo e funzionale dei servizi in modo da fornire risposte adeguate a bisogni puntuali di assistenza psichiatrica.Obiettivi nel triennio:-istituzione dei dipartimenti di salute mentale;-responsabilizzazione del distretto negli interventi di prevenzione e promozione della salute mentale in seno alla società, coinvolgendolo nelle attività di analisi della domanda, di ricerca e verifica dei rischi, di aggiornamento degli operatori e di socializzazione dell'assistito negli spazi e nei gruppi a livello di base, attività coordinate dal Dipartimento di salute mentale;-potenziamento della rete dei servizi di salute mentale:-assicurando funzionalità ai servizi di salute mentale e di igiene mentale infantile nonché ai servizi psichiatrici di diagnosi e cura;-istituendo la rete delle strutture intermedie, residenziali e semiresidenziali;-superamento dell'ospedale psichiatrico;-formazione degli operatori nelle attività di qualificazione dei servizi.Principali risultati attesi:-inserimento nella programmazione degli obiettivi di cui al precedente paragrafo, avvio delle attività relative e resoconto dello stato di avanzamento all'interno della relazione di distretto;-istituzione dei dipartimenti di salute mentale in tutte le ULSS;-potenziamento della rete dei servizi di salute mentale valutabile attraverso l'utilizzazione delle indicazioni, a tal fine fornite dal gruppo tecnico di coordinamento regionale delle attività di tutela della salute mentale, riguardanti la funzionalità dei servizi di salute mentale, dei servizi di igiene mentale infantile e dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura nonché delle strutture intermedie residenziali e semiresidenziali;-costituzione e attivazione delle strutture residenziali previste per il passaggio in carico dei soggetti attualmente ospiti dell'ex ospedale psichiatrico di Perugia e della sezione di Spoleto, secondo i tempi individuati dal gruppo tecnico regionale di coordinamento delle attività di tutela della salute mentale;-svolgimento dei corsi di formazione e dei processi di riqualificazione dei servizi, sulla base delle indicazioni che il Gruppo tecnico regionale di coordinamento delle attività di tutela della salute mentale fornirà per recuperare il patrimonio proprio della sperimentazione psichiatrica umbra, individuando i centri o servizi di igiene mentale che potranno fare da referenti privilegiati.

 

 

Tabella n. 14

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione e trattamento della epilessiaBersagli:Situazioni che portano a malformazioni e patologie congenite, compresa la patologia endrocrino-metabolica.Prevenzione e osservazione delle patologie acquisite del SNC.Prevenzione dei traumi cranici, osservazione degli interventi neurochirurgici, situazioni a rischio di emarginazione sociale dei soggetti colpiti.Obiettivi nel triennio:A)Per la prevenzione:-ricerche-intervento sulla profilassi farmacologica dell'epilessia.B)Per diagnosi e cura:-tempestiva individuazione dei casi incidenti e unificazione dei criteri per la gestione di tutti i casi di epilessia e patologia correlata prevalenti sul territorio regionale.C)Per la riabilitazione:-sistematica segnalazione ai servizi socio-assistenziali territoriali e mantenimento di collegamenti organici con gli stessi per tutti i casi a rischio di marginalizzazione, allo scopo di massimizzare le possibilità terapeutiche e il grado di integrazione familiare e sociale dei soggetti con epilessia.Principali risultati attesi:-strutturazione del sistema informativo attraverso:-ricerca dei soggetti con epilessia, la ricerca va condotta tra coloro che hanno contatti con i servizi per esami EEG;-dosaggio plasmatico dei farmaci anti epilettici;-prescrizione di farmaci antiepilettici;-utilizzo di questi dati per la costituzione dell'«Archivio clinico dell'epilessia» basato sulla scheda computerizzata per l'epilessia, compilata presso i servizi neurologici multizonali (Centri contro l'epilessia);-raggiungimento, da parte dei servizi sanitari dei requisiti di funzionalità indispensabili per il corretto espletamento della funzione epilettologica di I e II livello:-rinnovo e adeguamento del sistema registrazione EEG audiovisiva di Perugia e realizzazione a Terni;-dotazione di strumentazione EEG e EMG in tutte le ULSS che hanno funzione neurologica.

 

 

Tabella n. 15

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoPrevenzione degli stati di tossicodipendenza, assistenza e reinserimento dei tossicodipendentiBersagli:Comportamenti e rischi collegati alle modalità di consumo collettivo delle sostanze-comportamenti sessuali dei soggetti sieropositivi nei confronti di partners stabili e occasionali e nelle prestazioni mercenarie.Obiettivi nel triennio:A)Per la prevenzione:-svolgimento di interventi di prevenzione ed educazione sanitaria per i gruppi e soggetti che

adottano comportamenti a rischio per l'intenzione da virus HIV e virus dell'epatite B;-svolgimento di interventi nella comunità in collaborazione con le istituzioni scolastiche, le strutture partecipative territoriali e le istituzioni varie, nei quali insieme a temi propri dell'educazione sanitaria, si affrontino quelli più specifici delle problematiche esistenziali giovanili.B)Per l'assistenza:-strutturazione e rafforzamento dei rapporti con i servizi territoriali;-strutturazione e rafforzamento dei rapporti con le comunità terapeutiche;-creazione di offerte differenziate, non mediche, e attivazione di centri di accoglienza diurni o residenziali nelle ULSS: Perugino, Valle Umbra Sud, Conca Ternana;-limitazione dell'uso di metadone in ambito ospedaliero ed in regime di ricovero e/o a domicilio su programma terapeutico e con l'assistenza del SAT;-definizione di programmi terapeutici di SAT coordinati con quelli di reinserimento attuati da altri operatori di area socio-sanitaria;-programmazione a livello regionale, di corsi di formazione ed aggiornamento per il personale aperto anche gli operatori delle comunità terapeutiche private ed agli operatori di gruppi di volontariato.C)Per il reinserimento:-collaborazione con la scuola per favorire le riammissioni scolastiche e garantire il conseguimento della scuola dell'obbligo;-favorire l'inserimento lavorativo curando la formazione professionale, i rapporti con le organizzazioni rappresentative del mondo professionale e la salvaguardia delle disposizioni contrattuali in accordo con le OO.SS., utilizzando anche i contratti di formazione-lavoro.D)Obiettivi metodologici:-messa a punto della metodologia per la valutazione della prassi operativa del servizio.Principali risultati attesi:-attuazione degli interventi di prevenzione nei confronti di gruppi e soggetti che adottano comportamenti a rischio, e della comunità;-adeguamento delle capacità terapeutiche e riabilitative dei servizi in termini di offerta e messa a punto dei protocolli farmacologici attraverso l'adozione della metodologia individuata come idonea per la valutazione della presassi operativa dei servizi.

 

 

Tabella n. 16

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetto obiettivoTrattamenti riabilitativi degli handicapBersagli:-Carenze conclamate di sviluppo e rischi di deficit per fattori lesionali e per disarmonico sviluppo delle risorse plastiche del sistema nervoso in soggetti di età infantile;-patologie acquisite in età adulta ad effetto invalidante.Obiettivi nel triennio:A)Per la specificità dell'universo infantile:-definizione della griglia di rilevazione dell'handicap, dei servizi esistenti e degli standard di qualità, (OE-RU, Gruppo tecnico regionale di coordinamento) e costruzione delle mappe genetiche delle famiglie a rischio in Umbria;-coinvolgimento del distretto di base nelle rilevazioni epidemiologiche sulle disabilità e sui gruppi di popolazione a rischio;-svolgimento a livello di distretto di base di attività di educazione sanitaria e degli interventi per la prevenzione primaria dell'handicap previsti nelle aree progettuali Prevenzione e Donna-infanzia;-rilevazione sistematica dei deficit precoci in epoca vaccinale, secondo le indicazioni dell'area progettuale Donna-infanzia; coinvolgimento del distretto nella conduzione degli interventi di educazione-socializzazione;-attivazione dei servizi auxologici (pediatria di base, neuropsichiatria infantile) in collegamento con i consultori familiari e i servizi di igiene mentale;-unificazione operativa dei protocolli di intesa per l'inserimento scolastico del soggetto handicappato.B)Per l'età adulta e le patologie acquisite:-svolgimento delle attività di educazione sanitaria rivolte alla adozione di stili e comportamenti funzionali alla prevenzione degli infortuni (stradali, domestici, lavorativi) e interventi di prevenzione e profilassi al riguardo previsti nel Progetto Prevenzione;-istituzione in ogni ULSS di un Servizio di recupero e rieducazione funzionale che assicuri l'intervento riabilitativo nella fase di acuzie e in regime ambulatoriale;-intervento riabilitativo sui soggetti eterodipendenti ospiti di residenze protette o residenti in famiglia, individuando nel distretto il baricentro delle attività e il responsabile per il coordinamento sul territorio dei programmi per gli anziani e per l'handicap, e delle attività dei terapisti della riabilitazione;-istituzione a livello multizonale delle unità operative di intervento riabilitativo intensivo;-istituzione di una struttura regionale funzionalmente integrata per neurotraumatizzati su progetto del Gruppo tecnico regionale di coordinamento del progetto obiettivo.Principali risultati attesi:-sperimentazione, in distretti pilota, e adozione degli strumenti per la rilevazione dell'handicap e successiva identificazione della mappe genetiche delle famiglie a rischio in Umbria;-effettuazione degli interventi di prevenzione ed educazione sanitaria in tutti i distretti in cui le rilevazioni documentino la rilevanza dei problemi relativi alla presenza di soggetti con handicap e in tutte le situazioni di bisogno rilevato dai servizi;-riscontro della unificazione operativa dei protocolli di intesa per l'inserimento scolastico del soggetto handicappato e attivazione di opportune intese fra ULSS, organismi scolastici, organizzazioni del volontariato, nonché imprese, organizzazioni sindacali e associazioni delle famiglie di portatori di handicap per assicurare il diritto allo studio nella scuola superiore e nei corsi di formazione regionali;-attivazione delle strutture previste in sede di determinazione degli obiettivi.

 

 

Tabella n. 17

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta contro le nefropatie e tutela dei nefropatici croniciBersagli:Prevenzione: malattie renali perinfettive, congenite e quelle proprie di condizioni e lavorazioni a rischio. Diagnosi precoce: interventi in fasce mirate di popolazione.Terapia: attività di trapianto del rene e terapia sostitutiva.Obiettivi nel triennio:A)Impostazione dell'osservazione epidemiologica:-predisposizione del registro dei nefropatici cronici ai fini della sorveglianza mirata, la ricerca e la VRQ.B)Per la prevenzione:-rilevamento delle situazioni a rischio con particolare riferimento alla patologia e alle malformazioni congenite (vedi azione programmata «Prevenzione delle malformazioni e di altre patologie congenite») e a quella connessa con l'ambiente di lavoro (vedi progetto obiettivo «Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro»);-promozione di interventi informativi e di educazione sanitaria, diretti alla popolazione, sul corretto uso dei farmaci nefrotossici e sul problema delle nefropatie in generale.C)Per la diagnosi precoce:-predisposizione di protocolli e organizzazione delle attività per la individuazione e la sorveglianza dei soggetti a rischio, su fasce mirate di popolazione, attivando la collaborazione tra medici di base e specialisti.D)Per la terapia sostitutiva:-adeguamento delle strutture emodialitiche al fabbisogno;-incentivazione delle forme di dialisi autogestita e delle tecniche dialitiche moderne alternative che migliorano la qualità della vita dei dializzati.E)Per il trapianto:-promozione dell'attività di prelievo di rene in tutti gli ospedali dove sia operante un servizio di rianimazione;-predisposizione ed organizzazione di strumenti operativi atti ad assicurare il tempestivo trasferimento dei potenziali donatori presso i presidi in cui hanno sede i servizi di prelievo;-attivazione, a livello regionale, di interventi informativi e di educazione sanitaria per sensibilizzare

la popolazione alla donazione degli organi in collaborazione con le associazioni di volontariato (in particolare Aned e Aido);Principali risultati attesi:-incremento delle informazioni sui nefropatici cronici, e come ricaduta, l'adeguamento dei servizi alle esigenze da soddisfare e la collaborazione tra medici di base e specialisti;-realizzazione di programmi di prevenzione primaria e di educazione sanitaria;-incremento percentuale dei pazienti inviati alle forme di dialisi autogestita e alle tecniche dialitiche moderne, sul totale dei dializzati;-incremento dei trapianti di rene.

 

 

Tabella n. 18

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione programmataLotta alle malattie neoplasticheBersagli:Fattori di rischio noti e cioè:-fattori comportamentali (fumo di tabacco e abuso di alcool);-fattori ambientali (le sostanze cancerogene, individuate dallo Iarc);-patologie suscettibili di diagnosi precoce (cancro della mammella e del collo dell'utero);-patologie per le quali esistono protocolli nazionali ed internazionali per la diagnosi e la terapia;-patologie suscettibili di riabilitazione relativamente a tutte le condizioni di menomazione, disabilità ed handicap legate alla patologia tumorale nonché a tutte le condizioni per l'assistenza e il supporto psicologico ai pazienti oncologici, con la collaborazione delle associazioni di volontariato.Principali obiettivi del triennio:A)Per l'osservazione epidemiologica nell'ambito dell'Oeru:-istituzione del registro-tumori regionale di popolazione nonché registro-tumori ospedalieri;-utilizzazione delle informazioni date dalla scheda nosologica ospedaliera e dalla scheda di morte (progetto Rencam);-studio sulla «utilizzabilità» dei dati anagrafici (comunali e/o degli assistibili) per la costruzione degli indici.B)Obiettivi trasversali di prevenzione, cura, riabilitazione:-costituzione di centri di riferimento regionale, come momenti di integrazione funzionale di competenza dei servizi territoriali e ospedalieri previa definizione dei loro ambiti territoriali e delle attribuzioni di competenza;-distribuzione delle responsabilità in base ai livelli di complessità dei compiti diagnostico-terapeutici e organizzazione quindi dei servizi in:-livello di base;-livello di assistenza integrativa;-livello del centro di riferimento regionale;-realizzazione della ricognizione delle risorse, complessivamente intese, anche ai fini di valutazione:-dell'adeguatezza agli standard quali-quantitativi internazionalmente riconosciuti;-dell'adeguatezza agli obiettivi del triennio;-della valutazione di qualità dell'assistenza in oncologia.C)Per la prevenzione:-obiettivi conoscitivi del triennio:-individuazione e monitoraggio, all'interno delle mappe di rischio territoriali, della presenza dei rischi oncogeni specifici noti;-individuazione e monitoraggio delle reali dimensioni dei comportamenti a rischio sul territorio e nei vari gruppi di fasce di popolazione, allo scopo di selezionare aree di intervento per le attività di medicina preventiva individuale e l'educazione sanitaria;-catalogazione di sostanze e comportamenti dannosi per situazioni e realtà specifiche del territorio umbro;-attuazione di misure preventive;-obiettivi operativi del triennio:-promozione di momenti funzionali e/o istituzionali di coordinamento di tutti gli enti e istituzioni competenti, con implicazioni dirette o indirette nella prevenzione primaria, per quanto riguarda i fattori di rischio oncogeni, noti, nella logica della costituzione del Dipartimento ambiente, per il superamento della frammentarietà degli interventi;-promozione di interventi di educazione sanitaria negli ambienti scolastici e di lavoro, coordinati con interventi condotti attraverso mass-media, al fine di stimolare l'adozione di comportamenti favorevoli al mantenimento della salute e alla prevenzione della patologia tumorale, rispetto al fumo di sigaretta e all'uso eccessivo di alcool, anche in collaborazione con le relative associazioni di volontariato;-socializzazione delle conoscenze esistenti rispetto alla presenza dei fattori oncogeni noti rilevati in ambiente di vita e di lavoro, nei confronti della popolazione, di gruppi e fasce particolari di essa, (ad esempio i lavoratori), per il controllo della nocività ambientale, nella rimozione e nella eliminazione delle esposizioni;-attivazione dei programmi di screening rivolti a specifiche fasce di popolazione, come da indicazioni della letteratura, previa realizzazione nel triennio di tutte le fasi relative alla progettazione e messa a punto di programmi di screening per il carcinoma della mammella e del collo dell'utero. La sperimentazione degli interventi in alcune ULSS pilota nell'arco del triennio sarà condizionata dall'espletamento di quanto sopra previsto.D)Per la cura:-obiettivi operativi del triennio:-adesione ai protocolli nazionali e internazionali e distribuzione della responsabilità in base ai livelli di complessità dei compiti, mediante l'organizzazione dei servizi;-valutazione del grado di adesione ai protocolli nazionali e internazionali, anche attraverso

l'adozione di procedure di audit.E)Obiettivi per la riabilitazione:-Costituiscono obiettivi operativi:-individuazione e adozione di protocolli di riabilitazione per le singole e specifiche patologie;-interventi e predisposizione di materiali per le attività di educazione sanitaria di supporto, in particolare nei confronti delle mastectomizzate e degli stornizzati anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato in grado di concorrere alle finalità riabilitative e allo svolgimento delle attività di sostegno ai pazienti e alle loro famiglie.F)Obiettivi per l'assistenza al malato terminale:Costituisce obiettivo nel triennio:-modalità per l'inserimento dell'assistenza domiciliare al malato terminale nel quadro delle attività di distretto.Principali risultati attesi:-maggiore disponibilità di dati sul fenomeno oncologico nello specifico della Regione;-realizzazione operativa del centro di riferimento regionale;-messa a punto, entro un anno dall'entrata in vigore della legge di piano, del progetto di fattibilità del programma di screening per i tumori femminili e del registro tumori;-incremento (misurabile attraverso le attività di documentazione delle esperienze locali Sedes) delle attività:-di educazione sanitaria su abitudine al fumo e consumo di alcool;-di ricerca sulle conoscenze, atteggiamenti e comportamenti della popolazione e degli operatori sanitari, nei confronti della malattia neoplastica e delle tecniche e dei comportamenti preventivi.

 

 

Tabella n. 19

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetti per il socialeMinori a rischioBersagli:Problematiche vecchie e nuove relative ai soggetti in età infantile e adolescenziale in particolare quelle relative alla violenza contro i minori.Obiettivi nel triennio:-integrazioni, prevalentemente istituzionali, per prevenire e contrastare i fattori di ordine economico sociale e psicologico che determinano situazioni di svantaggio o comunque di emarginazione;-interventi atti a contrastare e bloccare i processi di emarginazione in atto, per mantenere il soggetto nell'ambiente di appartenenza evitando il ricorso all'istituzionalizzazione;-interventi che privilegino l'inserimento ed il reinserimento dei minori nell'ambiente familiare e sociale di appartenenza, costituendo valide ed efficaci alternative al ricovero in istituto in caso di abbandono;-prevenzione dell'isolamento della famiglia e della scuola nel ruolo educativo mediante un sistema formativo integrato;-promozione dell'istituto dell'affido familiare;-promozione della diffusione dell'Ufficio per la protezione dei minori (U.P.M.) su tutto il territorio regionale con criteri di omogeneità organizzativa;-incentivazioni delle forme di cooperazione fra ULSS, comuni e comunità del volontariato per la prevenzione del rischio di abbandono e per il versamento nel tessuto sociale di minori già abbandonati ed a rischio di devianza.Principali risultati attesi:-verifica dello stato di attuazione della politica di deistituzionalizzazione con particolare riferimento alla fascia di età 0-6 anni;-costituzione dell'anagrafe dei minori istituzionalizzati distinti per fasce di età (0-6/6-12/12-18);-costituzione dell'Ufficio per la protezione dei minori (U.P.M.) su tutto il territorio regionale.Progetto affidi.Bersagli:Situazione di difficoltà a carico di minori non in stato di abbandono, per i quali opportuno l'affidamento (di breve o di lunga o parziale).Obiettivi nel triennio:1)favorire una più ampia applicazione in Umbria dell'istituto dell'affido familiare, come momento irrinunciabile nell'intervento preventivo a favore dei minori;2)costruire a realizzare un «modello» operativo sull'affidamento perché non diventi una risposta unica e deresponsabilizzata ma costituisca l'intervento appropriato per i bambini per i quali se ne ravvisa precisamente l'indicazione;3)avviare una specifica iniziativa di informazione relativa agli affidi, a partire da una riflessione sistematica sulla operatività espressa dai servizi;4)approntare nelle ULSS una metodologia di intervento precisa ed omogenea, integrata e pluriprofessionale in modo di fornire un adeguato supporto e sostegno per i molti problemi che l'affido pone ai diversi enti, servizi ed operatori impegnati nel settore;5)realizzare attività di ricerca con particolare attenzione all'individuazione dei criteri adottati per analisi e valutazione delle situazioni dei minori;6)costituire un momento di stimolo per la programmazione sociale e la realizzazione di interventi integrati finalizzati prioritariamente alla prevenzione del disagio minorile;7)realizzare attività di educazione permanente finalizzata alla sensibilizzazione e informazione-formazione intorno ai problemi dei minori nonché all'attivazione di nuove risorse e disponibilità per l'affido;8)coinvolgere nel progetto tutte le forze sociali disponibili nonché le diverse strutture di socializzazione e di integrazione sociale;9)ottenere l'integrazione istituzionale e la collaborazione politico-amministrativa tra gli enti che hanno competenze sulla problematica dell'affido familiare.Risultati attesi:-istituzione del Coordinamento tecnico centrale affidi e del Gruppo operativo affidi ULSS rispettivamente nelle province di Perugia e di Terni e in tutte le ULSS;-capillare diffusione, sistematica organizzazione e qualificazione dell'istituto dell'affido familiare e

delle relative prestazioni sociali;-avvio di un percorso di «ricerca-informazione-formazione» connesso con le attività formative del progetto;-disponibilità nelle amministrazioni provinciali e in tutte le ULSS delle mappe delle situazioni di rischio per cui si ravvisi l'indicazione di affidamento ed aumento delle conoscenze relative alle concrete problematiche dell'affido sul territorio regionale;-disponibilità nei coordinamenti tecnico centrali affido ed in tutte le ULSS delle mappe di famiglie disponibili all'affido.

 

 

Tabella n. 20

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Progetti per il socialeTutela dei portatori di handicapBersagli:Condizioni socio-culturali ed economiche che favoriscono e comportano il rischio di emarginazione dei soggetti portatori di handicap sul territorio, nei servizi socio-sanitari, nel mondo della scuola e del

lavoro.Obiettivi nel triennio:1)promozione di una più stretta interazione funzionale del sociale e del sanitario evitando e ricomponendo le oscillazioni che si determinano nelle varie ULSS in sede di intervento e di progetti specifici;2)promozione del collegamento funzionale, facendo perno sul Settore prevenzione e promozione sociale, tra i servizi e i centri convenzionati che operano nell'ambito della riabilitazione dell'handicap;3)riaffermazione delle competenze delle ULSS e dell'Ente locale nella programmazione, coordinamento e verifica degli interventi alla cui realizzazione siano chiamati a concorrere anche soggetti privati quali le Cooperative di servizio in convenzione;4)individuazione del distretto quale riferimento per gli interventi rivolti ai portatori di handicap;5)creazione di un Centro regionale di documentazione sull'handicap;6)formazione professionale dell'handicappato tramite l'adozione di un processo formativo-

riabilitativo centrato sui passaggi dell'orientamento scolastico-professionale, del preaddestramento, della socializzazione in situazioni lavorative e della formazione professionale e dell'area paralavorativa;7)processi di socializzazione e recupero dell'handicappato provvedendo ad un accurato inserimento scolastico e formativo strettamente collegato ai periodi che precedono e succedono alla scuola dell'obbligo;8)istituzione di un Comitato tecnico scientifico regionale permanente che si occupi di modelli di ricerca, di modelli di formazione, di revisione e di promozione dei modelli prodotti e reperibili presso il Centro di documentazione, che curi l'informazione alle ULSS.Principali risultati attesi:1)individuazione delle competenze rispettivamente sociali e sanitarie che fanno capo ai settori dell'ULSS, loro integrazione e razionalizzazione dei relativi finanziamenti;2)riduzione e livellamento degli scarti nelle risposte che le ULSS periferiche forniscono ai bisogni dei portatori di handicap;3)stesura da parte delle ULSS dei progetti di intervento relativi ed avvio della fase di attuazione;4)attivazione della vigilanza in tutte le istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio;5)effettuazioni di periodiche verifiche della realizzazione dei piani comunali di abbattimento delle barriere architettoniche;6)verifica della modalità di attuazione del D.P.C.M. 8 agosto 1985 e della relativa Delib.G.R. n. 1907/1986.

 

 

Tabella n. 21

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleSanità amicaLinee progettualiPrioritàLivello di impegno1)Connotare positivamente l'immagine del Servizio sanitario in un contesto di miglioramenti necessari e possibi-a)Supporto alle azioni progettuali.li solo grazie alla partecipazione b)Adozione di tecniche per valuta-Regione - ULSSinformata dei cittadini.re il gradimento, il consenso e la conoscenza del SSN e dei singo-Ufficio di direzione Osservatorio epidemiologico 2)Rilevare gradimento, consenso e li servizi e presidi.regionaleconoscenza dei cittadini sul SSN.c)Acquisizione di capacità produt-Regione3)Produrre informazioni sul serviziotive dell'informazione sanitariaSedessocio-sanitario.d)Produzione di valide e corrette Regioneinformazioni sul SSR.

 

 

Tabella n. 22

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversalePartecipazione ed umanizzazione del Servizio socio-sanitarioLinee progettualiPrioritàLivello di impegno1)Dal corpo alla partecipazione degli a)Supporto alle azioni progettuali.utenti, facendo funzionare gli strumenti al riguardo previsti.b)Motivare la partecipazione dei2)Colmare le «asimmetrie di potere» cittadini collegandola anche alla Regione - ULSS Ufficio di di-tra operatori e cittadini durante laverifica dell'accettabilità e del zione ULSS Comitati parteci-erogazione del servizio.godimento dell'intervento stesso, pativi di distrettooltre che dell'efficacia degli inter-3)Aumentare l'accettabilità ed il venti, favorendo in tale contesto la gradimento delle prestazioni.Conoscenza della normativa e degli strumenti relativi alla partecipazio-4)Umanizzare i servizine e individuando così procedure che ne esaltino e ne concretizzino 5)Semplificare le procedure il significato.d'accesso6)Migliorare l'accoglienza.c)Interventi del Servizio socio-sani-Regione - ULSS tario per semplificare le procedure Settore assistenza sanitaria in-di accesso, umanizzare e persona-integrativa ospedaliera specia-lizzare i rapporti, reimpostare se-listica e farmaceutica;

Settore condo criteri di accoglienza i servi-ASBzi che operano a diretto contatto con i cittadiniCommissioni conciliative (L.R. n. 27/1987)

 

 

Tabella n. 23

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleFormazione di base degli operatori socio-sanitariLinee progettualiPrioritàLivello di impegnoFormazione sanitaria di base degli opera-a)Supporto alle azioni progettuali.ULSS (dipartimenti, distretti di tori socio-sanitari.base)b)Osservatorio professioni sanitarieRegionec)Centri formativi.ULSSd)Adeguamento programmi didattici curricola formativi in particolare per infermieri e tecnici della riabilitazioneRegione - ULSS - Sedes in collaborazione con l'Università.

 

 

Tabella n. 24

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleQualificazione, aggiornamento e formazione continua degli operatori in servizioLinee progettualiPrioritàLivello di impegnoQualificazione/formazione continua/ag-a)Supporto alle azioni progettuali.ULSS (Distretti - Dipartimenti).giornamento degli operatori socio-sanitaridegli aderenti a movimenti di volontaria-to già coinvolti nei singoli progetti.b)Aggiornamento tecnico scientifico e form. Per ruoli dirigenti e docenti Regione in collaborazione con le ULSS Università (programma triennale).della formazione, aggiornamento dei medici, aggiornamento per funzioni socio-sanitarie integrate.Gruppo tecnico regionale Organismi di gestione della convenzione Regione-Universitàc)Qualificazione operatori in servizio (dirigenza servizi infermieristici per terapia intensivaRegione in collaborazione con le ULSS e Università (programma triennale).neonatologia/chirurgia/salute mentale)Gruppo tecnico regionale organismi di gestione della convenzione Regione-Università

 

 

Tabella n. 25

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleEducazione sanitariaLinee progettualiPrioritàLivello di impegnoSupporti alle azioni progettualia)Indirizzo e coordinamento iniziative di educazione sanitaria. Modelli sperimentali/valutazione/ricerche finalizzate in educazione sanitaria.Regioneb)Programmazione e attuazione di campagne a livello sperimentale e diffuso. Supporto e formazione operatori addetti ad educazione sanitaria.ULSSc)Supporto informativo.SIS-OERUd)Supporto documentaleSEDES-SENDESEducazione sanitaria e scuola.-Protocolli di intesa con provveditorati. Attivazione di ricercheRegione-Protocolli con distretti scolastici ed attività di educazione sanitaria scuola-monitoraggio e valutazione.ULSS-Strumenti informativi e materiali didattici.SEDES-SENDESEducazione sanitaria e mass-media-Convenzioni con emittenti radio/TV e giornali a utenza locale - protocolli di collaborazione per utilizzare i

mass-media a rilievo nazionali - formazione degli operatori.Regione-Supporto delle attività di educazione sanitaria di carattere regionale, attivazione canali locali.ULSS-Attivazione campagne regionali su stato di salute e dei servizi.SEDES-SENDES

 

 

Tabella n. 26

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleSistema informativo socio-sanitario e Se.I.S.U.

(Servizio informatico socio-sanitario dell'Umbria)Linee di interventoPrioritàLivello di impegnoRiorganizzare il livello regionale delImpianto e gestione del data-base del RegioneSIS presso gli Uffici dell'Area socio-sa-comparto socio-sanitario in connes-nitaria regionale, che per gli aspetti in-sione con quello regionale.formatici si avvalgono del Crued

con il quale costituiscono un nucleo operativo Automazione ed ingegnerizzazione SelSUintegrato.dei flussi informativi che alimentano il «data-base» del comparto.Attivare il Sistema informativo socio-sanitario e garantire al livello del settore formazione la professionalità necessaria per interloquire con il SelSU.Attivazione del sistema informativo di distretto e degli strumenti informativi individuali e di popolazioneSelSU/ULSS/Distretti e

OERUSperimentazione e decentramento dell'anagrafe degli assistibili e sistema prenotazione a livello di distretto;SelSU/ULSS (pilota)Garantire la funzionalità del sistema in-Sperimentazione della carta sanitaria SelSU/ULSS (pilota)formativo afferente all'area del coordi-personale.Namento amministrativo sanitario.Monitoraggio prescrizioni farmaceutiche.SelSUAdozione scheda nosologica e impianto sistema di analisi della funzionalità ospedaliera.SelSU/ULSS Presidi ospedalieri e OERUSperimentazione cartella ospedaliera unificata orientata per problemi.SelSU/ULSS (pilota)

 

 

Tabella n. 27

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleEpidemiologia e osservatorio epidemiologico regionale dell'UmbriaLinee di interventoPrioritàLivello di impegnoAdeguamento struttura OERU come da proposta di modifica della L.R. n. 1/1982.Realizzazione entro il 31/12/90 della la conferenza annuale sull'attività e sui risultati della ricerca e osservazione epidemiologica dell'Umbria.RegioneProgrammi di attività dell'OERU.

Ricerca.Programmi di sorveglianza e monitoraggio su natalità, gravidanze, aborti spontanei, ivg, infortuni sul lavoro e malattie professionali, mortalità perinatale, eventi sentinella, malformazioni congenite, tumori (età pediatrica e complesso), AIDS e altre priorità su problemi emergenti.

analisi della mortalità.OERUValutazioneMetodologie di valutazione in termini di efficienza/efficacia (priorità per DRG e VRQ).OERU/ULSSFormazioneIniziative di formazione per:Regioneoperatori dell'OERUUniversità referenti delle ULSS ULSSpersonale dei servizi di base.DocumentazionePressOERU e ULSSRapporti sullo stato di avanzamento dei progetti.MonografieIndividuazione presso ogni ULSS di referenti per l'epidemiologia.Attivazione della sezione «epidemiologia» presso le ULSS.ULSSAttivazione nei distretti degli archivi di base per l'osservazione epidemiologica.ULSS/OERU/Distretti

 

 

Tabella n. 28

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleRicerca finalizzata alla programmazione sanitariaLinee di interventoPrioritàLivello di impegnoSupporto azioni progettuali PSSR ed attività di ricerca annuale.a)finanziamenti delle ricerche di supporto delle azioni progettuali con caratteristiche di validità, fattibilità e trasferibilità dei risultati;Regioneb)selezione di altri progetti strategicamente rilevanti attraverso bando annuale.RegioneAttuazione convenzione Università-Regionea)realizzazione organismi paritetici Università-Regione;Universitàb)conferenza annuale sulle iniziative di ricerca e loro applicabilitàRegioneAnagrafe delle ricerche.a)predisposizione archivio delle

ricerche.RegioneRapporti con SelSU e OERU.a)utilizzazione progetti di ricerca per sperimentazione obiettivo SelSU e rapporti interattivi con OERU per trasferimento risultati nella realtà regionaleRegione

 

 

Tabella n. 29

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleRazionalizzazione della gestione finanziaria e contabileImpegni per la Regione:1)Predisposizione di uno schema-tipo di bilancio per funzioni, con atto deliberativo della Giunta regionale.2)Predisposizione di uno schema-tipo di relazione illustrativa sui risultati conseguiti, con atto deliberativo della Giunta regionale.3)Verifica del corretto utilizzo delle risorse e dei fondi finalizzati.Impegni per le ULSS:1)Adozione, a latere della contabilità ufficiale, di bilanci per funzioni in tutti i comparti a finanziamento vincolato.2)Per i comparti di cui al punto 1) prevedere:a)rilevazione delle spese per centri di costo con qualificazione delle spese per il personale;b)attivazione di una contabilità di magazzino;c)istituzione del funzionario delegato per una gestione autonoma dei centri di costo;d)possibilità di procedere alla diretta acquisizione di beni e servizi da parte del responsabile del servizio provveditorato nel caso in cui siano possibili da parte del Comitato di gestione acquisti mediante trattativa privata. Il provveditore riferirà trimestralmente sui contratti conclusi.3)Entro il 30 ottobre di ogni anno trasmettere alla Regione il bilancio per i comparti di cui al punto 1 e relazione concernente indicatori di avanzamento.4)Al termine del triennio o alla conclusione dell'azione progettuale trasmettere il rendiconto consolidato e la relazione conclusiva con i criteri fissati dall'art. 78 della L.R. n. 18/1980.

 

 

Tabella n. 30

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Azione trasversaleValutazioneLinee progettualiPrioritàLivello di impegnoValutazione del Piano.Istituzione di organismi di consulenza tecnica e di natura politico-istituzionale ai sensi dell'art. 9.RegioneMacrovalutazione.Messa a punto di flussi informativi, metodiche e strumenti necessari alle azioni di valutazione di efficienza (es. scheda nosologica e DRG).Regione-ULSSFormazione degli operatori in epidemiologia valutativa.Regione-ULSS-DistrettiValutazione di qualità.Attivazione delle commissioni professionali previste dagli Accordi collettivi nazionali.Regione-ULSS

 

 

Tabella n. 31

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiArticolazione degli uffici di direzione delle ULSS.

Numero massimo dei settori nel triennio di validità del piano.Settori a responsabilitàULSSSanitariaAmministrativaSocialeTotale144192331735411043216554110633177331784318932161033171133171254110Tot.44381294

 

 

Tabella n. 32

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiElenco delle materie da ricomprendere nell'ufficio di direzione dell'ULSSSettori a responsabilità sanitaria1.Prevenzione, educazione sanitaria, medicina legaleA)Attività di direzione:-medicina legale;-azioni programmate a finalizzazioni preventiva;-informazioni sulle attività dei servizi di competenza del settore;-igiene del suolo e dell'abitato e delle valutazioni di impatto ambientale degli insediamenti abitativi e produttivi;-tutela dagli inquinamenti delle acque superficiali e dagli inquinamenti atmosferici;-protezione della popolazione dall'uso delle energie per scopi pacifici;-tutela delle acque potabili;-igiene degli alimenti e bevande, e della vigilanza sulle acque minerali e sugli stabilimenti termali;-vigilanza ambientale;-mappe territoriali dei rischi ambientali, della tutela della salute negli ambienti di lavoro, della prevenzione antinfortunistica; e delle verifiche sugli impianti sportivi.B)Attività di coordinamento:-profilassi delle malattie infettive;-iniziative di educazione sanitaria della popolazione e rapporti con il livello regionale;-attività preventive dei servizi distrettuali, delle relazioni annuali dei distretti e delle diagnosi di comunità; e dei rapporti con il livello regionale.2.Formazione del personale, ricerca, sistema informativo.A)Attività di direzione:-formazione di base del personale infermieristico e tecnico;-attività progettuale del SIS.B)Attività di coordinamento:-piano comprensoriale di formazione degli operatori ed educazione sanitaria e rapporti con il livello regionale;-iniziative per la ricerca finalizzata e rapporti con il livello regionale;-sistema informativo socio-sanitario dell'ULSS e rapporti con il livello regionale;-iniziative di formazione continua ed aggiornamento promosse dagli altri settori, con cui si collega.3.Assistenza socio-sanitaria di baseA)Attività di direzione:-progetti obiettivo rivolti alle fase di popolazione a rischio di emarginazione;-convenzioni per l'assistenza medico-generica e pediatrica;-informazioni sulle attività dei servizi di competenza del settore;-guardia medica territoriale.B)Attività di coordinamento:-tutela materno-infantile e dell'età evolutiva;-assistenza alle fasce marginali di popolazione;-tutela socio-sanitaria della popolazione anziana;-tutela della salute mentale e assistenza psichiatrica;-prevenzione e cura delle tossicodipendenze;-servizi distrettuali di assistenza domiciliare e dell'aiuto domestico;-servizi distrettuali di cura e riabilitazione.4.Assistenza integrativa specialistica, ospedaliera e farmaceutica.A)Attività di direzione:-convenzioni per l'assistenza specialistica, di ricovero, riabilitativa e farmaceutica;-assistenza farmaceutica, dell'uso corretto dei farmaci, dei protocolli e repertori farmacoterapeutici;-informazione su farmaci;-vigilanza sulle farmacie;-acquisto farmaci e presidi sanitari;-azioni progettuali finalizzate alla lotta contro la cronicità e alle assistenze protratte;-informazioni sulle attività dei servizi di competenza del settore.B)Attività di coordinamento:-organizzazione dell'assistenza specialistica ambulatoriale ospedaliera ed extra-ospedaliera;-organizzazione dell'assistenza ospedaliera;-organizzazione dell'assistenza riabilitativa;-organizzazione dei day-hospital;-sperimentazione clinica controllata;-tutela sanitaria delle attività sportive.5.Medicina veterinaria.A)Attività di direzione:-azione programmata finalizzata alla sanità pubblica veterinaria;-profilassi delle zoonosi e altre malattie infettive;-vigilanza e controllo sull'importazione, esportazione e transito degli animali e dei prodotti di origine animale;-vigilanza e controllo su impianti e concentramenti di animali, impianti di raccolta e risanamento di sottoprodotti, avanzi e rifiuti;-vigilanza e controllo sui ricoveri di animali, stalle di sosta, mercati e fiere;-vigilanza e controllo sul trasporto di animali e prodotti nonché sullo spostamento dei pascoli;-vigilanza e controllo sulla riproduzione animale;-vigilanza ed ispezione sugli animali domestici sinantropi e selvatici;-vigilanza sui mangimi e sugli integratori;.-vigilanza sugli ambulatori per la cura degli animali;-vigilanza sulla somministrazione dei farmaci per uso veterinario.-vigilanza sull'utilizzazione degli animali da esperimento e sui prelievi d'organo;-vigilanza e controllo veterinario sugli alimenti di origine animale;-informazione sull'attività dei servizi di competenzaB)Attività di coordinamento:-piani di profilassi e delle altre misure di bonifica sanitaria degli allevamenti;-attuazione dei programmi di propaganda ed educazione sanitaria verso gli allevatori;-organizzazione e vigilanza sull'assistenza zooiatrica;-assistenza tecnica permanente e informazione sanitaria degli allevatori.Settori a responsabilità amministrativa.6.Amministrazione del personale dipendente e convenzionato e affari generali:-gestione amministrativa delle convenzioni (art. 48 legge n. 833/1978 aspetti normativo-giuridici, amministrativi ed economici);-piante organiche;-assunzioni, cessazioni dal servizio, stato matricolare;-verifiche orari di lavoro, permessi e congedi;-trattamento economico, previdenza, assistenza, quiescenza;-disciplina personale dipendente e non dipendente e convenzionato;-consulenza giuridico-amministrativa;-elenchi ed anagrafi assistibili;-affari legali e contenzioso amministrativo;-rilevazione ed elaborazione dati;-protocollo, archivio, documentazione.7.Amministrazione economico-finanziaria:-bilanci, rendicontazioni;-impegni, accertamenti, emissioni mandati e reversali;-rapporti economico-finanziari inerenti i servizi ULSS;-analisi economica dei costi sanitari e fattori produttivi;-contenzioso;-bilanci pluriennali e programmazione finanziaria;.-contenzioso contabile;-rapporti economici conseguenti le convenzioni;-sovrintendenza servizio di tesoreria;-contabilità fiscale;-statistiche finanziarie8.Amministrazione economato e provveditorato e gestione servizi tecnologici:-inventario;-gestione beni inventariali;-acquisti;-servizi economali di lavanderia, cucina, guardaroba;-parco macchine;-magazzino;-beni immobili, progetti di ristrutturazione, ampliamenti;-manutenzione beni mobili e immobili;-impianti9.Segreteria organi politico-amministrativi:-allestimento e verifica del programma;-segreteria degli organi;-segretariato diritti dei cittadini;-segretariato relazioni con il personale;-informazione sull'attività dei settori amministrativi;-stampa e informazione.Settore a responsabilità sociale.10.Promozione ed assistenza sociale.A)Prevenzione e promozione:-attuazione della legislazione sociale per la tutela materno-infantile;-attività di aggregazione sociale;-servizi per il tempo libero;-integrazione sociale del cittadino a rischio di emarginazione;-promozione sociale degli anziani.B)Prestazioni socio-assistenziali:-interventi di assistenza economica;-supporti socio-assistenziali per l'assistenza familiare;-soddisfacimento di esigenze abitative;-interventi socio-assistenziali a favore dei minori;-affidamento familiare;-vigilanza sui servizi assistenziali;-attività di direzione progetti tutela handicap e minori

 

 

Tabella n. 33

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiIndicazioni per l'articolazione in sezioni dei settori dell'ufficio di direzione1.Prevenzione, educazione sanitaria, medicina legale-educazione sanitaria;-prevenzione nei luoghi nell'ambiente di vita;-medicina legale;-epidemiologia.2.Formazione del personale, ricerca e sistema informativo-formazione del personale;-sistema informativo e ricerca.3.Assistenza socio-sanitaria di base-azioni progettuali;-servizi convenzionati per la medicina di base.4.Assistenza integrativa specialistica, ospedaliera e farmaceutica-assistenza farmaceutica;-assistenza ospedaliera e riabilitativa;-assistenza specialistica ambulatoriale extra ed intra-ospedaliera.5.Medicina veterinaria-sanità animale, igiene degli allevamenti e delle produzioni animali-igiene della produzione e commercializzazione degli alimenti di origine animale.6.Amministrazione del personale e affari generali-gestione del ruolo del personale, trattamenti previdenziali;-consulenza giuridico-amminitrativa;-elenco e anagrafe assistibili;-gestione amministrativa delle convenzioni.7.Amministrazione economico-finanziaria-bilanci e rendiconti;-rapporto economico-finanziario: analisi dei costi.8.Amministrazione economato e provveditorato e gestione servizi tecnologici-provveditorato;-economato;-gestione servizi tecnologici.9.Attività degli organi politico amministrativi-sezione unica.10.Promozione ed assistenza sociale-prevenzione promozione sociale;-prestazioni socio-assistenziali.

 

 

Tabella n. 34

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per l'adeguamento del settore prevenzione, educazione sanitaria e medicina legaleClassi popol. MediciLaur. non mediciInferm.Tecn. amb. Vig. san. Altri tecniciAmm.viAmbiente di vita50.000 ab.32393350.000-100.0004241444100.000-150.0005251855150.000 ab.73724-6Ambiente di lavoro30.0002223-130.000-60.0002225-260.0003336-2Educazioni sanitariaULSSResponsabile SezioneOperatoriAmministrativo3-5-12x3Il personale amministrativo va reperito a scavalco nell'ambito delle dotazioni1-6-7-8-11x2del I Settore.2-4-9-10x1

 

Note: Le disposizioni in oggetto recepiscono quanto precedentemente stabilito nell'allegato 8 della legge n. 11/1985 puntando tanto al consolidamento della situazione storica che al reperimento di risorse aggiuntive.L'adeguamento ai parametri in oggetto costituisce condizione per l'erogazione dei fondi richiesti per l'educazione sanitaria nel Piano annuale di formazione ed educazione permanente.

 

 

Tabella n. 35

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per l'adeguamento degli organici del L.E.S.P. sede di Perugia e TerniLaboratori multizonali di epidemiologia e sanità pubblicaFigure professionaliPerugiaTerni---Biologi86Chimici109Fisici11Geologi21Ingegneri33Medici43Operatori professionali coord.1319Tecnici di laboratorio3016Operatori tecnici coordinatori4-Operatori85Infermieri11Ausiliari36Amministrativi129

 

 

Tabella n. 36

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei serviziArticolazione del laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica in dipartimenti, laboratori e serviziLaboratoriArticolazioneSedi---Laboratorio medicoI Profilassi mal.inf.parass.

II Tossicologia, sierologia [*]

III Epidemiologia

 

PG-TRLaboratorio biologicoI Biologia e tossicologia ambientale

II Alimenti, bevande, cosmetici

PG-TRLaboratorio chimicoI Chimica ambientale

II Chimica degli alimenti e bevande

III Chimica tossicologica

 

PG-TRLaboratorio ingegneristico-fisico-impiantisticoI Fisica sanitaria [**]

II Ingegneristica-impiantistica PG-TR

 

[*] Relativamente ai lavoratori esposti a rischio, il servizio è realizzato in convenzione con l'Università di Perugia (Istituto di medicina del lavoro).

[**] Protezione ambientale ed individuale relativamente alle sorgenti radiogene (ionizzanti e non) in uso presso i servizi delle ULSS. Per la radioprotezione ambientale in rete «ENEA», il servizio è realizzato in convenzione con l'Università di Perugia (Servizio di fisica sanitaria dell'Istituto di radiologia).

 

Annotazioni.

Servizi generali:

Attività amministrative e sistema informativo (PG-TR).

Dipartimenti regionali:

da costituirsi tra i presidi di Perugia e Terni in materia di acqua, aria, suolo, alimenti e bevande, epidemiologia, lavoro, ingegneristica-fisica-impiantistica.

 

 

Tabella n. 37

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per la strutturazione del gruppo di lavoro del distretto di baseProfiliParametriMedico (coordinatore) [°]AInfermiere professionaleBAssistente socialeA[*]Operatore amministrativo [+]AAssistente sanitarioCOstetricaA[*]Operatore della riabilitazioneCTecnico dell'ambienteC

 

Parametro A = 1 operatore per distretto

Parametro B = 1 operatore ogni 2.000 abitanti anche ai fini dell'assistenza domiciliare

Parametro C = 1 operatore a scavalco con altri distretti

 

Note:

[°] = appartenente al ruolo nominativo regionale

[+] = qualifica non inferiore a quella dell'assistente amministrativo

[*] Assegnati complessivamente alle ULSS in ragione di una unità per distretto, la permanenza nel quale è stabilita in funzione del carico di lavoro.

 

Annotazioni.

Gli operatori del distretto sono articolati in gruppi di lavoro formati da personale dipendente e dal restante personale socio-sanitario che opera nel distretto (medici e non medici convenzionati, altri operatori sociali) nonché volontari organizzati.

Per quanto riguarda i veterinari va sottolineato che tali operatori fanno parte integrante del gruppo di lavoro del distretto o dei distretti in cui operano, utilizzandone la sede ed il personale.

Nel distretto troveranno collocazione funzioni di natura specialistica quali pediatria, geriatria, cardiologia ecc. svolte da figure professionali provenienti dall'area integrativa.

 

 

Tabella n. 38

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per la strutturazione dei servizi di assistenza ai tossico dipendenti (S.A.T.)ProfiliParametri- medici1- infermieri professionali2- assistenti sociali1- psicologi1- operatori socio-sanitarisecondo convenzioni

 

Tale dotazione minima, che prevede anche l'utilizzazione dei medici dei servizi, viene aumentata di 1 medico, di 1 assistente sociale e di 2 infermieri professionali ogni 25 utenti giornalieri.

Ai fini dello svolgimento delle funzioni amministrative viene utilizzato l'amministrativo del distretto.

 

Le dotazioni organiche dovranno garantire la copertura del servizio almeno per 6 ore giornaliere, da estendere a 24 per i S.A.T. con «Centri accoglienza».

 

Le urgenze sono assicurate dal pronto soccorso ospedalieri.

 

 

Tabella n. 39

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di riferimento per la strutturazione del dipartimento di salute mentale (D.S.M.) e per le strutture terapeuticheProfiliParametri-medico psichiatra1:10.000 abitanti-psicologo1:10.000 abitanti-assistente sociale1: 25.000 abitanti-infermiere professionale ivi compresi gli attuali operatori psichiatrici

1:

2.500 abitanti-sociologo1:60.000 abitanti-dotazione minima:2 medici1 assistente sociale1 amministrativo-altre figure professionali operanti in esubero a quelle non ricomprese sono da considerarsi ad esaurimento o da destinare al riequilibrio di altri servizi.Strutture terapeuticheComunità terapeuticheCentro crisiComunità alloggio o gruppi famigliaCentro assistenza diurna (C.A.D.) e/o day hospital (D.H.)Dormitorio protetto o night hospitalServizio psichiatrico di diagnosi e cura (S.P.D.C.) ospedalieroLa realizzazione delle seguenti strutture non prevede dotazioni aggiuntive ma correttivi ai parametri già fissati per i D.S.M.Standard ricettività

e/o p.l. [*]MediciPsicologiInf. Prof.Ausiliari- Comunità terapeutica (r.)1022113- C.A.D. e/o D.H. (s.r.)102393Perugia (r.)1421163- S.P.D.C.Foligno (r.)621103Terni (r.)621103

 

[*] Trattasi di strutture residenziali (r.) e semiresidenziali (s.r.) di terapia e risocializzazione.

 

Per le altre strutture andranno previste convenzioni con cooperative operanti nei servizi sociali e la presenza medica sarà garantita dal servizio territoriale di salute mentale e dal S.P.D.C..

 

 

Tabella n. 40

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiElenco delle prestazioni specialistiche decentrabili presso tutte le ULSS e livelli ambulatoriali e poliambulatoriali die rogazioneBranca special.Tipologia delleLivello di erogazioneprestazioniAmbul. di PoliambulatoriOspedal. Distret.Extra

ospedal.Ospedal.diurnoAnestesiologiaVisita di accertamento pre-ospedaliero

SI

SITerapia antalgicaSISIAssistenza per contrastografie, indagini diagnostiche complesse piccoli interventi terapeutici

 

 

SI

 

 

SI

 

 

SICardiologiaVisita clinicaSISISIECGSIECG con prova da sforzoSISIEsame policardiograficoSISIChirurgiaVisita clinica, medicazioni piccoli interventi (incisioni di ascessi e fiemmoni, asportazioni di cisti, estrazioni di corpi estranei, ecc.), piccole manovre chirurgiche

 

 

 

 

 

SI

 

 

 

 

 

SI

 

 

 

 

 

SIBiopsieSISIDermatologiaVisita clinicaSISIRicerche allergologiche per via percutanea

SI

SIAsportazione piccole neoformazioni cutanee benigne (verruche lipomi, ecc.)

 

 

SI

 

 

SIDermatologia correttiva

(dermoabrasioni, crioterapia, ecc.)

 

SI

 

SIBiosieSISIFisiochinesiterapiavisite per programma terapeutico

SI

SIMassochinesiterapiaSISISISIFisioterapia strumentaleSISIRieducazione logopedicaSISISIProve ergometricheSISIAereosolterapiaSISISILaboratorio analisi

[*]PrelieviSI- analisi chimico-clinicheSISI- ematologia ed emocoagulazione

SI

SI- microbiologia e sieroimmunologia

SI

SIMedicina dello sportVisite di accertamento per la pratica agonistica

SI

SINeurologiaVisita clinicaSISIECGSIElettromiografiaSIOculisticaVisita clinicaSISIFundus oculiSISIRifrazioneSISITonometriaSISIGonioscopiaSISIPerimetriaSISIServizi ortotticiSISIPiccoli interventi (sondaggi e irrigazioni delle vie lacrimali medicazioni, iniezioni endoorbitali e sottocongiuntivali, asportazione di neoformazioni benigne, calazio, pterigia, corpi estranei, medicazioni, ecc.)

 

 

 

 

 

 

 

SI

 

 

 

 

 

 

 

SIOdontoiatriaVisita clinicaSISISITerapia conservativaSISISISIEstrazioniSISISIProtesiSISISIOrtodonziaSISISIProtesi per ortodonzia presso l'ambulatorio di distretto da effettuarsi anche a convenzione per fasce sociali disagiate o a rischioOrtopedia e Visita clinicaSISItraumatologiaPiccoli interventi (artrocentesi, tenorrafie, ecc.)

SI

SIRiduzioni incruente di fratture e lussazioni

SI

SI

SIApplicazioni e rimozione di bendaggi e gessi

SI

SI

SIOstetricia e Visita clinicaSISISIginecologiaConsulenza pre-concezionale e pre-matrimoniale

SI

SI

SIContraccezione (anche intrauterina)

SI

SI

SIMonitoraggio della gravidanza

SI

SI

SIPrelievo per il pap-testSISISIColposcopiaSISIMedicazioni vaginali e

cervicali

SI

SI

SIDiatermocoagulazione della portio

SI

SIInterruzione volontaria della gravidanza

SI

SIInsultazioni utero-tubaricheSISIRadiologiaEsami radiografici di tutti i segmenti dell'apparato scheletrico

 

SI

 

SIPanoramica dentariaSISIRX di faringe e laringe, diretta e con tecniche stratigrafiche RX torace, stratigrafia polmonare, mediastino, cuore e peduncoli vasali

 

 

 

 

SI

 

 

 

 

SIRX dell'apparato digerente (parziale e completo) con mezzo di contrasto per os e per clisma, con doppio mezzo e di contrasto, e a vuoto

 

 

 

 

SI

 

 

 

 

SIFistolografiaSISIRicerca radiologica di corpi estranei

SI

SIColecistografia per osSISIColecistocolangiografiaSISIUrografia, pielografiaSISISIIsterosalpingografiaSISIAltre prestazioni EsofagogastroscopiaSISISIriconducibili aGastroduodenoscopiaSISIbranche diverseRettosigmoidoscopiaSISIAnorettoscopiaSISISIColonscopia iagnostica

e operatoria

SI

SICistouretroscopiaSISISclerosi varici esofageeSIEcografia endoscopicaSILaser endoscopicoSIPiccoli interventi e biopsia in endoscopia

(vedi prestazioni indicate nelle relative branche)EcografiaSISIOscillografiaSISIPietismografiaSISI

Indagini vascolari ultrasonografiche

SI

SI

 

[*] L'attività di prelievo verrà disciplinata a mezzo di protocolli da emanare entro 6 mesi dall'approvazione del Piano. Analogamente verranno indicate le ULSS nelle quali (in base a bacini di utenza) dovranno essere funzionanti laboratori di analisi extraospedalieri.

 

Annotazioni.

Branche specialistiche che possono assumere autonomia organizzativa nei casi in cui non si configuri una sovrapposizione di competenza ma trovi motivazione nella casistica:

- endocrinologia

- gastroenterologia

- geriatria

- reumatologia

 

 

Tabella n. 41

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiRapporto integrato tra servizi territoriali e servizi dell'area integrativa (ambulatoriali ed ospedalieri)Interventi per un'effettiva integrazione tra le attività socio-sanitarie del territorio e quelle ospedaliere.Ambiti prioritariFunzioniSedeIntegrazioneAttività specialistiche ambulatorialiin tutte le ULSS negli ambulatori di distretto e poliambulatori intra ed extra ospedalieri - (come specificato nella tab. 38)con attività di distretto ed attività ospedaliereAttività di degenzaa) per acuti in stato emergenzaintegrata con:a rete regionale secondo tab. 45a) attività di distrettob) per acuti non in stato b) specialistica ambulatorialeemergenza in tutte le ULSS a mezzo presidio unico ospedaliero (tab. 44)c) per cure riabilitative in fasec) day-hospitalacuta in tutte le ULSS a mezzopresidio unico ospedaliero (perle riserve di p/l vedere tab. 46)Attività di day hospitalin tutte le ULSS (tab. 40)integrata con attività distretto e attività degenzaResidenze protetteriabilitazione per anziani non integrata con le attività di autosufficientidistretto

 

 

Tabella n. 42

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiOspedale di giorno

(day-hospital)Selezione dell'accesso:- necessità di trattamenti farmacologici complessi, da effettuarsi sotto il controllo diretto dall'equipe ospedaliera;- necessità di interventi invasivi o protratti, non richiedenti degenza continua;- necessità di altri trattamenti previsti alla tabella 40.

 

 

Tabella n. 43

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiA) Modello funzionale del dipartimentoDenominazione della struttura: Dipartimento.Composizione: insieme di Unità organiche.Responsabilità: Primario coordinatore.Finalità.Organizzazione dipartimentale delle Unità organiche e delle Unità operative mirante ad ottenere la convergenza funzionale di tutte le risorse per i trattamenti di emergenza e per specifici problemi assistenziali.Adempimenti delle ULSS:Con procedure e budget da erogarsi esclusivamente attraverso i dipartimenti sulla base di un programma annuale formulato da ciascuno di essi.In ogni ULSS i dipartimenti sono organizzati secondo un regolamento che garantisca la rappresentanza di tutte le unità organiche e dei servizi esistenti nel territorio.Di norma il Dipartimento è unico a livello di ULSS.Nelle ULSS di seguito elencate l'organizzazione dipartimentale non è unica, e si articola secondo i parametri sotto specificati.PresidioParametroULSS n. 1(Alto Tevere Umbro)AULSS n. 3(Perugino)BULSS n. 5(Valle Umbra Sud)AULSS n. 8(Spoletino)AULSS n. 12(Conca Ternana)BAnnotazioniParametro Adistinti dipartimenti per:- medicina;- chirurgia;- tutela materno-infantile (in collegamento con i servizi territoriali di distretto);- psichiatria;- emergenza.Parametro BI dipartimenti sopra indicati con l'aggiunta di quelli risultanti dalle intese stipulate con la struttura universitaria ai sensi dell'art. 39 della legge n. 833/1978.B) criteri per l'ordinamento dipartimentale (unità organiche ed unità operative)B1 - Unità organica.Composizione: insieme di Unità operative.Responsabilità: Primario.Dotazione posti letto:non meno di 20 posti letto per ogni unità organica di degenza considerando tutti i posti letto di unità organiche della stesa disciplina, anche dislocate in sedi diverse.Unità organiche a direzione universitaria:Si fa riferimento alla convenzione ex art. 39 della legge n. 833/1978, in armonia all'articolazione delle funzioni di cui alla tabella 47.B2 - Unità operativa.Responsabilità: primario o aiuto.Definizione e organizzazione:Aggregazioni funzionali ricomprese nell'ambito delle competenze dell'Unità organica e in grado di garantire la continuità assistenziale e che non superano nel numero il 50% degli aiuti corresponsabili presenti nell'unità organica.Rapporti con l'Università ove operante:I responsabili sono di norma in numero paritetico e vengono individuati in base ai titoli posseduti.La singola Unità operativa, può essere anche utilizzata in un Dipartimento di cui non fa parte l'Unità organica di appartenenza.Attività comuni a cui sono tenuti gli operatori dell'Unità operativa:Guardia, reperibilità, ambulatorio, ospedale di giorno, accettazione.

 

 

Tabella n. 44

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiParametri di attività della rete ospedaliera regionaleValori parametrici per la determinazione dei posti-letto per malati acuti (compresa la riserva per le funzioni riabilitative) a livello di ULSS, per il triennio del secondo P.S.S.R.Indicatori di risorse e di utilizzoValori tendenziali198919901991Dotazione media dei posti letto [1]6,86,56,5Durata media della degenza [2]10g.9,5g.9 g.Tasso minimo di utilizzazione dei posti letto [3]70%70%75%Tasso medio di ospedalizzazione [4]170165160

 

Non metodologica.

[1]: n. posti letto/popolazione x 1.000 compresi i posti letto di riabilitazione e quelli in day-hospital e il 50% dei posti letto in strutture private convenzionate.

[2]: n. giornate di degenza: n. ricoveri.

[3]: n. giornate di degenza effettiva/n. giornata di degenza teorica = posti letto x 365 giorni.

[4]: n. ricoveri/popolazione x 1.000.

 

N.B.: I valori di questa tabella sono riferiti alla intera rete regionale. Le articolazioni territoriali per ULSS sono demandate al provvedimento di attuazione emanato a sensi della legge 8 aprile 1988, n. 109, articolo 2, punto 2.

 

 

Tabella n. 45

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiDeterminazione degli standards del personale ospedalieroULSSPopolazionePosti lettoPosti letto per

1.000 abitan.1Alta Valle del Tevere70.9704205,92Alto Chiascio57.6393135,43Perugino172.7281.5489,04Valle Umbra Nord47.2081292,75Valle Umbra Sud92.1276667,26Trasimeno49.2802445,07Media Valle del Tevere44.6891974,48Spoletino45.7133086,79Nursino14.098684,810Orvietano42.6512405,611Basso Tevere Umbro51.1502575,012Conca Ternana129.9439937,6Regione 818.1965.3836,58saldo migratorio+ 6.000Totale824.1965.3836,53Posti letto di case di cura private122Totale824.1965.5056,68

 

 

Tabella n. 46

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiDotazioni di posti letto per ULSS e per tipo di attività ospedaliere123456789101112Tot.A.1.863812841692A.2.666716436135B.1.68966106432168B.2.1818B.3.3838[1]B.4.40868152097B.5.146626B.6.1010C.1.384021047577152414163597C.2.36164092C.3.1091736[2]D.1.128114360991288499122521071193061718D.2.14991184185128375556571061048D.4.7036232585204080162040180824D.5.387401054194D.7.2632619[3]E.1.12128475258691234241E.2.7235107F.6.1616F.8.19432226[4]43231317861295782441973406824025910165702

 

Nota: Non vengono considerati posti-letto:

[1] Attività dialitica ospedaliera nelle Unità di nefrologia con trapianto

[2] Attività dialitica ospedaliera nelle Unità di nefrologia e in attività di ospedale diurno

[3] Attività svolte mediante poltrone di odontostomatologia

[(4] Assistenza ai malati di mente trattenuti ad esaurimento nel ex-O.P.

 

 

Tabella n. 47

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiRiepilogo generale dell'applicazione del decreto ministeriale 13 settembre 1988 nella Regione dell'UmbriaTipolog.LegendaN. posti-lettoN. ModuliA1modulo tipo: 8 posti lettoTerapia intensiva autonomamente strutturata- rianimazione468- grandi ustionati41- terapia intensiva cardiologica (UTIC)266- terapia intensiva neonatale (UTIN)82- terapia intensiva post-trapianto82Totale9219A2modulo tipo: 8 posti lettoTerapia subintensiva (sia accorpata alla terapia intensiva sia integrata ad altre unità operative)Totale13625BSpecialità ad elevata assistenzaB1Modulo tipo: 20 posti letto- cardiochirurgia101- ematologia con trapianto201- neofrologia con trapianto ed emodialisi121- neurochirurgia342- neonatologia728- neurotraumatologia201Sub Totale16814B2Modulo tipo: 20 posti letto- neurotraumatologia61- neonatologia121Sub Totale182B3Modulo tipo: 8 posti letto- attività dialitica osped. in Unità di nefrologia con trapianto385B4Modulo tipo: 40 posti letto- malattie infettive976B5Modulo tipo: 16 posti letto- psichiatria (SPDC)263B6Modulo tipo: 20 posti letto- Unità spinale101Totale31926CSpecialità a media assistenzaC1Modulo tipo: 20 posti letto- cardiologia806- chirurgia maxillo-facciale51- chirurgia pediatrica71- chirurgia plastica92- chirurgia toracica603- chirurgia vascolare403- nefrologia413- neurologia704- neuropsicofarmacologia61- neurofisiopatologia71- oncologia473- urologia pediatrica162Sub Totale59744C2Modulo tipo: 20 posti letto- cardiologia201- chirurgia toracovascolare121- neurologia433- pediatria31- oncologia141Sub Totale927C3Modulo tipo: 8 posti letto- attività dialitica ospedaliera in nefrologia o in attività di day-hospital367Totale68958DSpecialità di baseD1Modulo tipo: 32 posti letto- chirurgia generale49216- medicina generale53217- ortopedia e traumatologia30513- ostetricia e ginecologia35213- cardiologia212- pronto soccorso164Sub Totale171865D2Modulo tipo: 32 posti letto- chirurgia generale40718- medicina generale35915- ortopedia e traumatologia1507- ostetricia e ginecologia1329Sub Totale104849D4Modulo tipo: 20 posti letto- allergologia101- angiologia404- broncopneumologia503- dermosifilopatia603- diabete e m. del ricambio302- endocrinologia302- gastroenterologia201- geriatria1619- medicina del lavoro201- oculistica1106- odontoiatria172- otorinolaringoiatria1468- reumatologia101- urologia1207Sub Totale82448D5Modulo tipo: 20 posti letto- dermosifilopatia71- geriatria272- medicina del lavoro71- oculistica477- otorinolaringoiatria493- urologia572Sub Totale19416D7Modulo tipo: 4 poltrone di odontostomat.197Totale3784178ERiabilitazioneE1Modulo tipo: 32 posti letto- riabilitazione estensiva18512- riabilitazione intensiva563Sub Totale24115E2Modulo tipo: 32 posti letto- riabilitazione estensiva1075Totale34820FLungodegenzaF6Modulo tipo: 32 tipo letto- per forme croniche stabilizzate, per anziani > 65 aa. abbisognevoli di trattamenti protratti di conservazione161F8Modulo tipo: 32 posti letto- per assistenza ai malati di mente trattenuti ad esaurimento nelle ex istituzioni manicomiali ai sensi della L. n. 180/1978

226

2Totale2423

 

 

Tabella n. 48

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiRequisiti minimi del servizio ospedaliero unico di ULSSI seguenti requisiti minimi, devono essere presenti in ciascuna sede ospedaliera (parametro A) o sono unici nel territorio di ciascuna ULSS (parametro B)RequisitiParametriAccettazione sanitariaADirezione sanitaria [*]Pronto soccorso di primo intervento, interarea con disponibilità di mezzi per il trasporto d'urgenza, adeguati per numero e dotazioni, e collegati in rete comprensoriale e regionale [**]

 

BLocali di degenza predisposti a fornire cure di intensità corrispondente ai bisogni assistenziali dei degenti

AAttrezzature di diagnostica radiologica, di laboratorio, di anestesia, di trasfusione

BFarmacia internaBPoliambulatori integrati con i servizi extra-ospedalieri, da

utilizzare anche per le attività preventive territoriali

ASale riunioni e di letture per il personaleABiblioteca e audiovideoteca per la formazione continua del personaleBImpianti di disinfezione, sterilizzazione, e distruzione del materiale infetto, anche articolati in rete regionale

BLavanderia e guardarobaBCucina e dispensaAImpianti di trattamento dei liquami e di abbattimento dei fumi nocivi, attrezzature di allontanamento dei rifiuti solidi

AAssistenza religiosa secondo le disposizioni dei Concordati

stipulati dallo Stato italiano

ASala mortuariaASala di autopsiaB

 

Annotazioni

[*] Funzioni igienistico-organizzative (ex Direzione sanitaria)

[**] Per le ULSS 1-3-5-8-12 vedi Tab. 51

 

 

Tabella n. 49

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiSistema ospedaliero regionale funzioni ed articolazioni del servizio ospedaliero unico per ULSS per il triennio 1989-1991ULSS123456789101112Funzioni di degenzaTerapia intensivaRianimazioneXXXXXXXGrandi ustionatiXTerapia intensiva cardiologicaXXXXXTerapia intensiva neonataleXTerapia intensiva post-trapiantoXTerapia subintensivaXXXXXSpecialità ad elevata assistenzaCardiochirurgiaXEmatologia con trapiantoXNefrologia con trapianto e emodialisiXNeurochirurgiaXXNeonatologiaXXXXXXXMalattie infettiveXXXXXXPsichiatria (SPDC)XXUnità spinale [*]XSpecialità media assistenzaCardiologiaXXXXXChirurgia maxillo-faccialeXChirurgia pediatricaXXChirurgia plasticaXXChirurgia toracicaXXXXChirurgia vascolareXXXNefrologia e dialisiXXXXXXXNeurologiaXXXXOncologiaXXPediatriaXXXXXXXXXXXUrologia pediatricaXXSpecialità di baseChirurgia generale e astanteriaXXXXXXXXXXXXMedicina generale e astanteriaXXXXXXXXXXXXOrtopedia traumatologiaXXXXXXXOstetrica ginecologiaXXXXXXXXXXXAltergologiaXAngiologiaXXXBroncopneumologiaXXXCardiologiaXXXDermosifilopatiaXXXDiabetologia e mm. RicambioXXEndocrinologiaXXGastroenterologiaXGeriatriaXXXXXXXXXMedicina del lavoroXOculisticaXXXXXXOdontostomatologiaXXOtorinoilaringoiatriaXXXXXXX

ReumatologiaXUrologiaXXXXXXXServiziAccettazione sanitariaXXXXXXXXXXXXAnatomia e istologia patologicaXXXXXAnestesiaXXXXXXXXXXXXAnestesia e rianimazioneXXXXXAngiografiaXXXCentro emostasi e trombosiXConsultorio rischi riproduttivi e diag. prec.XXXDietetica e serv. AntidiabeticoXXXXXXElettrofisiologia. Impianto pace-makerXXEmodinamicaXXFisica sanitariaXXImmonoematologia e trasfusioneXXXXXLab. analisi chimico-clinicheXXXXXXXXXXXLaboratorio microbiologicoXXXXXLaboratorio virologicoXLitotrissiaXXXMedicina legaleXXMedicina nucleareXXXXXNeurofisiopatologiaXXXXXNeuroradiologiaXXXXXPancreas artificialeXPrelievo e trapianto organi:- prelievo cuore e reniXX- trapianto reneX- prelievo corneaXXXX- trapianto corneaXX- trapianto midolloX- prelievo e trapianto insulae pancreatiche- centro reg.le tipizzazione tissutale e di

riferimento per trapiantiXPronto soccorso interdivisionaleXXXXXRadiodiagnosticaXXXXXXXXXXXXRadioterapiaXXRisonanza magnetica nucleareXTomografia computerizzataXXXXXXTossicologiaXXUrodinamicaXXXXXEndoscopia digestiva e diagnosticaXXXXXXXXXXXfunz. Dig.OculisticaXXXXXXX

 

[*] Integrate funzionalmente con modalità di tipo dipartimentale con l'Unità organica di riabilitazione intensiva della U.L.S.S. n. 5.

 

 

Tabella n. 50

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiAdeguamento rete servizi per la riabilitazione1)ServiziPoliambulatori e ambulatori di distretto in tutte le U.L.S.S. della Regione.2)Dotazione posti letto in fase acuta.1 - Posti letto per la riabilitazione in fase acuta, non superiore al 5% del totale nell'ambito di ogni Dipartimento ospedaliero;2 - Le U.L.S.S. N. 3-5-12 gestiscono unità organiche per la riabilitazione intensiva rispettivamente con 30-25-15 posti letto.3)Riabilitazione adattativa.La riabilitazione adattativa viene demandata a strutture sanitarie protette d costituire in ogni U.L.S.S.

 

N.B.: Nell'U.LS.S. n. 1 si prevede la realizzazione di una struttura di ricerca con dotazione di 100 posti letto.

 

 

Tabella n. 51

 

(Tabella vincolante ai sensi dell'articolo 9 della legge di Piano)Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiOrganizzazione dei servizi di emergenza1)Istituzione a Foligno (ULSS n. 5) del Centro regionale per l'emergenza sanitaria.2)Realizzazione del Servizio regionale di chiamata per le urgenze mediante numero telefonico «unico» in franchigia (programma regionale).3)Ambulanze specializzate per gli interventi di urgenza abbinate ai dipartimenti di emergenza.4)Costituzione dei dipartimenti di emergenza-urgenza nelle ULSS n. 1-3-5-8-12; nelle ULSS n. 2 e 10 costituzione di unità organiche di pronto soccorso.5)Organizzazione dei servizi di raccolta, conservazione e distribuzione del sangue umano in ottemperanza agli indirizzi contenuti nel «piano sangue regionale».

 

 

Tabella n. 52

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiProgramma regionale per l'uso corretto dei farmaci1.Programma per il controllo dei consumi farmaceutici mediante trattamento informatico delle fustelle autoadesive da realizzare entro il triennio.2.Impegno delle farmacie aperte al pubblico, nelle quali si procederà ad una prima decodificazione delle fustelle.3.Definizione degli atti formali da parte delle ULSS, entro il 1990, per attuare il programma di cui ai punti precedenti, con particolare riguardo anche alla fornitura dei ricettari a lettura automatica.4.Istituzione nell'ambito delle attività dell'OERU di un servizio regionale di farmacovigilanza degli effetti indesiderati dell'uso dei farmaci, gestito presso la Cattedra di terapia medica della Facoltà di medicina dell'università di Perugia.5.Attivazione da parte delle ULSS ai fini della realizzazione del programma di cui al punto 4 dei flussi di informazione. Informazione sul verificarsi di eventi per i quali è opportuno l'intervento del servizio di farmacovigilanza, coinvolgendo operatori sanitari del servizio pubblico, medici convenzionati e farmacisti.6.Coordinamento della sperimentazione clinica controllata dei farmaci, ferma restando la necessità di istituire presso tutte le ULSS le commissioni etiche previste dalla legislazione regionale dell'Umbria.7.Iniziative delle ULSS per garantire l'uso controllato dei farmaci veterinari; particolare attenzione verrà dedicata alla importazione clandestina di prodotti ad uso veterinario (ormoni, farmaci, integratori).

 

 

Tabella n. 53

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiObiettivi triennali del piano regionale sangue1.Coordinamento a livello regionale dell'apposita consulta tecnico-scientifica di tutte le iniziative per la realizzazione del Piano regionale sangue, estensione del coordinamento a tutte le attività per la raccolta, il frazionamento, la conservazione e la distribuzione del sangue umano.2.Articolazione del piano regionale sangue nei servizi immuno-trasfusionali gestiti dalle ULSS n. 1, 3, 5, 8 e 12, e nei centri di raccolta fissi attivati in ciascuna ULSS.3.Riduzione dell'incidenza dell'uso di sangue intero, utilizzando tutte le tecniche idonee e garantendo la disponibilità di emoderivati a media e lunga conservazione. Attivazione a livello regionale di intese con i centri di produzione di tali presidi terapeutici.4.Attivazione di forme di raccordo e anche di collaborazione con le varie organizzazioni dei donatori nell'ambito del piano regionale sangue; adozione di un protocollo regionale di controllo sanitario per tutelare la salute dei donatori.5.Assunzione di iniziative necessarie alla predisposizione dell'anagrafe regionale dei donatori e di un riferimento telefonico regionale centralizzato per le esigenze correlate ad eventi calamitosi.6.Subordinazione di ulteriori decentramenti alla disponibilità numerica di donatori.

 

 

Tabella n. 54

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Interventi per il riordino e la razionalizzazione dei presidiImpegni triennali per il potenziamento delle attività di trapianto d'organo1.Tutte le iniziative per il potenziamento delle attività di trapianto d'organo sono coordinate a livello regionale da un'apposita consulta, che ha anche compiti di coordinamento delle attività di assistenza dialitica ai nefropatici.2.I servizi autorizzati ai trapianti, i servizi di rianimazione e quelli di nefrologica presenti sul territorio regionale sono collegati in via telematica tra loro e con un punto di riferimento regionale, istituito presso il Centro regionale di tipizzazione tessutale.3.Il Centro di riferimento regionale gestisce le liste di attesa per l'accesso ai servizi di trapianto, e garantisce i raccordi con le strutture interregionali operanti nel resto del Paese.4.L'assistenza clinica ai pazienti trapiantati è assicurata:-per il trapianto renale, dal servizio di nefrologia dell'ospedale dove è stato effettuato il trapianto, in collaborazione con l'equipe che ha condotto l'intervento chirurgico;-per il trapianto della cornea, dalle strutture oculistiche di Perugia e di Foligno, uniche autorizzate al trapianto;-per il trapianto del midollo, dalla struttura ematologica dell'ospedale di Perugia;-per il trapianto di insule pancreatiche, dalla struttura di patologia medica operante nello stesso ospedale.5.Avvio di programmi sperimentali per l'uso di equipe itineranti onde consentire, in casi eccezionali, l'effettuazione dei prelievi in forma decentrata.

 

 

Tabella n. 55

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Riepilogo delle funzioni multizonali (ospedaliere ed extra-ospedaliere) previste per il S.S.R. e delle corrispondenti localizzazioni [*]FunzioniSediOsp.Extra osp.CardiochirurgiaPerugiaSICentro regionale emergenza sanitariaFolignoSIConsultorio sui rischi riproduttivi (consulenza genetica)

Perugia

SIEmodinamica e angiocardiografiaPerugia-TerniSIFisica sanitariaPerugiaSIImpianto di pace-makerPerugia-TerniSILitotrissiaPG-Foligno-

TRSIMedicina sportivaPerugiaSIMedicina nuclearePerugia-TerniSINeurochirugia-neurotraumatologiaPerugia-TerniSINeurodiologiaPerugia-TerniSIOncologia medicaPerugia-TerniSIPresidio multizonale di prevenzionePerugia-TerniSIRadioterapiaPerugia-TerniSIRiabilitazione intensivaPG-Foligno-

TRSIRisonanza magnetica nuclearePerugiaSIPrelievo di cuore e renePerugia-TerniSITrapianto di renePerugiaSIPrelievo di corneaSpoleto-PG-Foligno-TRSITrapianto di corneaPerugia-FolignoSIPrelievo e trapianto di insule pancreatichePerugiaSITrapianto midolloPerugiaSICentro regionale tipizzazione tissutale e di riferimento per i trapianti

Perugia

SI

 

[*] Annotazione.

Le scadenze per la realizzazione delle strutture elencate, che non siano già istituite, sono determinate nel contesto del piano regionale di utilizzazione del fondo per il programma straordinario di investimenti di cui alla legge n. 67/1988.

 

 

Tabella n. 56

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri di riparto tra le ULSS del Fondo sanitario regionale per spese correntiVoci di spesaCriterio di ripartoServizi multizonalispesa realeServizi e presidi sanitari a gestione direttaspesa realeConvenzioni con l'Universitàspesa realeConvenzioni case di cura private per assistenza ospedalieraspesa realeAssistenza medico-generica pediatrica e guardia medicapopolazione residenteMedicina legalepopolazione residenteAssistenza farmaceuticapopolazione residenteAssistenza integrativapopolazione residenteAssistenza direttapopolazione residente

 

Il riparto tiene conto delle quote di entrate proprie delle ULSS da destinare al finanziamento delle spese correnti.

Nella rilevazione degli elementi finanziari, finalizzata al riparto, si tiene conto anche dei dati compresi nei bilanci finanziari delle azioni programmate e dei progetti obiettivo per i quali l'assegnazione dovrà essere evidenziata.

 

 

Tabella n. 57

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri di riparto fra le ULSS del F.S.R. per spese in conto capitale1.Determinazione di tre quote, ciascuna corrispondente a un terzo del totale.2.La prima quota è ripartita tra tutte le ULSS in rapporto alla popolazione residente (sulla base delle ultime risultanze anagrafiche utilizzabili).3.La seconda quota è distribuita alle ULSS in rapporto alla spesa corrente reale da ciascuna sostenuta per la gestione diretta dei presidi e servizi sanitari.4.La terza quota è assegnata in rapporto al numero dei posti-letto ospedalieri calcolati in base ai parametri della legge n. 109/1988.

 

 

Tabella n. 58

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Piano finanziario triennale delle assegnazioni in conto capitale per manutenzione straordinaria, acquisto attrezzature e adeguamento alle norme di sicurezzaULSS198819891990Totale triennio 1988-9011.588.502.0001.725.352.0001.882.202.0005.176.056.00021.274.349.0001.401.784.0001.529.219.0004.205.352.00035.228.767.0005.751.644.0006.274.520.00017.254.931.0004798.576.000878.434.000958.291.0002.636.301.00052.329.889.0002.562.888.0002.795.867.0007.688.644.00061.143.565.0001.257.921.0001.372.278.0003.773.764.0007874.557.000962.013.0001.049.468.0002.886.038.00081.073.323.0001.180.665.0001.287.988.0003.541.976.0009283.390.000311.729.000340.068.000935.187.00010907.057.000997.763.0001.088.468.0002.993.288.000111.003.909.0001.104.300.0001.204.691.0003.312.900.000123.514.116.0003.865.507.0004.216.940.00011.596.653.00020.000.000.00022.000.000.00024.000.000.00066.000.000.000Quota riservata alla Giunta regionale per interventi di livello regionaleAnno 1988L.

4.453.000.000Anno 1989L. 4.042.000.000Anno 1990L. 3.995.000.000

 

N.B.: Per l'anno 1989 il CIPE ha assegnato alla Regione Umbria una quota di L. 27.899 milioni, superiore di L. 1.857 milioni a quanto previsto nella presente tabella.

Sulla scorta degli elementi forniti dal Servizio centrale per la programmazione sanitaria è prevedibile che tale maggiore assegnazione sarà riassorbita nel 1990.

 

 

Tabella n. 59

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri per il riparto del Fondo sociale regionale1)Il 92% dello stanziamento, decurtato della quota di cui al punto 3), è ripartito tra tutte le associazioni dei comuni in rapporto alla popolazione residente nel penultimo anno antecedente a quello del riparto.2)Il residuale 8% è riservato per l'assegnazione alle associazioni dei comuni di eventuali contributi finalizzati ed interventi imprevisti e di riequilibrio. Tali interventi terranno anche conto dei particolari servizi resi dalle stesse agli immigrati extracomunitari e delle prestazioni economiche in favore dei medesimi, correlate anche a carenze del diritto alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale. La quota di tale riserva non utilizzata entro il 31 ottobre, viene ripartita tra tutte le associazioni con i parametri previsti al punto 1).3)All'associazione dei comuni della Valle Umbra Sud: una quota stabilita dalla Giunta regionale per il funzionamento della Cassa di riposo ex ONPI sulla base delle relative spese.

 

 

Tabella n. 60

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Criteri per il finanziamento del piano straordinario per gli investimenti nel patrimonio edilizio e nelle attrezzature tecnologiche del S.S.R. (art. 20 L. 11 marzo 1988, n. 67)Disponibilità finanziarie complessiveA)Fondi del piano pluriennale di investimenti (art. 20 L. 11 marzo 1988, n. 67)Previsione di assegnazione per il programma decennale:L. 420.000 milioniAssegnazione per il primo triennio:L. 129.704 milioni (deliberazione CIPE 13 ottobre 1989)Assegnazione per il piano anti-AIDS: L. 25.000 milioni (come da apposito provvedimento statale)B)Utilizzazione del Fondo sanitario regionale (40% degli stanziamenti della parte in conto capitale).Previsione di assegnazione:L. 73.600 milioni, risultante dalla proiezione per il periodo 1991-1999 dell'impegno annuo di L. 9.200 milioni, corrispondente al 40% della quota iscritta nel bilancio 1990.C)Risorse aggiuntive messe a disposizione dai comuni e dagli altri soggetti interessati alla realizzazione del Piano, sotto forma di concorso al finanziamento.Quadro complessivo degli interventi sulle strutture edilizie e assegnazioni ex articolo 20 della legge n.

67/1988.a)Completamenti di opere ospedaliere in corso e costruzione di nuovi ospedali:Destinazione degli interventi:Città di CastelloOrvietoPerugiaFolignoConca Ternana Amerino-NarneseAssegnazione prevista: L. 245.000 milionib)Riconversioni di strutture non più adibite a presidi ospedalieri:Destinazione degli interventi:CasciaNocera UmbraPassignanoAssegnazione prevista: L. 3.500 milioni.c)Ristrutturazioni di presidi ospedalieri esistenti:Destinazione degli interventi:GubbioSpoletoTerniTrevi (completamento)Assegnazione prevista: L. 36.500 milioni.d)Residenza sanitarie assistenziali:Destinazione degli interventi:in conformità con la proiezione della popolazione in età superiore a 65 anni.Assegnazione prevista: L. 60.000 milioni.e)Strutture ed attrezzature per la prevenzione collettiva:Destinazione degli interventi:Laboratorio multizonale di epidemiologia e sanità pubblica, sedi di Perugia e di TerniAssegnazione prevista: L. 15.000 milioni.f)Strutture per l'assistenza sanitaria di base:Assegnazione prevista: L. 7.500 milioniDestinazione degli interventi:sedi distrettuali e poliambulatoriali secondo le priorità dei piani triennali.g )Adeguamento degli impianti alle norme di sicurezza:Destinazione degli interventi:tutti i presidi della rete ospedaliera.Assegnazione prevista: 25.000 milioni.h)Adeguamento della rete ospedaliera per l'assistenza ai malati di AIDS:Destinazione degli interventi:come da apposito piano specialeAssegnazione prevista L. 25.000 milioni.

 

 

Tabella n. 61

 

Piano socio-sanitario regionale 1989-1991Parametri di riferimento per la sezione formazione del personaleResponsabile di sezione- a pieno impegno posizione funzionale rispondente alla responsabilità di sezione - in possesso di specifiche competenzeResponsabile di corso- a pieno impegno - posizione funzionale rispondente alla tipologia dei corsiDocente monitore- a pieno impegno - in proporzione di uno ogni 10 allieviReferente per l'aggiornamento

obbligatorio dei medici- anche a parziale impegno profilo professionale:

medicoReferente per la formazione- a pieno impegno - profilo appartenente al ruolo sanitarioAmministrativi- a pieno impegno - assistente amministrativo o coadiutore amministrativo.